giovedì 30 aprile 2009

Incontro nazionale delle scuole

Firenze 18 aprile 2009

All'incontro nazionale delle scuole del 18 aprile hanno partecipato genitori, insegnanti e personale della scuola di Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Modena, Reggio, Parma, Milano, Padova, Vicenza, Padova, Vicenza, Venezia, Torino.
In questo incontro abbiamo costituito tre gruppi di discussione sui seguenti temi:
  1. quali iniziative per contrastare la disgregazione della scuola statale e, in particolare, quali forme di resistenza anche negli organi collegiali.
  2. la scuola secondaria superiore.
  3. le risorse della scuola e il disegno di legge Aprea.
In forma plenaria abbiamo discusso di una manifestazione nazionale da tenersi nel mese di maggio.

Abbiamo valutato positivamente il lavoro in gruppi e auspichiamo che prosegua il confronto in rete sui temi di cui abbiamo discusso.

- Ribadiamo che resta fondamentale la questione dell’informazione a genitori, insegnanti e personale della scuola preparando vademecum sui bilanci, sul Disegno di legge Aprea e strumenti di diffida e contestazione in merito a supplenze e sicurezza nelle scuole.

- In merito alla assegnazione degli organici alle singole istituzioni scolastiche è necessario contestare da subito, da parte dei genitori, ogni richiesta di tempo scuola non soddisfatta.

- L'incontro ha ribadito che chi frequenta la scuola ha diritto all'insegnante e che, in mancanza del titolare le dirigenze scolastiche devono provvedere celermente a nominare il/la supplente. I genitori sono impegnati a contestare alle dirigenze scolastiche l'inadempienza ogni volta che i propri figli vengono divisi in altre classi, provocando disagio ad alunne/i delle stesse, che restano da soli in classe o, nelle peggiori situazioni, che vengono invitati a restare a casa o ad entrare dopo o ad uscire prima dalla scuola. I docenti si impegnano a rifiutare di accogliere nella propria classe alunne/i di altre classi.

- L'incontro richiede a genitori e insegnanti la massima attenzione in materia di sicurezza nelle scuole soprattutto in relazione all'affollamento delle classi richiedendo verifiche e rispetto delle norme.

- In relazione al taglio degli organici, l'incontro nazionale delle scuole ribadisce di voler difendere il tempo pieno nelle sue peculiarità: due insegnanti contitolari, separazione per aree disciplinari, compresenze. Impegna genitori e insegnanti a difendere questi caratteri in tutte le sedi.

- In relazione al disegno di legge Aprea, l'incontro nazionale si impegna alla più ampia e articolata informazione quale primo passo per contrastare e battere il tentativo di privatizzare la scuola italiana. Infatti il progetto di trasformare in fondazioni le singole istituzioni scolastiche, oltre a tutti i rilievi di carattere costituzionale, maschera solo l'ingresso di interessi privati nella gestione e nella organizzazione della scuola. Inoltre

a) la trasformazione delle scuole in fondazioni, con l’ingresso di ‘esterni’ nel Consiglio di Istituto che verrebbe trasformato in Consiglio di Amministrazione; questi ‘esterni’ (in rappresentanza di enti locali, ma anche e soprattutto di imprese e attività connesse con il territorio) rappresenteranno la maggioranza del Consiglio, di fatto esautorando i genitori e gli insegnanti dal governo della scuola, e ciò è particolarmente grave nella scuola primaria;

b) la nomina degli insegnanti da parte del dirigente di istituto non produrrà affatto una migliore valutazione del merito, bensì clientelismo e omologazione del corpo insegnante al modo di pensare del/della dirigente;

c) la pesante gerarchizzazione degli insegnanti in diverse fasce (5 o 6), avrà come conseguenza la creazione di insegnanti di serie A e di serie B sulla base di criteri dettati dall’alto e per nulla trasparenti e la demotivazione (o ricattabilità) di molti;

d) l’obbligo di valutazione periodica è anch’esso un bluff perché, di fatto, produce la subordinazione di alcuni insegnanti ad altri e la creazione di lobbies e di correnti, a scapito della serenità necessaria per istituire un rapporto produttivo con gli alunni e con i colleghi; inoltre la pretesa funzione di controllo di chi entra in classe rischia di trasformarsi in una ingerenza e ledere pesantemente la libertà di insegnamento.

