giovedì 31 marzo 2011

2 APRILE - MANIFESTAZIONE A VICENZA




2 Aprile 
Giornata di mobilitazione nazionale
BASTA GUERRE !!
SENZA SE E SENZA MA

✗ Contro la guerra e la cultura della guerra
✗ Per sostenere le rivoluzioni e le lotte per la libertà e la democrazia dei popoli mediterranei e dei paesi arabi
✗ Per l'accoglienza e la protezione dei profughi e dei migranti
✗ Contro le dittature, i regimi, le occupazioni militari, le repressioni in corso
✗ Per il disarmo, un'economia ed una società giusta e sostenibile

chiediamo:

lo stop ai bombardamenti e il cessate il fuoco in Libia per fermare la guerra, la repressione ed aprire la strada a una soluzione politica coerentemente democratica.

Coordinamento 2 aprile
Prime adesioni:
Arci, Action, Associazione Ya Basta Italia, Associazione per il rinnovamento della sinistra, Associazione per la pace, A Sud, Attac Italia, Atene in Rivolta, Comitato Fiorentino Fermiamo la guerra, Cobas, Democrazia Chilometro Zero,Emergency, Esc, FIOM–CGIL, Gruppo Abele, Horus Project, Lega diritti dei Popoli, Legambiente, Libera, Lunaria,Mediterranea, Rete@Sinistra, Rete della Conoscenza, Rete Romana Solidarietà al Popolo Palestinese, Rete Studenti Medi, Sinistra Euromediterranea, Strike-Yo Migro, UDU, Un ponte per, FedS, FGCI, GC, PCdL, PdCI, Prc, Sinistra Critica, SeL.

A VICENZA
corteo da piazzale Bologna (zona stazione FS) 
ore 14.00

La mobilitazione a Vicenza è particolarmente significativa per il suo carattere di città militarizzata, (oggi sede dell’Africom e della Gendarmeria europea), un destino al quale non ci rassegniamo e continuiamo a rivendicare la riconversione delle servitù militari a fini civili, cominciando dalla consegna alla città della zona est del Dal Molin per trasformarla in “parco della pace”.

Aderiscono: Gruppo Emergency Vicenza, Coordinamento dei comitati cittadini, Presidio No Dal Molin, Donne in rete per la pace, Presenza Longare, , Saalam ragazzi dell’olivo, Rete Disarmiamoli nodo di Vicenza, Beati costruttori di pace, Cristiani per la pace, Pax Christi - Punto Pace di Vicenza, LegaAmbiente, Collettivo studenti scuola pubblica, Assemblea difesa scuola pubblica,Coordinamento Studentesco, Bocciodromo Vicenza, Ass. Ya Basta! Vicenza, Coordinamento stranieri Vicenza,Cgil Vicenza, Unione Sindacale di Base-Vicenza, CUB scuola- Vicenza ,"Vicenza Libera - No Dal Molin", Gruppo consiliare a Recoaro Terme "Alternativa Democratica-Prc e Indipendenti", Sinistra Ecologia e libertà- Vicenza, Fabbrica di Nichi- Vicenza, PdCI-FdS Vicenza, Giovani com. unisti/e-Vicenza, Partito della Rifondazione Comunista-Fds Veneto.

martedì 29 marzo 2011

Bepi De Marzi: intervento del 12 marzo a Vicenza

Il Maestro Bepi De Marzi partecipa alla manifestazione "scuola e costituzione" tenuta a Vicenza il 12 marzo 2011.
Accolto con grande entusiasmo coinvolge tutti i presenti con il suo divertente e “canzonatorio” intervento


MANIFESTAZIONE SABATO 2 APRILE A VICENZA


L’Assemblea difesa Scuola Pubblica aderisce all’appello del “Coordinamento 2 aprile”.

