domenica 21 marzo 2010

FACCIAMO I CONTI: Camion vela a Schio

del Comitato Salvalascuolapubblica dell'Alto Vicentino


COMUNICATO STAMPA
Non ci sarà nessun taglio alla scuola. Sulla scuola troppe cose divorziano con la realtà. Dalla sinistra stanno arrivando messaggi assolutamente falsi e inutili allarmismi”. Queste sono le parole del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nell'ottobre 2008.
Quanto fosse sincera quest'affermazione, tutti lo stiamo toccando con mano: quest'anno nelle scuole italiane sono stati tagliati 36.218 docenti e circa 15.000 ATA (bidelli, tecnici, personale di segreteria), sono stati chiusi 322 istituti considerati sottodimensionati e sono state eliminate 4.945 classi. Nonostante ci fossero 37.876 alunni in più rispetto all'anno precedente.
La nostra scuola è buona ma non possiamo permettercela”, ha affermato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, e quindi l'anno prossimo verranno tagliati altri 25.600 docenti e 15.000 ATA anche se - già solo nella scuola primaria - ci saranno 15.000 alunni in più.
Ma questo non è solo il più grande licenziamento della storia italiana, non è solo un problema di posti di lavoro (già 500 eliminati tra Vicenza e provincia). Questi tagli – perché questo è il vero nome della “riforma Gelmini”- hanno delle ripercussioni negative pesantissime sugli studenti e sulle famiglie: ci sono danni già visibili ora e altri che saranno palesi negli anni futuri: classi troppo numerose perché gli alunni possano venire seguiti come si deve e così sovraffollate da essere addirittura fuori dai parametri di sicurezza, perdita della possibilità di attuare interventi individualizzati per chi ne avrebbe bisogno, nella primaria eliminazione progressiva degli insegnanti specialisti di lingua inglese, impossibilità di effettuare laboratori e didattica operativa – che pure gli studi italiani e internazionali raccomandano come la più efficace.
Il Ministero dell'Istruzione, nonostante le promesse ripetute sui media, non ha concesso ai genitori l'orario richiesto: nella primaria (i cui alunni nei test internazionali si classificavano nei primi posti al mondo) dall'anno scorso e anche per l'anno prossimo, alle classi vengono assegnate 27 ore e anche le scuole che, a fatica, quest'anno sono riuscite a mantenere l'orario precedente, da settembre lo dovranno per forza ridurre. Le famiglie, se vogliono quei pomeriggi che prima la scuola offriva gratuitamente, ora sono costrette a pagare. Anche nella scuola secondaria sta avvenendo lo stesso: riduzione del tempo scuola, perdita di opportunità per gli studenti.
Non è stato vero che la scuola non avrebbe subìto tagli, non è vero che questi tagli siano necessari: il nostro Paese spende poco per l'istruzione, ovvero una percentuale del PIL al di sotto della media dei paesi OCSE (4,7% contro il 5,8% degli altri). Si distrugge l'organizzazione della scuola pubblica ma per quella privata addirittura si aumentano i finanziamenti. Si tagliano 8 miliardi alla scuola pubblica, ma ne sono stati investiti 15 per comprare 131 cacciabombardieri F35 da attacco.
Da lunedì 22 marzo, per due settimane, un camion vela pagato con l'autotassazione degli insegnanti sarà a Schio e nei paesi limitrofi con il nostro messaggio di denuncia su quanto sta accadendo e volantini verranno distribuiti nelle scuole, perché noi non possiamo e non vogliamo tacere di fronte a questa vergogna, e la distruzione che il governo sta operando non verrà aiutata dal nostro silenzio e dalla nostra complicità.

21 marzo 2010                                                              
Comitato Salvalascuolapubblica Alto Vicentino

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