mercoledì 24 dicembre 2008

prossimo appuntamento

Mer 07/01/09 Assemblea difesa scuola pubblica, ore 20,30 @ Dopolavoro Ferroviario, via Vaccari 8, entrata attraverso il bar

giovedì 18 dicembre 2008

Assemblea per la difesa della scuola Pubblica di Vicenza

L’Assemblea per la difesa della Scuola Pubblica di Vicenza è nata nel mese di ottobre del 2008 per reagire ad una “riforma” imposta dall’alto che mina alle basi l’intero sistema scolastico pubblico.

È un luogo di dibattito e confronto delle diverse esperienze e realtà, nel quale poter individuare e condividere iniziative comuni di informazione, di mobilitazione e di proposta. Riunisce studenti, genitori, personale A.T.A. e insegnanti dei vari ordini di scuole.

Coloro che si riconoscono nell’Assemblea, pur nelle diversità di orientamento politico e sindacale, privilegiano il confronto paritario tra individui, tra scuole ed esperienze di mobilitazione.

Considerano valore condiviso la centralità della Scuola Statale come luogo di crescita del cittadino consapevole ed in possesso di una formazione culturale adeguata.

Ritengono imprescindibile credere nelle potenzialità di ciascun alunno con particolare attenzione alle diversità culturali e alle specificità personali, respingendo qualunque forma di discriminazione.

Si oppongono allo spirito che sta alla base della cosiddetta riforma, e cioè quello di limitare sempre più, attraverso i tagli, le risorse della Scuola Statale per farla diventare residuale o luogo di ricerca del profitto, seguendo la strada delle privatizzazioni. Contrastano decisamente quindi una visione della scuola asservita alle leggi del mercato.

Rifiutano la logica della concorrenza tra scuole e tra insegnanti, verso cui spingono le nuove proposte legislative che, anche con l’introduzione dei Consigli di amministrazione (proposta di legge Aprea), confermano una crescente impostazione aziendalistica.

Riconoscono nei valori sanciti dalla Costituzione della Repubblica una fonte ispiratrice ed un valore condiviso e difendono la Scuola Statale come un Bene Comune, fondamentale in un momento di attacco globale alla vita materiale dei cittadini, alla cultura, alla formazione, alla democrazia.

Vicenza, 17 dicembre 2008

Gelmini: "Così la scuola cambia"

da repubblica.it

Il ministro dell'Istruzione ha presentato i quattro decreti che lanciano la riforma
Salta il modulo nella primaria, stop alla giungle di indirizzi alle superiori

Gelmini: "Così la scuola cambia"
Più inglese e "unico maestro"


"Più chiarezza per le famiglie, efficienza e snellimento dell'organizzazione"
Lezioni tassative di 60 minuti, e "7000 euro l'anno per i docenti meritevoli"

di SALVO INTRAVAIA

ROMA - "La scuola cambia". E' lo slogan del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, che a margine del Consiglio dei ministri di questa mattina ha presentato i quattro decreti che lanciano la riforma scolastica. Tantissime le novità previste per l'anno prossimo rispetto all'assetto attuale. Salta il "modulo" (tre insegnanti su due classi) nella scuola primaria, stop alla giungla di indirizzi al superiore e potenziamento dell'Inglese.

"Per la prima volta in Italia dopo la riforma Gentile del 1923 - dice Gelmini - si mette mano alla scuola con una riforma organica di tutti i cicli (elementari, medie, superiori). Elementari e medie cambiano dal primo settembre 2009, le superiori dal primo settembre 2010". "Più chiarezza e opportunità per le famiglie, più efficienza, semplificazione e snellimento dell'organizzazione e delle procedure, valorizzazione del ruolo dei docenti", i principi che ispirano la riforma. Ma vediamo quali sono le novità.

Scuola dell'Infanzia
. Dal prossimo anno, l'ex scuola materna potrà nuovamente accogliere i bambini di 2 anni e mezzo. Viene infatti ripristinato l'anticipo morattiano abolito dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni. Per andare incontro alle esigenze delle famiglie vengono anche confermate le "sezioni primavera" per i piccoli di età compresa fra i 24 e i 36 mesi, introdotte dal governo Prodi.

Scuola primaria
. L'organizzazione modulare, ha spiegato la Gelmini, verrà abolita dal prossimo anno in tutte le classi. Il modello per il futuro sarà quello "dell'unico maestro di riferimento". Alunni e famiglie, anche in relazione alle richieste di orario (24, 27, 30 o 40 ore settimanali), non vedranno più alternarsi in classe tre insegnanti che singolarmente si occuperanno dell'area linguistica, di quella scientifica e di quella logico-matematica. Dal prossimo anno un maestro resterà in classe per 22 ore settimanali lasciando a un collega le restanti ore da svolgere in classe.

Scuola media. Le prime classi della scuola secondaria di primo grado, dal 2009/2010 saranno articolate in 29/30 ore settimanali. E sarà possibile per le famiglie, al posto di due lingue straniere, scegliere 5 ore di Inglese a settimana: il cosiddetto "Inglese potenziato". Resta la possibilità di optare per il tempo prolungato che si articolerà in 36/40 ore settimanali. E per gli alunni stranieri sarà possibile utilizzare due ore della seconda lingua per attivare "corsi di Italiano per stranieri".

Scuola superiore. Le principali novità riguardano la scuola superiore la cui riforma partirà dal 2010/2011. Scelta definita dal ministro "di buon senso". Al posto dei 750 indirizzi (tra sperimentazioni e ordinamenti) attualmente esistenti ce ne saranno 20: 9 per i licei (classico, scientifico, delle scienze umane, linguistico, musicale e artistico con tre indirizzi) e 11 per gli istituti tecnici. Lo studio dell'Inglese diventerà obbligatorio in tutti e 5 anni gli anni, nei licei Musicale, Artistico e delle Scienze umane si studieranno due lingue straniere e al quinto anno una disciplina non linguistica sarà insegnata in Inglese. Verrà potenziato anche lo studio della Matematica e delle Scienze in tutte le scuole e rilanciati i laboratori che saranno trasformati in "veri e propri centri di innovazione attraverso la costituzione di dipartimenti di ricerca".

Gli istituti tecnici saranno rivoluzionati
. I 204 indirizzi diventeranno 11, due per il settore economico e 9 per quello tecnologico. I 5 anni di corso saranno suddivisi in due bienni (uno di base e l'altro specialistico) e un ultimo anno che servirà al perfezionamento dell'indirizzo. Al quinto anno sarà possibile svolgere stage aziendali mentre gli istituti "si aprono al mondo del lavoro con esperti e professionisti che possono entrare nel comitato scientifico della scuola".

Per tutte le scuole, le ore di lezione dovranno tassativamente essere di 60 minuti: non sarà più possibile, come avviene attualmente per andare incontro al pendolarismo degli studenti, svolgere ore di 50 o 55 minuti. E per i docenti meritevoli ci sarà un premio: "Fino a 7000 euro l'anno". Ma l'obiettivo appare piuttosto lontano visto che occorre stabilire come assegnare queste eventuali risorse, disponibili soltanto se si concretizzeranno i risparmi, e a chi darle.

Intanto il personale della scuola deve accontentarsi di un rinnovo contrattuale per il 2009 che la Cgil si è rifiutata di sottoscrivere, definendolo "una miseria che offende la dignità dei lavoratori". Docenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) per il prossimo anno potranno spendere qualcosa come 79 euro lordi in più al mese. A tanto ammonta l'aumento retributivo per un docente di scuola media con vent'anni di anzianità. Per una maestra di scuola primaria con appena due anni di servizio la cifra scende a poco meno di 60 euro lordi mensili.

(18 dicembre 2008)

Scarica il comunicato stampa: la scuola cambia secondo gelmini (Documenti da leggere/scaricare)

martedì 16 dicembre 2008

lettera dei docenti del Pigafetta

Agli Studenti del Liceo “A. Pigafetta”
Alle loro Famiglie
Agli organi di stampa

Vicenza, 9 Dicembre 2008

Vogliamo condividere con voi alcune riflessioni a proposito dei recenti provvedimenti di legge sulla Scuola.

Alcuni di noi lavorano in questo Liceo da anni, altri sono arrivati da poco; insegniamo materie diverse, con metodi diversi; abbiamo spesso anche idee e visioni diverse; tutti però crediamo nel valore educativo e formativo della Scuola Pubblica, fondato sulla trasmissione libera e paritaria della cultura, un bene essenziale cui ognuno deve poter accedere.

Oggi, proprio questo bene è in pericolo.

Sappiamo che credete anche voi nel valore dell’istruzione. Con voi ci confrontiamo quotidianamente, cercando di arrivare nel modo migliore alla soluzione dei problemi, anche quando questi sembrano irrisolvibili, in uno scambio continuo, che ci arricchisce professionalmente e umanamente.

Siamo convinti che la scuola debba essere viva e disponibile al confronto e per questo desideriamo esprimervi le nostre profonde preoccupazioni. La cosiddetta “Legge Gelmini” e l’art. 64 della L. 133/08 (Finanziaria 2008) impoveriscono e sviliscono il sistema dell’Istruzione Pubblica nel suo complesso, dalla Primaria all’Università, non risparmiando alcuna componente scolastica.

Pensiamo anche noi, come il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, che le scelte operate dall’attuale Governo “comportino, per entità e modalità degli interventi finanziari e di natura normativa, una destrutturazione del sistema scolastico pubblico ed una netta riduzione quantitativa e qualitativa dell’offerta formativa” (CNPI, adunanza del 17.XI.2008).

Tali scelte si traducono in tagli indiscriminati di ore di lezione, discipline curricolari, cattedre e posti di lavoro, vale a dire dell’offerta formativa globale che la Scuola Pubblica italiana normalmente propone. Gli 8 miliardi di euro sottratti dai tagli sono sì un risparmio immediato in termini finanziari, ma compromettono pesantemente il futuro di un Paese che ha bisogno, per sostenere il confronto con le altre nazioni sviluppate, di innalzare il suo livello educativo.

Siamo convinti che solo la qualità, la ricchezza e la democraticità dell’Istruzione Pubblica possano garantire una crescita culturale e umana equilibrata, capace di generare effetti positivi anche in ambito sociale ed economico. La Scuola italiana ha bisogno di riforme ponderate, di investimenti oculati, di ristrutturazioni intelligenti, non di tagli.

Riteniamo che sia necessario procedere a una riforma ragionata e pedagogicamente fondata del sistema scolastico nazionale, che nasca da un “vero confronto nel Paese a partire dal coinvolgimento di insegnanti, dirigenti e altri operatori della scuola” (CNPI).

Il Collegio Docenti del nostro Liceo ha già espresso pubblicamente il suo dissenso in merito alle misure predette, nonché la preoccupazione per le conseguenze che ne deriveranno (documento approvato all’unanimità dei presenti il 4.XI.2008).

Inoltre, un folto gruppo di docenti - pur aderendo autonomamente con diverse valutazioni alle singole iniziative di protesta - ha avviato una serie di azioni sindacali per riportare l’attenzione generale sul momento di crisi che sta vivendo la Scuola, perché sia chiaro che non si può semplicemente restare a guardare come un patrimonio costruito a fatica, in anni di lavoro, viene dissipato irragionevolmente.

La sospensione delle visite d’istruzione e delle uscite che comportino l’uso di mezzi di trasporto pubblici o privati, l’indisponibilità per i corsi di recupero organizzati dal Liceo, l’offerta di momenti di scuola aperta e di occasioni di informazione e confronto sui provvedimenti legislativi vogliono essere altrettanti segnali di inconformità, ma anche di dialogo con tutte le parti interessate.

