giovedì 27 maggio 2010

Resoconto incontro coordinamento regionale

Resoconto dell’incontro dei Comitati Buona Scuola del Veneto di giovedì 20 maggio a Santorso (VI)

All’incontro di giovedì 21 maggio a Santorso erano presenti tre province: Vicenza, Padova e Verona. Da Treviso e Venezia, che in questo momento sono presi da vari impegni legati alla scuola, non ha potuto venire nessuno, ma restano comunque in collegamento.
Tra genitori e insegnanti c’erano una quarantina di persone: un gruppo abbastanza nutrito e convinto a non mollare.
Da una panoramica delle varie situazioni è emerso che coinvolgere le persone è sempre molto difficile; anche alcune amministrazioni comunali, che prima delle elezioni erano state abbastanza presenti, ora sono ferme. Eppure dove si creano sinergie qualche risultato c’è: a Venezia l’USP aveva tolto 12 classi a tempo pieno e a causa delle proteste nel giro di quattro giorni le ha ridate.
In generale la scuola pubblica soffre sempre di più.
Nella primaria i nuovi organici riportano tagli ulteriori; molte classi a tempo pieno non sono state concesse e la maggior parte di quelle che ci sono possono dirsi a 40 ore ma non a tempo pieno, dato che non possono contare sulla compresenza e sulle possibilità di progetti e laboratori che essa permetteva; l’inglese insegnato dai docenti di classe comporta un’ulteriore perdita di qualità e fa saltare ancora ore di compresenza; il vincolo quinquennale sui libri di testo è insensato: non dà nessun risparmio e mortifica la libertà d’insegnamento.
Nella secondaria c’è la massima confusione: si deve presentare la scuola ai genitori senza sapere cosa faranno le prime; si scelgono libri sulla carta senza poterne esaminare i contenuti; vengono ridotte le ore di scuola agli studenti; per “riconvertire” gli insegnanti in esubero, insegnerà una certa materia anche chi non ha preparazione specifica per farlo: ad esempio negli istituti tecnici (amministrazione finanza e marketing) la fisica potrà essere insegnata anche dai laureati in chimica agraria, che non è esattamente la stessa cosa, non ci sono fondi per i corsi di recupero.
Inoltre i bilanci sono in sofferenza: non ci sono fondi per le supplenze e in alcune scuole le classi rimangono settimane con coperture a sbrindelli, con i ragazzi che entrano dopo o escono prima oppure vengono smistati tra le varie classi. Questo manda in malora la didattica e mette a rischio la sicurezza perché, indipendentemente dall’ampiezza dell’aula, il limite è di 26 compreso l’insegnante, e spesso invece oltrepassano i 30.
Si è deciso di diffondere e cercare di far approvare alcuni documenti come già hanno fatto alcuni Collegi e Consigli d’Istituto:


    I documenti sono disponibili nei siti dell’Assemblea di Vicenza, del Comitato Genitori ed Insegnanti per la Scuola Pubblica di Padova e del Salvalascuolapubblica ai link segnalati.
    Chiediamo che chi li sottoscrive, oltre a diffonderli e trasmetterli come meglio crede, ce ne invii copia con i dati precisi entro il 20 giugno agli indirizzi mail di riferimento in modo che li si possa inviare alla stampa, al Ministero, agli Uffici Scolastici regionale e provinciali e presentare nel corso di una conferenza stampa da definire.
    Parimenti si ritiene essenziale cercare di fare informazione accessibile e corretta ai genitori e ai cittadini per cui verranno proposti dei volantini che riportino sia i danni che stanno accadendo alla scuola che i tentativi di insegnanti e genitori di opporvisi.
    Un volantino di sintesi sulla situazione generale è già nel sito dell’Assemblea di Vicenza   Lo sapevate che … .
    Nuovi, magari specifici per i vari argomenti, verranno preparati per settembre.
    L’Assemblea di Vicenza gestirà un gazebo informativo e organizzerà una tavola rotonda nell’ambito di Festambiente (dal 23 al 27 giugno). Cinque sindacati della scuola hanno organizzato per lunedì 24 maggio un’occupazione simbolica dell’USR in via Riva di Biasio a Venezia per protestare contro i tagli alla scuola. I sindacati di base propongono il blocco degli scrutini di giugno (in Veneto per il 10 e l’11).  
    Assemblea difesa Scuola Pubblica di Vicenza
    Salva la Scuola Pubblica-AltoVicentino
    Comitato Genitori ed Insegnanti per la Scuola Pubblica di Padova
    Coordinamento Comitati Buona Scuola del Veneto

