mercoledì 28 luglio 2010

Il silenzio dei media


di V.P.
Il Fatto Quotidiano, 27-7-2010

Meno docenti, meno scuola

di Marina Boscaino

Mercoledì 21 luglio. Una situazione surreale che la dice lunga sul clima nel Paese. Il giorno prima il Tar del Lazio decide che le circolari Gelmini su cui Per la scuola della Repubblica e Flc Cgil hanno fatto ricorso – iscrizioni, mobilità e organici – pur essendo illegittime, non hanno prodotto danni concreti a lavoratori e studenti. O meglio, che dai ricorrenti non sono stati evidenziati danni. Pertanto respinge la richiesta di confermarne la sospensione cautelativa, prima concessa. Non entro nel merito: saranno i ricorrenti a produrre casi concreti; non dovrebbe essere difficile: le famiglie hanno iscritto i figli a una superiore con ore sono tagliate in media del 10%; in tecnici e professionali anche le classi dopo la prima hanno subito riduzioni di orario, in corso d’opera e senza preavviso – ma è stato accolto il ricorso dello Snals, obbligando Gelmini a rifare gli organici di quei segmenti della superiore. Per il prossimo anno la Finanziaria 2008 (sola ratio della “riforma epocale”) prevede 50.000 posti in meno. L’effetto-domino implica che molti docenti verranno definiti soprannumerari nella propria scuola e trasferiti d’ufficio. Si avrà la forza politica di bloccarlo? Inutile continuare: risponderà la mobilitazione.

Una situazione grave, che si concluderà solo con l’udienza di merito, quando il Tar si pronuncerà definitivamente sui ricorsi. Intanto la Cgil chiede di “non dare esecuzione ad atti dichiarati illegittimi dal giudice amministrativo”, in vista di “danni gravi e irreparabili ai lavoratori che la FLC Cgil associa, tutela e rappresenta ”. Perciò diffida Gelmini a “revocare gli effetti dei provvedimenti ministeriali in questione (…) provvedendo alla determinazione degli Organici secondo quanto già in corso per l’a.s. 2009/10”.

Sfoglio le rassegne stampa specializzate. Lo spazio dato dai media al fatto che gli atti siano stati ritenuti illegittimi è pressoché nullo. Non si è ritenuto necessario sottolineare che Gelmini ha “deciso” che la riforma era legge senza che lo fosse, violando procedure democratiche e costituzionali. Che Paese è quello che ignora – e vuole ignorare – questa informazione? Che informazione è quella che omette – e vuole omettere – di sottolineare l’illegittimità? Di esercitare anche una funzione civile e politica di cittadinanza attiva? Il disimpegno è abitudine pericolosa, che la scuola sta pagando cara. Attitudine parassita di una società incapace di responsabilizzarsi, è abitudine che polverizza, prova a rendere insignificante l’appello di Mauceri, uno degli avvocati dei ricorrenti: “In assenza di fatti nuovi, l’anno scolastico inizierà in un clima di caos e illegalità. È auspicabile che l’opposizione e le istituzioni democratiche si mobilitino immediatamente con il mondo della scuola per ripristinare la legalità”. È possibile che parole come illegalità o illegittimità – che in questo caso portano con sé precarizzazione di vite, indebolimento della formazione dei nostri figli, svilimento della scuola della Costituzione – non creino reazioni e indignazioni? Forze di opposizione e istituzioni democratiche, se ci siete, battete un colpo! Finora solo le province di Bologna, Cosenza, Pistoia e Vibo Valentia e qualche comune toscano si sono schierati. Il presidente della Provincia di Bologna – Draghetti – con coraggio ha parlato di appoggio “politico e simbolico” al ricorso, con scontato commento di Gelmini: “Propaganda politica tipica della sinistra, che non vuole eliminare gli sprechi ma mantenere i privilegi”. Gelmini dovrebbe preoccuparsi della pioggia di ricorsi individuali che rischia di caderle addosso dopo la dichiarata illegittimità delle circolari. E del conseguente caos per inizio e svolgimento dell’anno scolastico. Nel silenzio dei media che si interessano di scuola per lo più in modo strumentale (la notizia che-fa-notizia: il bullo, il precario in mutande, la pagella digitale, il fannullone: ma allora qual è il senso dell’informazione?); nel balbettio di un’opposizione incapace, tranne rari casi, di sostenere battaglie ed elaborare alternative, si rischia di non riuscire a restituire alle parole il proprio senso e di rivendicare diritti esigibili (in primis la legalità) e di imboccare la pericolosissima strada dell’assuefazione

mercoledì 21 luglio 2010

TAR del Lazio: circolari illegittime

il Tar del Lazio ritiene illegittime tutte le circolari Gelmini ma non accoglie formalmente la richiesta di sospensione provvisoria