Ci dispiace per i disagi che alcune di queste azioni possono provocare; d’altra parte, crediamo che valga la pena alzare la voce oggi per non dover rimpiangere, domani, di aver taciuto e contribuito così al declino del nostro Paese, rinunciando a uno dei doveri precipui del nostro ruolo di cittadini e di docenti.


I docenti del Liceo “A. Pigafetta”
seguono 70 firme

lettera dei docenti del Boscardin

Lettera aperta ai genitori e agli studenti dell’ITAS “Boscardin”

Il giorno 14 novembre c.a. il Collegio dei Docenti dell’ITAS “Boscardin” ha deliberato, a larga maggioranza e con votazione palese, di non inserire nel Piano dell’Offerta Formativa i progetti relativi ai Viaggi di Istruzione e Visite didattiche che comportano costi aggiuntivi per le famiglie.
Tale decisione, assunta al termine di una riflessione seria, partecipata e caratterizzata da momenti precedenti di dibattito e confronto tra noi, nasce da alcune motivazioni delle quali vogliamo informare anzitutto i signori genitori e gli studenti del nostro Istituto, e anche tutti coloro che hanno a cuore la qualità e la centralità della Scuola pubblica.

I Viaggi di Istruzione e le Visite didattiche costituiscono occasioni di arricchimento e di crescita culturale ed umana per gli studenti, grazie al lavoro di preparazione e alla competenza non solo didattica ma anche educativa del personale docente.

Nessuno di noi ha inteso esprimere un giudizio negativo sulla validità didattica di tali progetti.
Abbiamo scelto di non approvare l’inserimento nel POF di tali attività al fine di lanciare un segnale forte di disagio, rispetto ad una riforma/non riforma (palesemente condizionata dalla Finanziaria) che ci è stata imposta dall’alto, senza alcuna consultazione dei principali protagonisti della scuola, i lavoratori e gli studenti.

Oltre ad essere convinti che quei provvedimenti compromettano gravemente la qualità dell’Istruzione, ci sentiamo colpiti nella nostra professionalità e dignità e riteniamo importante opporci, in particolare, alla decisione governativa:

- di ridurre le risorse economiche per la Scuola pubblica (si prevede un taglio di circa otto miliardi di euro da effettuarsi in tre anni),

- di ridurre l’organico del personale docente ed ATA,

- di aumentare il numero medio di alunni per classe,

- di ridurre le ore di lezione settimanali tramite il taglio delle attività di laboratorio che qualificano e caratterizzano i due indirizzi di studio presenti nel nostro Istituto.

Siamo certi che tali motivazioni possano incontrare l’appoggio e la condivisione di studenti e genitori.

Siamo altresì convinti della necessità di ragionare insieme sul futuro della Scuola di tutti e della nostra scuola in particolare, ed auspichiamo che sia possibile realizzare al più presto un incontro di tutte le componenti, anche per rispondere al bisogno di chiarezza che molti genitori hanno espresso.

Inviamo, pertanto, la presente ai rappresentanti eletti nel Consiglio d’Istituto, al presidente del Comitato genitori e agli organi di stampa.

Vicenza, 2 dicembre 2008

I docenti dell’I.T.A.S. “Boscardin”
Seguono 78 firme

domenica 14 dicembre 2008

Assemblea difesa scuola pubblica: prossimo appuntamento

MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2008 ORE 20,30

presso "DOPOLAVORO FERROVIARIO", via Vaccari 8 (vicino sede CGIL e prima delle scale del ponte pedonale sopra la ferrovia).

giovedì 11 dicembre 2008

Dietrofront del Governo sulla riforma

da repubblica.it

Il ministro ha deciso di rinviare l'applicazione della parte relativa alle scuole superiori
Accolte diverse osservazioni venute in queste settimane dalle parti sociali

Scuola, la riforma slitta al 2010
"Maestro unico solo su richiesta"

Confermato il tempo pieno di 40 ore nelle elementari
di SALVO INTRAVAIA

Scuola, la riforma slitta al 2010 "Maestro unico solo su richiesta"

ROMA - Rinviata di un anno la riforma delle scuole superiori. E' il primo risultato del braccio tra mondo della scuola e governo condotto negli ultimi due mesi. Ma dall'incontro con i sindacati a Palazzo Chigi, concluso da poco, emergono altre importanti novità. Salta, in pratica, il maestro unico alla scuola elementare e viene confermato il tempo pieno di 40 ore alla scuola elementare. Le importanti novità, che rappresentano un'autentica marcia indietro dell'esecutivo, sono scaturite da un mini vertice svoltosi ieri tra il premier, Silvio Berlusconi, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, il collega dell'Economia, Giulio Tremonti e il presidente della commissione Cultura della Camera, Valentina Aprea.

La novità senz'altro più importante è lo slittamento di un anno (al 2010/2011) della riforma delle scuole superiori: licei, istituti tecnici. Per l'istruzione professionale è tutto ancora in alto mare. I regolamenti verranno presentati al Consiglio dei ministri del prossimo 18 dicembre ma la riforma partirà dal primo settembre 2010. "Per dare modo alle scuole e alle famiglie - si legge in una nota del ministero - di essere correttamente informate sui rilevanti cambiamenti e sulle innovazioni degli indirizzi". Sul secondo ciclo "si aprirà un confronto con tutti i soggetti della scuola sull'applicazione metodologico-didattica dei nuovi regolamenti".

I punti principali della riforma prevede "lo snellimento e la semplificazione degli indirizzi scolastici, più legame tra le richieste del mondo del lavoro e la scuola, il riordino degli istituti tecnici e più opportunità per le famiglie". Dagli 820 indirizzi scolastici (tra sperimentazioni e ordinamenti) si passa a 5 licei (classico, scientifico, artistico, delle scienze umane, linguistico e musicale) e 11 indirizzi per quanto riguarda gli istituti tecnici. Inoltre, "saranno messe a regime le migliori esperienze delle sperimentazioni" e verranno aumentate le ore di "studio della lingua inglese, delle discipline scientifiche e di matematica".

La riforma delle scuola primaria (l'ex elementare e media) e della secondaria di primo grado (la scuola media) partirà dal prossimo anno ma rispetto al disegno della Gelmini subirà alcune importanti modifiche. Salta infatti il maestro unico alla scuola elementare (con impegni di 24 ore settimanali) che si trasforma in "maestro prevalente". Come era stato chiesto, infatti, dalla commissione Cultura della Camera l'orario settimanale di 24 ore sarà solo una opzione che le famiglie potranno chiedere accanto alle 27 e alle 40 ore. Nessuno obbligo, quindi, per le scuole.

La scuola dell'infanzia dove erano a rischio le 40 ore settimanali del cosiddetto "tempo normale" resterà praticamente invariata e viene confermato il Tempo pieno con due insegnanti per classe, così come richiesto dal Parere Aprea. Alle medie l'orario settimanale sarà di 30 ore anziché 29 come ipotizzato dal Piano-Gelmini. Il numero massimo di alunni per classe non verrà elevato. Infine, il Governo, si è dichiarato disponibile ad aprire un tavolo sul precariato. La marcia indietro del governo non soddisfa Flc Cgil e Cobas che confermano lo sciopero generale di domani.

treno per Mestre

chi volesse raggiungere Mestre con il treno organizzato dal Coordinamento Studentesco il ritrovo è alle ore 8.00 in stazione Fs a Vicenza. Costo del biglietto 3 euro per gli studenti e 5 per i lavoratori.

lettera insegnanti Storia dell'Arte

Gentili alunni, genitori e colleghi,

il Direttore Generale dell’ UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO, dott.sa Palumbo, un nostro superiore, ci ricorda, in una recente circolare, che il corpo docente è tenuto a non criticare e a applicare scrupolosamente le decisioni dello Stato.
Ebbene, da una altrettanto recente ipotesi sul futuro quadro orario scolastico, redatta da un organismo sindacale, si evince che la disciplina di storia dell’arte subirà un sensibile ridimensionamento a seguito dell’applicazione della legge Gelmini e dei tagli previsti nella finanziaria. Solo per fare un esempio, i licei classici passeranno dalle attuali due ore settimanali ad una sola ora, mentre nell’indirizzo ITER verranno eliminate le ore al Biennio. Nel tentativo di razionalizzare tale decisione, sforzandoci di attribuirle un valore di indirizzo didattico/culturale e non solo ragionieristico/economico, abbiamo dedotto che a livello governativo si sia deciso di non attribuire alla disciplina in oggetto un grande valore educativo, minimizzando il suo ruolo formativo e le indirette ricadute nell’ambito del rispetto, della tutela e dello sfruttamento anche economico del nostro patrimonio culturale.
Noi docenti di storia dell’arte, pertanto, costretti ad interpretare qualcosa di ancora non definito per dar corpo alla nostra programmazione didattica e tenendo fede ai nostri obblighi professionali di lealtà nei confronti dello Stato e dell’Istituzione che rappresentiamo, riteniamo corretto sospendere ogni attività didattica che preveda la perdita di uno o più giorni di scuola (vedi viaggi d’istruzione e uscite didattiche) in attesa di chiarimenti ministeriali sul futuro della disciplina. Nell’ipotesi che le nostre deduzioni si rivelassero fondate, infatti, rischieremmo, con le nostre proposte , di contravvenire a una precisa impostazione culturale del Ministero, sottraendo così ai nostri alunni degli insegnamenti ritenuti più proficui per la loro crescita culturale e professionale e costringendo altresì le famiglie ad investire dei risparmi che potrebbero essere indirizzati altrove.

Insegnanti di storia dell’arte

Stefano Salvetti, Federico Lauro, Annalisa Cera, Mirella Gon, Marco Vianello, Carmela Viviani, Elena Marzola

mercoledì 10 dicembre 2008

L’Assemblea per la difesa della Scuola Pubblica di Vicenza aderisce allo sciopero generale del 12 dicembre

Come Assemblea per la difesa della Scuola Pubblica di Vicenza, aderiamo allo sciopero generale del 12 dicembre per continuare la mobilitazione e la lotta che da alcuni mesi portiamo avanti contro le iniziative legislative del governo Berlusconi sulla scuola.
Queste iniziative, con i tagli di risorse ed il depauperamento complessivo della scuola, lungi dal costituire una riforma, rappresentano un attacco a quel bene comune che è la scuola pubblica italiana, e quindi colpiscono la società nel suo insieme, inserendosi in una logica che fa pagare la crisi ai ceti più deboli.
Aderiamo allo sciopero, a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici di tutti gli altri settori, non solo per difendere la scuola pubblica, ma anche la cultura e gli spazi di democrazia, al di là delle appartenenze politiche e delle sigle sindacali, mantenendo la Costituzione della Repubblica come valore fondante del nostro agire di educatori e di cittadini.