    mercoledì 26 maggio 2010

    Documento comune Secondarie di 2° grado: PRIME APPROVAZIONI

    Dai riscontri ricevuti fino ad ora il documento proposto dall'Assemblea difesa Scuola Pubblica è stato approvato dai Collegi docenti delle scuole :

    - Istituto Professionale "A. Da Schio" di Vicenza
      all'unanimità il 14 maggio

    - Istituto Tecnico "A. Rossi" di Vicenza
      a maggioranza (100 favorevoli, 3 contrari, 6 astenuti) il 17 maggio

    - Istituto Professionale "B. Montagna" di Vicenza
      a maggioranza (111 favorevoli, 5 contrari, 1 astenuto) il 18 maggio

    - Liceo Scientifico “ E. Mattei” di Castrovillari (CS)
      all’unanimità il 18 maggio 2010

    - Istituto di Istruzione Superiore “Martini” di Schio (VI)
      all'unanimità il 17 maggio 2010

    - Istituto Tecnico “S. Boscardin” di Vicenza
      a maggioranza (131 favorevoli, 2 contrari, 2 astenuti) il 21 maggio 2010

    - Istituto Tecnico Industriale “Enrico Fermi” di Roma
    all’unanimità il 24 maggio 2010

    - Istituto Statale Magistrale “D.G. Fogazzaro” di Vicenza
    all'unanimità il 25 maggio 2010

    - Istituto di Istruzione Superiore “ G. Brotzu” di Quartu Sant’Elena (CA)
    a maggioranza (2 voti contrari) il 20 maggio 2010

    domenica 23 maggio 2010

    Prof col bavaglio?

    da http://bologna.repubblica.it/

    "Limina si dimetta", all'appello Cgil
    si unisce "Scuola e Costituzione"


    "La scuola della Repubblica deve esercitare il suo spirito critico", ricorda il Comitato al direttore dell'Ufficio scolastico regionale. Aspre critiche anche dalla segreteria nazionale del Pd.
    All'appello lanciato dalla Flc-Cgil si unisce "Scuola e Costituzione": "Il dirttore dell'Ufficio scolastico regionale Marcello Limina se ne deve andare". "La scuola pubblica statale non è subordinata culturalmente né al Governo né all'amministrazione, ne' lo sono i suoi docenti. Ci uniamo alla richiesta di dimissioni di Limina e respingiamo con forza le sue intimidazioni".

    Anche il Comitato bolognese Scuola e Costituzione oggi se la prende col numero uno dell'Usr e con la sua lettera nella quale avverte insegnanti e dipendenti delle
    scuole a stare attenti a come parlano con la stampa. "Chiedere alla scuola della Repubblica di non esercitare il suo spirito critico, cercare di impedire la partecipazione di tutte le componenti alla sua gestione significa volere la sua fine e violare i principi costituzionali", conclude il Comitato.

    Giungono aspre critiche anche da Francesca Puglisi, responsabile Scuola della segreteria nazionale del Pd. Il ruolo di Limina, secondo Puglisi, sarebbe anche quello di "sollecitare il Governo a rispondere alle domande di insegnanti per l'apertura di nuove sezioni di scuole dell'infanzia avanzate dagli enti locali". I dirigenti scolastici, conclude Puglisi, non possono nascondere alle famiglie il motivo per cui nel prossimo anno scolastico gli studenti non potranno frequentare laboratori, perche' le prime classi dei licei scientifici potranno avere la seconda lingua solo a pagamento, o perche' non verranno corrisposte le domande di tempo pieno. (Dire)

    (22 maggio 2010)

    Credito scolastico religione e attività alternative

    Comunicato stampa di Scuola della Repubblica sulla sentenza del CdStato: la Gelmini ha ben poco da esultare.