Il Tar del Lazio ritiene illegittime tutte le circolari Gelmini ma non accoglie formalmente la richiesta di sospensione provvisoria di Ass. ne Per la Scuola della Repubblica, Comitato bolognese Scuola e Costituzione, Centro romano per la difesa dei diritti nella scuola Il TAR del Lazio, pur non avendo accolto formalmente la richiesta di sospensione provvisoria, ha sostanzialmente accolto i motivi dei ricorsi presentati da Scuola della Repubblica, Comitato bolognese Scuola e Costituzione, Crides e 755 docenti, genitori, studenti e personale ata e dalla FLCGIL contro le circolari Gelmini su organici, iscrizioni e mobilità, motivi al cui sostegno erano intervenuti le province di Bologna, Cosenza, Pistoia, Vibo Valentia, i comuni di Empoli, Certaldo, Castiglionfiorentino eil Codacons, costituiti “ad adiuvandum”. Il TAR le ha ritenute tutte illegittime perché “circolari applicative di testi normativi emanati successivamente e pertanto ancora privi di efficacia e di rilievo giuridico”. Il TAR del Lazio ha pubblicato il 20 luglio l’ordinanza relativa ai ricorsi n. 4419 e 1785 del 2010 discussi in camera di consiglio il 19 luglio. Il castello di carta o meglio di carte con le quali è stato portato avanti il riordino delle scuole superiori attraverso circolari illegittime è crollato miseramente. Il tentativo di riordino delle scuole superiori costruito attraverso circolari e non leggi, come prevedono le norme è fallito. E’ grave che una riforma di questa portata, la prima della scuola superiore dopo 60 anni, la riforma definita epocale dal Ministro Gelmini, sia stata costruita nell’illegalità, mettendo in discussione il futuro della scuola e delle giovani generazioni per mere esigenze di bilancio. Ora sta al Ministero trarne le conseguenze. Gli chiediamo di ridare serenità alla scuola rivedendo radicalmente le procedure per giungere a una vera riforma, condivisa e pensata per il futuro del nostro paese, rinviando di un anno ogni ulteriore atto, a partire dai trasferimenti del personale della scuola superiore per il 2010/11 che stanno per essere definiti in modo platealmente illegale. Per parte nostra non avremo difficoltà a dimostrare i danni collettivi e individuali attuali e diretti come il Tar ci chiede e dunque quanto prima ci ripresenteremo con la documentazione insistendo nella nostra giusta richiesta. Avevamo già portato la dimostrazione del caos scolastico causato da questa riforma. Porteremo i casi per nome e cognome, che purtroppo non mancano. Ass. ne Per la Scuola della Repubblica, Comitato bolognese Scuola e Costituzione, Centro romano per la difesa dei diritti nella scuola, per conto dei 755 ricorrenti Roma, Bologna 20 luglio 2010 Il testo dell’ordinanza è disponibile su www.scuolaecostituzione.it

venerdì 16 luglio 2010

Sit-in precari del 15 luglio

dal sito unita.it

I lavoratori precari della scuola si sono riuniti stamani davanti alla Camera dei Deputati, in piazza Mantecitorio, per protestare contro i tagli previsti dalla manovra economica e per lottare a favore della salvaguardia dell'istruzione e del lavoro. «Negli ultimi anni - ha spigato Massimo Gargiulo, insegnante di latino e greco del Coordinamento precari scuola - il Governo sta distruggendo progressivamente la scuola pubblica, a partire dalla legge 133/08 che le ha sottratto otto miliardi di euro, fino all'attuale finanziaria. Noi siamo qui, insieme alle sigle sindacali che hanno aderito, ma anche con studenti, genitori e colleghi di ruolo, non solo per difendere il posto di lavoro, per quanto sacrosanto, ma soprattutto per difendere un'istituzione».

I precari hanno chiesto, in particolare: il ritiro della legge 133 e dei tagli 2010, «soprattutto quelli che, attraverso la riduzione dei finanziamenti alle Regioni, riducono ulteriormente i finanziamenti all'istruzione a livello locale»; l'assunzione dei lavoratori precari; la riapertura delle graduatorie ex permanenti; il ritiro della legge 169, dei finanziamenti alla scuola privata, del decreto Brunetta di attuazione della legge 15 del 4 marzo 2009 e di ogni proposta di cancellazione e sostituzione della contrattazione sindacale con provvedimenti legislativi; il ritiro dei pdl 953 Aprea e 3357 Goisis e di ogni proposta di istituzione di albi regionali e di reclutamento attraverso concorsi di reti di scuole, «un metodo - hanno spiegato i lavoratori della scuola - che è destinato alla deriva della raccomandazione e del clientelarismo».

Al suono di musica, nel torrido caldo estivo, i manifestanti hanno preso parola denunciando «il progressivo impoverimento della scuola» e sventolando le bandiere del coordinamento e dei sindacati Usb, Cobas, Flc Cgil, Gilda, dell'associazione Autalia e cartelli con su scritto: «Precariato = umiliazione e negazione della cultura», «-25.600 docenti, -15.000 ata = -40.600 operatori scuola». Hanno gridato: «Vergogna», «Dimissioni». «È una mannaia - ha commentato Salvatore Dalù del personale Ata - in provincia di Caltanissetta, dove io lavoro, in due anni sono stati tagliati 900 posti di lavoro e a settembre di quest'anno diventerà disoccupato anche chi è stato precario per quindici anni. E mentre la scuola pubblica muore, il Governo continua a finanziare i diplomifici privati».
15 luglio 2010

dal sito del TG3
Rappresentanti dei precari della scuola hanno manifestato contro i tagli della manovra che mettono a rischio il loro lavoro. Questa mattina in Piazza Montecitorio Servizio di Cristiana Palazzoni

Blog in difesa della Scuola Pubblica

Segnaliamo alcuni articoli pubblicati di recente sui blog in difesa della scuola pubblica:
SOCIAL FORUM EUROPEO - ISTANBUL LUGLIO 2010 - ASSEMBLEA EUROPEA DELL'EDUCAZIONE - APPELLO ALLA MOBILITAZIONE
Modena City Ramblers e Coordinamento Buona Scuola di Carpi: noi resistiamo! 
Lettera di una studentessa ligure alla Gelmini…
Cara Alice, i miei tagli non c’entrano…

La Provincia di Bologna al Tar contro la Gelmini – Appoggia il ricorso dei 755

Crediti scuole: class action di FLC e CGD

dal sito di Flc Cgil

 La FLC e CGD citano il Miur. Chiesto un risarcimento a favore delle scuole, dei lavoratori e degli studenti.