 Manifestazione sabato pomeriggio a Vicenza promossa da:

Gruppo Emergency Vicenza, Coordinamento dei comitati cittadini, Presidio No Dal Molin, Donne in rete per la pace, Presenza Longare, Saalam ragazzi dell’olivo, Rete Disarmiamoli nodo di Vicenza, Cristiani per la pace, Collettivo studenti scuola pubblica, Rete degli studenti medi, Assemblea difesa scuola pubblica,Coordinamento Studentesco, Bocciodromo Vicenza, Ass. Ya Basta! Vicenza, Coordinamento stranieri Vicenza,Cgil Vicenza, Unione Sindacale di Base-Vicenza, CUB scuola-Vicenza ,"Vicenza Libera - No Dal Molin", Gruppo consiliare a Recoaro Terme "Alternativa Democratica-Prc e Indipendenti", Sinistra Ecologia e libertà- Vicenza, Fabbrica di Nichi- Vicenza, PdCI-FdS Vicenza, Giovani comnunisti/e-Vicenza, Partito della Rifondazione Comunista-Fds Veneto, Beati i costruttori di pace, Legambiente Vicenza. (elenco non definitivo)

Percorso e orari della manifestazione a Vicenza saranno comunicati al più presto. 

2 Aprile - Giornata di mobilitazione nazionale

Appello Coordinamento 2 aprile
Le persone, le organizzazioni e le associazioni che in questi giorni hanno sentito la necessità,
attraverso appelli, prese di posizioni e promozione di iniziative, di levare la propria voce
Contro la guerra e la cultura della guerra
Per sostenere le rivoluzioni e le lotte per la libertà e la democrazia dei popoli mediterranei e dei paesi arabi
Per l'accoglienza e la protezione dei profughi e dei migranti
Contro le dittature, i regimi, le occupazioni militari, le repressioni in corso,
Per il disarmo, un'economia ed una società giusta e sostenibile
Chiedono
lo stop ai bombardamenti e il cessate il fuoco in Libia
per fermare la guerra, la repressione
ed aprire la strada a una soluzione politica coerentemente democratica.
IL 2 APRILE 2011 SARÀ UNA GRANDE GIORNATA DI MOBILITAZIONE E PARTECIPAZIONE ATTIVA
A ROMA E IN TANTE PIAZZE D'ITALIA.
A partire da quella data ci impegniamo a dar vita ad un percorso diffuso sul territorio
di mobilitazioni, iniziative, informazione, assemblee,
incontri e solidarietà con i movimenti dei paesi arabi.

Coordinamento 2 aprile


Prime adesioni:
Arci, Action, Associazione Ya Basta Italia, Associazione per il rinnovamento della sinistra, Associazione per la pace, A Sud, Attac Italia, Atene in Rivolta, Comitato Fiorentino Fermiamo la guerra, Cobas, Democrazia Chilometro Zero, Emergency, Esc, FIOM–CGIL, Gruppo Abele, Horus Project, Lega diritti dei Popoli, Legambiente, Libera, Lunaria, Mediterranea, Rete@Sinistra, Rete della Conoscenza, Rete Romana Solidarietà al Popolo Palestinese, Rete Studenti Medi, Sinistra Euromediterranea, Strike-Yo Migro, UDU, Un ponte per, FedS, FGCI, GC, PCdL, PdCI, Prc, Sinistra Critica, SeL.


