domenica 30 ottobre 2011

Aziendalizzazione della scuola: una novità?

Il processo di aziendalizzazione della scuola non inizia di certo oggi ma è il frutto bipartisan dei governi degli ultimi decenni. 
Dobbiamo interpretare le condivisibili dichiarazioni che seguono come una sorta di illuminazione?

da www.OrizzonteScuola.it

"Alla scuola servono investimenti, non misure da horror"


Partito Democratico - Francesca Puglisi, responsabile Scuola della segreteria Pd, denuncia i devastanti propositi del governo Berlusconi. Si annuncia un piano di ristrutturazione che significherà più tagli e meno qualità
Nella lettera inviata all'Europa dal governoBerlusconi, in cui si minaccia di rilanciare il Paese licenziando più facilmente tutti, fa rabbrividire, tra le misure, il punto che riguarda la scuola. Parlando di "promozione e valorizzazione del capitale umano" si annuncia un piano di ristrutturazione per l'anno scolastico 2012-2013 per quelle scuole che raggiungono risultati insoddisfacenti ai test Invalsi.
Il brillante imprenditore che da vent'anni promette benessere agli italiani, pensa ora di "promuovere il capitale umano" applicando il linguaggio e i metodi delle "aziende in crisi" alle scuole. Invece di investimenti per migliorare il sistema scolastico italiano, come ha fatto la Germania nel tempo della crisi, forse nella stringata e sibillina misura annunciata, si annunciano nuovi tagli?
Quanto al reclutamento degli insegnanti, il ministro Gelmini annuncia roboante che si riparte dal testo Aprea, chiuso in un cassetto da oltre due anni. Quando non hanno idee, ritirano fuori quelle vecchie, comunque deleterie.

mercoledì 26 ottobre 2011

Sabato 5 novembre a Creazzo: LA SCUOLA MALATA


SABATO 5 NOVEMBRE - ORE 20.45

presso l'Auditorium della Scuola Media Manzoni di Creazzo

spettacolo teatrale
LA SCUOLA MALATA

del Comitato Genitori  di Creazzo

dibattito finale sui problemi della nostra scuola


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Comitati Veneto: sintesi incontro Treviso 13 ottobre

Comitati Buona Scuola del Veneto: sintesi dell’incontro svolto a Treviso il 13 ottobre

Pubblicato da comitatonogelmini su 22 ottobre 2011

di Carlo Salmaso
22 ottobre 2011

All’incontro erano presenti circa venticinque persone, in rappresentanza della seguenti realtà territoriali:
  • Scuolandia Treviso
  • Comitato genitori Treviso
  • Assemblea Difesa Scuola Pubblica Vicenza
  • Salva la Scuola Pubblica Alto Vicentino
  • Comitato Genitori ed Insegnanti per la Scuola Pubblica Padova
  • Cesp – Cobas Scuola Padova
  • Comitato genitori Venezia
  • Cesp – Cobas Scuola Venezia
La riunione, indetta su sollecitazione di un gruppo di rappresentanti padovani (vedi qui), ha toccato i vari argomenti di seguito sintetizzati.
1.     La necessità del tentativo di riannodare i percorsi, provando a sostenersi reciprocamente tra comitati per la scuola pubblica che lavorano nelle varie province del Veneto; l’iniziativa potrebbe ripartire unificandosi su questi temi:
  • la sicurezza nella aule “pollaio” (dopo alcune sentenze dei TAR [qui]ed un esempio importante di successo in una scuola di Venezia[qui]), con il coinvolgimento, laddove possibile, degli studenti delle scuole superiori;
  • il contrasto alle prove Invalsi: ai problemi già sollevati negli scorsi anni. quest’anno si aggiunge quello che il ministro Gelmini li vuole collegare alla retribuzione degli insegnanti in modo proporzionale ai risultati ottenuti (vedi qui);
  • la questione degli organici, legata anche alle ore alternative all’IRC;
  • una serie di incontri a tema, “coperti” dal CESP che è ente accreditato per la formazione, nella forma di iniziative mattutine con i docenti e di iniziative serali con i genitori;
  • il potenziamento dell’uso della mailing list dei Comitati Buona Scuola del Veneto: sarebbe opportuno che in essa confluissero tutti i materiali prodotti dalle singole realtà, lasciando a ciascuno la possibilità di poterli riadattare e riusare contestualizzandoli al proprio territorio di riferimento;
  • la riproposizione del lavoro di discussione, di presentazione e di diffusione della Legge di Iniziativa Popolare “per la buona scuola della Repubblica” (vedi qui), come occasione di convergenza su alcuni temi contenuti nel documento che ancora sono attuali nel dibattito.
2.     Gli orientamenti dei partiti di centrosinistra (PD in primis) sulla politica scolastica, espressi nel corso di manifestazioni pubbliche, non prevedono grandi trasformazioni rispetto al triennio Gelmini (ad occuparsi di scuola nel PD sono ex democristiani) e quindi, indipendentemente da chi governerà nella prossima legislatura, sarà in ogni caso necessario riorganizzare l’iniziativa dal basso.
3.            In che modo gli insegnanti possono contribuire alla battaglia sui “beni comuni”, spiegando prima di tutto che la scuola è bene comune. Ma che cosa vuol dire che la scuola è per noi bene comune? Cioè: che scuola vogliamo? Occorre spiegarlo, occorre chiarirlo, dobbiamo fare una nostra proposta che dia un significato alla considerazione della scuola come “bene comune”. Dobbiamo proporre il modello precedente la scuola della Gelmini, pensando che andasse bene così com’era e che solo la Gelmini abbia devastato una struttura che funzionava, oppure siamo in grado di fare altre proposte? I docenti delle primarie dichiarano di preferire il ritorno ai primi anni 2000, e lo si può capire: ma i docenti delle superiori? La scuola superiore si è trasformata ben prima della Gelmini (legge sull’autonomia, scuola – azienda ecc.). Occorre allora pensare ad un’altra scuola in rapporto ad un altro modello di sviluppo: dobbiamo fare proposte concrete sulla scuola che vogliamo, ma allargando la prospettiva a tutti gli aspetti di sistema connessi alla scuola.
Alcuni esempi:
  • che tipo di reclutamento degli insegnanti abbiamo in mente?
  • le attività alternative all’IRC non devono essere un semplice riempitivo, ma una reale alternativa culturale e formativa, ed in rapporto a questa finalità vanno organizzate.
  • l’inserimento nel curricolo di “Cittadinanza e Costituzione” è stato vissuto male dagli insegnanti: poteva essere pensato diversamente, come opportunità?
  • in che modo il federalismo impatterà sulla scuola? Questo implica un impegno particolare, anche maggiore per l’elaborazione teorico – pratica che richiede, nel lavoro sul territorio.
4.               Criticità delle esperienze sindacali, che hanno segnato il passo anche per questioni di “bottega”: in un certo senso si è arrivati al punto di saturazione, perché la conflittualità, i particolarismi, le rivalità tra le sigle hanno finito per dirottare e disperdere le energie in direzioni sbagliate, invece di coagularle su obbiettivi precisi ed unificanti. Bisogna lavorare per ottenere risultati, cioè per “vincere” qualche volta: in questa logica, il sindacato serve, ma come sindacato “di servizio”, non come fine.
5.             Bisogna rilanciare la legge di iniziativa popolare, presentata nel 2007, ma su cui è stato fatto poco lavoro di discussione e divulgazione: una proposta di legge di tal genere rimane attiva per tre legislature, quindi la si può ancora pensare come un fattore di mobilitazione e di promozione delle iniziative, tenendo comunque in considerazione che essa è in contraddizione con la legge sulla parità scolastica e con la legge sull’autonomia (e quindi, dal punto di vista dei partiti, centrosinistra compreso, largamente osteggiata).
Il prossimo incontro è fissato per giovedì 1 dicembre, a Padova, in sede da definire.