Vicenza, 10 dicembre 2008

lunedì 8 dicembre 2008

bozza Dpr per Licei e tecnici

il 5 dicembre sono state pubblicate delle bozze di DPR dei licei e dei tecnici.
Potete leggerle qui:

bozza DPR per i licei

bozza DPR per i tecnici

domenica 7 dicembre 2008

martedì assemblea al Rossi

La prossima "assemblea difesa scuola pubblica" si terrà all'ITIS Rossi di Vicenza martedì 9 dicembre alle 20.30

sabato 6 dicembre 2008

testo volantino

PERCHE’ SIAMO QUI OGGI?
Oggi siamo qui perché il ministro Tremonti, coadiuvato dal ministro Gelmini, mediante la manovra finanziaria estiva (legge 133) ha inferto un colpo di scure alla scuola italiana.
Nessuna riforma, nessuna elaborazione pedagogica………..SOLO TAGLI

Tagli all’istruzione: 8 MILIARDI DI EURO (legge 133-art. 64, comma 6)

SCUOLA DELL’INFANZIA
• fino a 29 bambini per classe (piano Gelmini, pag 6)
• si svolge anche solo la mattina
• una sola unità docente per sezione
SCUOLA ELEMENTARE
• 24 ore settimanali (22 con maestro unico + 2 di religione)
(pG, pag 7)
• stravolgimento del tempo pieno (pG, pag 7)
• aumento del rapporto alunni/classe (pG, pag 18)
• eliminazione insegnante specialista di lingua inglese (pG, pag 19)
SCUOLA MEDIA
• 29 ore settimanali (pG, pag 8)
• tempo prolungato non assicurato in tutte le scuole (pG, pag 8)
• aumento del rapporto alunni/classe (pG, pag 18)
• eliminazione di 3 ore di Lettere (pG, pag 19)
SCUOLA SUPERIORE
• al max 30 ore settimanali nei Licei (pG, pag 8)
• al max 32 ore settimanali negli Istituti Tecnici e Professionali (pG, pag 8)
• riduzione delle materie di indirizzo negli Ist. Tecn. e Professionali (pG, pag 8)
• riduzione degli indirizzi. Eliminazione delle sperimentazioni (pG, pag 8)
• riduzione del 30% degli Ins. Tecnico Pratici : meno ore laboratorio (pG, pag 9)
• pesante riduzione corsi serali e istruzione per gli adulti (pG, pag 8)
• aumento del rapporto alunni/classe (pG, pag 18)

Taglio docenti: 87.400 (pG, pag 15)

Taglio personale ATA (Ausiliari, Tecnici, Amministrativi: 44.500 (pG, pag 16)

UNIVERSITA’
• trasformazione delle università in fondazioni (Legge 133 - art.16)
• taglio finanziamenti (Legge 133 - art.66, comma 13)
• finanziamenti 2011 minori del 2001 ( guida SOLE 24 ORE, pag 72)
• 1 nuovo assunto ogni 5 pensionamenti (Legge 133 - art.66)
• chiusura scuole di specializzazione insegnanti (Legge 133 - art.64, comma 4 ter)

MENO SCUOLA, MENO ISTRUZIONE
PIU’ IGNORANZA, PIU’ DISPERSIONE

Assemblea per la difesa della Scuola Pubblica (Studenti, Genitori, Lavoratori della Scuola)

blog: www.difesascuolapubblica.blogspot.com

i volantinaggi continuano....

Le decine di volantinaggi davanti agli Istituti Comprensivisi delle ultime due settimane hanno raccolto l'interesse e il consenso della maggioranza dei genitori.
Nel pomeriggio di oggi, 6/12, in piazza Castello a Vicenza si è svolto un sit-in con striscioni e diffusione di oltre mille volantini mentre le lezioni all'aperto sono state rinviate per motivi tecnici.

report "Scuole Aperte" al Comprensivo 8

Iniziativa molto partecipata quella svoltasi mercoledì 3 dicembre al comprensivo 8.
Oltre 100 genitori, accolti inizialmente dal dirigente che ha spiegato il senso dell'incontro, si sono confrontati con gli insegnanti, desiderosi di conoscere la nuova legge e i cambiamenti nella scuola, a partire dal
prossimo anno.
Ci sono stati vari gruppi di lavoro e la possibilità di visionare alcuni laboratori; bambini e ragazzi della scuola media hanno affollato le attività ludiche programmate per loro fino alla sorpresa finale, con tanto di "mago"!
È emersa una diffusa consapevolezza, comune tra i genitori dei vari ordini di scuola, di quanto sia grave intaccare una istituzione come la scuola pubblica: finora ha garantito a tutti possibilità didattiche, educative , relazionali volte a promuovere la crescita e lo sviluppo completo della persona.
Questo scopo fondamentale difficilmente potrà essere perseguito in futuro, stante i tagli del personale e delle risorse.
La serata si e' svolta nelle sedi di via Carta e di sant'Agostino, interessando tutti gli ordini di scuole.

giovedì 4 dicembre 2008

Dagli studenti per il 12 dicembre

pubblichiamo questo appello del Coordinamento Studentesco di Vicenza verso la manifestazione regionale del 12 dicembre a Mestre.

A tutto il mondo della scuola cittadino e provinciale,
Alle realtà organizzate e non organizzate che operano nella scuola,
Ai genitori,

Alcuni sindacati da una parte e l'assemblea nazionale dell'Onda svoltasi alla Sapienza il 16 novembre hanno individuato nel 12 dicembre una data di sciopero generale contro la crisi economica di questo periodo.
Riteniamo questa giornata una scadenza fondamentale per dimostrare al Governo che nessuno si è arreso e che soprattutto noi non vogliamo pagare la loro crisi. Rifiutiamo l'idea che a pagare per essa sia la scuola e il welfare in generale.
La ricerca, l'istruzione, la sicurezza degli edifici scolastici non possono essere tagliati per salvare gli interessi di pochi!
Rivendichiamo invece che in questo tempo di crisi e precarietà garantire il diritto allo studio significhi contrastare il carolibri, rivendicare trasporti gratuiti e la libera circolazione dei saperi e della cultura.

Le mobilitazioni di questi mesi di tutto il mondo della scuola rappresentano un'onda che ci ha piacevolmente travolti. E' un'onda che supera gli steccati delle singole appartenenze a sindacati, organizzazioni e partiti e senza farsi strumentalizzare e rappresentare da nessuno mira ad autodifendere la scuola pubblica come un bene comune, un patrimonio collettivo che non può essere tagliato e rovinato dai progetti devastatrici di Gelminator. La forza della manifestazione del 30 ottobre a Vicenza è stata quella di essere una mobilitazione del mondo della scuola nel suo complesso con un forte protagonismo dei singoli istituti. Noi del Coordinamento Studentesco con enorme piacere ci siamo sciolti al suo interno, perchè non ci interessava rappresentarci identitariamente.
Pensiamo che questa sia la strada giusta e per queste ragioni accogliamo l'invito dell'Onda veneziana di costruire nella giornata del 12 dicembre un terzo corteo del mondo della scuola aperto ai movimenti, che dalla stazione dei treni di Mestre vada verso Piazza Ferretto. Un corteo composto da chi vuole decidere il proprio futuro in prima persona senza dover delegare ad altri la soddisfazione dei propri bisogni.

Ci appelliamo quindi a tutto il mondo della scuola cittadino e provinciale, quindi dalle maestre delle scuole dell'infanzia ai docenti delle superiori, passando per il personale ATA, agli studenti e ai genitori di costruire assieme la partecipazione a questa giornata di mobilitazione, tralasciando le eventuali appartenenze sindacali, partitiche o organizzative.
Proponiamo di costruire un treno da Vicenza che raggiunga Mestre per trasformare tutti assieme questa onda anomala nella grande mareggiata in grado di spazzare via la legge 133, la riforma Gelmini e i progetti di privatizzazione della scuola e dell'università.

NON PAGHEREMO LA VOSTRA CRISI!

COORDINAMENTO STUDENTESCO VICENZA

lunedì 1 dicembre 2008

mercoledì assemblea al Rossi

la prossima "assemblea difesa scuola pubblica" si terrà all'ITIS Rossi di Vicenza al solito orario 20.30.

venerdì 28 novembre 2008

report dalle "Scuole Aperte" di Laghetto

Al piano terra l'allegria e le voci dei bambini che giocano alla "caccia ai diritti del bambino", poi disegnano e scrivono sulla "scuola che vorrei", animati dai formidabili volontari dell' Arciragazzi...
Un centinaio di adulti al piano di sopra, genitori e insegnanti, seduti per due ore su scomode panche, al freddo, a parlare e ad ascoltare, a documentarsi e a confrontarsi, con la voglia di capire, con la voglia di fare qualcosa, per non lasciar morire una scuola che funziona...
Lasciarci con l'idea che è importante tenersi informati e tenersi collegati, tra noi e con le altre scuole del territorio...
Questo è stato per noi un bel momento di " cittadinanza": perchè la scuola è davvero un luogo di cultura, un prezioso bene comune. Da salvare, e anche da migliorare.

gruppo di lavoro domani pomeriggio

il gruppo di lavoro sulla normativa si trova sabato pomeriggio alle 16 alla sede della Cub in Via Zaguri 65 a Vicenza.

giovedì 27 novembre 2008

Calendario "Scuole Aperte"

questo è il calendario a noi per il momento pervenuto...

GIOVEDI' 27 NOVEMBRE

SCUOLA PRIMARIA DI LAGHETTO
dalle ore 18 alle 20. Previste attività di animazione per gli alunni della scuola con l'"Arciragazzi" ed un' assemblea per i genitori della scuola, seguita da uno studio dei documenti.

SCUOLA SECONDARIA DI CASTEGNERO ore 20.30
presso la palestra (nell'edificio della scuola primaria attigua verrà
allestita una piccola mostra provocatoria)

MERCOLEDI' 3 DICEMBRE

ISTITUTO COMPRENSIVO 8 ai FERROVIERI dalle ore 18 alle 20
Sono interessati i due plessi della scuola primaria e quello della scuola media.
Ci saranno momenti di studio della normativa alternati ad attività di animazione e nei laboratori.

GIOVEDI' 4 DICEMBRE

SCUOLA SECONDARIA DI LONGARE ore 20.30
presso l'aula magna (verranno esposti anche alcuni materiali della mostra
allestita la settimana precedente)

SCUOLA PRIMARIA "PERTINI" IST. COMPRENSIVO "SCAMOZZI" 3 VICENZA
dalle ore 18 alle ore 20 leggere le normative con l'aiuto di esperti e comprendere i cambiamenti che queste produranno nella scuola ed animazione per i bambini della primaria e della scuola dell'infanzia.

domenica 23 novembre 2008

CHI SIAMO

rassegna stampa su "Scuole Aperte"

dal Gazzettino di sabato 22 novembre

Prima lezione fuori orario organizzata dalla "assemblea in difesa della scuola pubblica" per illustrare nei particolari la riforma
Polegge, serata bianca per cinquanta genitori

Scuola aperta di serale per una lezione sulla riforma Gelmini dedicata ai genitori. È accaduto giovedì alla scuola primaria di Polegge, durante la prima delle tre "serate bianche" promosse dalle maestre legate all'assemblea per la difesa della scuola pubblica. A Polegge erano una cinquantina le mamme e i papà che hanno risposto all'invito delle insegnanti a prendere parte dalle 18 alle 20 all'assemblea-lezione, mentre i bambini giocavano con Arciragazzi. Le maestre hanno distribuito ai genitori il testo del decreto, il Piano programmatico dei tagli alla scuola previsti dalla legge 133, la mozione Cota (sulla creazione di classi separate per gli alunni stranieri), «fino all'ordinanza del consiglio nazionale della Pubblica amministrazione, organismo presieduto proprio dalla Gelmini, che prende posizione contro questa riforma», sottolinea l'insegnante Paola Beltrame. E dalla lettura dei testi legislativi qualche genitore ammette di aver capito qualcosa in più. Per Marina Marcolini, mamma di Simone e docente universitaria, «è peggio di quanto mi aspettassi. Leggendo questi documenti si ha veramente l'impressione che si tratti di un problema economico, che si voglia solo tagliare e risparmiare sulla pelle degli utenti. È una questione che interessa tutti e la cosa che mi dispiace di più è che la scuola di mio figlio funziona benissimo». A confermarlo Rosanna Ambrosini: «Qui è come stare in una grande famiglia. Sono preoccupata per il futuro di mia figlia Elena. Mi sembra che tagliando sull'istruzione si voglia creare una società di ignoranti. Da una parte si introduce l'Educazione civica, dall'altra si compromette il diritto all'istruzione, mi sembra un controsenso». L'introduzione del maestro unico e la riduzione del quadro orario avranno riflessi, secondo i genitori di Polegge, sul bilancio familiare: «Quando verrà meno il tempo pieno - fa notare Ambrosini - dovrò trovare una baby sitter che si occupi di mia figlia».
Prossima "serata bianca" giovedì 27 novembre alla scuola primaria del comprensivo 11 di Laghetto e alla Pertini di Via Einaudi. Laura Pilastro

dal Giornale di Vicenza di domenica 23 novembre

NUOVE INIZIATIVE CRITICHE. «Senza risorse e senza persone sarà arduo istruire i ragazzi»