- L'incontro nazionale delle scuole ribadisce che vi è stretto nesso fra il disegno di legge Aprea e i tagli delle risorse alla scuola di questi anni. Le istituzioni scolastiche sono creditrici nei confronti dello Stato di ingenti risorse finora solo virtuali e iscritte fra i residui attivi. Tutte le scuole sono creditrici nei confronti dello Stato di cifre anche molto significative (nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro), che sono state stanziate nelle Finanziarie degli ultimi anni ma mai effettivamente assegnate, di modo che molte scuole sono costrette o a non assumere supplenti - per non parlare del personale Ata, che ormai praticamente non viene più sostituito - e a lasciare a casa gli alunni o a suddividerli nelle altre classi. Come è evidente entrambe le soluzioni sono illegali, se non addirittura anti-costituzionali! Per sopperire a questa situazione viene usato in modo improprio il fondo di Istituto per pagare le supplenze.

- L'incontro nazionale delle scuole invita tutti i Consigli di Istituto e di Circolo a richiedere – anche ricorrendo alla vie giudiziarie - il pagamento dei residui attivi allo Stato, ( a titolo di esempio sono 96 milioni di euro in tutta l'Emilia Romagna); chiede il rifinanziamento del fondo supplenze e l'integrazione del fondo per il funzionamento delle scuole che sono stati progressivamente diminuiti negli ultimi anni; ribadisc che una corretta soluzione del problema delle supplenze è quella di riportare al Tesoro la competenza per il pagamento delle supplenze.

- Per quanto riguarda le scuole superiori in particolare l'incontro nazionale delle scuole ribadisce che i progetti del ministro Gelmini sposati con celerità e convinzione dalla confindustria presentano molteplici elementi critici da respingere con forza. In particolare sono:
  • la riduzione degli indirizzi e dell'orario settimanale che produce una incertezza educativa;
  • la flessibilità oraria che mette in discussione sia l'esame di stato sia la spendibilità del titolo di studio;
  • i bienni non seguono percorsi unitari;
  • aumento degli alunni per classe;
  • accorpamento delle classi di concorso;
  • il preteso ricorso agli esperti esterni competenti non è altro che un clamoroso bluff;
  • l'ingresso delle fondazioni e il significato di ciò sul piano metodologico e didattico,
  • i rapporti con le aziende (il 75% sono al di sotto dei 20 dipendenti, solo il 15% ne hanno più di 50);
  • il destino degli istituti professionali.
Alla fine l'incontro nazionale delle scuole ha dato mandato all'assemblea delle scuole di Roma di valutare l'opportunità di invitare tutto il movimento, a chusura dell'anno scolastico, ad una manifestazione nazionale. Sarà compito dell'assemblea decidere l'articolazione della giornata con un corteo o con una festa-concerto.

martedì 21 aprile 2009

attenti all'Aprea!

Presentazione in power point del Progetto di legge Aprea
a cura del CESP di Bologna e dei COBAS di Massa



dibattito sulla riforma scolastica - Paese (Tv)

Giovedì 16 aprile
presso la sala polivalente del comune di Paese
è stato organizzato un dibattito sulla riforma scolastica

da ANCI Veneto e Coordinamento dei Comitati dei Genitori della Provincia di Treviso, con il patrocinio dell'Associazione Comuni della Marca Trevigiana.

Sono stati invitati i sindaci della provincia, i deputati e i parlamentari trevigiani, i Dirigenti Scolastici o d'Istituto, i Presidenti ed i membri dei Consigli di Circolo o d'Istituto, i Presidenti dei Comitati Genitori, il personale docente ed ATA della provincia di Treviso.