giovedì 20 ottobre 2011

La ministra rettifica



Si riportano  fedelmente,  col beneficio d’inventario, le parole della ministra a chiarimento delle cose dette nell’ultima intervista a ‘la Repubblica’.  
“Vorrei cominciare dagli impegni che ho puntualmente richiamato nell’intervista, perchè sono precisa.
‘Ci saranno 100 milioni per le borse di studio universitarie. Stiamo trovando 400 per l’edilizia e un miliardo per la ricerca al sud’.  Non solo, ma ‘ i migliori maturati avranno un assegno per mantenersi all’università di 5, 10.000 euro l’anno …’ 
“Faccio notare che non a caso ho usato sempre il tempo futuro.  Noi al futuro ci teniamo veramente molto. Sia a quello semplice che a quello anteriore o posteriore che sia. L’ho usato,  in verità, anche perché non si sa mai. Sapete: i tempi, la crisi, Tremonti, Trichet, Draghi, la vita, la storia. Sì, anche la storia. Non si sa mai. Chiedete in giro. Vorrei solo, in aggiunta,  che teneste  presente che i 100 milioni, che stiamo cercando per le borse di studio, nel 2008 erano 246, sempre milioni. Che fa una bella differenza. Sinceramente, e con tutta la buona volontà, non si poteva fare di più. Sfido chiunque a tagliare più di 146 milioni. E sull’’assegno di  5, 10 mila euro l’anno’, per mantenersi all’università,  mi batterò perché siano 10 mila per due studenti. E non un euro di meno. Quando si può non si deve essere ‘stamegni’, come si dice a Milano. Io sono di questo avviso.
“Voi vi chiederete a questo punto perché, tra queste misure, pure importanti in sé,  non ce n’è nessuna che riguardi il funzionamento delle scuole e il loro rinnovamento. Per esempio, la formazione e l’aggiornamento del personale, gli interventi sulle nuove tecnologie, lo sviluppo di professionalità per il miglioramento organizzativo, la costruzione o il rinnovo di laboratori e cose del genere. Perché? Sinceramente, me lo sono chiesta anch’io. E sinceramente non trovo una risposta. A chi si può chiedere?. Una volta l’ho detto a Sivio e lui mi ha risposto che non era il caso e che dovevo pensare ad altro. Così. Ma si può? Qui non mi si considera. Che dite, protesto?
Comunque,  recentemente ho vinto una battaglia importante: dal fondo che prima era destinato alla banda larga, sono riuscito a ottenere ben 262 milioni per le scuole private. Si poteva puntare su destinazioni diverse, ma io mi sono impuntata. È almeno su questo ho vinto (devo dire con una certa facilità: accoglimento unanime nel governo. Un vero miracolo della santa sede).  Come vedete, quando si può, non mi tiro mai indietro. Sono fatta così.