Finanziamenti alle scuole. In programma la class action per risarcimento danni

Nei prossimi giorni sarà notificata la diffida per class action fatta insieme ai rappresentanti delle associazioni dei genitori per ottenere un risarcimento a favore delle scuole pari ai crediti, circa 1,6 miliardi di euro, che queste vantano nei confronti del Miur.
Questa diffida è finalizzata a ottenere il rispetto del principio costituzionale che prevede l'obbligo per lo Stato di finanziare la scuola della Repubblica e la gratuità del servizio.
Roma, 13 luglio 2010

mercoledì 14 luglio 2010

INCONTRO NAZIONALE SCUOLE – PARMA 4 LUGLIO 2010

da ReteScuole


Parma , 13/07/2010

di Assemblea nazionale delle scuole

DOCUMENTO CONCLUSIVO

Domenica 4 luglio 2010 si è tenuto a Parma l’Incontro Nazionale delle Scuole, al quale hanno preso parte genitori e docenti impegnati nella Difesa della Scuola della Costituzione provenienti dalle seguenti città: Torino, Novara, Milano, Bologna, Modena, Ferrara, Piacenza, Vicenza, Padova, Roma, Napoli, Carpi, Parma, Versilia, Lucca, Livorno, Genova.
L’Incontro Nazionale delle Scuole si poneva i seguenti obiettivi: 1) comprendere dalla voce di chi ne è stato testimone e protagonista, il livello di mobilitazione che le diverse realtà territoriali hanno espresso nell’anno scolastico appena concluso; 2) valutare il livello di mobilitazione che sarà possibile esprimere nei prossimi mesi, ed in particolare nel mese di settembre 2010; 3) confrontarsi sulle iniziative di protesta e di sensibilizzazione finora realizzate contro la “riforma” Gelmini, i tagli agli organici e ai finanziamenti alla scuola pubblica; 4) delineare possibili strategie da mettere in atto a livello locale e nazionale a partire dalle prossime settimane.
I partecipanti, intervenendo a titolo personale o come portavoce di comitati, associazioni, coordinamenti, movimenti ed organizzazioni che condividono l’allarme per la situazione disastrosa nella quale si trova la Scuola della Repubblica, hanno cercato di comporre un quadro complessivo di quanto è avvenuto nel paese, al fine di elaborare un elenco di proposte di mobilitazione condivise e strategie concrete per iniziative da promuovere a livello locale e nazionale a partire dalle prossime settimane, ad iniziare dai presidi del 6 luglio e del 15 luglio a Roma.
Tra le tematiche generali che hanno coinvolto genitori, docenti e studenti nelle proteste degli scorsi mesi, sono state indicate: il ricorso al TAR del Lazio sulla Circolare Gelmini sulle iscrizioni alle scuole superiori; il riconoscimento degli OO.CC. come interlocutori a pieno titolo dell’amministrazione scolastica e degli organi istituzionali, con particolare riferimento alla componente genitori, che si sta organizzando in una rete di Presidenti dei Consigli di Istituto e di Circolo delle Scuole Statali di ogni ordine e grado (sulle questioni di residui attivi, contributi volontari, ora alternativa all’IRC e richiesta organico aggiuntivo, supplenze, classi sovraffollate, etc); la gestione dei rapporti con enti e istituzioni, con particolare riferimento ai rapporti con le regioni in materia di politica scolastica; le parole d’ordine per un’azione unitaria e compatta.

SONO TRE LE INIZIATIVE IMMEDIATE che l’Incontro nazionale delle Scuole ha condiviso e assunto:

  • Appello ai presidenti di Regioni e Province, ai sindaci e al mondo della cultura per la Difesa della Scuola della Costituzione e del sostegno ai ricorrenti nell’udienza del 19 luglio al TAR del Lazio
  • Appello per ottenere il ripristino immediato degli organici
  • Mozione per Collegi Docenti di settembre sulla situazione delle singole scuole

Sono state inoltre condivise le seguenti PROPOSTE DI MOBILITAZIONE:

  • Approfittare dei lati positivi della frammentazione per CONNETTERSI ED ESSERE PRESENTI SUL TERRITORIO, MA COORDINANDOSI A LIVELLO NAZIONALE (ad es. coordinamento dei presidenti dei consigli di istituto a livello comunale, provinciale e regionale; coordinamento delle scuole superiori, coordinamento per la materia alternativa all’IRC, coordinamento sulla questione del Tempo Pieno e dei Moduli e agli orari spezzatino etc), portando tutte le proposte che emergono in rete nei coordinamenti locali.
  • APRIRE LE SCUOLE, FARE INFORMAZIONE SU QUANTO ACCADE, FAR COMPRENDERE IL LEGAME FRA ISTRUIRE ED EDUCARE, RINSALDARE L’ALLEANZA DOCENTI-GENITORI-STUDENTI. CERCARE L’ALLEANZA CON UNIVERSITA’ E RICERCA.
  • PRIMO GIORNO DI SCUOLA RIBELLE: ferma restando l’ipotesi di uno sciopero, la cui convocazione non ci compete, ci impegniamo ad organizzare INIZIATIVE DI PROTESTA IN OGNI SCUOLA, A FAR CIRCOLARE IDEE CREATIVE PER L’OCCASIONE, ALCUNE DELLE QUALI POTRANNO DIVENTARE CAMPAGNE A LIVELLO NAZIONALE.
  • IL 29 SETTEMBRE POTREBBE ESSERE LA GIORNATA DI INIZIATIVE NELLE CITTA’: FLASH MOB, CAMPAGNA SUGLI AUTOBUS “TUTTI DEVONO SAPERE”, GAZEBO E SCIOPERI DELLA FAME A STAFFETTA, SETTIMANA BIANCA CON SCUOLE APERTE, ETC. LE MOBILITAZIONI PROSEGUIRANNO ANCHE NEI GIORNI SUCCESSIVI.
  • A INIZIO OTTOBRE SI TERRA’ UN NUOVO INCONTRO NAZIONALE per verificare le forze per iniziative ambiziose, come una MANIFESTAZIONE NAZIONALE. IN QUELL’OCCASIONE SI PARTECIPERA’ SOTTO MANDATO, CIOE’ DOPO AVER SVOLTO ASSEMBLEE NEI TERRITORI SULLE PROPOSTE EMERSE.
  • PORRE ATTENZIONE ALL’ANDAMENTO DEI PATTI TERRITORIALI E DEI DECRETI SALVAPRECARI, CON MOZIONI DEI COLLEGI DOCENTI AFFINCHE’ SIANO ATTENTAMENTE VALUTATE LE ASSUNZIONI DI QUESTI LAVORATORI E LE MANSIONI CUI VANNO DESTINATI (NON SU DISABILITA’ E SUPPLENZE).
  • ISTITUIRE UN OSSERVATORIO PERMANENTE DENTRO USR ED USP,uno spazio autogestito per lettere di lamentele con un giorno alla settimana di audizioni, una sorta di question time. Sarà uno strumento per tenere fermo il rapporto con gli uffici scolastici e pretendere che rispondano sulla sentenza del TAR e successivamente su tutte le altre questioni. Se ritengono di non essere responsabili, gli USP e gli USR devono chiedere ufficialmente chiarimenti al MIUR, nei confronti del quale va tenuto alto il livello di pressione e di controllo.
  • APERTURA E COINVOLGIMENTO DI TUTTE LE CATEGORIE DI LAVORATORI E DI TUTTA LA CITTADINANZA IN DIFESA DELLA SCUOLA STATALE COME DIFESA DEL DIRITTO ALLO STUDIO, DI UN BENE COMUNE GARANTITO DALLA NOSTRA COSTITUZIONE A TUTTI E A TUTTE (da collegare alla questione dell’educazione degli adulti per sancire il diritto di tutti alla conoscenza)
  • SULLA DISABILITA’ CONDURRE UN’AMPIA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE rivolta a docenti e genitori sulle tematiche della solidarietà e della parità di diritti, anche in riferimento alle norme di sicurezza delle aule
  • PRESENTARSI ALLE PROSSIME ELEZIONI PER GLI OO.CC. CON UNA SIGLA COMUNE (Liste Buona Scuola, Liste Incontro Nazionale Scuole…) che si presenti su un programma definito ed un’idea precisa di scuola sulla quale coinvolgere i genitori, gli studenti ed il personale scolastico. La LIP potrebbe essere una buona base di partenza.
  • COSTRUIRE UN SITO di informazione a livello nazionale, dove i rappresentanti dei Consigli di Istituto e di Circolo possano trovare risposta alle loro domande. In alternativa si potrebbe fare riferimento ad uno dei siti già esistenti ed è stato proposto Genitori e Scuola
  • PORTARE AVANTI UN’INIZIATIVA COMUNE E CONDIVISA SULLA QUESTIONE DELLA SICUREZZA DELLE AULE SCOLASTICHE, CON INCONTRI PUBBLICI CON VIGILI DEL FUOCO, ASL, DIRIGENTI USP ED USR, DIRIGENTI SCOLASTICI…
  • ORGANIZZARE UNA CAMPAGNA CONTRO LE CATTEDRE OLTRE LE 18 ORE
  • FAR DIVENTARE LE CAMERE DEL LAVORO TERRITORIALI LUOGHI DI DIFESA DEI DIRITTI DEI CITTADINI per appoggiare tutte le iniziative di contenzioso (ricorsi) che si deciderà di avviare
  • SOTTOLINEARE COME I PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO SI TRADURRANNO IN UNO SCADIMENTO GRAVISSIMO DELLA QUALITA’ DELLA SCUOLA ITALIANA ED IN UN IMPOVERIMENTO CULTURALE GENERALE DEL PAESE, IMPEGNANDO I DIVERSI SOGGETTI ISTITUZIONALI AD ASSUMERSI LE PROPRIE RESPONSABILITA’ NELL’IMPEDIRE CHE TALI PROSPETTIVE SI REALIZZINO.

Parma, 4 luglio 2010
la Lettera ai sindacati approvata dall'assemblea

martedì 13 luglio 2010

Sit-in nazionale dei precari il 15 luglio

da MSP Movimento Scuola precaria

Il 15 luglio non fare lo struzzo! Vieni a Roma!

