giovedì 29 settembre 2011

Governo battuto alla Camera sull'8 per mille alla scuola pubblica

 Pubblicato il 29/09/11 da TMNews in Politica

Governo battuto alla Camera sull'8 per mille alla scuola pubblica

A Montecitorio passa l'ordine del giorno del Pd che impone la possibilità di versare il contributo alle scuole

 
Roma, 29 set. (TMNews) - Governo battuto alla Camera per 24 voti di scarto sulla legge che modifica le disposizioni sulla destinazione dell'otto per mille Irpef da parte dei contribuenti. E' stato approvato a sorpresa, con 24 voti di scarto un odg sostenuto dalle opposizioni a prima firma del Pd Antonino Russo che impegna il governo a prevedere la possibilità di destinare l'otto per mille anche alle scuole pubbliche. 

lunedì 26 settembre 2011

A Vicenza: Incontro con Alex Corlazzoli

da www.unicomondo.org

martedì 27 settembre 2011  -  Incontro con Alex Corlazzoli, autore del libro: Riprendiamoci la scuola



  La rete
4 SALTI IN UN MONDO MIGLIORE
Vi invita al Barco
il bar della Cooperativa Insieme
- Via della Scola 255, Vicenza -
Martedì 27 settembre
ore 18.30
Incontro con l'autore del libro:
Riprendiamoci la scuola
Diario d’un maestro di campagna. Come sopravvivere alla scuola italiana e cambiarla
Con un’intervista al maestro Mario Lodi

“Ragazzi, ora che la scuola è finita posso dirvi che spero di essere riuscito a fare lezione facendovi divertire. Vi chiedo scusa se ho sbagliato con qualcuno di voi ma ogni persona è diversa dall’altra. Anche il maestro ha il suo carattere. Quando sarete grandi non ricorderete gli assiri e i babilonesi, ma non dimenticate mai quattro regole. Uno. Rompete sempre le scatole. Due. Non state zitti di fronte alle ingiustizie. Tre. Non siate mai indifferenti. Se passate di fronte ad un uomo che chiede la carità, chiedetevi perché è lì? Quattro. Viaggiate”.

Alex Corlazzoli, maestro precario di campagna chiude così il suo anno scolastico. E mentre attende -come ogni anno- una nuova cattedra, racconta, con sconfinata passione didattica, come resistere al degrado quotidiano e riappropriarci della “nostra” scuola.

Questo è un grande libro. Alex Corlazzoli è il maestro che tutti vorremmo per i nostri figli e uno straordinario “scrittore di fatti”.
(Maria Luisa Busi)

sabato 24 settembre 2011

Attenti al POF!


In questi giorni i collegi docenti stanno procedendo all'approvazione del POF, il piano dell'offerta formativa delle singole scuole, che contiene le finalità e gli obiettivi educativi e didattici nonchè i progetti che concorrono alla loro realizzazione. 
Invitiamo tutti i docenti a pretendere che vengano messi a disposizione in tempo utile tutti i documenti oggetto di votazione in modo da poterne
preventivamente prendere visione ed in particolare a vigilare su due aspetti:
lo "scambio" con la scuola della caserma (alle superiori)  e la questione invalsi, che potrebbero passare surrettiziamente, senza una vera e proria discussione.

Assemblea difesa Scuola Pubblica Vicenza

mercoledì 14 settembre 2011

3 CHICCHE

Tre chicche dalle “rappresentanti istituzionali” dell’istruzione, Mariastella Gelmini, Elena Donazzan e Morena Martini




(selezionare "lunedì 12 settembre 2011" in basso a sinistra, le dichiarazioni a circa metà video)

Diffondiamo in particolare questa intervista, stralciata da una edizione del telegiornale di TVA Vicenza del 12 settembre 2011, a testimonianza delle inaccettabili interferenze di un rappresentante delle istituzioni, l'assessore all'Istruzione della Provincia, verso le espressioni di democratica protesta degli studenti delle nostre Scuole nel giorno d'inizio del 4° anno della guerra di distruzione della Scuola Pubblica. 
Esprimiamo solidarietà agli studenti ed ai loro genitori aggrediti da un potere arrogante.
L'assessore  evita così di rispondere nel merito ai problemi sollevati dagli studenti, problemi che sono sotto gli occhi di tutti coloro che conoscono il mondo della scuola, problemi evidenti che le istituzioni non riescono più a nascondere.