“Un altro passaggio dell’intervista su cui mi sono stati chiesti chiarimenti è quello in cui dico che ‘non sono riuscita a spiegare come il paese debba ricredersi sul ruolo degli insegnati’. Proprio così, testuale. Che, quando mi sono riletta,  lì per lì non mi sono per niente  capita;  forse per via dell’italiano che non mi viene mai bene, e non so perché; sono quasi rassegnata. Comunque, penso volessi dire che finora non sono riuscita a spiegare che la funzione degli insegnanti è fondamentale e che va valorizzata. Ma non sono sicura.
“Che il paese poi si debba ricredere sul ruolo degli insegnanti, non ci piove. Nelle riunioni di CL (devo tenermeli buoni, non si sa mai), stiamo discutendo se dovrà prevalere  l’approccio Brunetta o l’approccio Tremonti. Col primo, che io, modestamente, ho definito anche  approccio ‘deviante” (o ‘distogliente’),  si potrebbe ad esempio dare incentivi per 1000 euro l’anno (son troppi?) ai primi insegnanti classificati in prove su test  INValSI (per essere sicuri). Quello su cui insisterò è che i premiandi siano pochi, trattandosi di insegnanti statali: le cose di massa non mi piacciono. Poi, ognuno capisca quel che vuole.
“Con la  seconda modalità,  detta anche ‘approccio segante’, l’idea è che di insegnanti ne tagliamo altri 100.000 mila, così  non ci pensiamo più.
“È emersa in verità  anche una terza ipotesi che era di una della UIL scuola e che sinceramente non valeva la pena. Lei stessa dimostrava di non crederci, per farmi piacere. 

“Sui quesiti sbagliati per la prova selettiva dei candidati al concorso ds, voi  conoscete i termini del mio comunicato in proposito. ‘Non si può pertanto attribuire al Ministero esattamente il contrario di quanto è avvenuto e che è facilmente verificabile’: che è – voi converrete - frase logicamente e sintatticamente così ardita che nessun umano - linguisticamente italico e minimamente istruito - riuscirebbe a pensarla.  E infatti mi sono chiesta subito: ma chi l’ha scritto? Da che lingua è stato tradotto? Ma chi gli ha dato la laurea? Niente.  Nessuno dello staff ha voluto dirmelo. Mah! Quando si dice, l’omertà. Ma poi mi è venuto un dubbio; e l’ho lasciato lì.
Rispetto al succo, ribadisco quanto più volte detto:  non sarò responsabile  dei mille quesiti sbagliati, e di altrettanti  estranei al profilo di un moderno Dirigente Scolastico. Ma  la responsabilità dell’intera operazione è – se permettete - tutta mia. E me la tengo. Per accrescere la mia autostima – in primo luogo -, che è ai minimi storici. E non chiedetemi perché.

“Spiegazioni mi sono state chieste infine sull’espressione da me usata nell’intervista: ‘Noi non governiamo per caso’. E’, questa,  una affermazione che riconfermo. Non governiamo di certo per caso, ci mancherebbe; ma a caso sì, se permettete. Un esempio per tutti. L’altro giorno, al Consiglio dei Ministri, si doveva discutere delle misure per lo sviluppo. Si comincia in orario, assente Tremonti come al solito. Tanto si parlava di cose di cui il titolare è lui.  Introduce Silvio parlando dei giudici che sono dei mascalzoni e che da Putin sì che si vive bene e in libertà, senza essere intercettati. Provare per credere. Voleva, a questo punto, andare nei particolari, ma Giovanardi ha subito detto: - Eh no, Silvio, altrimenti esco dal Partito ed entro nei responsabili con Scilipoti – (testuale). Il premier senza accorgersi, comincia a telefonare (a Ghedini, si intuisce). Nel frattempo, nella sala del Consiglio entra La Russa con due caschi in mano, occhiali scuri avvolgenti e tenuta da motociclista. Guarda la Prestigiacomo ( con la Prestigiacomo è proprio fissato) che però non lo degna di uno sguardo. Lascia i caschi su un tavolo di servizio, si siede e si mette a scrivere un bigliettino. Io l’ho casualmente intercettato  e involontariamente letto. Diceva, testuale: ‘Presty, perché mi disprezzi? Perché a me preferisci Errol Flinn? La moto l’ho comprata per te. E anche il secondo casco Per quando vuoi’. Così il biglietto. E poi una firma di uno che ha disimparato. Non so la cosa come si è sviluppata,  perché il collega si è chiuso a riccio.
Visto che Silvio continuava la conversazione con Ghedini, Letta ha dato la parola al ministro per lo sviluppo che si è detto contento, ma che per ora non era riuscito a incrociare Tremonti e il collega per le infrastrutture. Era meglio aggiornarsi. A questo punto Umberto alza il dito. E non si capisce se per il solito vezzo o per altro. Calderoli lo guarda e chiarisce a tutti: - Vuole parlare -. E lui parla: - Quelli che domenica mi hanno fischiato al congresso di Varese avranno la loro risposta – e aggiunge: - Che Odino li maledica – PRRRR (vibrazioni labiali da pernacchia; piuttosto deboli in verità ). Calderoli era molto contento. Ci guardiamo tutti in faccia. Lui finisce la performace, ma il suo dito medio è sempre lì, immobile. Silvio nel frattempo aveva finito di aggiornare Ghedini sulla linea di difesa dei 23 processi in cui è implicato e ha concluso che era ‘d’accordo sulle conclusioni’. Proprio così.

Voi capite adesso perché soffro d’insonnia?”.

Riordino istituti tecnici e professionali: un ministero allo sbando

dal sito di FLC CGIL

Riordino istituti tecnici e professionali: un ministero allo sbando

Linee guida del triennio e opzioni: scuole e sindacati all'oscuro delle scelte ministeriali. Ancora nessuna notizia sul riordino delle classi di concorso