    “Per la Scuola della Repubblica”

    dal sito www.scuolaecostituzione.it 

    LA GELMINI HA POCO DA ESULTARE

    La decisione con la quale il Consiglio di Stato annulla la sentenza del TAR del Lazio n.7076 dello scorso mese di luglio lascia intatta la sostanza del problema.
    Il TAR del Lazio aveva dichiarato illegittima l’attribuzione del credito scolastico da parte dei docenti di religione cattolica, per la particolare natura di tale insegnamento, e dei docenti di attività alternative, per la
    discriminazione operata nei confronti di coloro che non si avvalgono dell’irc ma nel loro pieno diritto non scelgono alcuna attività.
    Il Consiglio di Stato, pur tenendo conto dello “stato di non obbligo” stabilito dalla Corte Costituzionale per i non avvalentisi, stravolge la logica del TAR negando l’esistenza di discriminazioni. Lo fa con evidente imbarazzo, laddove afferma che coloro che hanno un buon profitto possono ottenere un buon punteggio di credito, anche senza il contributo del docente di r.c. o di attività alternative!!!
    La nostra difesa della limpida, laica, democratica sentenza del TAR del Lazio non arretra; anzi, trae maggior forza da alcune indicazioni contenute nella stessa decisione del 7 maggio 2010 del Consiglio di Stato.
    - Viene ribadito il particolare status dell’irc , insegnamento che sulla base della normativa vigente non dà luogo a voti. Vengono così definitivamente vanificati i tentativi di trasformare il giudizio in voti, messi in atti anche dal MIUR.
    - Viene vivamente “bacchettata” la ministra per non rendere effettiva la possibilità di attività alternative in tutte le scuole, per far sì che chi desideri non avvalersi dell’irc e scegliere un’attività didattica e formativa sia in grado di farlo. Viene sottolineato che ciò non pregiudicherebbe in alcun modo la scelta di chi intende frequentare l’irc, rispondendo questa scelta unicamente a “un interrogativo della coscienza”.
    Al ministro Gelmini chiediamo: che fine fanno i fondi attribuiti dallo Stato agli Uffici Scolastici Regionali per l’attivazione delle attività alternative?
    Perché non vengono assegnati alle scuole?
    Ma la ministra ci sembra piuttosto orientata a disobbedire al Consiglio di Stato, dal momento che nel nuovo Regolamento sulla Valutazione degli alunni (DPR 122 dell’agosto 2009) esclude addirittura il docente di
    attività alternative dal Consiglio di Classe, paragonandolo ai docenti esterni occasionali per i quali è prevista in sede di scrutinio e attribuzione del credito semplicemente una preventiva nota scritta…..

    Comitato “Per la scuola della Repubblica” associazione onlus –
    Sede legale via La Marmora 26 50121, Firenze; operativa via Papiniano 38, 00136 Roma, amministrativa via G. Venezian 3, 40121 Bologna.

    martedì 11 maggio 2010

    DOCUMENTO COMUNE COLLEGI DOCENTI SCUOLE SUPERIORI

    Invitiamo tutti i docenti di scuola superiore a sottoporre all’approvazione dei prossimi Collegi docenti un documento comune.

    Per far fronte al disastro in corso è fondamentale cercare di far sentire all’unisono la voce delle scuole al di là delle scelte particolaristiche proposte da alcuni capi d’istituto.

    La frammentazione delle iniziative è il punto debole di quanti si oppongono a questa “riforma”.

    Cerchiamo quindi di proporre un documento che accomuni i docenti di tutte le scuole superiori.