Queste le slide proiettate ed esposte dal Coordinamento dei Comitati dei Genitori della Provincia di Treviso


Ottimo successo della serata in termini di partecipazione dei genitori.
La sala polivalente in Piazza Andreatti a Paese – sede dell’incontro - era piena; superate le 350 presenze.
Presenti i giornalisti di Tribuna, Gazzettino, Reteveneto, Corriere Veneto, Antenna 3 Nordest.
Presenti Maria Giuliana Bigardi, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, il Dott. Paolo Bogoni, presidente della Consulta Istruzione di Anciveneto e il Dott. Vanni Mengotto Presidente di Anci Veneto.
Buona anche la risposta di amministratori e politici locali; presenti in una quindicina compresi alcuni consiglieri regionali e provinciali.
Poco rappresentati i Dirigenti Scolastici.

venerdì 17 aprile 2009

Incontro nazionale delle scuole


SABATO 18 APRILE dalle ore 10.00 alle 17.00

Incontro nazionale delle scuole

presso il centro culturale *Stazione di confine* - Via Attavante 5 - FIRENZE

Si lavorerà inizialmente in tre gruppi:
  • primo gruppo - quali iniziative negli OO.CC per contrastare le misure gelminiane in tema di ordinamento e di organici. Apre la discussione una breve introduzione di Corrado Mauceri.
  • secondo gruppo - la scuola secondaria superiore. Apre la discussione una breve introduzione di Angelo Zaccaria.
  • terzo gruppo - le risorse per la scuola e il Ddl Aprea. Apre la discussione una breve introduzione di Francesco Mele.
Ciascun gruppo lavorerà separatamente fino alla pausa pranzo.
Alla ripresa saranno sottoposti ad approvazione i documenti finali di ogni gruppo in plenaria.
L'ultima parte dell'assemblea sarà dedicata alla discussione e alla decisione relativa alla manifestazione nazionale.

maggiori dettagli sul sito di retescuole

mercoledì 15 aprile 2009

riflessioni di un'insegnante


Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è

Numero alunni per classe per l'a. s. 2009/2010

Scuola dell'Infanzia: min 18, max 29, con deroghe del 10 % fino a 32
Scuola Primaria: min 15, max 27, con deroghe del 10 % fino a 30
Secondaria 1° grado: min 18, max 28, con deroghe del 10 % fino a 31
Secondaria 2° grado: min 27, max 30, con deroghe del 10 % fino a 33

Classi con alunni con disabilità "di norma" con non più di 20 alunni
(a condizione che sia esplicitata e motivata la necessità di riduzione numerica)
COMUNQUE NEI LIMITI DELLA DOTAZIONE ORGANICA ASSEGNATA

Abolite le compresenze nelle scuole primarie
(a meno di rattoppi imbastiti alla bell’e meglio)
COMUNQUE NEI LIMITI DELLA DOTAZIONE ORGANICA ASSEGNATA

Questi i dati.
E ora qualche semplice riflessione.
Già adesso le classi sono spesso troppo numerose e non è sempre possibile poter dare la giusta attenzione al singolo studente. L’ulteriore aumento del numero di alunni per classe renderà la scuola sempre più selettiva. Si andrà avanti solo con chi, per sua fortuna (e in pochi casi anche per il suo impegno) riuscirà a seguire le lezioni che, gioco forza, diventeranno sempre più “lezioni frontali” prive di quell’interazione necessaria al coinvolgimento del singolo.

Per me e per molti come me, ogni studente è importante, ogni studente deve avere l’opportunità di apprendere e di crescere come persona costruendo a scuola il suo futuro e vivendo il suo presente nel modo più ricco possibile. Ogni giorno, quando sono in classe ma anche quando preparo le lezioni a casa, il mio impegno è rivolto a ciascuno dei miei alunni:
l’Alunno attento, rispettoso e curioso che “tira” tutti un po’ più in alto;
l’Alunno timido e riservato che non ha il coraggio di intervenire e che ti ringrazia con un gran sorriso quando ti avvicini per una spiegazione solo per lui;
l’Alunno che fa di tutto per mettersi in mostra perché ha bisogno di attenzione;
l’Alunno che tende ad isolarsi perché non parla ancora bene l’italiano ma che si rianima quando riesci a coinvolgerlo con fantasia e metodo;
l’Alunno debole che incoraggi a farsi rispettare;
l’Alunno sempre allegro;
l’Alunno sempre mezzo addormentato;
l’Alunno con la battuta pronta;
l'Alunno che ama fare polemica sempre e comunque;
l’Alunno silenzioso;
l’Alunno “perché ce l’ha sempre con me”, “ma cosa ho fatto io?”, “guardi anche gli altri” ma “ le voglio tanto bene”;
l’Alunno “tanto avete sempre ragione voi adulti”;
l’Alunno che non riesco a seguire come vorrei perché la classe è troppo numerosa e/o casinista;
l’Alunno “prof, posso farle una domanda che non c’entra con la materia?”;
l’Alunno che ha bisogno di più attenzione degli altri ma che ti dà le più grandi soddisfazioni;
l’Alunno “tanto io non capirò mai niente” ma che poi (sembra un miracolo!) quando comincia improvvisamente a capire va avanti come un treno;