Sit-in nazionale dei precari della scuola promossa dal CPS nazionale


Con preghiera di diffusione

Giovedì 15 luglio ore 10.00
piazza Montecitorio - Roma



Comunicato stampa sit-in unitario del 15 luglio 2010


Il 15 Luglio, dalle ore 10, si svolgerà a Roma, in piazza Montecitorio, la Manifestazione Nazionale Unitaria in difesa della scuola pubblica statale contro i tagli del Governo e la Riforma Gelmini:

Per una scuola pubblica, gratuita, statale, di qualità, laica ed aperta a tutti/e.

Questa data, lungi dall’essere un appuntamento rituale, vuole rappresentare un importante momento di coesione tra tutte le componenti della scuola, insegnanti precari e di ruolo, studenti, genitori e personale ATA. Il sit-in, lanciato dagli insegnanti precari e dal personale ATA, è stato costruito insieme a tutti questi soggetti, dall’elaborazione dei contenuti della piattaforma alle modalità dello stare in piazza, nella convinzione che solo una forte mobilitazione unitaria, capace di saldare la lotta dei precari che stanno perdendo o hanno già perso il posto di lavoro alla denuncia degli effetti nefasti dei tagli sulla qualità della didattica, possa raggiungere dei risultati.

In quest’ottica, noi insegnanti e personale ATA, precari e disoccupati, uniamo alla lotta per la difesa di un bene collettivo, la qualità dell’istruzione, le nostre rivendicazioni per il diritto al lavoro nel rispetto del CCNL. E dall’interno delle scuole, in continuità con una mobilitazione che non conoscerà pause estive, vogliamo ripartire a settembre, insieme al personale di ruolo e agli studenti, per fermare il tentativo del Governo di smantellare il sistema di istruzione pubblico, statale e gratuito e lì ribadire l’importanza di elaborare, collegialmente, un modello di scuola che sia garanzia di reale emancipazione per le nuove generazioni.

Coordinamento Precari Scuola

Nel pomeriggio è prevista un' assemblea nazionale promossa dal CPS e rivolta a tutte le componenti della scuola: studenti, genitori, docenti di ruolo.

Stiamo organizzando una partenza da Milano;
con un piccolo contributo simbolico puoi venire anche tu!
Per info e adesioni invia una mail a "emanuele rainone"  - rainomnl@yahoo.it


Il 15 luglio non fare lo struzzo! Vieni a Roma!


 Movimento Scuola Precaria - CPS Milano

Università, esami all'aperto alla Sapienza

dal sito www.dire.it  dell' «Agenzia Dire» - 12 luglio 2010 

Università, esami all'aperto (e di notte) alla Sapienza:
'No ai tagli'
La protesta dei docenti delle facoltà umanistiche del grande ateneo romano: "Una università senza finanziamenti è destinata a vivere periodi bui e a finire in strada"ROMA - Scatta oggi la protesta dei docenti delle facoltà umanistiche de La Sapienza, il grande ateneo romano. Da stamattina gli esami si terranno o all'aperto, fra i vialetti della cittadella universitaria, o di notte, al buio a simboleggiare il fatto che "una università- spiegano i professori- indebolita nel finanziamento e negli investimenti da parte della Stato è destinata a vivere periodi bui e a finire in strada".
Così, oggi, in strada ci sono finiti i docenti che hanno deciso di interrogare i loro studenti all'aperto. "Io devo sostenere il mio ultimo esame, storia contemporanea- racconta Alessandra, studentessa di Lettere- non mi dispiace farlo all'aperto, è importante che i professori manifestino il loro disagio. Hanno fatto bene, invece, a non bloccare gli esami. Quella scelta ci avrebbe danneggiati". Il professore Bruno Tobia, docente di Storia contemporanea, interroga su una panchina gli universitari. "Ho deciso di protestare- racconta- per cercare di fermare una politica ormai pluriennale fatta di tagli progressivi a università e ricerca. Tagli che si sono appesantiti negli ultimi due anni. Così non si va avanti". L'università è talmente povera che oggi il professor Tobia ha dovuto portare da casa la carta per stampare l'attestazione di esame da dare agli studenti.
Se la prende con "la falsa meritocrazia" la docente di Storia dell'arte Caterina Volpi, che racconta: "Ci stavamo muovendo per cercare di premiere i meritevoli, ma con il blocco degli stipendi e del turn-over e degli scatti stipendiali questo non sarà possibile. Eppure il ministro Gelmini aveva detto che con le sue riforme sarebbe stato premiato il merito. Invece gli anziani se ne vanno e i giovani restano al palo". Oggi, dunque, esami all'aperto "contro la riforma Gelmini, i tagli all'università, il blocco degli scatti per gli stipendi del personale universitario". Da domani, invece, quelli in notturna dalle 21 alle 5.

12 luglio 2010

giovedì 8 luglio 2010

Esami di recupero? No, grazie.

dal Giornale di Vicenza di oggi, 8 luglio, un articolo sull'iniziativa dei docenti precari di Assemblea difesa Scuola Pubblica che insieme ad altri docenti, come forma di protesta, stanno attuando il motivato rifiuto ad accettare la nomina per "gli esami di settembre".