    Stampiamolo, parliamone nelle nostre scuole e adattiamolo alle situazioni specifiche mantenendone per quanto possibile i punti essenziali.

    Per poterne discutere tra le “varie” all’ordine del giorno è sufficiente avvisare il dirigente prima del Collegio.

    Diffondiamolo più che possiamo ad amici e conoscenti di altre scuole con tutti i canali che abbiamo a disposizione (di persona, per telefono, via mail, sui blog, …).

    Appena approvato inviate prima possibile il documento del vostro collegio all’indirizzo del moderatore della mailing list dell’assemblea difesa Scuola Pubblica di Vicenza assdifesascuolapubblica@yahoo.it

    Faremo in modo di far conoscere la posizione delle scuole all’opinione pubblica.

    Sconfiggiamo la logica della competitività tra scuole e tra docenti esacerbata da questa “riforma” sostenendo insieme un’altra idea di scuola.


    Assemblea difesa Scuola Pubblica Vicenza

    questo il testo del documento
    (scarica la versione in word)

    Al Ministro della Pubblica Istruzione 
    e p.c.
    al personale ATA dell’Istituto
    al Consiglio d’Istituto
    al Comitato genitori

    Il Collegio dei docenti dell’Istituto/Liceo …………………………….. , prendendo in esame le politiche scolastiche degli ultimi due anni e i cambiamenti in atto nella Scuola Secondaria di secondo grado, ne rileva i principali aspetti negativi:
    • la “riforma”, che nasce dall’ art. 64 della Legge Finanziaria n. 133, risponde solo ad esigenze economiche e non ad un chiaro e approfondito disegno pedagogico,
    • le buone pratiche che in passato la scuola ha posto in essere vengono ignorate e cancellate,
    • le risorse e le ore di lezione sono tagliate con conseguente impoverimento dei curricoli,
    • i tagli agli organici determinano la mancata riconferma di numerosi precari e rendono soprannumerario parte del personale di ruolo,
    • le indicazioni nazionali (programmi) non ancora disponibili rendono impossibili la preparazione dei piani di lavoro e la scelta dei libri di testo,
    • la mancata definizione delle corrispondenze delle classi di concorso alle nuove discipline crea conflittualità tra docenti,
    • gli interventi obbligatori di recupero non possono essere attuati adeguatamente per mancanza di fondi.

    Il Collegio dei docenti chiede l’attuazione di veri cambiamenti :
    • il considerare l’istruzione una priorità per il benessere e lo sviluppo della società e la Scuola Statale come il pilastro fondamentale,
    • una riflessione seria sull’impianto pedagogico e didattico, base di una vera riforma,
    • uno stanziamento sostanziale di risorse che valorizzi la scuola e la ricerca in un clima sinergico e non di competizione tra istituti,
    • il riconoscimento di pari dignità tra percorsi di studio (licei, istituti tecnici e professionali) e il superamento della netta differenziazione dei curricoli in modo da garantire possibili passaggi,
    • la valorizzazione della professionalità degli insegnanti in un contesto solidale e di collaborazione,
    • un adeguamento rapido degli edifici scolastici alle norme di sicurezza,
    • un numero di studenti per classe che rispetti le norme sulla prevenzione incendi e che favorisca una didattica di qualità 

      e ribadisce che una buona scuola pubblica:
      • è un diritto sancito dalla Costituzione
      • è un patrimonio della collettività
      • è una opportunità di crescita culturale e sociale per il Paese

      documento approvato il ........................
      all’unanimità/a maggioranza ……………….

      La "riforma" affrettata

      Pubblichiamo un interessante lavoro di analisi della "riforma" presentato in assemblea sindacale il 10 maggio all'Istituto Lampertico di Vicenza da Pino Patroncini, Centro nazionale Flc Cgil.
      E' una prima stesura che sarà prossimamente sviluppata.

      venerdì 7 maggio 2010

      Lunedì 10 maggio: Assemblea "riordino" Scuole superiori

      Segnaliamo l'Assemblea sindacale di Flc Cgil 


      “Riordino scuola superiore:
      ricadute occupazionali ed iniziative sindacali”


      con Pino Patroncini del
      Centro Nazionale FLC CGIL

      Lunedì 10 maggio 2010
      dalle ore 11.00 alle ore 13.00
      presso l'IPSIA “Lampertico” di Vicenza



      martedì 4 maggio 2010

      LO SAPEVATE CHE…..