Via alle “notti bianche” nelle scuole vicentine: «Sveliamo la riforma»

di Anna Madron

Le hanno battezzate “notti bianche" in omaggio alla cultura e al sapere che tra i banchi dovrebbero essere di casa.
Anche se in tempi di tagli e di economie forzate qualche dubbio è lecito, specie pensando ad una scuola con meno insegnanti, meno ore, meno soldi a disposizione. In ogni caso tutto quello che, come da una lavagna, dall'istruzione verrà cancellato per effetto della “169", sarà al centro di un ventaglio di serate “bianche" organizzate nei prossimi giorni dall' “Assemblea in difesa della scuola pubblica".
Dalle 18 in poi le scuole elementari e medie della città apriranno i cancelli per accogliere famiglie, ragazzi, cittadini desiderosi di capire cosa succederà a partire dal prossimo anno scolastico. Ad inaugurare questa staffetta di “scuole aperte" (il calendario con gli istituti che vi aderiranno è ancora in via di definizione), è toccato, giovedì scorso, alle elementari di Polegge dove le famiglie dei 110 bambini iscritti si sono date appuntamento nelle aule e, divise in gruppi, si sono addentrate con l'aiuto delle insegnanti e di Federico Magliaretta, docente del Boscardin e referente dell'Assemblea in difesa della scuola pubblica, nei meandri delle leggi, dei regolamenti, dei piani programmatici, mentre in video scorrevano le immagini delle attività - progetti, laboratori, uscite didattiche - promosse finora dalla scuola e sulle quali pesa adesso un grosso punto interrogativo.
Un copione che le elementari di Laghetto seguiranno pressoché identico giovedì 27 novembre, dalle 18 alle 20. Anche in questo caso gli adulti potranno sedersi sui banchi e “lavorare" sui punti salienti della riforma sui quali verrà poi incoraggiato il dibattito. Insomma c'è voglia di capire e soprattutto di confrontare la “vecchia" scuola con quella “nuova" che da settembre vedrà la luce tra polemiche non ancora sopite.
A mettere fuoco sotto la legna ci ha pensato anche il Consiglio nazionale della pubblica istruzione che qualche giorno fa ha espresso un parere fortemente negativo sulla riforma che, recita la sentenza, “rappresenta una destrutturazione del sistema scolastico pubblico e comporta una netta riduzione quantitativa e qualitativa dell'offerta formativa”.
Una presa di posizione che viene condivisa in pieno anche dai docenti del comprensivo 8 dei Ferrovieri dove il prossimo 4 dicembre le porte dei vari plessi resteranno aperte dalle 18 alle 20 nell'ambito, appunto, di queste serate "bianche", organizzate per fare un po' di luce su una legge che risulta di difficile applicazione anche per gli addetti ai lavori.
«L'unica certezza - sottolinea Isabella Cominato, insegnante di matematica alla media di via Carta e vicepreside dell'ottavo comprensivo - è che senza risorse e senza materiale umano costruire una scuola che dà risposte soddisfacenti sarà davvero arduo. Ai genitori che prenderanno parte a questi incontri mostreremo cosa intendiamo, invece, per scuola di qualità e quali sono le iniziative che abbiamo portato avanti con impegno e passione in questi anni. Coinvolgendo e aiutando anche gli alunni stranieri, vera e propria “ricchezza” che è controproducente per tutti, oltre che poco educativo, confinare in classi separate».

venerdì 21 novembre 2008

resoconto "Scuole Aperte" a Polegge

ecco un resoconto dell'iniziativa "Scuole Aperte" di ieri a Polegge scritto da una maestra della scuola.

"Ieri a Polegge si è svolto il primo momento di scuole aperte, tutte noi insegnanti siamo state molto soddisfatte di come è andata! C'erano circa 50 genitori (su 110 bambini iscritti di cui parecchi fratelli). Abbiamo fatto una breve introduzione e poi li abbiamo messi a lavorare a gruppi alla lettura delle leggi, regolamenti, piano programmatico ecc. Ogni gruppo aveva a disposizione due o tre cartelline contenenti i documenti, noi insegnanti abbiamo girato da un tavolo all'altro per offrire stimoli di riflessione, rispondere a quesiti... Abbiamo poi fatto un momento di intergruppo in cui ognuno poteva porre domande o esprimere opinioni o preoccupazioni. Federico Magliaretta ci ha dato una mano nel tenere la discussione. Abbiamo distribuito molte cartoline "Chi ha tagliato la maestra" ai genitori interessati. Infine abbiamo mostrato immagini di un video della nostra scuola per riflettere insieme sulle cose fatte fino ad ora (laboratori, progetti, uscite..). Molti genitori chiedevano cosa poter fare!! Abbiamo pubblicizzato il nostro blog ed invitato a partecipare alle riunioni, proposto il volantinaggio ed il passaparola...se son rose fioriranno...
Incoraggio tutti a continuare in ogni modo!!!"

giovedì 20 novembre 2008

"Scuole Aperte" a Polegge

L'iniziativa "scuole aperte" è stata pensata per permettere ai genitori di riflettere insieme agli insegnanti sui cambiamenti che la legge 169 della Gelmini produrrà nella scuola. Vi aderiscono molte
scuole di Vicenza e Provincia e si realizzerà in date diverse: giovedì 20 e 27 novembre e giovedì 4 dicembre...


LA SCUOLA DI POLEGGE SARA' APERTA AI GENITORI E AI BAMBINI
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2008
GIORNATA DEI DIRITTI DEI BAMBINI
DALLE ORE 18.00 ALLE ORE 20.00


Gli animatori dell'Arciragazzi organizzeranno attività di animazione per gli alunni sul tema "i diritti dei bambini"
Le insegnanti assieme ai genitori confronteranno la scuola di oggi con la scuola di domani utilizzando i documenti di legge, filmati ed imaagini delle esperienze più significative della scuola.

Le insegnanti e il comitato Genitori

ricordiamo che la stessa iniziativa verrà ripetita alla SCUOLA PRIMARIA DI LAGHETTO GIOVEDI' 27 NOVEMBRE SEMPRE DALLE ORE 18.00 ALLE ORE 20.00.
Il calendario completo delle scuole che si stanno organizzando per quelle date verrà comunicato nei prossimi giorni.

parere contrario alla riforma del CNPI

Il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI) il 17 novembre ha espresso un parere negativo sulla riforma Gelmini, perchè rappresenta "una destrutturazione del sistema scolastico pubblico ed una netta riduzione quantitativa e qualitativa dell'offerta normativa". Si tratta di un organo di consulenza tecnico-professionale del Ministero.
L'intero documento lo potete trovare qui.

Più precisamente per chi non conosce cosa sia il CNPI mettiamo qua sul blog la descrizione sintetica di questo organo tratto dal sito pubblica.istruzione.it:

Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione

Premessa

Il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, istituito a norma del decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1974, n. 416, è attualmente regolamentato dagli artt. 23, 24 e 25 del T.U. delle disposizioni legislative in materia di istruzione, approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n.297. Tale organismo, presieduto dal Sig. Ministro, è composto da 74 consiglieri - di cui la maggior parte eletta dalle varie categorie del personale scolastico - e esplica le sue funzioni anche attraverso organismi interni: l’Ufficio di presidenza, n. 5 Comitati Orizzontali, n. 5 Consigli per il contenzioso, n. 2 Consigli di disciplina e numerose Commissioni che vengono costituite per curare l’istruttoria necessaria per l’emissione dei pareri richiesti dall’Amministrazione che vengono poi sottoposti all’approvazione dell’intero Consiglio riunito in adunanza plenaria.

Le funzioni del CNPI sono elencate nell’art. 25 del precitato T.U. e si possono raggruppare in due distinte aree di intervento:

1. in quanto organo di consulenza tecnico-professionale del Ministro, formula pareri facoltativi o obbligatori, espressamente richiesti dall’Amministrazione o pronunce di propria iniziativa. Il precitato art. 25 elenca puntualmente le materie oggetto di parere obbligatorio e, in particolare, al comma 2, sancisce l’obbligatorietà del parere, “Nei casi di questioni generali in materia di programmazione dello sviluppo della scuola e di contenuti culturali e didattici nonché di riforma di struttura di uno degli ordini scolastici”;
2. come supporto all’azione amministrativa di questo Ministero, formula pareri obbligatori e, in taluni casi, vincolanti attraverso cinque Consigli per il contenzioso e due Consigli di disciplina.

materiale di discussione

riportiamo come materiale di discussione un foglio, esito del dibattito di un gruppo di docenti dell'università e della scuola, studenti, precari e genitori di varie città d'Italia.
Leggi il foglio di discussione.

martedì 18 novembre 2008

bozza quadro orari istituti tecnici

il sito della Gilda di Venezia pubblica le bozze dei quadri orari degli istituti tecnici, a cui stanno lavorando alla commissione del ministero. Chiaramente sono una bozza non definitiva e probabilmente nei singoli istituti ne girano di diverse, quindi prendetele con le pinze.

www.gildavenezia.it

Leggi anche il documento base del Miur di discussione sugli istituti tecnici e professionali

pesante circolare della Palumbo

mettiamo a disposizione di tutti la circolare della Palumbo, dirigente dell'Ufficio Scolastico Regionale del Veneto, che mira a limitare le attività di sensibilizzazione del mondo della scuola all'interno dei singoli istituti.

Leggi la circolare della Palumbo

domenica 16 novembre 2008

documenti istituti parte III

Collegio Docenti Istituto Montagna di Vicenza

Nota informativa del Collegio Docenti dell'Istituto Comprensivo "G. Galilei" di Isola Vicentina

A lezione di Palladio...

Siamo talmente legati alla scuola che cominciamo ad andarci anche di sabato pomeriggio... Ieri la lezione sul Palladio tenuta in Piazza Matteotti ha avuto una classe numerosa e stranamente attenta e silenziosa. Dopo una piccola introduzione e una spiegazione sugli effetti di Gelminator sulla scuola primaria, inizia la prima lezione sul '500 a Vicenza e poi una panoramica sul Palladio dal punto di vista archittetonico e della scultura. Le lezioni sono tenute da due docenti del Martini e una del Boscardin e vengono chiuse da una simpatica scenetta offerta dall'Arciragazzi che in modo ironico ha rappresentato gli effetti del maestro unico e dei tagli alla scuola elementare.
Nel frattempo si è distribuito materiale informativo alla cittadinanza.
Il senso dell'iniziativa era quello di portare la scuola in piazza e di offrire a tutti il suo bene prezioso, ossia la cultura. La mobilitazione contro la Gelmini non è finita e altre mobilitazioni saranno preste annunciate.