18/10/2011

I regolamenti di riordino degli istituti tecnici (DPR 88/10) e degli istituti professionali (DPR 87/10) prevedono, tra i vari atti normativi successivi, la definizione delle Linee Guida del secondo biennio e del quinto anno e l'articolazione delle aree di indirizzo dei medesimi periodi didattici "in un numero contenuto di opzioni incluse in un apposito elenco nazionale".
Dopo una serie di incontri svolti tra aprile e luglio, (vedi correlati), vi era stato l'impegno da parte della direzione generale per l'istruzione e formazione tecnica superiore e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni di un "fitto calendario" di incontri su queste materie.
Nulla di tutto questo è accaduto!
A fronte della forte preoccupazione per il ritardo accumulato nell'emanazione di norme assolutamente indispensabili per il regolare avvio dell'anno scolastico 2012/13, terzo anno dell'attuazione del riordino, si scopre che, senza alcuna informazione alle organizzazioni sindacali, il MIUR ha inviato il mese scorso al CNPI, per il prescritto parere, le "Linee Guida" del secondo biennio e del quinto anno, in una versione diversa e più completa rispetto a quella presentata negli incontri ufficiali. E questo avviene nonostante che i regolamenti prevedano che  i percorsi degli istituti tecnici e professionali siano oggetto "di costante monitoraggio" "nel confronto (…) con le parti sociali"!
Fatto ancora più grave è l'aver appreso che la Regione Lombardia, in una comunicazione interna del 29 settembre inviata alle province  e riguardante la programmazione della offerta formativa e della rete scolastica per l'a.s. 2012/13, ha reso noto i (probabili) elenchi nazionali delle opzioni del triennio.
Incredibile è che questa profonda trasformazione ordinamentale avvenga nella completa mancanza di informazione e di partecipazione delle scuole autonome: la stragrande maggioranza degli istituti tecnici e professionali italiani sono all'oscuro tanto del lavoro sulle Linee guida che del lavoro sulle opzioni.
Si tratta di un modo di operare inaccettabile e che dimostra, al di là degli slogan del ministro e degli opuscoli che questo ministero sforna, la mancanza di una visione strategica di questo segmento del sistema educativo che, valorizzato, potrebbe e dovrebbe fare da volano alla ripresa economica del paese.
Inoltre non si hanno notizie degli ulteriori atti normativi previsti dai regolamenti alcuni dei quali assolutamente indispensabili per l'avvio delle classi terze nel 2012/13
  • l'articolazione delle cattedre, in relazione alle classi di concorso del personale docente
  • gli indicatori per la valutazione e l'autovalutazione
  • la ripartizione, per il secondo biennio e l'ultimo anno di ciascun indirizzo, delle ore di compresenza degli insegnanti tecnico pratici
E come se non bastasse, il regolamento sul riordino delle classi di concorso, dopo il 15 marzo 2011, sembra smarrito nelle stanze ministeriali mentre si moltiplicano le indiscrezioni su forti pressioni da parte di singoli, associazioni e gruppi disciplinari.
Per la FLC CGIL è l'ennesima prova di un ministero ormai alla sbando e non più in grado di governare in maniera dignitosa la complessa macchina del sistema scolastico nazionale.

mercoledì 19 ottobre 2011

Direttiva n. 88 del 3/10/2011 sulle prove INVALSI per l’a.s. 2011/2012

per i docenti non c’è alcun obbligo nè di somministrazione nè di inserimento dei dati di contesto e dei risultati 
Invitiamo tutti, qualora i dirigenti scolastici tentino ditrovare adeguato spazio di programmazione nell’ambito del piano annuale delle attività..”, a rifiutare che ciò avvenga con un voto (che è obbligatorio dare, lo ricorda anche la nota) contrario!
  di Comitato Genitori ed Insegnanti per la Scuola Pubblica di Padova
18 ottobre 2011

Resa nota la Direttiva n. 88 del 3/10/2011 sulle prove INVALSI per l’a.s. 2011/2012