SCUOLA. Dai docenti scuse ai colleghi, a studenti e famiglie

Esami di recupero
Il “gran rifiuto”
dei prof. precari

In una lettera gli insegnanti berici hanno revocato la disponibilità alle sessioni autunnali in protesta contro tagli e assunzioni bloccate

Esami di recupero? No, grazie. Lo dicono gli insegnanti precari vicentini che per dire “no” ai tagli selvaggi e al blocco delle assunzioni hanno ideato una singolare iniziativa di protesta: una lettera con la quale revocare la propria disponibilità a svolgere gli esami di riparazione di settembre «a causa della mera e semplice non convenienza economica».
Inviata ai presidi, ai genitori, al dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Franco Venturella e al ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, la lettera è stata approvata e sottoscritta da diversi professori che l'hanno consegnata a scuola, chiedendo che sia protocollata in segreteria ed eventualmente letta in collegio docenti «per cercare di rendere più evidente possibile la situazione di disagio crescente in cui vivono i docenti precari e non solo», spiega Stefano Salvetti, referente del movimento Assemblea difesa scuola pubblica insieme a Teresa Fabris, che ha promosso e diffuso l'appello.
Il dito viene puntato contro «l'incertezza sul numero dei posti disponibili a settembre, causata dai tagli in nome di una riforma priva di contenuti didattici e pedagogici; il possibile posticipo del periodo in cui avverranno le nomine e quindi la stipula dei contratti, con conseguente perdita dello stipendio per i precari e ore di lezione per gli studenti; il probabile congelamento delle previste immissioni in ruolo che colleghi aspettano da quasi trent'anni».
E ancora si sottolineano «le contraddittorie dichiarazioni del ministro Mariastella Gelmini, che da un lato sottolinea la necessità di dare incentivi economici agli insegnanti meritevoli, e dall'altro definisce una misura equa il blocco triennale degli stipendi - peraltro quelli dei professori italiani sono già tra i più bassi d'Europa - e degli scatti di anzianità».
Nel documento si precisa anche che l'esperienza professionale di insegnante precario è frutto di una gavetta svolta in ogni tipologia di scuola della provincia, a volte in corsi sia serali che diurni contemporaneamente e che dunque «non resta che difendere la dignità di lavoratore, oltre che di individuo, che ha sempre creduto che un comportamento onesto, sincero e coerente sia lo specchio del valore di una persona e l'elemento per raggiungere quella credibilità che conquista la fiducia dei ragazzi».
Detto questo, per i precari che nei giorni scorsi hanno consegnato al capo d'istituto la lettera firmata, niente esami di recupero, con tanto di scuse dei professori espresse in calce alla lettera.
Scuse nei confronti delle scuole «che lavorano con serietà pur nelle evidenti difficoltà economiche», ma anche degli studenti e delle loro famiglie «che sicuramente capiranno la decisione anche prima di vivere direttamente gli effetti della riforma, a partire dal prossimo anno scolastico».
Anna Madron

Canale You tube

dal Giornale di Vicenza di oggi, 8 luglio, un articolo sul nostro canale you tube.

Il malessere della scuola raccontato da chi nella scuola ci lavora: presidi, insegnanti, tecnici di laboratorio

Il malessere della scuola raccontato da chi nella scuola ci lavora: presidi, insegnanti, tecnici di laboratorio, ma anche qualche genitore che si unisce al coro per spiegare, da un altro punto di vista, pro e contro del sistema istruzione.
Basta collegarsi ad internet e andare sul sito difesascuolapubblica.blogspot.com e aprire il canale You Tube per ascoltare una sere di testimonianze tutte vicentine sui malanni vecchi e nuovi (risorse inesistenti, tagli agli organici, riduzione degli orari) che affliggono la categoria.
«Quelle che parlano sono persone che non leggono comunicati o slogan - si sottolinea nel blog - ma che mettono la loro faccia, la loro storia, la loro professionalità di fronte all'opinione pubblica, nella ferma convinzione che solo con la verità si possa offrire un contributo costruttivo al dibattito». «L'obiettivo finale - si legge ancora - è di creare una rete di testimonianze sulla scuola rivolte a tutti coloro che si ritengono estranei o lontani dall'argomento: perché la scuola, che ci si pensi oppure no, è lo specchio del futuro di tutto il nostro paese». AN.MA

Mozione Facoltà di Lingue dell'Università di Verona

Continua in tutta Italia la mobilitazione dei ricercatori universitari che stanno dichiarando la loro indisponibilità ad assumere carichi didattici per il prossimo anno accademico, forma di protesta che inciderà in modo non indifferente sulla programmazione.

Pubblichiamo la mozione approvata il 30 giugno dal Consiglio del Corso di Laurea e dal Consiglio di Facoltà di Lingue e letterature straniere di Verona.


Mozione approvata nel CCL e nel CdF di Lingue e letterature straniere di Verona del 30/06/2010


In linea con il documento già presentato dai PO e PA e approvato all’unanimità nel CdF del 5/5/2010 (Allegato), la Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Verona torna ad manifestare la sua preoccupazione riguardo alla situazione dell’università italiana. In particolare esprime una ferma opposizione ai provvedimenti della manovra finanziaria che colpiscono l’università in tutte le sue componenti: studenti, tecnici-amministrativi, ricercatori, docenti.

Nell’attuale situazione di crisi le diverse componenti dell’Università non intendono sottrarsi a misure anche severe di contenimento della spesa, se amministrate con giustizia; ma evidenziano che i provvedimenti del dispositivo finanziario (blocco del turn-over che impedisce il reclutamento di nuove leve scientifiche, abolizione per un triennio per tutto il pubblico impiego degli sviluppi stipendiali previsti dalla legge), destinati a trovare attuazione entro un quadro normativo già penalizzante sul piano dei finanziamenti ordinari, oltre a pregiudicare gravemente la ricerca e a dequalificare l’intero sistema della formazione, pongono in discussione la sopravvivenza stessa dell’università pubblica proprio nel momento in cui essa dovrà affrontare, entro il prossimo quinquennio, gli effetti del pensionamento di più di un terzo del personale attualmente in servizio.