Ed è per questo che amo fare l’insegnante, per dare quello che posso ad ogni Alunno, per dare a ciascuno la possibilità di credere in se stesso e, anche se con i miei limiti e i miei momenti di stanchezza, non mollo fino all’ultimo.
Perché vogliono definitivamente togliermi tutto questo?

E se il DDL Aprea diventerà legge dello Stato vogliono anche che mi metta in competizione con i miei colleghi e non solo con me stessa, come ho sempre fatto, per cercare di dare il massimo, vogliono che la mia scuola sia in competizione con le altre scuole per accalappiare il maggior numero di iscritti, processo che in realtà è iniziato già da anni con i governi e i ministri dell’istruzione precedenti, ma che potrà avere una brusca accelerazione. Con questa legge vogliono che il mio lavoro sia condizionato da un team di esperti. Il Consiglio di amministrazione (forse cambieranno il nome ma la sostanza non cambia) previsto dal DDL Aprea, oltre al Dirigente, genitori, studenti e insegnanti (e perché non più i rappresentanti del personale ATA che partecipano a tutti gli effetti alla vita scolastica?) include anche esperti del mondo del lavoro e “i rappresentanti dell’ente tenuto per legge alla fornitura dei locali”. L’alunno, con la a minuscola, viene considerato, checché ne dicano, come un prodotto (in particolare negli istituti tecnici e professionali) da lanciare nel mondo del lavoro, pronto per essere usato e non una persona con competenze (non da servo!) e capacità critiche che lo rendano protagonista della sua vita presente e futura.

Questo governo vuole promuovere la meritocrazia nella scuola, per gli insegnanti e per gli studenti (“qualità = meritocrazia” parole di Gelmini). Vorrei che mi spiegassero in che modo riusciranno a valutare se la mia professionalità è migliore di quella di un altro. Tra i parametri previsti dal DDL Aprea per la valutazione dei livelli più bassi della gerarchia, docente iniziale e docente ordinario (ordinari saranno loro!) si legge “efficacia dell’azione didattica e formativa”. Non esiste oggettività nella valutazione se non come risultato finale di un processo di apprendimento che per ogni alunno è diverso perché dipende da una miriade di fattori molto complessi e correlati tra loro: relazione con l’insegnante, motivazione , capacità intellettive, capacità di attenzione, condizioni di partenza, stato sociale e culturale della famiglia di appartenenza, situazione affettiva, impegno nello studio, autostima, proiezione nel futuro e tanti, tanti altri fattori…
Se in una delle mie future classi con 33 alunni (ma basterebbero anche 30!) l’alunno medio (che non esiste) avrà un mix di fattori che predispongono ad un apprendimento “oggettivamente” superiore a quello delle altre classi sarò considerata un’insegnante “meritevole”? e l’alunno meritevole è quello che ha la combinazione vincente dei fattori elencati? Per favore non mi raccontate balle!

Gli studenti passano a scuola molte ore della loro giornata e il mio desiderio è che in queste ore impegno e serietà coesistano con serenità, spirito di collaborazione e buonumore.
Sono tanti gli insegnanti che, come me, vogliono avere le condizioni affinché il proprio lavoro possa essere svolto al meglio.