In data odierna mediante una nota firmata dalla dr.ssa Palumbo direttore generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica  (MIURA00DGOS prot. 6830 R.U./U./) è stato reso noto il testo della direttiva ministeriale n°88 - Obiettivi delle rilevazioni nazionali INVALSI sugli apprendimenti degli studenti – a.s. 2011/2012.
Ci riserviamo di commentarne dettagliatamente il testo in un prossimo post, ma alcune cose ci sembra doveroso segnalarle già dopo una prima lettura.
Per gli alunni delle classi seconde e quinte della scuola primaria e delle classi prime e terze della scuola secondaria di I grado costituiranno riferimento, per la definizione delle prove e per la valutazione dei loro esiti, le Indicazioni nazionali di cui agli allegati A, B, C e D del d.lgs.19 febbraio 2004, n.59, come aggiornate dalle Indicazioni per il curricolo di cui al D.M. 31 luglio 2007.
Per gli alunni delle classe seconde della scuola secondaria di II grado si dovrà tener conto, per la definizione delle prove e per la valutazione dei loro esiti, del documento tecnico allegato al D.M. 22 agosto 2007, n 139, regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione; pertanto la rilevazione nazionale degli apprendimenti dovrà fare riferimento, per quanto riguarda l’italiano, all’asse culturale dei linguaggi e, per quanto riguarda la matematica, all’asse culturale matematico così come definiti dal documento tecnico allegato al regolamento sull’obbligo di istruzione.
Per gli alunni delle classi quinte della scuola secondaria di II grado (e questa è la vera novità!), in un quadro di graduale attuazione dell’art. 3, comma 2, della legge 10 dicembre 1997, n.425 come sostituito dall’art. 1 della legge 11 gennaio 2007, n. 1, l’INVALSI valuterà, limitatamente all’italiano, i livelli di apprendimento degli studenti a conclusione dei percorsi dell’istruzione secondaria superiore, utilizzando un campione significativo di prove scritte delle diverse tipologie, relativo a tutti gli ordini e gli indirizzi di studio del secondo ciclo di istruzione. La rilevazione avrà come riferimento gli obiettivi di apprendimento propri dei percorsi di studio del vecchio ordinamento e riguarderà alcune provincie del nord, del centro e del sud del Paese .
L’INVALSI realizzerà inoltre uno studio di fattibilità per l’introduzione di prove standardizzate nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo della scuola secondaria di secondo grado in collaborazione con la Direzione generale per gli ordinamenti e l’autonomia scolastica.
Quindi qualcosa si è inceppato nel perfido meccanismo dell’Invalsi: per le classi conclusive della scuola superiore non si predisporranno appositi test (come ventilato solamente pochi giorni fa dal ministro Gelmini) ma ci si limiterà ad “uno studio di fattibilità per l’introduzione di prove standardizzate nell’ambito dell’esame di Stato”: evidentemente l’operazione risulta molto meno semplice da realizzare di quanto si pensasse, visto che, in linea teorica, i test avrebbero dovuto essere già parte integrante dell’esame di stato da questo anno scolastico.
Per la prova nazionale compresa nell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione si provvederà con la circolare di trasmissione della direttiva n .87 del 03/10/2011 (dovrebbe essere resa nota nei prossimi giorni), riguardante i criteri di predisposizione dei testi della prova scritta da parte dell’Istituto.
Viene inoltre ricordato cheper la piena ed efficace realizzazione della rilevazione è indispensabile la collaborazione sia degli Uffici Scolastici regionali e delle loro articolazioni sul territorio, sia delle istituzioni scolastiche, come già precisato nella nota n. 2792 del 20 aprile 2011, che richiama la necessità del concorso istituzionale di tali soggetti. A livello di scuola, la collaborazione riguarda la raccolta e l’inserimento dei dati di contesto necessari per il calcolo del valore aggiunto, la somministrazione delle prove e la trascrizione dei risultati sui fogli risposta, secondo le indicazioni che saranno tempestivamente fornite dall’INVALSI. Nelle scuole campione, quindi, gli osservatori esterni provvederanno alla correzione delle prove, con la collaborazione di docenti della scuola titolari degli insegnamenti oggetto della rilevazione, alla trascrizione dei risultati sui fogli risposta e all’inserimento a sistema dei dati
Gli impegni connessi allo svolgimento delle rilevazioni dovranno trovare adeguato spazio di programmazione nell’ambito del piano annuale delle attività, predisposto dal dirigente scolastico e deliberato dal collegio dei docenti ai sensi dell’art 28, comma 4, del vigente C.C.N.L.. Inoltre il riconoscimento economico per tali attività potrà essere individuato, in sede di contrattazione integrativa di istituto, ai sensi degli artt. 6 e 88 del vigente C.C.N.L.
Restano quindi pienamente confermate tutte le osservazioni già fatte lo scorso anno scolastico: per i docenti non c’è alcun obbligo nè di somministrazione nè di inserimento dei dati di contesto e dei risultati (“A livello di scuola, la collaborazione riguarda la raccolta e l’inserimento dei dati….”) tanto è vero che il riconoscimento economico per tali attività potrà essere individuato, in sede di contrattazione integrativa di istituto, cioè come retribuzione per attività aggiuntive e, in quanto tali, da svolgersi solo su base volontaria.
Invitiamo tutti, qualora i dirigenti scolastici tentino ditrovare adeguato spazio di programmazione nell’ambito del piano annuale delle attività..”, a rifiutare che ciò avvenga con un voto (che è obbligatorio dare, lo ricorda anche la nota) contrario!

lunedì 17 ottobre 2011

Mozioni NO INVALSI 2011/2012


“…Non riusciremo ad aumentare gli stipendi,
 ma vareremo un sistema di incentivi 
basato sui test Invalsi"

Maria Stella Gelmini, 9 ottobre 2011 

(intervista a laRepubblica) 


Nel corso degli ultimi incontri dell’Assemblea difesa Scuola Pubblica si è discusso anche delle prove Invalsi. È stata proposta una mozione tipo, in due versioni, a seconda della “situazione reale” dei singoli Collegi docenti.
Clicca qui per la mozione 1 e qui per la mozione 2.
Alcune delle motivazioni per cui siamo contrari alla somministrazione e alla correzione di questi test:
  • rischiano di fornire un quadro distorto della realtà “scuola”, nel momento in cui vanno ad influire sulla carriera e sulla dignità professionale degli insegnanti e mirano a valutare il merito degli studenti; 
  • risultano estranei rispetto alle progettazioni interne alle varie scuole (il modello uguale per tutto il territorio nazionale non può prevedere percorsi particolari); 
  • sono lontani dalla nostra cultura e vengono, senza alcuna mediazione né contesto, importati dai paesi anglosassoni (che stanno cercando invece di liberarsene) e implementati  forzosamente; 
  •  diventano motivo discriminante tra classi e insegnanti;
  • spingono i docenti a modificare la propria programmazione, elaborata sulla realtà concreta della classe, piegandola invece all’addestramento ai quiz; 
  • vengono proposti in una fase di politica scolastica  caratterizzata da reiterate iniziative ministeriali volte a peggiorare l’offerta formativa, finalizzate esclusivamente a logiche di risparmio economico, e appaiono come un tentativo di scaricare sui docenti e sugli studenti la responsabilità del peggioramento dei risultati ottenuti; 
  • rischiano di fare apparire le scuole frequentate dai ceti svantaggiati delle periferie , in cui i risultati ottenuti dai ragazzi sono necessariamente inferiori anche a fronte di un grande lavoro da parte dei docenti, come dei rami secchi e improduttivi da tagliare, anziché come agenzie su cui è necessario impiegare le migliori risorse.