       Volantino di sintesi sulla situazione attuale della Scuola.
      E' stato distribuito, come quelli già pubblicati, in occasione del gazebo informativo delle settimane scorse.

      Da continuare a diffondere.

      LO SAPEVATE CHE…..

      • È STATA SMANTELLATA LA SCUOLA PRIMARIA, VERO GIOIELLO DELL’ISTRUZIONE ITALIANA? (meno ore, meno laboratori, meno inglese, maestri tuttologi, più bambini in classe)
      • SONO STATE ELIMINATE LE COMPRESENZE DEGLI INSEGNANTI? (servivano per le attività di laboratorio, per il recupero dei bambini in difficoltà, per le supplenze, le uscite didattiche….)
      • 30 (trenta) SARANNO LE ORE DI CORSO PER FORMARE UN INSEGNANTE D’INGLESE NELLA PRIMARIA?
      • IL PROSSIMO ANNO NEGLI ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI IL CAMBIAMENTO NON RIGUARDERA’ SOLO LE CLASSI PRIME? (meno Italiano, meno ore di indirizzo)
      • A FRONTE DELLA DIMINUZIONE DEGLI INDIRIZZI CI SARA’ FINO AL 40% DI FLESSIBILITA’ NEI PROGRAMMI DELLE VARIE SCUOLE? (un minestrone di sottoindirizzi)
      • LA TANTO SBANDIERATA E PUBBLICIZZATA RIFORMA GELMINI NON E’, A TUTTOGGI, LEGGE DELLO STATO?
      • DAL 2008 IL FINANZIAMENTO ALLE SCUOLE PER LE SPESE DI FUNZIONAMENTO ORDINARIO E’ ZERO VIRGOLA ZERO?
      • LE SCUOLE DI OGNI ORDINE VANTANO CREDITI NEI CONFRONTI DEL MINISTERO CON PUNTE FINO A €200.000? (non vengono nominati supplenti, vengono tagliati corsi di recupero e attività integrative)
      • LA MAGGIOR PARTE DELLE SCUOLE AUMENTERÀ LA SOMMA DEL CONTRIBUTO VOLONTARIO RICHIESTO ALLE FAMIGLIE? (e molti comuni hanno già aumentato il costo della mensa scolastica)
      • TUTTI QUESTI MUTAMENTI SONO DOVUTI ALLA MANOVRA FINANZIARIA DEL 2008 IN CUI E’ PREVISTO PER LA SCUOLA ITALIANA UN TAGLIO DI 8 MILIARDI DI EURO attraverso l’aumento del numero di alunni per classe e il taglio di 130.000 (centotrentamila) posti di lavoro?
      Assemblea Difesa Scuola Pubblica - Vicenza



      Se l' istruzione è un costo, provate l' ignoranza
      (Derek Bok, presidente emerito dell'Università di Harvard)

      sabato 1 maggio 2010

      Gazebo del 24 aprile a Vicenza




      Informare

      Parlare

      Confrontarsi

      Denunciare







      Questi alcuni dei  volantini/documenti  distribuiti

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      BILANCI IN ROSSO SCUOLE AL VERDE

      € 1.500.000.000 (sì, proprio un miliardo e mezzo di euro) è il totale dei crediti che le scuole pubbliche italiane hanno nei confronti del Ministero

      Gli Istituti Scolastici della provincia di Vicenza vantano nei confronti del Ministero dell’Istruzione crediti per decine di migliaia di euro, con punte anche di € 220.000.
      A cosa sono dovuti questi crediti, che sono congelati nei bilanci come “residui attivi” non
      utilizzabili?
      Sono somme destinate soprattutto al pagamento delle supplenze cosiddette “brevi”, somme stanziate e mai versate dal MIUR, a partire dal 2005.