Ci stiamo mobilitando da mesi, studenti, genitori, insegnanti, personale ATA, per avere una scuola migliore e per evitare questo scempio in atto ma sembra che per molti sia l’ennesima protesta dei soliti “fannulloni” e non una determinata e preoccupata richiesta di qualità per la nostra scuola e quindi per il paese intero.
Vorrei che “gli altri” cittadini ci capiscano, capiscano cosa sta accadendo alla povera scuola italiana, capiscano gli irreparabili danni che stanno infliggendo alle nuove generazioni.

venerdì 10 aprile 2009

Esami di Stato scuole secondarie di 2° grado

Le recenti dichiarazioni del ministro Gelmini (con un solo 5 non sarà possibile essere ammessi) sugli Esame di Stato per le Scuole secondarie di 2° grado hanno generato una gran confusione. E' dell'8 aprile l'ORDINANZA MINISTERIALE n. 40 con oggetto:
Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado nelle scuole statali e non statali. Anno scolastico 2008/2009.
L'ordinanza chiarisce che per l'ammissione è necessario avere la media del 6 e quindi contraddice le dichiarazioni del ministro. Non è chiaro invece se il voto in condotta farà media (come interpreta flc CGIL) o se semplicemente concorre nel senso che se ne terrà conto. Che il voto in condotta incida sull'attribuzione del credito scolastico potrebbe infatti voler dire che ad una stessa media può corrispondere un diverso punteggio di ammissione della banda di oscillazione corrispondente (punteggio che sommato ai punti delle tre prove scritte e del colloquio determina il voto finale).

Ecco alcuni stralci dell'O.M. in questione:
- Per l'anno scolastico 2008/2009, la sessione inizia il giorno 25 giugno 2009.
- L'ammissione agli Esami dei candidati interni avverrà se sono stati valutati positivamente in sede di scrutinio finale e se hanno saldato i debiti formativi contratti nei precedenti anni scolastici . Per il corrente anno scolastico, gli alunni devono aver saldato i debiti contratti nell’anno scolastico 2006/07 nel passaggio dalla terzultima alla penultima classe.
- Per il corrente anno scolastico si intendono valutati positivamente gli alunni che nello scrutinio finale dell’ultimo anno di corso conseguano almeno la media del “sei” (art. 1, comma 3, del D.M. 22-5-2007, n. 42).
- A partire dall’anno scolastico 2008/2009, la valutazione sul comportamento concorre, unitamente alla valutazione degli apprendimenti, alla valutazione complessiva dello studente; pertanto, ai fini dell’esame del corrente anno scolastico, il voto sul comportamento incide sulla determinazione del credito scolastico riferito all’ultimo anno di corso. Esso comporta, se inferiore a sei decimi, la non ammissione all’esame di Stato.

Il regolamento Gelmini (1) , quello che prevede la non ammissione in presenza anche di una sola insufficienza, è comunque in agguato per il prossimo anno.

(1) "Gli alunni che, nello scrutinio finale, conseguono una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi sono ammessi all'esame di Stato". (art. 6 - Schema di Regolamento per il coordinamento delle norme sulla valutazione - CdM 13.3.2009)


E per gli studenti delle medie? qualche valutazione si trova nell'articolo Esami di Stato: ammessi con la media del sei (Tecnica della Scuola, 9/04/09)

giovedì 9 aprile 2009

Classi più affollate per una scuola di qualità?


Articolo tratto da
ItaliaOggi, 07-04-2009

Classi più affollate, ecco come si fa

L''Istruzione anticipa i tempi e invia ai dg il decreto che taglia oltre 42 mila cattedre nel 2009-10