Assemblea difesa Scuola Pubblica Vicenza

venerdì 2 settembre 2011

Gelmini, sono troppi. Lasciali a casa.


Gelmini, sono troppi. Lasciali a casa.



L’ 1 settembre di ogni anno è il primo giorno per i docenti italiani, che sono troppi, per i bidelli che sono più dei carabinieri, e per il personale amministrativo, quello che in Presidenza si affanna tra iscrizioni, certificati e circolari, troppi anche loro. Dovevo scriverne di quel primo giorno…non ce l’ho fatta. L’ho mantenuto un “fatto privato”. Il primo collegio dei docenti, il nuovo preside, l’inizio della programmazione, i compiti assegnati, i nuovi colleghi (precari), i vecchi colleghi (precari anch’essi con minore consapevolezza)…Un rito che si ripete ogni anno e..però… vedo intorno a me visi sempre più rassegnati e già stanchi. Leggo la nausea, se mai si potesse leggere.
Una ministra con pettinatura nuova di zecca lancia numeri come al lotto, forse se li è sognati stanotte, un paese intero le dà credito, persino a sinistra, nell’accogliere quei numeri falsati, per raccontarci tra le righe che “tutto è a posto, tutto è in ordine e l’anno scolastico inizierà regolarmente e mai come oggi è andata così bene”. Magia dei numeri.
Che ci sta a fare lo sciopero della fame quel deficiente di Calogero (scusami Calogero) a piazza D’Orleans a Palermo, che ci sta a fare quello scemo di Pietro, anche lui in sciopero della fame a Ragusa? Che ci sto a fare io e le altre come me, che ci stiamo a fare a denunciare quello che sta accadendo invece? Forse che i numeri falsi sono i nostri? I miei? Forse davvero va tutto bene? Ma lasciam perdere questa classe infame, gli insegnanti italiani. Pensiamo ai ragazzi. E che cavolo. “La scuola è per i ragazzi, mica per i docenti!”. Come la giustizia: è per i cittadini, mica per i magistrati! Salvo poi che per assicurare istruzione e giustizia ci vogliono per forza gli uni e gli altri: insegnanti e magistrati. Oibò. Una volta si diceva: “persone che se ne intendono”. Oggi siamo circondati di teste che non intendono e la cosa si complica parecchio.
Ma torniamo ai ragazzi. Che cacchio ci stanno a fare 30, 40 ragazzi nelle prime classi delle superiori?
Magari è il frutto di una mistificazione indotta da stress la nostra. E invece le classi sono tutte con meno di 25 alunni come recita la legge? Che non è vero che ne esistono anche di 40 alunni?
Magari ogni disabile ha il suo insegnante di sostegno per le ore dovute, 18 se è un disabile grave (e sono comunque molto di meno delle 30 o 40 che seguono i suoi compagni “normodotati”)? E magari non è vero che io, che insegno arte, non ho nessun sostegno quando lo trovo in classe, qualunque sia la sua disabilità? Magari sogno? Quando lo trovo in classe insieme ad altri ben più di 20..numero massimo consentito dalla legge in presenza di disabili (ah, queste leggi…che barba, che noia..).
E magari ce la siamo inventata per intero la favola che due scuole su tre in Italia sono a rischio. Non hanno il certificato di agibilità, quello antisismico o quello antincendio. Hanno strutture fatiscenti, impianti non funzionanti, muffe, distaccamenti, crepe, spazi inadeguati? Massì..sarà tutta un invenzione degli insegnanti comunisti il cui unico obiettivo è andar contro alle mirabilie di questo governo. Chissà quante ne inculchiamo di verità false. E magari quella bimba siciliana che si è beccata 4 punti in testa per caduta di cornicione a scuola è una comparsa. Bene l'è andata mi vien da aggiungere. Magari la chiamano allo Zecchino D'oro. 