Il file del volantino che abbiamo distribuito in Piazza Matteotti lo potete scaricare qui.

intanto mettiamo l'articolo del Giornale di Vicenza di oggi sull'iniziativa di ieri

RIFORMA: LE PROTESTE. Due docenti del Boscardin e del Martini in cattedra: «Seguiranno altri incontri al Montagna»

Ore 16: lezione in piazza «Per difendere la scuola»
di Anna Madron

Ore 16, lezione di storia dell'arte. Gli studenti sono seduti sui gradini di palazzo Chiericati: di fronte a loro, in cattedra, Federico Magliaretta e Pieranna Marchetto, rispettivamente docenti del Boscardin e del Martini, spiegano Palladio e l'architettura del '500, mentre l'Arciragazzi distribuisce post adesivi su cui ognuno può dire la sua sulla scuola di oggi e di domani. Intanto gli sguardi dei passanti sono tutti per quell'improbabile scolaresca che di fatto è lì per protestare.
Sì perché quella di ieri è stata l'ennesima mobilitazione dei professori, delle maestre, degli studenti che in piazza Matteotti hanno voluto improvvisare una lezione all'aperto, sulla scia di tante manifestazioni analoghe che si sono svolte da Milano a Palermo, per dire no alla riforma e ai tagli indiscriminati previsti dalla famigerata “169". «La legge ormai c'è - intervengono Flavio Foralosso e Renzo Antonello, docenti del liceo artistico Martini - ma ciò non toglie che il dissenso resti profondo, legato anche alla mancanza di informazioni. L'artistico, ad esempio, dovrebbe passare da 38 a 32 ore, ma non è ancora chiaro in che modo e quali discipline spariranno». Parole d'ordine smarrimento, incertezza. È questa l'aria che si respira insieme alla rabbia per una riforma non solo non condivisa ma soprattutto non discussa.
«Dietro al disegno della Moratti almeno c'era un progetto educativo - fa notare Paola Beltrame, insegnante alle elementari di Polegge - qui invece ci sono solo tagli: nella normativa i termini più usati sono “razionalizzare", “essenzializzare". Mai un accenno alla formazione, all'educazione, alla crescita dell'individuo». È questo ad indignare il popolo della scuola, che per l'occasione si è compattato sotto la sigla “Assemblea per la difesa della scuola pubblica", movimento che si riunisce una volta alla settimana per decidere date e forme della protesta, per riflettere e fare un po' di luce nella giungla di articoli e commi di legge che appaiono difficilmente decifrabili. «Ci troveremo i prossimi tre giovedì sera al Montagna con genitori e studenti», annuncia Magliaretta, mentre Speranza Pasetto, maestra alle elementari di Laghetto, mostra un volantino di “Scuole aperte", altra iniziativa pensata «per riflettere sui cambiamenti che la legge “169" produrrà». Si comincia giovedì 20 novembre, giornata dei diritti dei bambini, dalle 18 alle 20 alle elementari di Polegge, e poi via via seguiranno altri incontri in diversi plessi della città dove dal 29 ottobre scorso, data di approvazione della legge Gelmini, ci si interroga, si cerca di capire cosa accadrà a settembre 2009. «Di sicuro - riprende Speranza Pasetto - la qualità della scuola ne risentirà in maniera pesantissima. Pensiamo all'aumento degli alunni per classe: già stiamo stretti con 25, figuriamoci quando in un'aula ci saranno 30 o 33 bambini, dovremo mettere in banchi a castello».
E poi i tagli. «Ho sempre lavorato con impegno, passione - dice Maria Teresa Polito, precaria al comprensivo 11 - e ora una legge spazza via me e tanti colleghi con famiglia, figli e carico e magari un mutuo in banca». E ancora, la riduzione oraria. «Noi della materna potremo garantire solo l'orario antimeridiano dopodiché non si sa, i sindacati dicono che potrebbe essere il Comune a coprire eventuali ore pomeridiane», aggiunge Antonella Catone, maestra dell'infanzia a Laghetto, mentre Claudia Rancati, insegnante al Boscardin, racconta che l'ultimo collegio docenti ha bloccato gite e viaggi d'istruzione. «La scuola è fortemente in pericolo - chiude laconico Alvise Ferronato, studente del classico Pigafetta - anche chi non scende in piazza ormai ha capito che non si tratta di una riforma, ma solo di una pioggia di tagli».

giovedì 13 novembre 2008

dal Giornale di Vicenza di oggi

Giornale di Vicenza 13/11/08

IL DOCUMENTO. Insegnanti contro la legge 133
Tagli alla scuola Ora il Pigafetta boccia Tremonti
Il collegio docenti: «Costretti a far lezione al pomeriggio»



Il collegio docenti del liceo Pigafetta boccia senza mezzi termini la “legge Tremonti” nelle parti in cui stabilisce «rilevanti cambiamenti» e tagli di risorse per le scuole superiori.
È una presa di posizione netta quella degli insegnanti del liceo vicentino, che analizza sette questioni principali sulle quali convergono le forti critiche alla legge 133, la cosiddetta “finanziaria 2008”.
«Se la scuola è “sede privilegiata di formazione integrale della persona” - osserva l’assemblea degli insegnanti nel documento ufficiale adottato - non può essere oggetto di scelte che ci risultano frettolso, fondate su necessità di evidente natura economica, ma tutt’altro che chiare nella sostanza pedagogica e formativa».
I TAGLI ALLE MATERIE. Il collegio docenti contesta le «economie di spesa» previste dalla legge, tramite una «revisione dell’attuale assetto oridinamentale, organizzativo e didattico». Tagli alla scuola, insomma, ai quali gli insegnanti dicono «no». A partire dal prossimo anno scolastico, ricordano, «è prevista la riduzione dal 30 al 50 per cento dell’orario settimanale di alcune materie. Non è previsto però un ripensamento degli obiettivi di apprendimento che, a quel punto, i docenti dovrebbero comunque assicurare e gli studenti raggiungere». Un sistema, dunque, che secondo i docenti non può funzionare.
«CORSI POMERIDIANI». Altre novità contestate sono «l’incremento del rapporto alunni-docenti, ovvero classi più numerose, con conseguente indebolimento dell’efficacia dell’azione didattica» e «il possibile ricorso al doppio turno di lezione, anche con frequenza pomeridiana, data la limitata capienza delle aule esistenti in molti istituti, come il nostro».
La legge, inoltre, prevede la “razionalizzazione e l’accorpamento delle classi di concorso”, così «costringendo i docenti a improvvisare competenze professionali complesse e provocando uno scadimento della qualità dell’azione didattica». Senza contare che è prevista la «sospensione delle procedure per l’accesso alle scuole Siss e la riduzione dei docenti, con decine di migliaia di posti di lavoro in meno».
Per tutte queste ragioni il collegio docenti del Pigafetta esprime «dissenso» rispetto alla legge e «viva preoccupazione in merito alle conseguenze per il personale scolastico, gli studenti e le famiglie».

martedì 11 novembre 2008

Sabato 15 novembre LEZIONE ALL'APERTO

Sabato pomeriggio a partire dalle ore 15.30 saremo presenti in piazza Matteotti con questa iniziativa:

sabato 8 novembre 2008

Volantinaggio contro la Aprea

Appena abbiamo saputo che oggi pomeriggio ci sarebbe stata la Aprea in città, abbiamo lanciato immediatamente un'iniziativa. Purtroppo ce ne siamo accorti solo ieri sera, quindi il tutto è stato organizzato all'ultimo minuto.
Nonostante ciò una cinquantina di persone si è ritrovata oggi pomeriggio alle ore 15 davanti alla Camera di Commercio in Corso Fogazzaro a Vicenza.
Il motivo?
Semplice... All'interno di un convegno organizzato sull'insegnamento del cinese al liceo Pigafetta erano stati inivitati la Aprea, presidente della commissione cultura della Camera, e l'assessore regionale Donazzan. La prima è autrice di una proposta di legge che prevede: la trasformazione delle scuole in fondazioni, la sostituzione del Consiglio d'Istituto con un più aziendale Consiglio di Amministrazione. La seconda invece è grande sostenitrice delle classi separate.
Queste due sgradite figure non si sono presentate, però comunque abbiamo volantinato ai passanti un volantino incentrato contro la privatizzazione della scuola pubblica.
Sotto la foto dello striscione appeso sulle vetrine della camera di commercio.

giovedì 6 novembre 2008

documenti di vari istituti contro la Gelmini PARTE II

Mozione del Collegio Docenti straordinario del Liceo Pigafetta Vicenza

Documento Genitori Istituto Comprensivo 11 Vicenza

Documento del Collegio Docenti Istituto Comprensivo "G.P. Cipani" Santorso(Vi)

Mozione Collegio Docenti Istituto Comprensivo "Roncalli" Dueville(Vi)

Mozione del Consiglio d'Istituto dell'Istituto Comprensivo "Roncalli" Dueville(Vi)

Mozione Direzione Didattica di Dueville (Vi)

articolo dal Giornale di Vicenza sul Boscardin

dal Giornale di Vicenza del 05/11/08

DISAGI AL BOSCARDIN. A rischio pure le gite
Effetto Gelmini Pausa pranzo sotto la pioggia

«Papà, sono fuori da scuola, sto mangiando il panino sotto la pioggia. Non ci lasciano entrare fino all’inizio pomeridiano delle lezioni».
Scena di ieri, fuori dall’Istituto Boscardin, diluvio d’acqua, cappucci in testa, ombrelli aperti. Freddo neanche tanto, ma panini e pizzette mezzi bagnati, con il rischio di rovinarsi la digestione. La pausa è veloce, circa 30 minuti fino alle 14.10. Ma non si può restare dentro la scuola, in quella che fino allo scorso anno era stata deputata all’aula mensa. Una saletta al calduccio dove consumare il panino tra la fine delle lezioni mattutine e l’inizio di quelle pomeridiane. Con tanto di sorveglianza da parte dei docenti finanziata dall’inizio dell’anno. Quest’anno niente.
All’Istituto Boscardin la protesta dei docenti contro la riforma Gelmini sta avendo due effetti concreti. Primo: gli studenti fanno la pausa mensa fuori dalla scuola perché non c’è nessuno che li sorveglia dentro. Secondo: i ragazzi rischiano di non fare le gite scolastiche.
Sul primo effetto la protesta va a braccetto con la norma che, a tal proposito, è chiara: si può stare dentro la scuola solo in orario scolastico.
«La possibilità di rimanere dentro la scuola in orario non scolastico - spiega il dirigente Mauro Maria Perrot - era stata una deroga finanziata all’inizio dello scorso anno scolastico per pagare la sorveglianza fatta dal personale. Quest’anno è saltata». E i ragazzi, molti anche minorenni, devono uscire una volta che hanno finito le lezioni del mattino per poi rientrare quando hanno i pomeriggi. Consumando il loro panino fuori. Che può anche andare bene se la giornata è soleggiata, ma che ieri ha scatenato un certo malumore tra i genitori preoccupati per i loro ragazzi.
Quanto alle visite d’istruzione, per ora sul tavolo del dirigente del Boscardin non ci sono richieste. Ma non ci saranno neppure molte alternative: se si trovano i docenti che accompagnano i ragazzi bene, altrimenti salteranno.
Questo, del resto, è stato annunciato anche al Piovene dove con una lettera gli insegnanti hanno dichiarato: «Siamo consapevoli di togliere un'opportunità didattica e formativa, ma ricordiamo che la partecipazione a questo genere di iniziative è facoltativa per il docente».
Quindi blocco delle gite. Blocco della sorveglianza negli orari extra scolastici. La protesta anti riforma Gelmini è anche questo. R.B.

mercoledì 5 novembre 2008

Incontro a Polegge per le "serate bianche"

MERCOLEDI' 12 NOVEMBRE alle ore 20.30 si terrà presso la scuola elementare di Polegge un incontro aperto a genitori, insegnanti degli istituti comprensivi per organizzare la "serata bianca" degli Istituti Comprensivi (elementari e medie) per il 20 novembre, che è la giornata della Convenzione Internazionale per i diritti dei bambini.

documenti di vari istituti contro la Gelmini

Ecco alcune prese di posizione di alcuni istituti della città e della provincia nei confronti della riforma Gelmini.

Collegio Docenti dell'Istituto Comprensivo di Torri di Quartesolo 2 Marola.