AZIENDA SCUOLA
Di Antimo Di Geronimo


Direttori regionali al lavoro per applicare i nuovi parametri
Classi più affollate e meno docenti in cattedra dal 1° settembre. E' l'effetto dei tagli previsti dalla Finanziaria di quest'anno, che comporteranno la cancellazione di 42.100 cattedre: 37.100 già in organico di diritto e 5mila in organico di fatto. La distribuzione delle decurtazioni è stata disposta regione per regione nella bozza di decreto sugli organici, che è stato trasmesso alle amministrazioni periferiche il 2 aprile scorso, insieme a una circolare con le relative disposizioni (si veda IO di sabato scorso). I tempi per le operazioni sono talmente stretti che l'amministrazione ha deciso di non attendere che il decreto termini il suo iter di formazione. E dunque, gli uffici scolastici dovranno applicare le nuove disposizioni prima ancora che entrino in vigore. L'amministrazione centrale ha spiegato ai direttori regionali che per costituire le classi bisognerà fare riferimento allo schema di regolamento di attuazione dell'articolo 64 del decreto legge 112/2008. Il dispositivo prevede un aumento generalizzato degli alunni per classe. Aumento che sarà ottenuto agendo sia sui minimi che sui massimi. Nella scuola dell'infanzia per costituire una classe ci vorranno almeno 18 alunni e si potrà arrivare fino a 29. Nella scuola elementare il minimo sarà di 15 e il massimo di 27. Mentre nella scuola media, il minimo per costituire una classe sarà di 18 alunni e il massimo di 30. Infine nelle scuole superiori il limite minimo sarà di 27 alunni e il massimo di 30. In ogni caso, tutti i parametri potranno essere ulteriormente aumentati del 10%. Il ministero, però, ha spiegato ai direttori che le scuole dove non vengono rispettati gli standard di sicurezza potranno applicare i vecchi parametri del decreto 331 del 1998. Le classi con gli alunni disabili saranno costituite, di norma, con non più di 20 alunni. Ma in ogni caso ciò non potrà comportare un aumento di organico. E quindi, a fronte di una classe con 20 alunni ce ne dovranno essere altre più affollate per compensare gli alunni in meno della classe con l'alunno portatore di handicap. Per esempio, nella scuola secondaria di II grado, se sarà costituita una classe con 20 alunni ce ne dovrà essere un'altra con 35 alunni. Sempre che la compensazione non possa essere spalmata su più classi. Nella scuola primaria salteranno le compresenze. E dunque, le maestre saranno costrette a lavorare unicamente con ore frontali, salvo eventuali eccezioni che potranno essere disposte dalle singole scuole. Organico permettendo.

lunedì 6 aprile 2009

Coordinamento regionale

Martedì 7 Aprile, ore 20.45

ASSEMBLEA del Coordinamento dei Comitati
“Buona Scuola” del Veneto

presso ADL, Via Cavallotti 2 – PADOVA

Saranno discusse ed elaborate insieme le iniziative future.
Continuiamo a mobilitarci e a seguire attentamente le prossime fasi istituzionali.
Non ci rassegniamo ad una scuola impoverita materialmente e culturalmente, non accettiamo la disinformazione a fini di propaganda elettorale sui temi della scuola, non rinunciamo al futuro dei nostri figli e del nostro paese.

Coordinamento dei Comitati genitori e insegnanti “Buona Scuola” del Veneto

domenica 5 aprile 2009

Il Giornale di Vicenza di Domenica 5 aprile 2009

volantino coordinamento regionale


Non ci lasceremo ammaliare

dalle sirene (e dai tritoni...)

della politica !!!



Caro Governo, caro Ministro Gelmini,

nella fretta di completare il vostro disegno politico di distruzione della scuola pubblica italiana, iniziato con l’articolo 64 della legge 6 agosto 2008 che taglia 8 miliardi di euro all’istruzione, non avete fatto i conti fino in fondo.
In questi mesi si è estesa e radicata una mobilitazione che ha percorso le scuole e le piazze, con decine di campagne, centinaia di momenti informativi e iniziative, decine di migliaia di firme raccolte (oltre 32.000 solo in Veneto), la schiacciante richiesta in tutto il paese di tempi pieni e tempi lunghi a cominciare dalle iscrizioni alle classi prime.
La rabbia e l’indignazione espresse contro i tagli alla scuola con grande senso di civiltà e democrazia, ma con altrettanta radicalità e impazienza, da parte di genitori e insegnanti, sono state tali da indurre persino molti vostri assessori regionali e amministratori locali a preoccuparsi per le proteste dei loro concittadini e ad interrogarsi sulla possibilità di limitare i danni prodotti dalle vostre scelte!

Lo hanno fatto - tra mille schizofreniche piroette - difendendo disciplinatamente i vostri provvedimenti, ma sostenendo che sarebbe stato meglio non applicarli troppo alla lettera dove governano loro! Si sono inventati un fantomatico “modello veneto virtuoso” da decantare e difendere. Si sono messi in mostra davanti a telecamere e giornalisti, novelli difensori del “tempo lungo”.