Roma, 26 marzo 2012

lunedì 28 marzo 2011

Consegnate 6176 firme per la petizione a Napolitano

da Comitato genitori e insegnanti di Pdova e provincia

Consegnate 6176 firme per la petizione a Napolitano



di Comitato Genitori ed Insegnanti per la Scuola Pubblica di Padova
28 marzo 2011
Ieri a Bologna si è svolta la prevista assemblea  costitutiva della Consulta Nazionale per il Rilancio della Scuola Pubblica Statale.
Alcuni di noi hanno partecipato alla riunione (forniremo a breve un report della giornata); in quella sede abbiamo anche portato il “pacco” delle firme raccolte per la petizione al Presidente Napolitano a difesa della scuola pubblica e contro il finanziamento delle scuole private.
Allo stato attuale abbiamo potuto consegnare 6176 firme raccolte a Padova e provincia, Vicenza e provincia, Venezia …più alcune che ci erano arrivate da Arezzo, Palermo, Savona!
Un grazie di cuore a tutti quelli che ci hanno dato una mano ai banchetti, nelle scuole, attivandosi a titolo personale!
Restiamo in attesa di avere la comunicazione dalla segreteria del Quirinale della data in cui andremo, insieme alle altre realtà che hanno lavorato a livello nazionale, a consegnare il tutto al Presidente della Repubblica.
Chiediamo a chiunque possieda altri moduli su carta con firme di farcele pervenire entro e non oltre sabato prossimo (2 aprile) per poterle recapitare a Milano ed arrivare ad un calcolo definitivo.
Ricordiamo a tutti che è comunque possibile continuare a firmere on-line partendo dal link che trovate nella colonna di destra del nostro blog.  >>>>>>>>>>

domenica 27 marzo 2011

SIAMO IN GUERRA - 2 APRILE 2011 GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE

da Retescuole

Scuola , 23/03/2011
Siamo in guerra

inviata da Marino Bocchi

Stamattina, ultima ora.
Avevo programmato, per la quinta, un percorso cronologico, scandito per tappe essenziali, dall'Unita' ad oggi. Fonte: Corriere della sera. Destinazione: esame di Stato. Dal 1861 ad oggi.
Tutte le tappe, le considerazioni critiche, i fatti. Sintesi splendida. Infatti domattina la presentero'.
Domattina.
Perche' stamattina, prima di entrare, mi bloccano alcune: "ma prof, siamo in guerra?".
Si', siamo in guerra.
Non perche' partecipiamo alla cosiddetta azione umanitaria, che propriamente guerra non e', come si affanna a dire anche il nostro Presidente della Repubblica in termini formalistici e non come Gino Strada il quale dice pane al pane e vino al vino, che puo' anche non far piacere, pero' e' cosi'.
Ma per i riflessi che temo. Sono quelli che a me come docente, come educatore, mi preoccupano veramente. E sono anche quelli che i ragazzi capiscono d'istinto. Mi spiego con un esempio pratico.
Nella mia quinta, eta' media 19 anni, ho 7 alunne su 20 non di cittadinanza italiana, quindi un terzo, piu' o meno. Considerate che siamo in una quinta. Immaginate le classi inferiori. Sono, per farla breve, circa 400 su 1100 in totale.
Ecco: quali ripercussioni ci potranno essere sul livello di convivenza, di integrazione? Napolitano dice che non dobbiamo allarmare l'opinione pubblica. Bravo. Ma i giornali, i telegiornali, i bombardamenti in diretta, gli sbarchi a Lampedusa video trasmessi, Facebook, ecc. ecc.?
Chi glielo spiega che i tempi sono cambiati, che e' venuto meno il filtro della mediazione? Pero' il mediatore qualcuno lo deve pur fare. E siccome mi tocca, allora lo faccio io. Vado allo sbaraglio ma lo faccio io. E allora dico: la guerra c'e', i rischi sono enormi, quello che vi arriva, l'ansia che vi coglie, che ci prende tutti allo stomaco, e' esattamente quello che succede.
Ma non spaventiamoci. Intanto leggiamo cio' che diceva Giovanni Pascoli nel 1911, la grande proletaria si e' mossa, la Libia colonia italiana, Tripolitania e Cirenaica, il colonialismo, la decolonizzazione. E poi c'e' Sara (nome di comodo), tunisina, che vi ha spiegato come abbia vissuto grazie ai suoi amici e parenti, con il cellulare, la videocamera, Internet, il sommovimento della Tunisia, la gente massacrate per strada, avete visto le foto, no? E Gheddafi e' un dittatore come Ben Ali', solo un po' piu' forte, un po' piu' scaltro, un po' piu' assistito.
Ha reagito, si e' messo di traverso, ha riconquistato. E quando se ne sono accorti che stava riconquistando, i leader dei paesi occidentali hanno detto no, basta, e' troppo. "Ma perche' hanno detto no, basta, e' troppo, solo quando si sono accorti che stava riguadagnando terreno?".
Bella domanda, scomoda, come quelle che ti fanno i ragazzi se non hai paura di ascoltarli.
E qui o esci dal guscio o sei fottuto, perche' perdi per sempre di credibilita'. E allora: ma si', diciamo pane al pane e vino al vino, perche' speravamo che il lavoro sporco lo facessero gli insorti. E invece, adesso tocca farlo a noi.
"Ma perche' se ne sono accorti solo adesso che Gheddafi e' un dittatore, non lo sapevano anche prima, e' dal 69 che è al potere, e invece fino a tre mesi fa gli baciavano la mano?".
Forse perche' piu' dei diritti civili a noi interessa il petrolio (dico il dubitativo "forse" per un riflesso di prudenza, metti che qualche censore ministeriale o presidenziale mi accusi di disfattismo).
"Ma se ci interessa il petrolio, tanto valeva continuare a stare con Gheddafi, no? Stava riprendendosi il controllo del territorio...".
E qui si fa sempre peggio, proprio ti costringono al pane e al vino. E allora, vada come vuole: l'Italia in effetti, che era il primo esportatore in Libia, e gli abbiamo venduto anche le armi con cui massacra i civili e forse (sempre forse) anche i razzi con cui potrebbe colpire Linosa o Lampedusa per ritorsione, si e' dovuta accodare per forza, mettiamo che "l'azione umanitaria" vada a buon fine, Gheddafi venga eliminato, che ruolo avremmo come paese se vincessero gli altri e noi non avessimo collaborato? Altro che primo esportatore, minimo la Francia, che fin dall'inizio ha premuto per l'intervento, ci scavalcherebbe..E l'Eni, e le altre multinazionali, se le potrebbero scordare le loro commesse in centinaia di milioni di euro..."
Ma quell'accordo con Gheddafi perche' lo abbiamo firmato, solo per le commesse?"
A questo punto, mi salva Maureen (altro nome di comodo). Lei viene dal Senegal, Africa nera. "I miei genitori hanno dovuto attraversare il Sahara per arrivare in Italia, passando dalle coste della Libia".
E indica le coordinate sulla carte geografica. "E in Libia c'erano i campi di raccolta, non ci facevano uscire, sono partiti con un barcone di fortuna, di notte, saltando i controlli". E allora, senza questi controlli, ci sara' l'invasione? dice una.
Ma quale invasione, risponde Sara la tunisina, provaci tu a morire di fama, non scapperesti? E quella, guardando male la sua amica Sara, di cui e' compagna di classe da tre anni: e se adesso ci bombardano, se fanno gli attentati? (se fate, voleva dire).
Poi si gira: scusi prof, ho detto una stupidaggine, mi sono dimenticata che le guerre ci rendono tutti piu' violenti e razzisti. Ma ho paura.
Anch'io ho paura, cara Denise (terzo nome di comodo), non ti devi scusare.
Fine dell'ora, di cui ho riferito la cronaca esatta. Esco estenuato e angosciato. Avro' fatto il mio dovere? Non sapevo cosa dire. Per fortuna che ci sono loro, con le loro paure, le loro ansie, i loro pregiudizi.
Molto piu' autentici di noi, che altrimenti sapremmo solo aggrapparci alle belle parole di circostanza dei comunicati ufficiali.
Un caro saluto. Marino.

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                  da www.dueaprile.org



Tanto va la gatta al lardo ...

Precari, sentenza shock nella scuola
maxi risarcimento a 15 prof. E ora...

Il Tribunale del Lavoro di Genova ha condannato il Ministero a versare 500 mila euro a 15 lavoratori in contratto a termine. Solo in Liguria altri 450 ricorsi. E in Italia potrebbero essere decine di migliaia per una cifra di oltre 4 miliardi
di SALVO INTRAVAIA

 Per leggere l'articolo completo di "la Repubblica.it" clicca qui

Corso di informazione - NO al NUCLEARE

Riceviamo e pubblichiamo




Vi informiamo che  
martedì 29 marzo alle 16 e 30, 
presso l'Informagiovani  
(teatro Astra - contrà delle barche) 

abbiamo organizzato, in quanto dentro al comitato VOTA Sì FERMIAMO IL NUCLEARE, un corso di informazione, per rappresentanti e non, per tutti coloro che vogliono saperne di più per decidere che posizione prendere al referendum di giugno.  