3° circolo di Bassano del Grappa

Collegio Docenti Istituto Comprensivo 11 Vicenza

Collegio Docenti Istituto Da Schio Vicenza

Mozione di 65 docenti dell'ITC Piovene di Vicenza

Collegio Docenti Istituto Comprensivo Camisano Vicentino

martedì 4 novembre 2008

test di lingua e cultura italiana per stranieri...

La Lega Nord ha proposto test di ammissione di lingua e cultura italiana per gli alunni stranieri. Ma siamo sicuri che dovrebbero essere previsti solo per gli stranieri?
Guardate un po' questo video...

domenica 2 novembre 2008

autogestione al Da Schio

La mattina di venerdì 31 ottobre all'istituto Da Schio si è svolta un'autogestione. Il tutto è avvenuto in collaborazione tra preside, docenti e studenti. Ci sono state tre ore di assemblea che ha tentato di analizzare i passaggi della riforma Gelmini grazie agli interventi di alcuni docenti. La partecipazione è stata buona a differenza delle classiche assemblee d'isituto. Dopo l'assemblea c'è stata la proiezione di due film, "Gomorra" e "Come te nessuno mai".
Le mobilitazioni contro la riforma non si sono fermate il 30 e di conseguenza continuano.
A proposito del "Da Schio", mettiamo a disposizione di chi vuole leggerla, la mozione approvata dal Collegio Docenti di questo istituto. Per scaricarla cliccate qui.

un po' di video tratti dalla rete

ecco un video tratto da youtube sulla manifestazione di giovedì a Vicenza



ecco un video sempre da youtube della manifestazione di Valdagno

venerdì 31 ottobre 2008

si è mobilitata tutta la provincia ieri!!!

Il mondo della scuola non si è mobilitato solo a Vicenza ieri, ma tutta la provincia si è fermata per protestare contro la riforma Gelmini.
Oltre alla presenza a Vicenza degli studenti di Schio, Thiene, Noventa e anche Recoaro,
c'è stato un corteo a Valdagno di oltre 1000 persone, una manifestazione a Montecchio Maggiore, gazebi a Schio, Santorso, volantinaggi sparsi per la provincia. Senza dimenticare i 10 pullman che sono partiti per Roma.

Per la cronaca della manifestazione di Vicenza invitiamo a leggere il post/articolo precedente.
Per la manifestazione di Valdagno andate a visitare il blog http://scuolevalleagno.blogspot.com

per una panoramica completa ecco l'articolo del Giornale di Vicenza di oggi

LA PROTESTA. Massiccia l’adesione allo sciopero contro la riforma del ministro Gelmini

Serrata nelle scuole. Studenti e “prof” marciano in corteo

Anche insegnanti e studenti della provincia di Vicenza si sono mobilitati per protestare contro il decreto di riorganizzazione della scuola italiana voluto dal ministro Gelmini. In alcuni paesi si è assistito a cortei molto partecipati, in altri a manifestazioni più semplici, in altri ancora sono rimaste chiuse le scuole e tutti se ne sono andati a casa. Nel complesso però la reazione è stata forte e generalizzata.
Valdagno. In città si è svolta la manifestazione più importante che ha raccolto anche studenti e insegnanti di Schio. Alle 9.45 il blocco della provinciale 246. La diga di almeno 1.000 manifestanti, tra insegnanti, studenti, personale Ata e genitori, si è riversata per le strade della città immobilizzando il traffico. In testa al corteo, il coordinamento dei docenti della Valle dell’Agno per difendere gli istituti di vallata dai tagli. Il clou dello sciopero ha visto la città prendere possesso del parco "La Favorita", appena inaugurato. La protesta, controllata da carabinieri e polizia locale, si è snodata da via Carducci a via Galvani, proseguendo per viale Trento, salita Dante, via G. Marzotto e piazza Cavour. Numeri unici per la storia dell’istruzione di Valdagno. Ieri i riflettori sono stati puntati anche sulla chiusura delle materne statali di San Quirico e Castelvecchio: una lettera con 1.500 firme raccolte è stata consegnata all’assessore all’istruzione Alessandro Marchesini, che ha assicurato «massimo impegno dell’Amministrazione: non accetteremo mai la soppressione dei due istituti». Carlo Graziani, rappresentante Rsu del polo liceale, per un giorno uomo sandwich contro i tagli, sbotta anche contro la Provincia: «Questo decreto aggrava una situazione di precarietà della nostra scuola: due laboratori inadatti alle esigenze e aule già sovraffollate».
Ma per Luigi Visonà, rappresentante dei docenti dell’Itis «Le decisioni ministeriali, che alzano il numero di studenti per classe mettono a repentaglio anche la sicurezza: spazi pensati per al massimo 25 persone ne ospiteranno anche 35». Laura Prebianca, insegnante di lettere dell’Itc "Luzzatti" denuncia «un’inevitabile riduzione culturale, nonchè la scomparsa degli istituti professionali». Ecco allora la reazione di Andrea Storti, insegnante dell’alberghiero "Artusi" di Recoaro: «Per il nostro istituto, con la riforma Gelmini, il problema dello spostamento del corso che da anni tiene banco si trasformerebbe in una oggettiva impossibilità di proseguire le attività». Aria pesante anche tra gli insegnanti delle elementari. «Si profila un disastro - prevede Gabriella Cabianca dell’Istituto comprensivo cornedese - solo a Cornedo su 15 insegnanti, il "maestro unico" ne lascerà a casa cinque». Taglio anche delle ore a scapito di «sostegno ed alfabetizzazione», spiega Dario Scala, rappresentante Rsu dell’istituto comprensivo di Novale. Andrea Massignani, voce del personale Ata chiude il cerchio: «Con la soppressione di San Quirico e Castelvecchio 4 persone staranno a casa. Ma, tanto, ci considerano superflui». VE.MO.
Thiene. Uniti dalla voglia di gridare il loro no, i manifestanti di Thiene si sono incontrati davanti alle scuola medie “Ex Ferrarin", per poi percorrere via Vanzetti, via Rasa, piazza Scalcerle, via Dante, i licei e raggiungere la stazione dei treni, prima di “calare” su Vicenza. Tutto nel massimo ordine, ha assicurato la Polizia locale, intervenuta a seguito del corteo per ridurre i disagi alla circolazione. Adesione vicina al 100%. Meno le teste contate nel corteo, circa trecento secondo gli organizzatori, comunque soddisfatti. A.Z.
Montecchio. “Non si risparmia sui bambini”. Con questo slogan insegnanti, genitori ma soprattutto studenti delle scuole primarie hanno manifestato ieri mattina a Montecchio contro i tagli della scuola. Partito da San Vitale il corteo ha attraversato viale Europa per dirigersi ad Alte e sostare davanti alla rotatoria del cavallo. Circa 100 i manifestanti, molti con striscioni: «La nostra sarà la prima generazione a non poter garantire agli studenti un’educazione adeguata», ha detto l’insegnante Veronica Cecconato. «Il mondo scolastico ha si bisogno di riforme - ha continuato la collega, Miriam Sorgato - ma è assurdo che vengano smantellati i due ordini più importanti». Molti anche i genitori presenti. A.F.
Arzignano. Sciopero a macchia di leopardo al “Galilei”, più esteso al “Da Vinci”, ma niente cortei e manifestazioni degli studenti. «Alcuni insegnanti avevano preannunciato l’adesione allo sciopero e gli studenti non hanno quindi frequentato le loro ore di lezione. Per il resto, le lezioni si sono svolte regolarmente» spiega Eleonora Schiavo, dirigente scolastico del “Galilei”. Al “Da Vinci” l’adesione alla protesta è stata più massiccia: «In classe la presenza di studenti e professori è stata esigua» fanno sapere dalla segreteria. N.REZ.
Noventa. Dalle materne alle superiori tutte le scuole noventane sono state in diversa misura coinvolte dallo sciopero. La percentuale più alta (95%) si è registrata all' Istituto comprensivo Fogazzaro principalmente interessato dal decreto legge: blocco totale alle due materne statale, due sole le classi su 15 in cui si è fatto lezione alle elementari del capoluogo mentre a Saline il blocco è stato totale, alle medie le lezioni hanno riguardato solo in 3 classi su 12. In segno di protesta il collegio docenti ha ventilato «la sospensione di gite e visite d'istruzione e il congelamento di tutti i progetti non ancora avviati fino all'uscita dei decreti attuativi della riforma sollevando preoccupazione tra i genitori. Alta l’adesione anche al liceo Masotto (lezione in 5 classi su 20), meno al tecnico commerciale (9 classi su 14), all' Ipsia da Vinci il 70% degli insegnanti ha scioperato (lezione in 5 classi su 24). F.B.
Sarego. Volantinaggio davanti alle scuole, sciopero generalizzato e lezioni sospese anche a Monticello di Fara, dove i genitori hanno invitato alla mobilitazione a difesa della scuola pubblica. S.C.

giovedì 30 ottobre 2008

4000 persone in corteo!!!

Questa mattina 4000 persone hanno manifestato a Vicenza in seguito alla conversione in legge del decreto Gelmini. E' stato un grande corteo, vivo, partecipato, gioioso e per niente rassegnato. Cortei spontanei dai singoli istituti superiori hanno raggiunto la stazione, da cui verso le 9.30 è partita la manifestazione. E' stato il corteo di tutto il mondo della scuola, non c'erano solo studenti, ma tanti professori e insegnanti delle scuole elementari. Era da tanto tempo che a Vicenza non si vedeva un corteo per la scuola pubblica così numeroso e così variegato nella composizione.
Un dato importante è stato il protagonismo dei singoli istituti con striscioni e tantissimi cartelli. Per non parlare poi dei canti e degli slogan lanciati per tutta la manifestazione. Grazie al microfono aperto si sono susseguiti tanti interventi sia di studenti che del personale della scuola.
Il corteo ha attraversato il centro cittadino per arrivare al provveditorato. Qui una delegazione composta da studenti ed insegnanti di vari isituti sono saliti per consegnare i vari documenti prodotti contro la riforma Gelmini, mentre in strada e più precisamente in mezzo alla rotatoria di Borgo Scroffa si è tenuta una lezione all'aperto per spiegare nei dettagli cosa prevede la legge 133, la legge 137 e soprattutto il Piano Programmatico del ministero.
Oggi è stata una grande giornata di mobilitazione, ma non finisce qui. L'opposizione alla legge Gelmini va avanti e la prossima riunione dell'Assemblea Difesa Scuola Pubblica si terrà all'ISTITUTO DA SCHIO in via Baden Powell a Vicenza MARTEDI' 4 NOVEMBRE alle ore 20.30.

Bisogna ricordare poi che non solo a Vicenza ci si è mobilitati, ma in tutta Italia. Oltre all'imponente e straripante manifestazione nazionale di Roma, in tutto il Veneto e in tutto il paese il mondo della scuola è sceso in piazza.
Per avere una panoramica completa consigliamo www.repubblica.it

Se avete fatto foto, video o volete vedere pubblicato su questo blog i vari documenti che come istituti sono stati prodotti contro la Gelmini, inviateci tutto via mail a adsp_vicenza@yahoo.it

DOCUMENTI CONSEGNATI IERI MATTINA AL PROVVEDITORATO

Collegio Docenti dell'Istituto Comprensivo 11 di Vicenza.



FOTO

ecco alcune foto della manifestazione. Altre sono presenti su questa galleria fotografica, che si apre cliccando qui



il corteo in Viale Roma



un cartello



maestre comprensivo 11

300 in Piazza dei Signori sotto il diluvio

Nonostante il diluvio universale ieri pomeriggio 300 persone si sono ritrovate in Piazza dei Signori come prima risposta alla conversione in legge del decreto Gelmini. Studenti, professori e maestri/e hanno animato la piazza con interventi, canti e cartelli. Da segnalare che la scuola elementare di Polegge ha sospeso il collegio docenti per scendere in piazza. C'era una presenza anche di studenti universitari vicentini che studiano a Padova.
Di seguito l'articolo del Giornale di Vicenza di oggi...