Leggi anche

INVALSI:ATTENZIONE AI PRIMI COLLEGI DOCENTI!  del 29 agosto 2011

NO ALLE PROVE INVALSI  del 23 marzo 2011

Prossimo incontro: Lunedì 24 ottobre

Prossimo incontro
dell'Assemblea difesa Scuola Pubblica
Lunedì 24 ottobre alle 20.30
presso l'Istituto Almerico Da Schio,
  via Baden Powell, 33

mercoledì 12 ottobre 2011

15 OTTOBRE: GIORNATA EUROPEA E INTERNAZIONALE DI MOBILITAZIONE


L’Assemblea difesa Scuola Pubblica di Vicenza aderisce all’appello del Coordinamento 15 ottobre



Appello


Si è costituito il Coordinamento 15 ottobre, luogo aperto di tanti e plurali attori sociali impegnati a costruire la partecipazione italiana alla giornata europea ed  internazionale di mobilitazione.   La giornata del 15 vedrà mobilitazioni in tutta Europa, nel Mediterraneo e in altre regioni del mondo. Anche in Italia è già stata raccolta da tanti soggetti organizzati, alleanze sociali, gruppi informali e persone.



Il Coordinamento si mette al servizio della riuscita della mobilitazione. Curerà unitariamente le caratteristiche, la logistica e l’organizzazione della manifestazione nazionale di Roma e ne definirà le sue parti comuni. Il suo obiettivo è favorire la massima inclusione, convergenza, convivenza e cooperazione delle molteplici e plurali forze sociali, reti, energie individuali e collettive che stanno preparando e prepareranno la mobilitazione con i propri appelli, le proprie alleanze, i propri contenuti.



CON LA RICHIESTA DI FAR CIRCOLARE IN INDIRIZZARI, MAILING LIST E NEL WEB

APPELLO 
IL 15 OTTOBRE SARÀ UNA GIORNATA EUROPEA E INTERNAZIONALE DI MOBILITAZIONE
“gli esseri umani prima dei profitti, non siamo merce nelle mani di politici e banchieri,
chi pretende di governarci non ci rappresenta, l’alternativa c’è ed è nelle nostre mani, democrazia reale ora!”
Commissione Europea, governi europei, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale,  multinazionali e poteri forti ci presentano come dogmi intoccabili il pagamento del debito, il pareggio del bilancio pubblico, gli interessi dei mercati finanziari, le privatizzazioni, i tagli alla spesa, la precarizzazione del lavoro e della vita.

Sono ricette inique e sbagliate, utili a difendere rendite e privilegi, e renderci tutti schiavi. Distruggono il lavoro e i suoi diritti, i sindacati, il contratto nazionale, le pensioni, l’istruzione, la cultura, i beni comuni, il territorio, la società e le comunità, tutti i diritti garantiti dalla nostra Costituzione. Opprimono il presente di una popolazione sempre più impoverita, negano il futuro ai giovani.

Non è vero che siano scelte obbligate. Noi le rifiutiamo. Qualunque schieramento politico le voglia imporre, avrà come unico effetto un’ulteriore devastazione sociale, ambientale, democratica. Ci sono altre strade, e quelle vogliamo percorrere, riprendendoci pienamente il nostro potere di cittadinanza che è fondamento di qualunque democrazia reale.

Non vogliamo fare un passo di più verso il baratro in cui l’Europa e l’Italia si stanno dirigendo e che la manovra del Governo, così come le politiche economiche europee, continuano ad avvicinare.
Vogliamo una vera alternativa di sistema. Si deve uscire dalla crisi con il cambiamento e l’innovazione. Le risorse ci sono.

Si deve investire sulla riconversione ecologica, la giustizia sociale, l’altra economia, sui saperi, la cultura, il territorio, la partecipazione. Si deve redistribuire radicalmente la ricchezza. Vogliamo ripartire dal risultato dei referendum del 12 e 13 giugno, per restituire alle comunità i beni comuni ed il loro diritto alla partecipazione. Si devono recuperare risorse dal taglio delle spese militari. Si deve smettere di fare le guerre e bisogna accogliere i migranti.

Le alternative vanno conquistate, insieme. In Europa, in Italia, nel Mediterraneo, nel mondo. In tanti e tante, diversi e diverse, uniti. E’ il solo modo per vincere.

Il Coordinamento 15 ottobre, luogo di convergenza organizzativa dei soggetti sociali impegnati, invita tutti e tutte a preparare la mobilitazione e a essere in piazza a Roma, riempiendo la manifestazione con i propri appelli, con i propri contenuti, con le proprie lotte e proposte


PER LA NOSTRA DIGNITÀ E PER CAMBIARE DAVVERO


martedì 11 ottobre 2011

A CAIMANO CORRISPONDE COCCODRILLA

  da ilCannocchiale

Diario

Lucio Galluzzi 
9 ottobre 2011



A CAIMANO CORRISPONDE COCCODRILLA

LETTERA APERTA ALLA TIZIA CHE IMPERSONA IL MINISTRO DELLA DISTRUZIONE
...chieda un passaporto falso al Vaticano, come fecero i nazisti per evitare Norimberga, e scappi veloce.
Come loro le frasi sono identiche: "Io non sapevo, eseguivo gli ordini"...