      COSA SUCCEDE QUANDO UN INSEGNANTE E’ ASSENTE?

      Non potendo pagare supplenti, le scuole si arrangiano come possono.
      • Si usano le ormai pochissime ore di compresenza degli insegnanti, sottraendole ad attività preziose, quali: recupero, laboratori, uscite, alfabetizzazione stranieri…
      • Si dividono gli alunni e si parcheggiano in altre classi, con grave lesione del diritto allo studio e riduzione delle condizioni di sicurezza delle classi in cui vengono ospitati (è la soluzione più frequente).
      • Alle superiori accade spesso che le classi vengano lasciate in aula senza sorveglianza, oppure entrino 1-2 ore dopo o escano 1-2 ore prima.

      Dal 2008, inoltre, il Ministero non ha più inviato neanche un euro per le “spesedi funzionamento”: acquisto e manutenzione di attrezzature, acquisto di materiali didattici, fotocopie, spese di pulizia…
      • Mancano i soldi per comperare sapone, salviette e carta igienica, tanto che i ragazzi si portano da casa i rotoli di carta.
      • Per far fronte alle necessità quotidiane, le scuole ricorrono sempre più spesso ai CONTRIBUTI VOLONTARI dei genitori, ormai l’unica fonte certa di finanziamento (da 30 a 100 euro ad alunno).
      La formazione dei nostri ragazzi è una risorsa per il futuro dell’Italia.
      Perchè il governo si ostina a considerarla uno spreco?
      E perchè contemporaneamente finanzia le scuole private con una risorsa aggiuntiva di 120 milioni di euro?

      IL MINISTERO RESTITUISCA I SOLDI
      ALLE SCUOLE PUBBLICHE STATALI !!!

      17 aprile 2010
      Assemblea difesa scuola pubblica di Vicenza


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      SULLA RIFORMA 
      DELLE SCUOLE SUPERIORI
        