MANIFESTAZIONE. Ieri in centro manifestazione con lumini dei docenti berici, sotto la pioggia

La piazza riaccende la scuola “al buio”

Nel giorno del sì al decreto legge Gelmini da parte del Senato, trecento vicentini tra insegnanti, genitori e studenti delle superiori cittadine si sono radunati in piazza dei Signori e sono rimasti sotto la pioggia per far sentire la loro protesta contro "quella che non è una riforma, ma solo tagli".
L'iniziativa era targata "Assemblea per la difesa della scuola pubblica", una sorta di comitato trasversale che ha in serbo, per la prima metà del mese prossimo, altre forme di sensibilizzazione: le "notti bianche" dell'insegnamento, con lezioni serali tenute in luoghi pubblici, e pacifiche improvvisate in altri luoghi quali piazze o supermercati, dove si trasferiranno idealmente le cattedre e i banchi. «Un messaggio per sottolineare che la scuola pubblica lo è davvero, ed è di tutti e per tutti. Una ricchezza che qualcuno vorrebbe smantellare, a partire da ciò che funziona di più: la scuola primaria». La voce degli addetti ai lavori che bacchettano il ministro dell' Istruzione Maria Stella Gelmini è riassunta da Antonella Cunico, insegnante dell' istituto Boscardin: «Il ritorno del maestro unico darà meno opportunità formative ai nostri ragazzi in un' epoca in cui i saperi si modificano velocemente, e aggredisce un'intera filosofia didattica, che oggi permette ai ragazzi che hanno difficoltà di non restare indietro. La scuola primaria italiana è una delle migliori del mondo, e la si ripaga impoverendo le ore di lezione, con il passaggio a 22 più le due ore di religione, spalancando le porte a una maggiore competitività da parte delle private e di chi potrà permettersele, tempo continuato incluso. L' ignorare l'aspetto didattico è un marchio di questo decreto legge, come dimostra anche la chiusura delle Ssis, i corsi biennali che formano gli insegnanti anche con 300 ore di tirocinio pratico. Un modello che funziona in tutta Europa, mentre il ministro Gelmini afferma che questa formazione è inefficace perché solo teorica. Mi chiedo che conoscenza concreta abbia del nostro mondo». G.M.MAS.


I DOCENTI. Francesco Casale (elementari) sul problema precari e quello degli stranieri

«Non si fa riforma con un decreto»

«I precari saranno spazzati via, l'organizzazione modulare scomparirà, il tempo scuola sarà ridotto di 6 ore, l'offerta formativa risulterà impoverita con un minor numero di laboratori, uscite, progetti didattici e curricolari. Saranno cancellate le compresenze e dovremo fare i conti con la difficoltà di integrare alunni stranieri e diversamente abili».
Francesco Casale, insegnante elementare, per anni referente del Cip, il movimento dei docenti precari, fa notare che «le competenze diverse che hanno arricchito finora la scuola non possono essere patrimonio di un unico maestro, per quanto colto e dotato di buon afflato pedagogico. A noi maestri è stato chiesto in questi anni di intervenire per educare i bambini provenienti dalle realtà più diverse e lo abbiamo fatto con risultati eccellenti anche grazie al confronto fra colleghi che ha permesso di cogliere la complessità della realtà in classi eterogenee, con bambini, italiani e non». Per Casale gli effetti di questa riforma si tradurranno in una diminuzione dei saperi di base che non potranno mai essere sostituiti da Internet o dalla televisione.
Anche sui tempi stretti in cui è stata elaborata la riforma non vengono risparmiate critiche: «Decisioni così radicali non sono mai state attuate così velocemente con decreto legge, senza un minimo di consultazione e di dialogo» osserva Casale che parla di «attacco virulento all'istruzione da parte dell'attuale governo che mira a trasformare la scuola 'pubblica-statale' in un sistema 'aziendalistico-feudale' e a snaturare la sua funzione prevista dalla Costituzione». Per questo, dice, anche a decreto approvato «serve più che mai una reazione forte e determinata da parte di tutti i cittadini, Nell'ultima ricerca internazionale sulla scuola primaria (IEA-Pirls del 2006) l'Italia si è classificata settima nel mondo e seconda in Europa, segno che il sistema funziona».

mercoledì 29 ottobre 2008

Il decreto è legge! Tutti in Piazza dei Signori!!

il decreto è passato in Senato. Tutti alle 17.30 in Piazza dei Signori!!!

la prossima riunione dell'assemblea difesa scuola pubblica è fissata per MARTEDI' 4 NOVEMBRE alle ore 20.30 all'ISITUTO DA SCHIO di Vicenza in via Baden Powell alla cittadella degli studi.
Ricordiamo che ora il Da Schio si trova dove c'era una volta il liceo quadri.

martedì 28 ottobre 2008

mobilitazione mercoledì ore 17.30 a Vicenza

Dall'assemblea di questa sera alla scuola elementare di Polegge sono emerse alcune proposte di iniziative.

PRESIDIO PIAZZA DEI SIGNORI VICENZA ORE 17.30

Assieme ad altre città italiane anche Vicenza si mobiliterà il giorno della votazione del Dl Gelmini al Senato.
Lanciamo quindi un presidio/presenza in Piazza dei Signori mercoledì 29 ottobre a partire dalle ore 17.30. Ci saranno fiaccole, candele, lumini perchè vogliamo contrapporre la luce della speranza al buio tenebroso che il ministro Gelmini vuole far cadere sulla scuola pubblica.
Vuole essere un primo momento immediato di mobilitazione all'eventuale approvazione del decreto per ribadire che la nostra difesa
della scuola pubblica come bene comune andrà avanti fino a quando il Governo non sarà costretto a ritirare il Dl Gelmini, ma soprattutto anche gli articoli 64 e 66 della legge 133 approvati quest'estate.
La manifestazione di Piazza dei Signori è aperta a tutto il mondo della scuola, quindi studenti, professori, maestri, genitori e personale ATA.
Rilanciamo poi con forza la manifestazione provinciale che si terrà giovedì 30 ottobre a Vicenza dal Piazzale della Stazione a partire dalle ore 8.30.

ASSEMBLEA DIFESA SCUOLA PUBBLICA VICENZA

materiale 30 ottobre

per vedere e scaricare il manifesto della manifestazione del 30 ottobre cliccate qui per il pdf oppure qua se volete la versione in jpg.

per vedere e scaricare il volantino con l'appello del 30 cliccate qui.

per vedere l'immagine a grandezza naturale cliccateci sopra

lunedì 27 ottobre 2008

blog scuole Valle Agno

segnaliamo questo blog: http://scuolevalleagno.blogspot.com



Segnaliamo poi che giovedì 30 ottobre Scuole Valle Agno organizza una manifestazione cittadina che partirà dall'ingresso dell'ITIS "V.E. MARZOTTO" alle 9 per poi sfilare per le vie della città.

Inoltre sabato scorso sempre a Valdagno sono state raccolte da due gazebi informativi 1500 firme contro il decreto Gelmini e sono state distribuite circa 1000 cartoline da indirizzare al ministro.

Sempre il 25 ottobre si terrano gazebi informativi a Schio e Santorso.

lettera aperta alla Gelmini

Ecco una bella lettera aperta di Simonetta Salacone, maestra romana, che tocca il punto delle classi separate, del maestro unico.



E' disponibile anche la versione cartacea della lettera di Simonetta clicca qui

Sondaggio di Diamanti sulla Scuola Pubblica

tratto da http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-3/sondaggio-proteste/sondaggio-proteste.html



Il sostegno agli studenti di un italiano su due, la difesa del sistema dell'istruzione
e la convinzione che la riforma Gelmini è "utile solo a far cassa" nell'indagine Demos & Pi

Sorpresa, la scuola pubblica piace al 60% degli italiani

Non attecchisce l'idea degli sprechi e degli insegnanti fannulloni
Molti favorevoli al grembiule, al voto in condotta e agli esami di riparazione

di ILVO DIAMANTI

CIO' CHE sorprende maggiormente, nell'indagine condotta da Demos nei giorni scorsi, è il grado di consenso per la scuola pubblica: ampio e perfino in crescita rispetto a un anno fa. Nonostante l'ondata di discredito che - da anni e tanto più in questi tempi - sta sommergendo le istituzioni scolastiche. Ma soprattutto quei "maledetti professori"... Pretendono di insegnare in una società che non sopporta i "maestri" - figuriamoci i professori. Nonostante l'ondata di risentimento contro tutto ciò che è pubblico e statale. Scuola compresa.

Perché oggi lo Stato è rivalutato, ma come barelliere della finanza ammalata; come pronto soccorso del mercato ferito. Nonostante il conseguente calo dei fondi pubblici, che si ripete da anni, con ogni governo, di ogni colore. Perché, per risparmiare, si riducono le spese improduttive. Come vengono ritenute, evidentemente, quelle sostenute per la scuola, la formazione e la ricerca. Nonostante il contributo offerto dal sistema scolastico stesso al proprio discredito. Per le resistenze opposte dagli insegnanti ai progetti di riforma volti a valutarne il rendimento e a premiarne il merito.

Per le degenerazioni del reclutamento universitario, i concorsi pilotati, a favore di amici e parenti fino al terzo grado. Nonostante le interferenze dei genitori, pronti a chiedere rigore e autorità ai professori. Pronti a difendere i propri figli contro i professori (lo ammettono 7 italiani su 10).

Nonostante tutto questo, la scuola, i maestri, i professori "del sistema pubblico" godono ancora di stima e considerazione fra i cittadini. In particolare:
a) il 60% e oltre degli italiani si dice soddisfatto (molto o moltissimo) della scuola pubblica di ogni ordine e tipo. E, nel caso delle scuole elementari, il gradimento sfiora il 70% degli intervistati, senza grandi differenze di età, genere, ceto; ma neppure di orientamento politico.
b) Parallelamente, il 64% dei cittadini manifesta (molta o moltissima) fiducia negli insegnanti della scuola "pubblica". Penalizzati, secondo il 40% degli intervistati, da stipendi troppo bassi.

In entrambi i casi - scuola pubblica e insegnanti - il giudizio appare migliorato rispetto a un anno fa. In evidente contrasto con la rappresentazione dominante, al cui centro campeggiano l'insegnante fannullone e incapace, la scuola inefficiente e sprecona. Argomenti politici e mediatici di successo, che fra i cittadini non sembrano, tuttavia, attecchire. La scuola e gli insegnanti godono, al contrario, di buona reputazione. E non per "ideologia" o per pregiudizio politico. Fra gli intervistati, infatti, appare ampia la consapevolezza dei problemi che la affliggono. Il distacco nei confronti del mercato del lavoro, la violenza, l'incapacità di ridurre le diseguaglianze, la preparazione inadeguata degli insegnanti. Ancora: lo scarso rilievo attribuito al merito, sia per gli studenti che per i loro insegnanti. Infine, anzi, in testa a tutto: la penosa penuria di risorse.

I provvedimenti della ministra Mariastella Gelmini, peraltro, non sono catalogati attraverso pre-giudizi generalizzati. Vengono, invece, valutati in modo distinto, caso per caso. Una larghissima maggioranza degli intervistati si dice favorevole: al ritorno del voto in condotta, dei grembiulini, degli esami di riparazione. Novità antiche che piacciono perché propongono soluzioni semplici a problemi complessi. Evocano la tradizione e la nostalgia per curare i mali odierni. Si rivolgono, in particolare, alla domanda d'ordine e di autorità, che oggi appare diffusa.