Dottoressa Gelmini,
leggo questa mattina dalla colonne di Repubblica del suo pentimento, di quanto ella si dolga, ora, degli errori che ha compiuto in questi anni.
Dice che non ascolterà più Tremonti, i tagli alla Scuola Pubblica non sono una cosa giusta e lei è disposta ad ascoltare le ragioni degli studenti.
Aggiunge anche che non le è stato possibile farlo ancora, perché ogni qual volta lei si presenta in qualche Università, succede qualcosa che vanifica il confronto.
Quello che lei chiama qualcosa, ha un nome specifico nella Lingua Italiana ed è "contestazione" seguito poi da "cacciata"; perché è successo sempre così.
Lei è stata cacciata da Milano insieme a Confalonieri e Mario Giordano; non si è presentata [cacciata in contumacia] a Bologna, Festa della Libertà e, come sempre la sua educazione le consiglia, non ha neppure fatto sapere alla gente che stava in platea che il suo intervento sarebbe saltato.
Al suo posto, quella sera a Bologna, c'erano i poliziotti in Piazza che manganellavano studenti, docenti e precari della Conoscenza.
Le Forze dell'Ordine menavano solo e semplicemente perché si contestava pacificamente la sua imminente Riforma della Morte.
Ma Lei non c'era, aveva preferito non esporsi, come fa sempre, se ne sta in qualche bunker e scappa, vista da nessuno, come fanno tutti i suoi colleghi ormai.
Al suo posto, sul palco delle libertà, visto che lei non si era degnata neppure di avvertire gli organizzatori, hanno improvvisato uno squallidissimo e tamarro spettacolino con due Oba Oba brasileire, i culi bene in vista, sbattimento di tettone tremolanti e tanta miseria umana.
Lei vuole adesso confrontarsi con gli studenti: eppure l'altro ieri quando sono passati davanti al MIUR a Roma, il Ministro era assente.
Come sempre.
Da quando lei impersona illegalmente il Ministro dell'Istruzione, noi docenti, studenti, precari, personale ATA, CGIL/UNICOBAS/GILDA/USB… le abbiamo chiesto incontri; la risposta molte volte, glielo riconosco, è stata positiva.
Peccato che poi si arrivava ai suoi uffici e lei non c'era.
Peccato che come ha fatto a Bologna, non si era neppure degnata di annullare gli incontri.
Adesso ci vuole incontrare, si sta battendo il petto, ha capito gli errori, i tagli sono sbagliati?
Dottoressa Gelmini: lei ha assassinato la Scuola Pubblica.
Non so se riesce a comprendere il concetto di "morte"; ma normalmente, un cadavere non ritorna in vita.
Che cosa vuole ora?


Riguardi i comportamenti clone del suo predecessore Moratti: sono identici ai suoi, uguali l'uno all'altro, persino nelle sequenze.
Addirittura le stesse parole.
Lei è la continuazione del progetto di smantellamento della Scuola Pubblica e della Conoscenza tutta in Italia.
Lo ha fatto scientemente, impersonando il ruolo di gerarca che così tanto le piace, eseguendo gli ordini che le arrivano dal suo Fuhrer, mai una volta l'abbiamo vista rifiutarsi: anzi!
Si è occupata di tutto tranne che di Istruzione, interveniva ed interviene per ogni questione che non riguarda il suo mandato/lavoro: dalla politica estera a quella interna, dai processi al suo ducetto piccolo così alla difesa della libera gnocca in Stato Puttaniere, dal gossip scandalistico che colpiva l'Imperatore fino ad appoggiare i deliri della Santanché sulla prostituzione che non è prostituzione…
Lei è ministro a caso: l'hanno presa, come hanno fatto con gli altri, piantata su quella poltrona, senza prerequisiti specifici, curriculum adeguato, meriti nel campo ed adibita a fantoccio esecutore, privato della possibilità di critica e rifiuto.
Ha presente i cagnolini finti che dondolato la testa a bilanciere e dicono sempre sì, quelli che ancora qualche volta si vedono nei lunotti posteriori delle auto?
L'esecutivo della Peste al governo è fatto tutto di persone così: incompetenti, incapaci, cacciati da incarichi precedenti per inadeguatezza [come lei, dott.ssa Gelmini, ricorda il suo passato?]; gente presa "a muzzo", sistemata in posti con stipendi da nababbo, al solo scopo di mettere in pratica l'ultima parte del Piano di Rinascita Democratica della P2 di Licio Gelli: il colpo di Stato.
Un Colpo di Stato come quello Berlusconiano/P2/Mafia/Padronato Nero deve obbligatoriamente passare con le coscienze addormentate: ecco perché avete trucidato la Conoscenza e la Scuola Pubblica.
A lei hanno pure dato due Consiglieri Personali di Fiducia: una ex spia della CIA, radiato a vita dall'Ordine dei Giornalisti, fallito, che minaccia pure di denunciare una 85enne [l'Annarella del Web, cara a tutti noi italiani] che lo attacca pubblicamente, insultandola; un altro tizio che vuole "il metodo Boffo" praticato per far fuori gli avversari e dichiara "la bellezza fisica strumento utile per fare carriera politica; se vogliono dare il proprio corpo che male c'è?".
Signora Gelmini, ma in tutto questo tempo lei non ha mai vomitato per lo schifo?
Non si è neppure minimamente sentita insultata come donna?
Mai si è chiesta qualche volta "che ci faccio io, persona, qui conciata da fantoccia"?
Probabilmente no, difatti è ancora lì a prendersi lo stipendio d'oro e tutti i privilegi che la Casta alla quale appartiene le garantisce.
Intanto la Scuola Pubblica è morta, l'Insegnamento ridotto a catena di montaggio "lavora produci crepa", noi docenti a cottimo, laboratori di informatica che li sogna di notte solo il suo amico Renatino [quello del Nobel], minacce da Sacconi/Brunetta agli insegnanti sindacalizzati "meglio che se ne vadano a casa", classi che esplodono, libri di testo approvati dall'Ufficio Propaganda vostro, stipendi da fame, imposizione della meritocrazia che neppure voi sapete cos'è visto i meriti che non avete e i Ministeri-Sottosegretariati che ricoprite.
Ora, lei, trulla e vergine, ci viene a dire che la colpa di tutto lo sfascismo della Conoscenza nel nostro Paese è colpa di Tremonti?
Almeno Bondi s'è dimesso, dopo aver detto le stesse cose sue.
Dottoressa MariaStella: come mai ha oscurato sul sito del Ministero i dati sulle bocciature dello scorso anno scolastico?
Lei aveva invitato a bocciare di più, è avvenuto il contrario.
Com'è possibile che siano pure spariti i "conteggi" degli alunni svantaggiati?
Così non si sa quanti e dove sono e nessuno le può dire che il sostegno lei lo ha assassinato esattamente come tutto quello che ha toccato e tocca.
Non ci sono soldi per la Scuola e l'Università Pubbliche, eppure lei di notte trova 347 milioni di euro e li assegna alle clericali private.
Lo continua a fare: veda i dati comparativi della Regione Lombardia.
Una vergogna.