E le mamme dormienti che non inforcano le armi dell'indignazione
per andarsi a difendere i figli di fronte a tutto ciò, rimanendo imbambolate di fronte al Grande Fratello, a Uomini e Donne, a Squadra Antimafia (squadra antichè??) con l’ultimo modello di bocca rifatta, sono soltanto una coreografia dell’ultimo allestimento del Nabucco con la regia di Emma Dante. Donna geniale ma sempre fuori le righe, si sa…
E magari, caso a me più vicino, non è vero che il 60% delle spese per l’istruzione dei ragazzi siciliani sostenute dalla Regione Sicilia se ne va in affitti. A chi? Affitti milionari in edifici fatiscenti la cui proprietà è a volte  certificatamente dubbia e non è un ossimoro. E non è affatto vero che la mia scuola è un magazzino con gli infissi rotti, per il quale paghiamo 265.000 euro l'anno di affitto. La potremmo fare nuova e bella con 4 anni di affitto.
E non è affatto vero che la Sicilia spenda in scuola più della Lombardia e che ai suoi ragazzi arrivino briciole ammuffite. Ai ragazzi siciliani, sì, quelli che poi "vanno male a scuola perchè i loro docenti non sono bravi e sono troppi". Ma quando mai. Tutte balle, professoressa.
E dunque forse l’unica cosa vera è che noi docenti siamo troppi. Questo il motivo dei visi spenti…
Il “troppo” è una misura relativa però, fatto ignoto persino a molti dirigenti del mio partito, il PD, perché mi costa di persona averli sentiti dichiarare, non una, ma più volte, davanti alla mia faccia “si però, Mila, siete troppi, è vero”. Vero?!!! Troppi rispetto a quanti? Questo dimentica la ministra dai finti occhiali e dalle finte competenze e questo dimenticano o ignorano persino i nostri. Il troppo è una proporzione matematica: va considerata in rapporto a qualcos’altro. Troppi rispetto a quanti ragazzi? In Francia sono di meno: è la litania. Ma in Francia il Ministero non paga né i docenti di religione (ahi ahi,..che tasto scomodo, Mila, stai zitta…) né, tantomeno quelli di sostegno. Se li sommiamo ai docenti “normali” risultano essere addirittura più dei nostri.
E allora io dico: troppi ragazzi. Ok. Troppi. In Italia ce ne sono molti di più di quanti una classe dirigente Vecchia, auto conservatrice e in aperta malafede ne possa reggere.  La legge recita (anzi, “LE” leggi, sono ben tre e tutte in vigore) che ci debbano stare non più di 24 ragazzi in una classe con un insegnante? Che ci stanno a fare in 40 in una classe, GesùSanto? Lasciamoli a casa. Riportiamo la legalità nella pubblica amministrazione a partire da una corretta gestione delle risorse umane. I conti quadrerebbero finalmente; del resto, sono lustri che non ci capita di vedere un governo così bravo a far di conto, l'ultima finanziaria è un prototipo mai visto di perizia contabile.

Per la Gelmini e per questo Governo e per moltissimi italiani, compresi quelli che dirigono partiti a destra come a sinistra come al centro al sopra e al sotto, gli insegnanti sono un numero a priori e non a posteriori e sono troppi. Non dipendono cioè dal numero dei ragazzi e dalle leggi ma da un GIUDIZIO BIBLICO, da un POSTULATO INCONFUTABILE, qualunque sia il numero: sono troppi e dunque devono essere di meno, di una quantità indefinita.  I ragazzi? E che sono mai? Chi se ne frega…
E dunque : quest’anno 1000 docenti in quella Città da Roma in giù (che fosse anche di due milioni di abitanti), non più di mille, moltiplichiamo mille x 24 e quello sarà il numero perfetto della scuola perfetta. Da Roma in su il rapporto cambia “perché lì sì che sanno far meglio il loro mestiere”. Se sono di meno, i ragazzi li andiamo a prendere da un paese vicino. Se sono di più? Nessun problema: lasciamoli a casa. Così fanno compagnia alle mamme sul divano mentre guardano la TV. Sarebbe più giusto..piuttosto che infilzarli con lo spiedino nelle classi pollaio. E magari le ragazzine a 15 anni si “fanno” il seno, piuttosto che rifarlo, e i ragazzini si lanciano a 200 all’ora sul raccordo anulare. Perché la noia se li mangia vivi. Padri, madri e figli. Altrove la chiamerebbero emergenza educativa, io la chiamo ormai emergenza sociale, culturale...politica. Si, ragazzi, cattiva politica. Cattivissima perchè incapace, inefficiente, incompetente. Con tanto di certificazione.
Se si potesse definire l'incompetenza della Gelmini nell'ambito suo di "competenza" , cioè il sistema scuola, non potremmo utilizzare altro aggettivo che "enciclopedica".
La sua è una sorprendente ignoranza enciclopedica. Per cui è perfetta.