Il giudizio, però, cambia sensibilmente quando entrano in gioco temi che richiamano l'organizzazione didattica e il modello educativo. In primo luogo: il ritorno del "maestro" unico alle elementari. Un provvedimento che divide gli italiani. Non piace, anzi, a una maggioranza, per quanto non larghissima. Mentre è nettissimo, plebiscitario il dissenso verso la chiusura degli istituti con meno di 50 studenti (in un Paese di piccoli paesi, come il nostro, si tratta di una diffusa reazione di autodifesa). Ma anche verso la scelta di differenziare (per quanto transitoriamente) le classi per gli studenti stranieri e italiani. Perché, al di là del merito, il provvedimento sembra dettato da preoccupazioni di consenso più che di inserimento.

Mentre fra gli italiani, anche i più insicuri, è ampia la convinzione che famiglia e scuola siano i principali canali di integrazione (e di controllo sociale).
Semmai, appare più ideologica la base del consenso per le politiche del governo, che ottengono il massimo grado di sostegno fra le persone più lontane dalla scuola, per esperienza personale e familiare: gli anziani, le famiglie dove non vi sono né studenti né docenti. Al contrario, le resistenze crescono nelle famiglie dove vi sono insegnanti o studenti. Ma soprattutto nei confronti dei provvedimenti meno popolari: maestro unico e classi differenziate per stranieri. Ciò suggerisce che l'opposizione alle politiche della scuola, elaborate dalla ministra Gelmini, sia dettata, in buona misura, dall'esperienza delle famiglie e delle persone.

Da ciò un giudizio complessivamente negativo nei confronti della riforma, ma anche verso l'azione della ministra. Rimandate entrambe, non bocciate senza appello. In altri termini: gran parte degli italiani è d'accordo sulla necessità di riformare la scuola.
Tuttavia, alla fine sul giudizio dei cittadini e degli utenti gli aspetti concreti pesano assai più di quelli simbolici. E il ritorno dei grembiulini e del voto in condotta non giustificano, agli occhi dei più, il taglio dei finanziamenti, il maestro unico, le classi "dedicate" per gli stranieri. C'è difficoltà a immaginare la possibilità di curare la scuola amputandone gli organi vitali. Riducendo ancora risorse ritenute oggi largamente inadeguate. Ciò spiega il consenso largamente maggioritario a sostegno delle proteste contro la riforma, che da qualche settimana agitano le scuole e affollano le piazze. Coinvolgendo, insieme, studenti, professori e genitori.

A differenza del mitico Sessantotto, evocato spesso, a sproposito, in questi giorni - per "colpa" dell'anniversario (40 anni) e per pigrizia analitica. In quel tempo gli studenti contestavano il passato che ingombrava, pesantemente, la società, la cultura, le istituzioni. Zavorrava le loro aspettative di vita e di lavoro. Per cui manifestavano e protestavano "contro" la società adulta. "Contro" i professori e i loro stessi genitori. Oggi, al contrario, il malessere degli studenti nasce dal furto del futuro, di cui sono vittime. La loro rivolta "generazionale" incrocia la protesta "professionale" dei professori e la solidarietà dei genitori, a cui li lega un rapporto di reciproca dipendenza, divenuto sempre più stretto, negli ultimi anni. Da ciò un problema rilevante per i giovani, i figli e gli studenti. Magari sconfiggeranno la Gelmini. Ma come riusciranno a "liberarsi" davvero con la complicità degli adulti, il permesso dei genitori, e il consenso dei professori?

domenica 26 ottobre 2008

Assemblea pubblica a Dueville

Segnaliamo questa iniziativa territoriale che si terrà martedì 28 ottobre a Dueville.

Comitato Genitori Circolo Didattico Dueville
Comitato Genitori Istituto Comprensivo Dueville

COME SARA’ LA SCUOLA DEI NOSTRI BAMBINI?

ASSEMBLEA PUBBLICA TERRITORIALE
MARTEDI’ 28 OTTOBRE 2008, ORE 20,30
TEATRO BUSNELLI, DUEVILLE

Incontriamoci per discutere i provvedimenti dei Ministri Gelmini e Tremonti:

Stravolgimento della scuola dell’infanzia e della scuola primaria
Riduzione del tempo scuola (taglio del tempo prolungato alla scuola media)
Reintroduzione del maestro unico
Aumento degli alunni per classe
Riduzione dell’offerta formativa
Probabile eliminazione del servizio mensa
Diminuzione delle scuole nel territorio

SI INVITANO TUTTE LE COMPONENTI DELLE SCUOLE, INSEGNANTI, PERSONALE ATA, GENITORI A PARTECIPARE.

INTERVERRANNO INSEGNANTI DEL CIRCOLO DIDATTICO E DELL’ISTITUTO COMPENSIVO.

A SEGUIRE MICROFONO APERTO.

Per scaricare il volantino clicca qui

venerdì 24 ottobre 2008

Appello per un 30 ottobre a Vicenza.

Giovedì 30 ottobre 2008
Manifestazione provinciale per la difesa della scuola pubblica
ore 8.30 P.le Stazione - Vicenza


C’è un’onda che sta dilagando in tutte le città italiane. Si tratta di qualcosa di nuovo, straripante, che coinvolge tutto il mondo della scuola e si riversa poi nelle strade, nelle piazze e nelle stazioni. Stiamo parlando delle straordinarie mobilitazioni di questi giorni contro Gelminator e il suo progetto di devastazione della scuola pubblica.
E’ un progetto che parte da lontano, ma è attraverso gli articoli 64 e 66 della Legge 133 di quest’estate e con il DDL 137 in discussione in Parlamento in questi giorni che vuole manifestare tutta la sua forza distruttrice.
E’ importante sottolineare il legame netto tra i due provvedimenti. Non è sufficiente chiedere il ritiro del DDL Gelmini, ma è fondamentale anche chiedere l’abrogazione dell’art.64 della 133, perchè è in questo punto che si concentra il progetto di Gelminator.
Infatti è qui che si prevedono: gli 8 miliardi di euro di tagli in tre anni, la riduzione di 87400 posti di lavoro per i docenti e di 44500 per il personale ATA, l’aumento degli alunni per classe, la chiusura degli istituti "sottodimensionati", l’abolizione del tempo pieno, la modifica degli indirizzi delle superiori. Per non parlare poi della reintroduzione del maestro unico, che va a "restaurare" e non a "riformare" il modello formativo di insegnamento.
La scuola pubblica per noi rappresenta un bene comune, che va difeso con forza, ma non solo per interessi di categoria, ma perchè rappresenta la base fondante di una società libera e democratica. Di conseguenza deve essere un diritto garantito a tutti e non un privilegio per chi se lo può permettere.
La domanda che dunque ci poniamo è molto semplice: come si può pensare di garantire un servizio di qualità, riducendo drasticamente i fondi?
Per questo riteniamo fondamentale mobilitarci e le dichiarazioni di Berlusconi di questi giorni ci stanno dando ancora più forza, siamo ancora più convinti che bisogna intensificare le iniziative, l’ informazione, l’intreccio di relazioni tra le varie componenti della scuola e riuscire a trasformare la difesa della scuola pubblica in una battaglia che esca dagli edifici scolastici e coinvolga tutta la cittadinanza. Anche se il DDL 137 venisse approvato in parlamento, dobbiamo continuare a muoverci fino a quando il Governo non farà marcia indietro e ritirerà il decreto Gelmini e la legge 133!
Il 30 ottobre sarà una giornata di mobilitazione nazionale e noi abbiamo deciso di lanciare una manifestazione provinciale a Vicenza e invitiamo tutti i genitori, maestri/e, insegnanti e personale ATA a partecipare a questa iniziativa per poter costruire una manifestazione di tutto il mondo della scuola.
La tavola da surf noi l’abbiamo già presa: è ora di cavalcare l’onda tutti assieme!

- Per una scuola pubblica e di qualità
- Ritiro immediato del DDL GELMINI 137
- Abrogazione immediata degli articoli 64 e 66 della legge 133
- No agli 8 miliardi di euro di tagli e alla riduzione del personale
- No al maestro unico

Coordinamento studentesco Vicenza

reportage sul movimento universitario

Su repubblica.it c'è un reportage di Curzio Maltese sulla composizione del movimento unviersitario.
vi mettiamo solamente il link, perchè è abbastanza lungo...

http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-3/scuola-2009-3/scuola-2009-3.html



segnaliamo anche:
L'appello alla mobilitazione proveniente dalle facoltà romane
Manif Sauvage: gli studenti non vogliono pagare la crisi di Gigi Roggero
La linea spezzata del movimento degli studenti di Alberto De Nicola

Mozione di 65 docenti ITC Piovene Vicenza

riceviamo e segnaliamo questa mozione firmata da 65 docenti dell' ITC Piovene di Vicenza. Se altri istituti volessero vedere pubblicato online su questo blog le loro mozioni o prese di posizione saremo ben lieti di pubblicarli.

I docenti dell’ITC Piovene di Vicenza, preso atto dei due decreti legge estivi (n. 112 del 25 giugno 2008 - decreto Brunetta - e n. 137 del 1/09/08 Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università) emanati dal governo nel quadro della legge finanziaria, valutano in maniera molto negativa la gran parte delle disposizioni in essi contenute. In particolare ritengono che esista un attacco consapevole all’identità di un’istruzione pubblica di qualità ed esprimono la propria indignazione di fronte al fatto che venga travestito con abiti pedagogici ciò che è un mero taglio alla spesa pubblica e non una dignitosa riforma scolastica.
Essi esprimono la propria preoccupazione di fronte alle allarmanti ipotesi di “manutenzione” del Ministro Gelmini:
- il drastico taglio all’organico docente e ATA programmato per il prossimo triennio;
- l’aumento medio degli alunni per classi;
- il ridimensionamento della rete scolastica con chiusure di istituti;
- l’aumento risibile previsto nel nuovo contratto lavorativo.
Sono misure che rivelano l’assenza di un disegno strategico di alto respiro da parte del Governo, che disorientano e la classe docente già stanca, quando essa ogni girono si impegna a comunicare entusiasmo verso lo studio e trasmettere amore per la cultura. I docenti dell’ITC Piovene sentono, quindi, l’esigenza di manifestare il proprio dissenso non solo con lo sciopero, ma anche con forme complementari di protesta.
Propongono, perciò, in prima istanza il blocco per l’anno scolastico 2008/2009 dei viaggi di istruzione (con l’esclusione di quelli per cui sia già stato versato un acconto e di quelli la cui realizzazione sia già stata deliberata), salvaguardando per quest’anno le attività didattiche che si concludono nell’arco della mattinata e gli scambi culturali; intendono, poi, allargare questa forma di protesta ad altri istituti, al fine di sensibilizzare su tale problema l’opinione pubblica. Anche se consapevoli di togliere un’ulteriore opportunità didattica e formativa agli studenti e consci che tale decisione potrebbe sembrare un’ulteriore conferma dell’immagine del docente sfaccendato e nullafacente– propinata dal ministro Brunetta attraverso stampa e televisione - ritengono opportuno ricordare che:
-la partecipazione a questo genere di iniziative è facoltativa per il docente;
-gli accompagnatori sono soggetti all’obbligo della vigilanza continuativa degli studenti e alla relativa responsabilità civile e penale;
-la percentuale di probabilità che possa configurarsi una situazione di pericolo è più alta di quella che si ha quando gli alunni sono in classe;
-non è prevista alcuna retribuzione fissa a livello contrattuale;
-attualmente non sono previsti compensi accessori - per i docenti accompagnatori - nel Fondo d’Istituto del Piovene.
Si impegnano peraltro a garantire la più ampia e corretta informazione sulla politica scolastica e sulle motivazioni di questa sofferta decisione a tutte le componenti della scuola e ai cittadini, attraverso un’assemblea che si terrà al più presto nel nostro Istituto.