                 È veramente una riforma?
      Una riforma della Scuola dovrebbe avere come base un cambiamento nel modo di “fare scuola”, un modo nuovo e più efficace di apprendere e di insegnare.
      Nei “regolamenti” Gelmini non c’è niente di tutto ciò.
                 Da cosa nasce questa riforma?
      Le tre righe che danno il titolo ai regolamenti di riordino delle superiori (licei, tecnici e professionali) rivendicano in modo inequivocabile la paternità della legge 133, cioè la finanziaria 2009 che, all’art.64, prevede solo ed esclusivamente tagli al personale.
      Comma 6 dell’art. 64 : .... devono derivare per il bilancio dello Stato economie lorde di spesa, non inferiori a 456 milioni di euro per l'anno 2009, a 1.650 milioni di euro per l'anno 2010, a 2.538 milioni di euro per l'anno 2011 e a 3.188 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012.
             La riforma “semplifica” i percorsi?
      La semplificazione della scuola superiore attuata dai ”regolamenti” Gelmini si configura più come un lifting esteriore che come un vero e proprio riordino.
      I quadri orario con le materie e le rispettive ore settimanali sono ingannevoli. Gli “spazi di flessibilità” introdotti permetteranno di ridurre tutte le materie di indirizzo fino ad un complessivo 25% per le classi prime (previsto fino al  40% per le classi quinte degli Istituti professionali). Questo vuol dire che da quegli schemini tanto semplici e “riordinati” ogni scuola potrà far sparire fino a 7 ore settimanali, sostituendole con altre materie e/o attività insegnate anche da “non docenti”.
      Altro che riduzione di indirizzi e semplificazioni!
      Ogni scuola avrà il suo quadro orario, due Istituti con lo stesso indirizzo potranno essere completamente diversi e uno stesso Istituto avrà orari e materie diverse di anno in anno.
      Ci sarà quindi una disorientante proliferazione di sottoindirizzi
                 Le scuole sanno cosa offriranno agli studenti il prossimo anno?
      In assenza di un quadro normativo preciso le scuole sono nel caos più totale e accettano iscrizioni pur in mancanza di un Piano dell’offerta formativa (P.O.F.).
      L’unico riferimento ufficiale è la legge n.133, la finanziaria 2009.
      I regolamenti che ne derivano e che tracciano le linee generali della riforma  non sono ancora stati approvati dalla corte dei Conti e non sono ancora stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale.
      Non c’è nessuna traccia dei decreti attuativi che dovrebbero determinare:
      -        i programmi delle singole materie. Sono disponibili in “bozza”  solo quelli per i licei (scritti peraltro senza alcuna cura …). E le case editrici dei libri scolastici protestano..
      -        le nuove classi di concorso. Non si sa quindi a quali docenti verranno assegnate le materie con denominazioni diverse da quelle attuali. Per il prossimo anno l’assegnazione avverrà “a discrezione” delle singole scuole.
      Una riforma della Scuola non può avere come unico riferimento una legge finanziaria!
                 Chi sta già frequentano le scuole superiori sarà risparmiato da questa riforma?
      I ragazzi che il prossimo anno frequenteranno le classi 2e e 3e dei professionali e le 2e, 3e e 4e dei tecnici si troveranno dalle 2 alle 4 unità orarie di lezione in meno rispetto ai compagni pre-riforma.
      Si cambia quindi strada facendo un percorso senza nessun preavviso.
      È come se dopo aver sottoscritto un contratto d’affitto quinquennale per un appartamento di tre vani, dopo un anno ci dicessero che potremo utilizzarne solo due.
      Tagli, tagli
      parola d’ordine:
      TAGLI!
                 Possibile non ci sia nulla oltre ai tagli?
      Qualcosa purtroppo c’è:
      lo smantellamento della Scuola Statale !
      Crescono di anno in anno i crediti vantati dalle Scuole Statali nei confronti del Ministero dell’istruzione e mentre queste non riescono più a far fronte alle esigenze minime di funzionamento vengono aumentati vistosamente i finanziamenti alle scuole private.
      Le bozze dei regolamenti inoltre prevedono l’istituzione di Comitati tecnico-scientifici formati per metà da docenti  e per metà da esperti del mondo del lavoro che potranno dettare i criteri per assumere a loro volta esperti del mondo del lavoro. Aria di clientelismo e privatizzazione..
      L’impoverimento complessivo dell’offerta didattica e formativa, l’introduzione degli “spazi di flessibilità” e dei “Comitati tecnico-scientifici” con gli esperti esterni indicano agli Istituti tecnici e professionali, in particolare,  di formare lavoratori sottomessi alle aziende piuttosto che cittadini consapevoli.
      Non è questa la Scuola che vogliamo per i nostri figli e per i nostri studenti!
      Mobilitazioni e proteste di moltissime scuole italiane vengono quasi ignorate da tv, stampa e dal ministro Gelmini che parla di “piccole frange” di dissenso. Un ministro che risponde in modo ripetitivo e stereotipato con le stesse frasi, indipendentemente dalle domande che le vengono rivolte. Fa orecchio da mercante o non capisce cosa le viene chiesto?
      Unici esclusi dal generale dissenso sono i presidi e gli insegnanti rampanti che vedono la “riforma” come un’opportunità di affermazione unicamente  personale e quelli rassegnati al catastrofico evento come fosse una inevitabile calamità naturale.
      Crediamo in una Scuola seria che valorizzi e sviluppi le competenze degli insegnanti e che soprattutto dia una vera opportunità di crescita culturale e sociale agli studenti e siamo certi che, per raggiungere questi obiettivi, la direzione presa sia completamente sbagliata.
      Questa non è una riforma condivisa ma soprattutto    
                                                                                 