Non è un romanzo di Borges, e nemmeno una favola di fantascienza. E’ ciò che accade. Chi è senza colpa scagli la prima pietra.


Il Veneto lancia un piano per abolire le materne statali


inviata da V.P.

ISTRUZIONE

Il Veneto lancia un piano per abolire le materne statali

Progetto pilota dell’assessore Sernagiotto: «Lo presento il 16 alla Gelmini». Il piano prevede di affidarle a parrocchie e Ipab. Il no della Chiesa: «Lede la libertà di scelta e il pluralismo»


VENEZIA—«Le scuole materne statali vanno eliminate». Fa sul serio Remo Sernagiotto, la sua non è una sparata di fine estate ma la base di un progetto pilota da presentare al ministro Mariastella Gelmini il 16 settembre, a Cortina. La sua segreteria ha appena finito di metterlo nero su bianco. «E’ un piano di riforma della scuola dell’infanzia, che parte dal Veneto—spiega l’assessore regionale al Sociale —. Consiste nell’affidare le materne statali e comunali alla gestione di Chiesa, parrocchie, cooperative e famiglie riunite in Ipab, perchè così si risparmierebbero circa 300 milioni l’anno, da poter ridistribuire alle famiglie e allo stesso sistema formativo. E’ il principio della sussidiarietà orizzontale: è dimostrato che gli istituti parificati "puri" costano meno. Soltando convertendo le comunali paritarie, risparmieremmo 18 milioni: oggi ne costano 33». I numeri in effetti lo confermano.

In Veneto ci sono 1183 materne, il 68% sono parificate e il 32% statali. Le paritarie autonome accolgono 87.952 bambini, al costo di 2.800 euro l’uno all’anno per un totale di 243 milioni; le paritarie comunali contano 6480 iscritti per 5.120 euro ciascuno e una spesa complessiva di 33 milioni; le statali seguono 45.434 piccoli a 6.331 euro pro capite, con un’uscita generale di 287,6 milioni. «Ecco perchè vorrei eliminare le statali — insiste Sernagiotto —o la Gelmini lo capisce o intraprenderò una battaglia mortale per far passare questo modello. E dico una parola anche sui nido: ora diamo 17,5 milioni a quelli di famiglia, i pubblici hanno costi più alti, perciò vanno chiusi e riconvertiti in tre mesi». Ecco, questa è la ricetta del responsabile del Sociale per risolvere l’annosa questione dei tagli e dei ritardi imposti dal governo ai contributi statali per le materne, che ha sollevato le proteste anche dei vescovi. Il Veneto sta ancora aspettando i 50 milioni relativi all’anno scolastico 2010/2011.Ma nessuno si sente di sostenere la scomparsa delle statali, nemmeno la Chiesa.

«Il sistema educativo di formazione e istruzione si basa sulla pluralità dell’offerta— osserva don Edmondo Lanciarotta, coordinatore del Comitato per la parità scolastica—se viene a mancare, cadono anche la libertà di scelta dei genitori e il principio di autonomia. Alla Gelmini chiediamo invece di riconoscere il risparmio di 6,5 miliardi all’anno favorito in Italia dalle scuole paritarie e di ridistribuire parte della cifra alle stesse, per consentirne la sopravvivenza». «Conosco il piano, l’assessore ce lo ha presentato il 12 luglio — rivela Ugo Lessio, presidente regionale della Federazione italiana scuole materne — capisco le buone intenzioni dell’autore, ma è una follia pensare di eliminare 560 scuole pubbliche, con 1700 sezioni e 3400 insegnanti, per affidarle a cooperative e parrocchie che sicuramente non le vorranno. Tra l’altro non puoi toccare i contratti nazionali di lavoro. E poi la presenza delle statali non è un danno ma un arricchimento della proposta formativa ». «L’idea di consegnare al privato la scuola statale è demenziale— insiste Roberto Fasoli, consigliere regionale del Pd ed insegnante — vengono dall’estero a studiare i nostri modelli educativi, tra imigliori d’Europa. Costa di più perchè i contratti sono gestiti dal Miur e perchè il pubblico garantisce diritti non contemplati dal privato. Visto che l’offerta statale è insufficiente, la si sostenga e nel contempo si finanzi adeguatamente le parificate, che integrano il servizio. Se il piano Sernagiotto arriverà in consiglio, il Pd farà di tutto per sbarrargli la strada».