Inoltre queste misure si raccordano con le linee ispiratrici del progetto di riforma (DDL 1905), volte a ridimensionare il ruolo dell’università pubblica e a ridurre per le nuove generazioni le politiche del diritto allo studio. Di fatto, si mira a sostituire una tradizione fondata sull’autogoverno e sulla libertà di insegnamento e di ricerca con un modello di università a più diretto controllo politico e imprenditoriale.

Di fronte a prospettive di tale gravità, la Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Verona intende promuovere collegamenti con altre facoltà di questo e di altri atenei per realizzare azioni di protesta comuni.

Come prima azione, anche se per senso di responsabilità verso gli studenti e le loro famiglie si confermano le sedute di laurea previste, si invitano, in apertura di seduta, i presidenti delle commissioni a dare lettura di questo documento e a illustrarne il contenuto.

Pertanto, per quanto attiene al punto dell’odierno O.d.G. riguardante la Programmazione didattica, alla luce della forte preoccupazione manifestata dagli atenei a livello nazionale, in analogia con quanto deliberato nella nostra Facoltà di Lettere nel CdF del 23/6/2010, si prospetta quanto segue:

  a) Per non oscurare la protesta dei ricercatori, si propone di approvare solo i contratti previsti al momento del CdF e CCL del 5 maggio 2010 (Allegato), e di definire l'offerta formativa senza i nomi dei ricercatori che hanno dichiarato l’indisponibilità in corrispondenza dei loro corsi. Riguardo la copertura dei loro insegnamenti si suggerisce di attendere il mese di settembre, in analogia con l’atteggiamento preso dall’Università di Padova (in ogni caso va ribadito che gli insegnamenti resteranno nella disponibilità dei ricercatori, pur indisponibili, anche fino al secondo semestre).

  b) Si propone di aderire alla richiesta del CdF di Lettere: chiedere al Rettore di convocare una conferenza di ateneo sull’impatto della manovra economica e del DDL 1905, e sulle posizioni espresse dai ricercatori e dai professori.

Verona 28.06.2

mercoledì 7 luglio 2010

Assemblea del 4 luglio 2010: Incontro Nazionale Scuole


COMUNICATO STAMPA


Assemblea del 4 luglio 2010: Incontro Nazionale Scuole


Domenica 4 luglio 2010 a Parma le diverse componenti della scuola italiana, provenienti dai territori di Torino, Novara, Milano, Bologna, Modena, Ferrara, Piacenza, Vicenza, Padova, Roma, Napoli si sono riunite e costituite in un nuovo organismo chiamato “Incontro Nazionale Scuole” per confrontarsi sulle iniziative di protesta e di sensibilizzazione finora realizzate contro la Riforma Gelmini e per delineare delle possibili strategie da mettere in atto a partire dalle prossime settimane.

Dalla riunione – particolarmente sentita e affollata – è emersa una volontà comune di coordinare a livello nazionale le competenze e le forze presenti nelle diverse realtà locali.

Si tratta di un importante e significativo evento nel panorama della protesta contro la Riforma Gelmini, poiché per la prima volta si costituisce una realtà di docenti e di genitori provenienti dalla quasi totalità del territorio nazionale.

Si invitano gli organi di stampa a dare la massima diffusione.

sabato 3 luglio 2010

APPELLO ALLE O.O.S.S. della provincia di Vicenza

A seguito della sospensiva del TAR del Lazio n. 1023 del 25 giugno, l’Assemblea difesa Scuola Pubblica di Vicenza ha inviato alle Organizzazioni Sindacali provinciali della scuola Cgil, Cisl, Uil e Snals un sollecito affinché diffidino gli Uffici Scolastici Provinciale e Regionale a dare seguito alle procedure relative alla determinazione dell’organico, ai trasferimenti e all’individuazione degli eventuali perdenti posto nella scuola secondaria di 2° grado.

Nella nostra provincia, a quanto ci risulta, hanno inviato questa diffida solo i sindacati CUB scuola e GILDA degli insegnanti mentre in altre realtà si sono attivati sindacati come la Cgil regionale in Emilia Romagna e i Cobas scuola a Padova.


Alla c.a. della Flc Cgil di Vicenza

Alla c.a. della Cisl Scuola Vicenza

Alla c.a. dello Snals Vicenza

Alla c.a. della Uil Scuola Vicenza


APPELLO ALLE O.O.S.S. della provincia di Vicenza

L’Assemblea Difesa Scuola Pubblica, coordinamento di genitori, studenti e insegnanti di Vicenza, preso atto dell’Ordinanza della sezione Terza Bis del TAR del Lazio 01023/2010, in merito al ricorso presentato da più di 700 docenti e genitori, che chiedeva la sospensiva dell’efficacia dei provvedimenti ministeriali di tagli dei posti, riduzioni degli organici e relative operazioni per l’a.s. 2010/2011;

preso atto che tale ordinanza, datata 24 giugno, stabilisce di sospendere fino al 19 luglio gli effetti della CM n. 17/10 sulle iscrizioni alle scuole superiori e della CM n. 37/10 sulla determinazione degli organici del personale docente, in attesa che il MIUR, assente durante la seduta, produca entro 15 giorni dalla notifica dell'ordinanza le controdeduzioni che riterrà opportune,

richiede alle Organizzazioni sindacali in indirizzo di farsi parte attiva affinché tutte le operazioni relative agli organici ed alla mobilità del personale siano sospese, con effetto immediato, fino al 19 luglio, in attesa della sentenza di merito dello stesso TAR del Lazio, in quanto tutti i provvedimenti sin qui adottati possono essere considerati nulli.