Se ci sarà qualche ridimensionamento nei tagli, esso sarà dovuto alla pressione e alla mobilitazione delle famiglie e degli insegnanti. Sulla questione “tempo-lungo” vi invitiamo a fare un semplice sondaggio fuori dai cancelli di qualunque scuola: la sola idea che venga a mancare il servizio mensa a partire dal prossimo anno scolastico è semplicemente impensabile perché la protesta di questi mesi si trasformerebbe in ostilità e rivolta aperta!
Sono invece le imminenti scadenze elettorali che producono “effetti”, ed ecco i vostri stessi rappresentanti locali annunciare trionfalmente che, grazie al loro intervento e alle loro delibere … taglierete meno di quanto avevate previsto: vi sfugge il paradosso di una situazione nella quale chi crea un danno ed è poi costretto a fare marcia indietro, alla fine si vanta pure del risultato ottenuto!

Noi, genitori e insegnanti, aspettiamo fatti concreti oltre che annunci sui giornali: non prendiamo per buone le novità, ma siamo felici se state iniziando a cambiare idea.
Ma, ve lo ricordiamo, sappiamo anche distinguere la verità dalle menzogne.
Menzogna è stata quella di far credere che un aumento dei modelli orari a disposizione delle famiglie significasse una maggiore libertà di scelta: perché alle oltre 300.000 famiglie italiane che hanno scelto il modello orario a 30 ore non viene detto che saranno assegnati gli organici calcolati per 27 ore? Perché non si dice chiaro e tondo che il modello a 24 ore e il maestro unico, cavalli di battaglia del Ministro all’Istruzione nella sua visione della scuola del futuro, sono stati solennemente rifiutati dai genitori italiani?
Ha perso la scuola! E avete perso voi, classe politica e dirigente che parla di vittorie pur di tenersi stretta una poltrona con l’unica idea forte di … garantire che i bambini rimangano, in un modo o nell’altro, a scuola anche il pomeriggio.

Sappiate, però, che non ci fermeremo, dal momento che qualche taglio in meno e qualche ora di scuola in più rispetto a quanto prevedevate non bastano a ridurre i devastanti effetti del vostro progetto di distruzione della scuola pubblica.
Ciò che pretendiamo è il mantenimento di una buona scuola, la scuola che oggi i nostri figli frequentano e alla quale non intendiamo rinunciare: tempi distesi, compresenze, mense, uscite, attività didattiche, laboratori, attività di recupero e integrazione, un numero di alunni per classe compatibile con l’apprendimento.

Per tutto questo, statene certi, siamo disposti a batterci con una determinazione sicuramente superiore alla vostra e per tutto il tempo che sarà necessario.
La posta in gioco per noi è il futuro dei nostri figli, per voi il semplice mantenimento della vostra posizione.
Una classe dirigente che taglia pesantemente le risorse per la scuola pubblica,
a partire da quella primaria, non avrà mai il nostro voto.

Noi abbiamo un futuro da crescere e da consegnare ai nostri figli,
cittadini di oggi e di domani!!!
Voi non avete futuro. No futuro = no voto!

Coordinamento dei Comitati genitori e insegnanti “Buona Scuola” del Veneto

scarica il volantino in formato pdf

Festival delle Città Impresa

Questo il testo del documento letto il 3 aprile in piazza Falcone e Borsellino a Schio .

IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA

Il problema dell'istruzione è oggi al centro dell'attenzione pubblica e dell'azione di governo. Non a caso, per parlare di istruzione il "Festival delle città impresa" ha invitato - oltre ad amministratori ed imprenditori - rettori universitari, l'Assessore all'Istruzione della Provincia di Vicenza Martini, l'Assessore regionale all'Istruzione Donazzan e la Ministra Gelmini.

L'idea è creare una scuola-impresa, che va verso la privatizzazione: secondo la PDL-Aprea ogni scuola potrebbe avere dei partner privati che concorrano alla sua gestione. Insomma una privatizzazione strisciante con la trasformazione in fondazione. Primo passo è minare l'organo deliberativo principale della scuola, il Consiglio d'Istituto, sostituito da un Consiglio d'amministrazione composto anche da membri esterni.