Michela Nicolussi Moro
01 settembre 2011
 
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2011/1-settembre-2011/veneto-lancia-piano-abolire-materne-statali-1901412622419.shtml

INVALSI: ATTENZIONE AI PRIMI COLLEGI DOCENTI!


Reggio emilia , 29/08/2011

inviata da COBAS SCUOLA

INVALSI: ATTENZIONE AI PRIMI COLLEGI DOCENTI! NON INSERIAMO LE PROVE NEL PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA’ E NEL POF
I presidi hanno provato a dirlo in tutte le scuole d’Italia che le prove INVALSI sono obbligatorie, ma sono stati sonoramente smentiti: prima dal MIUR (Nota n. 2792 del 20.4.11), da varie sentenze e poi dall’archiviazione di tutti i provvedimenti disciplinari che alcuni presidi avevano pensato di intraprendere contro quei colleghi che si erano rifiutati di somministrare e/o correggere le prove o rinunciare alle proprie ore curriculari.
E’ proprio la Nota 2972 a suggerire ai presidi il comportamento per il prossimo anno, laddove afferma: «il piano annuale delle attività […] non può non contemplare tra gli impegni aggiuntivi dei docenti, anche se a carattere ricorrente, le attività di somministrazione e correzione delle prove INVALSI. Conseguentemente,. […] il riconoscimento economico per tali attività potrà essere individuato, in sede di contrattazione integrativa di istituto».
E’ stata subito evidente a tutti l’assoluta inconsistenza giuridica di tali affermazioni (e infatti poi tutti i giudici ci hanno dato ragione); infatti i casi sono due:
1) o le prove INVALSI rientrano nella funzione docente ? allora rientrano negli obblighi di lavoro pagate dallo stipendio ministeriale: CCNL art.28 c.4 (attività di insegnamento e attività funzionali all’insegnamento); si tratta di un elenco di obblighi di lavoro in cui NON RIENTRANO la correzione e la somministrazione delle prove INVALSI. Questa ipotesi è scartata a priori anche dal MIUR che infatti nella sua Nota non si prova nemmeno a ventilare un’obbligatorietà di questo tipo;
2) o le prove INVALSI rientrano nelle attività aggiuntive ? sono pagate con il fondo d’istituto: ma se è così, allora queste attività sono facoltative visto che NON ESISTONO ATTIVITÀ AGGIUNTIVE OBBLIGATORIE: esse sono sottoposte all’approvazione del Collegio docenti che, in piena autonomia, può accoglierle o respingerle. «Prima dell’inizio delle lezioni, il dirigente scolastico predispone, sulla base delle eventuali proposte degli organi collegiali, il piano annuale delle attività e i conseguenti impegni del personale docente, che sono conferiti in forma scritta e che possono prevedere attività aggiuntive. Il piano, comprensivo degli impegni di lavoro, è deliberato dal collegio dei docenti nel quadro della programmazione dell’azione didattico-educativa» (CCNL art.28 c.4)
Non dubitiamo che i solerti presidi italiani arriveranno ben preparati nei primi collegi dell’a.s. 2011/2012 e proveranno a inserire le prove INVALSI nelle attività che autonomamente (cioè volontariamente) la scuola decide di svolgere. Ma sarà per noi molto facile respingere questo tentativo: è il Collegio che delibera il piano delle attività e il POF e che ovviamente decide cosa ci sta dentro; richiamiamo l’art. 28 del contratto, sosteniamo che il piano delle attività lo decide il Collegio (e non il preside) e pretendiamo che da esso siano eliminate le attività relative alla somministrazione e correzione delle prove INVALSI. Non facciamoci intimorire, né dall’autoritarismo dei presidi né dal collaborazionismo di alcuni colleghi; e ricordiamo:
- non è vero che il piano deve essere approvato nel suo complesso (o tutto o niente); è prerogativa del Collegio Docenti accogliere in tutto o in parte la proposta di piano delle attività del preside