chiediamo pertanto alle O.O.S.S. in indirizzo di mettere anch’esse in atto iniziative di diffida nei confronti dell'USR del Veneto e dell'USP di Vicenza al fine di evitare che si proceda nell'operazione dei tagli indiscriminati ignorando l'ordinanza del TAR del Lazio e le ragioni dei ricorrenti volte a difendere la qualità della scuola pubblica e la dignità degli insegnanti.

RingraziandoVi per l'attenzione che vorrete dedicare al nostro appello, porgiamo distinti saluti

Vicenza, 3 Luglio 2010

Assemblea Difesa Scuola Pubblica

giovedì 1 luglio 2010

Incontro Nazionale Scuole – Domenica 4 Luglio – Parma

dal blog del Comitato genitori e insegnanti per la scuola pubblica di Padova e provincia

Incontro Nazionale Scuole 

 Domenica 4 Luglio – Parma



INCONTRO NAZIONALE SCUOLE

Domenica 4 Luglio 2010

dalle ore 10.00 alle ore 18.00 presso

Centro Sportivo Fraore

Strada del Macchione – Parma

 

Riteniamo indispensabile che ci si incontri prima di andare in ferie.
Alla fine di agosto dovremo essere pronti per ricominciare subito con le idee chiare sui tempi ed i modi della ripresa.

E solo se ci troviamo per ragionarci adesso, sarà possibile non arrivare a settembre e spendere un mese per rimetterci in forze, e poi ritrovarci a subire il balletto delle date dell’uno e dell’altro, di nuovo, ancora, lo stesso vecchio copione di sempre.
Ma stavolta non abbiamo più tempo.
L’assemblea intende essere un necessario momento di confronto.
Noi non saremo il luogo dove si prendono le decisioni, ma quello in cui si elaborano le proposte, che poi i movimenti valuteranno e che auspichiamo possano diventare un fronte comune sul quale ritrovarci a inizio settembre.
Qui non si tratta di partecipare essendo stati o meno legittimati o delegati da qualcun altro.
Si tratta di avere voglia o meno di condividere un nuovo percorso.
Abbiamo voglia di vederci, da quante più possibili realtà, per capire quante potrebbero essere le forze in campo, quali iniziative sono state prese, stilare un elenco delle urgenze e proporre una serie di iniziative per la fine di agosto-inizi di settembre, da condividere in rete con chi non è potuto venire?
Diversi coordinamenti che si sono costituiti di recente o che hanno ripreso le loro attività di fronte alle gravissime criticità delle scuole, sono interessati a questo momento di confronto “nazionale”.
Moltissimi di essi sono animati da genitori lucidi e motivati, che hanno svolto nei mesi scorsi un lavoro prezioso di azione coordinata presso le istituzioni locali e regionali, oltre che presso il MIUR, al fine di ottenere i fondi necessari per il funzionamento delle scuole, garantire le supplenze, salvaguardare la sicurezza e la qualità del percorso educativo e didattico degli alunni, esigere le risorse necessarie per il tempo scuola richiesto dalle famiglie, garantire il diritto allo studio e le pari opportunità nell’accesso al sapere, la laicità della scuola, il sostegno ai disabili….
Poi ci sono i docenti, che stanno difendendo i loro diritti costituzionali e la loro dignità professionale e vengono censurati da zelanti e super pagati funzionari ministeriali.
Sono le battaglie che come insegnanti, come studenti e come genitori abbiamo portato avanti negli anni passati.

Sono quelle per la Scuola della Costituzione.
Sono quelle che ci hanno portato a scrivere la Legge di iniziativa popolare “Per una Buona Scuola per la Repubblica”.

Quel testo è ancora lì, ed è da quello che crediamo si debba ripartire.
Se è vero che le regioni di centrosinistra hanno intenzione di fare una cordata per una legge regionale che si ponga in alternativa al modello Formigoni-Gelmini-Goisis, allora riprendiamo in mano la LIP.

Al momento risultano adesioni da: Torino, Padova, Vicenza, Genova, Roma, Modena, Carpi, Ravenna, Piacenza, Parma, Milano, Versilia, Lucca, Firenze e dall’Assemblea Nazionale dei precari che si è trovata la scorsa domenica a Bologna.

VI ASPETTIAMO!!!

 

Se venite in treno fatecelo sapere: organizzeremo un servizio navetta dalla stazione

per contatti: :   roberta_roberti@libero.it

Protesta e informazione: gazebo a Vicenza e provincia

Nell'accogliente clima di Festambiente al parco del Retrone di Vicenza, dal 23 al 27 giugno, abbiamo trascorso cinque giorni di costruttivo confronto.


Per continuare a denunciare la drammatica situazione della scuola.


Altri gazebo nella provincia di Vicenza:
a Cogollo maestre e genitori terranno nel piazzale davanti alla scuola primaria un gazebo informativo e di protesta tutti i sabati mattina da quello scorso fino al 28 agosto.
a Caltrano un analogo gazebo è aperto tutti i pomeriggi di questa settimana nel piazzale del Prix.