giovedì 20 gennaio 2011

Sciopero 28 gennaio: ReteScuole

da ReteScuole

17 gennaio 2011

Perché Retescuole sostiene lo sciopero del 28 gennaio e perché chiede al popolo della scuola di aderirvi.


Retescuole e i comitati a difesa della scuola pubblica nel milanese sono costituiti da lavoratori e lavoratrici: sono i genitori che vengono eletti nei consigli di circolo e di istituto per cercare di dare un contributo al buon funzionamento della scuola pubblica, sono i genitori che hanno difeso e difendono con le unghie e coi denti il tempo pieno e il tempo prolungato, sono i docenti e gli ata che manifestano e protestano contro i tagli e le riforme disastrose per l’avvenire delle bambine e dei bambini e delle/degli adolescenti. Quindi non abbiamo dubbi da che parte stare se in ballo ci sono i diritti di chi lavora.

Lo sciopero indetto dalla Fiom Cgil è nato dalla vicenda Mirafiori. Quella vicenda è un bivio che costringe tutti a scegliere: non si può stare in mezzo. E’ come quando un governo si trova a dover tagliare delle spese: sceglie quelle militari o quelle di scuola e università? Sappiamo quel che hanno scelto in questi ultimi quindici anni i governi di ogni colore. Anche noi abbiamo scelto: Marchionne è della stessa specie di quelli che dicono che la scuola pubblica è un peso, perché la concorrenza internazionale… perché la spesa… perché l’economia… E’ di quelli per i quali l’economia va benissimo quando la borsa tira, anche quando ai più tocca tirar la cinghia.

Ma non si tratta di esprimere solo solidarietà a qualcuno. La scuola ha abbondanti ragioni per protestare “per sé”. Incombe la terza ondata di tagli (vogliono sopprimere altri 35.000 posti entro pochi mesi), il precariato dilaga, la riforma universitaria… Fortunatamente nello stesso giorno hanno proclamato lo sciopero anche due sindacati presenti nella scuola e nell’università (Cub e Cobas) e ciò consente la “copertura” per scioperare alle lavoratrici e ai lavoratori della scuola che lo desiderano.

Sia il lavoro che la scuola sono “beni comuni”, diritti che vengono messi pesantemente in discussione da troppi anni. Abbiamo bisogno di dimostrare a chi ha il potere che la gente non è disponibile a rinunciarvi. Se non lo manifestiamo chiaramente non potremo pensare di resistere da soli nella trincea della difesa della scuola pubblica. Quei signori non si limitano a togliere posti e soldi: tolgono futuro. E lo vediamo tutti i giorni a scuola, dove i ragazzi e persino i bambini immaginano per sé una prospettiva di vita peggiore di quella dei propri genitori.

Quindi per il 28 gennaio noi chiediamo ai genitori e agli studenti di manifestare come possono la loro adesione allo sciopero, alle lavoratrici ed ai lavoratori della scuola di scioperare, chiediamo a tutte e tutti di partecipare in maniera unitaria alle manifestazioni regionali che si terranno, costituendo e rafforzando lo spezzone della scuola e dell’università.

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