- non si sta discutendo se le prove INVALSI siano obbligatorie o meno (non sarà questo l’oggetto del contendere nei collegi di settembre, non facciamoci trascinare in questa discussione); si sta deliberando sul piano delle attività ed è solo il Collegio a decidere quali attività aggiuntive inserire o meno;
- non cadiamo nella trappola: “La correzione e somministrazione sono volontarie, ma intanto inseriamo le prove nel piano attività, così chi deciderà di collaborare, potrà essere pagato”; la battaglia contro le prove INVALSI non è tanto una questione stipendiale, ma soprattutto una battaglia culturale in difesa della qualità della scuola: è dunque la scuola nel suo complesso che, inserendo o meno i quiz tra le sue attività aggiuntive, fa una scelta didattico-culturale, indipendentemente da chi individualmente somministra/corregge le prove (tanto i presidi hanno sempre una corte a cui ricorrere). Infatti è proprio questo il senso delle attività aggiuntive da inserire nel piano annuale delle attività: «Il piano, comprensivo degli impegni di lavoro, è deliberato dal collegio dei docenti nel quadro della programmazione dell’azione didattico-educativa» (ancora CNCL art. 28 c.4)
ESEMPIO DI MOZIONE PER IL COLLEGIO DOCENTI
Il Collegio Docenti dell’Istituto……………………………. riunito il ……………………………………., esprime un giudizio negativo sulle prove INVALSI, in quanto le stesse non si presentano solamente come strumenti esterni di rilevazione degli apprendimenti, ma interferiscono nell’atto didattico-educativo e rappresentano uno strumento che, in vista delle rilevazioni, modifica l’attività didattica e le sue metodologie proponendo una standardizzazione degli insegnamenti e mettendo in secondo piano le capacità di analisi, sintesi ed elaborazione critica degli allievi. Pertanto le prove INVALSI non paiono coerenti con il piano educativo e didattico della nostra istituzione scolastica e dunque, in base ai poteri conferiti al Collegio Docenti dal Decreto Legislativo, n. 297/1994 (Il Collegio docenti ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico art.7 c. 2) e dal CCNL (Prima dell’inizio delle lezioni, il dirigente scolastico predispone, sulla base delle eventuali proposte degli organi collegiali, il piano annuale delle attività e i conseguenti impegni del personale docente, che sono conferiti in forma scritta e che possono prevedere attività aggiuntive. Il piano, comprensivo degli impegni di lavoro, è deliberato dal collegio dei docenti nel quadro della programmazione dell’azione didattico-educativa art. 28 c.4)
delibera
di non inserire nel piano annuale delle attività/nel POF relativo all’a.s. 2011/2011 le attività di somministrazione e correzione delle prove INVALSI.
Nel caso la mozione andasse in minoranza nel Collegio, fatela verbalizzare con i nominativi dei colleghi che la sostengono e motivate il vostro personale rifiuto come “opzione metodologica di gruppo minoritario” che, come recita l’art. 8 dpr 275, entra a far parte del POF. Nessuno poi vi potrà obbligare a somministrare e/o correggere le prove.
“LORO” NON SONO ANDATI IN VACANZA:
MENTRE CONTINUANO A TAGLIARE I POSTI DI LAVORO DEI COLLEGHI PRECARI, NELLA FINANZIARIA DI TREMONTI HANNO TROVATO IL MODO DI AUMENTARE VISTOSAMENTE LE RISORSE PER L’ISTITUTO DI VALUTAZIONE NAZIONALE!
MENTRE BLOCCANO CONTINUAMENTE I NOSTRI STIPENDI, IL MINISTRO GELMINI HA DICHIARATO CHE LE SPERIMENTAZIONI SUL MERITO DEI DOCENTI (STIPENDI DIFFERENZIATI) SARANNO FORTEMENTE IMPLEMENTATE (TUTTE LE SPERIMENTAZIONI HANNO, TRA I LORO PARAMETRI, I RISULTATI DELLE PROVE INVALSI)