Inoltre si vogliono ancora ridurre gli investimenti per l'Istruzione pubblica al fine di coprire i buchi del bilancio statale, benchè i dati del MPI dicano che nel nostro paese la spesa per la scuola è passata dal 4,0% del PIL negli anni '90 al 2,8% di oggi. L'ITALIA SPENDE PER L'ISTRUZIONE MENO DELLA MEDIA dei Paesi OCSE (dati CENSIS): il 9,7% della Spesa Pubblica contro ilo 13,3 dei Paesi OCSE.

La "riforma Tremonti-Gelmini" intende tagliare ben 8 mld. e 132.000 posti di lavoro. Un taglio senza precedenti: aumento del numero degli alunni per classe e diminuzione del quadro orario per tutti gli ordini di scuole, riduzione delle materie tecniche alle superiori, affossamento del tempo pieno, diminuzione delle ore di lingue (L.133 del 6-8-08). Senza parlare delle aule incapienti non in regola coi parametri di sicurezza ed il fatto che in Italia a livello strutturale una scuola su 4 non rispetta detti parametri. Nelle scuole private invece il finanziamento statale dal 2000 (anno dell'istituzione della parità scolastica) al 2007 è triplicato passando da 179 milioni di Euro a 545 milioni.


La scuola non è un'azienda e la sua qualità non si misura dai risparmi attuati ma dagli investimenti realizzati. Nel progetto Gelmini non vediamo nessuna innovazione, bensì un preoccupante regredire della scuola pubblica.

In questi mesi tutto il mondo della scuola - attraverso manifestazioni, assemblee, scioperi, raccolta di moduli d'iscrizione della buona scuola, concerti e lezioni all'aperto - si sta mobilitando per difendere la scuola pubblica come bene comune. Oltre 32.000 sono solo in Veneto le firme raccolte per richiedere tempi pieni e tempi lunghi alle elementari.

E' per questo che, in occasione del Festival delle città-impresa, siamo ancora una volta in piazza per difendere un bene che appartiene alla società intera.

  • No alla scuola-azienda
  • No ai tagli di finanziamenti, cattedre, sostegno
  • no al maestro unico
  • no all'aumento degli alunni per classe
  • no alla "normalizzazione" del dissenso studentesco tramite la minaccia del 5 in condotta.
SI' AD UNA SCUOLA STATALE INDIPENDENTE DAGLI INTERESSI PRIVATI CHE OFFRA A TUTTE/I PARI OPPORTUNITA'

sabato 4 aprile 2009

Consegna moduli U.S.R. di Venezia

La consegna dei moduli integrativi, avvenuta simbolicamente con la mani>festa di sabato 21 marzo, ha avuto la sua conclusione effettiva giovedì 2 aprile

Una delegazione del Coordinamento dei Comitati Genitori e Insegnanti “Buona Scuola” del Veneto ha consegnato all'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto 32.000 firme con la richiesta esplicita delle famiglie di mantenere un’offerta formativa e organizzativa di qualità nella scuola.

Resoconto dell’incontro con la Dottoressa Palumbo, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto

mercoledì 1 aprile 2009

venerdì 3 aprile a Schio

dal blog Salva la scuola pubblica dell'Alto Vicentino
Dal 2 al 5 aprile si terrà a Schio il Festival delle Città Impresa promosso dall'omonima associazione, da sei comuni (tra cui quello di Schio), dal Corriere della Sera e da nordest europa, un mensile edito a Padova. Il tema del pomeriggio del 3 aprile è "Le nuove frontiere della formazione superiore" e sono state invitate a intervenire Morena Martini, assessore provinciale all'Istruzione ed Elena Donazzan, assessore regionale. Era stata invitata anche una certa Gelmini Maria Stella.... leggi tutto

VENERDI' 3 APRILE

andiamo tutti a Schio per dire che

IL LORO MODELLO DI SCUOLA
NON E' IL NOSTRO!


corteo studentesco
- ore 8.00 stazione di Vicenza
- ore 8.30 stazione di Schio

pomeriggio:
- ore 15.30-17.30 in piazza Falcone e Borsellino, laboratori e animazione per bambini
- ore 16.00 sit-in degli studenti
chi vuole può iscriversi on-line per assistere alla
conferenza di Schio delle 15.30 "Le nuove frontiere della formazione superiore"

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Giovedì 2 aprile, ore 12.35 conferenza stampa di fronte al Liceo Zanella di Schio