Le ricordo, in ultimo, che pure Napolitano ricevette gli studenti e fece promesse, volle anche il documento della Rete Universitari con le richieste, risultato: bla bla bla.
So che è doloroso per persone come lei prendere coscienza della morte del proprio Fuhrer.
Ora lui è più che appestato.
Lo avete anche tolto dal simbolo del partito.
Fallito lui, falliti tutti voi.
Significa tutto per arrampichini di carriera ministeriale pescati dal nulla: il ritorno alla polvere, al nulla nel quale eravate.
Anche Giulia Bongiorno, pochi giorni fa ve l'ha detto, dimettendosi: "Con questi del PdL non devi credere ad alcuna promessa, non le mantengono, il giorno dopo fanno il contrario. Non bisogna fidarsi."
Se ne faccia una ragione.
Si dimetta.
Oppure chieda un passaporto falso al Vaticano, come fecero i nazisti per evitare Norimberga, e scappi veloce.
Come loro le frasi sono identiche: "Io non sapevo, eseguivo gli ordini".

Lucio Galluzzi

domenica 9 ottobre 2011

Incredibile Gelmini


La Ministra ha rilasciato oggi un'intervista al quotidiano la repubblica


"Pronta ad ascoltare la protesta A Giulio dico: basta tagli sulla scuola" 
da Repubblica.it


lasciando allibito il mondo della scuola


Studenti rispondono alla Gelmini: "Si è svegliata solo ora"
da Rainews24.it


Non riusciremo ad aumentare gli stipendi, ma vareremo un sistema di incentivi basato sui test Invalsi
di Comitato genitori e insegnanti x la scuola pubblica – Padova e Provincia

sabato 8 ottobre 2011

giovedì 6 ottobre 2011

L’arrestabile ascesa della scuola delle competenze

dal sito del CESP di Padova

Alcune riflessioni sui cambiamenti in atto nel sistema scolastico italiano

a cura di Di Fresco Silvia e Vescovi Matteo

Qui di seguito vi proponiamo una lettura critica dei processi di cambiamento in atto nel sistema scolastico italiano proposta da Silvia e Matteo, insegnanti precari attivi nel movimento bolognese.

L’arrestabile ascesa della scuola delle competenze. Alcune riflessioni sui cambiamenti in atto nel sistema scolastico italiano


a cura di Di Fresco Silvia e Vescovi Matteo
“State pur tranquilli / ci saranno sempre più poveri e più ricchi / ma tutti più imbecilli.” G.Gaber.

La razza in estinzione

1. Società della conoscenza/società del controllo di Silvia Di Fresco
Sulle pagine della rivista Ospite Ingrato dedicata al tema della conoscenza, Sergio Bologna 1, dopo aver sottolineato l’inefficacia dell’attuale sistema formativo, concludeva il suo articolo chiedendosi quale possa essere il futuro degli studi umanistici in un contesto in cui il lavoro, e il suo linguaggio, sono altamente dominati dalla tecnologia. Il problema ovviamente non riguarda solo l’Italia e non coinvolge solo aspetti interni alla didattica, ma riguarda il modello di società che saremo in grado di immaginare per risolvere i giganteschi problemi ecologici e sociali che il pianeta si trova ad affrontare. É quella che recentemente Martha Nussbaum ha definito come «crisi dei saperi socratici», cioè di quei saperi che sviluppano competenze non misurabili come la capacità di confrontarsi e mettersi in discussione, di assumere il punto di vista dell’altro, di produrre soluzioni innovative (e non esecutive) rispetto ai contesti in cui sorgono i nostri problemi. Saperi che rappresentano le finalità di un’educazione rivolta alla costruzione di una comunità democratica, all’interno dei quali l’insegnamento di materie letterarie e scientifiche va salvaguardata rispetto a un’educazione schiacciata sui saperi tecnici e specialistici. Sostiene la Nussbaum che tali insegnamenti hanno persino una finalità economicistica indiretta in quanto «l’innovazione richiede intelligenze flessibili, aperte, creative. La letteratura e le arti stimolano queste facoltà. .......................... vai all’allegato

il 13 ottobre a Treviso: Comitati Buona Scuola del Veneto

Comitati Buona Scuola del Veneto: troviamoci a Treviso il 13 ottobre


di Comitati Buona Scuola del Veneto
Rispondendo all’invito partito il 27 agosto da Padova abbiamo deciso di ritrovarci per iniziare insieme il percorso del nuovo anno sciolastico.
Appuntamento per tutti a

 Treviso il 13 ottobre alle ore 20.30

in vicolo Marco Polo 6
clicca qui per la mappa
Argomenti indicativi di discussione:
  • la sicurezza a scuola
  • reimpostazione della rete veneta dei comitati
  • proposte per convegni e/o assemblee e/o seminari tematici da effettuare nelle varie province a rotazione usando le sinergie dei vari comitati
  • il problema degli organici per le scuole primarie, in modo particolare legato alla mancanza di compresenze
  • ora alternativa all’IRC
Hanno già aderito all’iniziativa:
Assemblea  per la Difesa della Scuola Pubblica Vicenza
Cesp – Centro Studi per la Scuola Pubblica di Padova
Comitato Genitori ed Insegnanti per la Scuola Pubblica di Padova
Genitori scuola Arcobaleno Padova
Salva la scuola Pubblica Alto Vicentino
Scuolandia Treviso
Cesp – Centro Studi per la Scuola Pubblica di Venezia