Al via l’anno scolastico. La Gelmini dà i numeri


inviata da V.P.
Al via l’anno scolastico. La Gelmini dà i numeri

di Dina Galano - Mer, 31/08/2011 - 19:33

ISTRUZIONE. Il ministro descrive un sistema virtuoso e rassicura: «Nessun effetto diretto dalla manovra». «Venga a vedere il Paese reale» accusa Giambrone, Idv. Puglisi, Pd: «La solita fiction».

Quasi otto milioni di studenti sono pronti a sedersi ai banchi. Nemmeno un augurio, però, è stato loro rivolto durante la consueta inaugurazione dell’anno a Palazzo Chigi. Ieri, il ministro Mariastella Gelmini è stata impegnata nel rassicurare un avvio senza intoppi. Le cifre del ministero disegnano una macchina di successo: «Abbiamo proceduto a 65mila nuove assunzioni, risparmiato 300 milioni di euro dagli appalti di pulizia. Altre risorse sono state risparmiate grazie alla digitalizzazione».

E ancora, soltanto mille e non tremila i dirigenti scolastici «a rischio» per effetto dell’accorpamento degli istituti, «ma che verranno totalmente recuperati». Il numero medio di alunni per classe è «di 22 unità, rispetto al dato Ocse di 23». Addirittura, «quest’anno è stato raggiunto il livello più elevato di docenti di sostegno (94.430) nella storia della scuola». Continua così la versione del Palazzo, asserendo che la manovra bis «non avrà effetti diretti sulla scuola».

La realtà, invece, racconta altro. Ne sono convinte tutte le categorie coinvolte, presidi, insegnanti, amministrativi. Per le forze di opposizione, «il ministro vive su un altro pianeta», la sua ricostruzione «è una fiction», e ancora «bugie, solo bugie a cui siamo ormai vaccinati».

Parla da Palermo il senatore dell’Idv Fabio Giambrone; al suo fianco due collaboratori scolastici che, esclusi anche quest’anno dalle assunzioni, sono al secondo giorno di sciopero della fame. «Quello che sta accadendo in Sicilia è vergognoso. Non ci sono immissioni in ruolo e i lavoratori sono ormai esasperati», riferisce Giambrone. «La Gelmini farebbe meglio a uscire dalle stanze del ministero e andare a vedere in che stato ha ridotto la scuola pubblica». «Non una parola sui precari, sul caro libri, sulle scuole fatiscenti e sulla ricerca», gli fa eco il collega di Palazzo Madama Stefano Pedica, che annuncia: «Scenderemo in piazza per chiedere la verità sull’istruzione».

Il ministro assicura che «i tagli lineari al Miur saranno assorbiti dalla razionalizzazione della spesa», ma per Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd, «i tagli agli enti locali previsti nella manovra avranno ripercussioni sull’infanzia, i nido, sulla gestione della disabilità, trasporti e mense. Per i Comuni si tratta di spese ingenti che ricadranno sulle famiglie».

Anche quella del tempo pieno, che secondo Gelmini avrebbe riguardato circa 3.800 unità in più negli ultimi tre anni, «è una bufala. In realtà, è stato mantenuto in pochissime scuole. Quei dati si riferiscono - nota Puglisi - alle ore di tempo prolungato, che scatta al superamento delle 27 settimanali». Smascherata dai fatti, il ministro sorvola sui quasi 200mila docenti abilitati in attesa di un contratto e sui 14.500 tra tecnici e amministrativi ancora precari. Nemmeno è a conoscenza che il governo di cui fa parte ha appena ritirato la morsa sulle pensioni quando, rammaricata, ammette «che i sacrifici vengono chiesti a tutti». Forse, inconsciamente, proprio non se l’è sentita di fare gli auguri di buon anno ai ragazzi.

http://www.terranews.it/news/2011/08/al-l%E2%80%99anno-scolastico-la-gelmini-da-i-numeri