      questa non è una riforma!     
      Assemblea difesa Scuola Pubblica Vicenza 
      Vicenza, 10 aprile 2010
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        Perché organizziamo un ricorso collettivo al Tar del Lazio contro la CM 17 sulle iscrizioni alle scuole superiori ?   Perché i provvedimenti di riordino delle superiori, come quelli della primaria mettono in atto il tentativo di indebolire la scuola pubblica e aprire la strada al mercato e ai privati. Questi provvedimenti devono essere contrastati con ogni mezzo. Perché tutti i provvedimenti Gelmini violano gravemente lo stato di diritto e le procedure previste per l’emanazione di qualsiasi legge. Perchè i provvedimenti creano un grave danno al futuro scolastico di tutti gli studenti iscritti alle scuole superiori. La CM 17 è l’unico provvedimento esistente per le superiori. Essa è stata emessa il 18/02/10 dal Ministero dell’Istruzione senza che: · sia concluso l’iter legislativo previsto dalla L.133/08; · i regolamenti abbiano il visto della Corte dei Conti; · sia avvenuta la pubblicazione dei regolamenti sulla Gazzetta Ufficiale. I danni prodotti da questi provvedimenti illegittimi sono: · Gli studenti già iscritti ai tecnici e ai professionali verranno iscritti d’ufficio ( a loro insaputa) alle classi successive che prevedono una riduzione oraria e una diversa offerta scolastica. (l’orario delle lezioni scenderà da 36 a 32). · Gli studenti che si sono iscritti alle prime classi non hanno alcuna certezza che l’offerta formativa prospettata dalle scuole sia quella che sarò definita dal Ministero. · la CM ha costretto i genitori alle iscrizioni ad una scatola vuota, vista la mancanza del regolamento sui nuovi programmi, che definiscono i contenuti delle unità orarie di lezione; · la CM 17 viola l’art. 3 c.5 del DPR 275/99 sull’autonomia delle scuole per cui le iscrizioni vengono effettuate sulla base del piano dell’offerta formativa. In tutte le scuole il P.O.F. risulta essere quello in vigore per l’a.s. 2009/10; · vengono assegnati i nuovi indirizzi (non ancora vigenti) in modo “automatico” dal MIUR, senza che gli organi scolastici abbiano potuto presentare all’USR e alla Regione le loro motivate proposte, così come previsto dall’art. 13 comma 5 dello schema di regolamento di revisione dei licei, approvato dal CdM il 4/2/10, e dagli altri schemi di regolamento. In tal modo si lede pesantemente l’autonomia delle Istituzioni scolastiche riconosciuta dall’art. 117 della Costituzione; · si invadono le competenze sulla definizione del piano dell’offerta formativa territoriale che attengono alla Provincia e alla Regione (che non possono deliberare su un ordinamento non ancora vigente), mettendo in discussione il necessario legame fra la scuola e l’ambito sociale in cui opera; Al ricorso possono partecipare i genitori che hanno iscritto i loro figli alla classe prima della scuola superiore, genitori, insegnanti e studenti maggiorenni della scuola superiore. In particolare sono danneggiati in modo evidente genitori, studenti e insegnanti degli Istituti tecnici e professionali ai quali viene cambiata l’offerta formativa in corso d’opera. Non possiamo accettare norme illegali, non possiamo permettere lo scempio delle esperienze avanzate delle scuole fatto al di fuori di ogni regola. Coordinamento scuole superiori Bologna, Ass.ne naz.le Per la Scuola della Repubblica, Comitato precari scuola Bologna,Comitato bolognese Scuola e Costituzione, Ass.ne Scuola futura Carpi, Coordinamento scuole superiori Carpi, Coordinamento genitori e insegnanti Firenze, Coordinamento presidenti Consigli di istituto e Comitati genitori Modena Centro studi per la scuola pubblica Padova, Associazione La scuola siamo noi Parma Coordinamento lavoratori, studenti e genitori delle scuole secondarie di Roma Assemblea difesa scuola pubblica di Vicenza, Coordinamento insegnanti e genitori Pisa
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