Il corso è tenuto da  
Valentina Dovigo, di Legambiente Vicenza 
e portavoce del comitato!

Vi invitiamo a  partecipare, data l'importanza e l'attualità di questa problematica.. se no girate ai vostri contatti!

Grazie

Rete degli Studenti Medi Vicenza

mercoledì 23 marzo 2011

NO ALLE PROVE INVALSI


NO ALLE PROVE INVALSI

Numerosi comitati di genitori e insegnanti e diversi sindacati della scuola hanno segnalato le incongruità e la pericolosità delle imminenti prove INVALSI previste per il mese di maggio (dal 10 al 13) per studenti di scuola primaria (classi seconde e quinte), secondaria di I grado (classi prime e terze) e secondarie di II grado (classi seconde).
Sono stati evidenziati in particolare:
il rischio che le scuole diventino palestre per l'allenamento ai test, come peraltro in alcuni casi sta già avvenendo, e che trascurino le vere attività didattiche;
la non disponibilità da parte dei docenti di svolgere attività legate a valutazioni esterne quali quelle delle prove Invalsi, in quanto non previste dal contratto tra quelle relative alla funzione docente.

Segnaliamo alcuni tra i documenti che riteniamo più significativi e invitiamo genitori e docenti a prendere una posizione chiara ed esplicita.

Per tutti:
  • lettera avv. di Stato Laura Paolucci: versione tarocca utilizzata furbescamente per portare argomentazioni a favore dell'obbligarietà delle prove Invalsi (in rosso le parti eliminate rispetto all'originale del giugno 2009) e relativi commenti di Francesco Mele.

 Per i docenti:

Articoli di giornali: 


    Per approfondire:

    • da forumscuole.it


    • da Comitato genitori e insegnanti di Padova

     

    •  da Cobas Scuola



    martedì 22 marzo 2011

    CONSULTA NAZIONALE PER IL RILANCIO DELLA SCUOLA PUBBLICA STATALE

    di Incontro Nazionale delle Scuole


    Riunione costitutiva della

    CONSULTA NAZIONALE PER IL RILANCIO

    DELLA SCUOLA PUBBLICA STATALE 

     

    Domenica 27 marzo   ore 10.00 – 18.00


    BOLOGNA – c/o Associazione Nuovamente   via Ludovico Berti 2/9

    clicca qui per la mappa


    Proposta di Odg:
    - identificazione del soggetto collettivo che si vuole costituire:
    ·        valori fondativi e manifesto di intenti
    ·        elenco dei soggetti individuali/collettivi fondatori
    ·        nome e suo significato evocativo
    ·        altri soggetti individuali/collettivi a cui si rivolge la proposta
    - ipotesi di percorso:
    ·        progetti da avviare
    ·        metodo di lavoro
    ·        le tappe di breve e medio periodo
    Ogni soggetto individuale/collettivo presente porterà il proprio patrimonio irrinunciabile di valori di riferimento che saranno linfa vitale di cui il progetto non potrà fare a meno.
    La Legge di iniziativa Popolare farà parte delle ipotesi di percorso e per questo rappresenta un riferimento sia per quanto contenuto nel testo sia per le argomentazioni della relazione introduttiva. Il tutto è reperibile a questi link:

    La Scuola Statale è il polmone di un paese, prende l’ossigeno che è nella cultura dell’umanità e con esso attiva le energie per il progresso e lo sviluppo del bene comune. 
    Un paese che non respira è come un sasso in balia degli elementi … peggiori.

    Petizione a Napolitano: consegna firme

    domenica 20 marzo 2011

    12 marzo a Vicenza: Storia di una manifestazione

    da Salvalascuolapubblica

    Dalla manifestazione di sabato scorso è passata una settimana. Abbiamo deciso di postare questa cronistoria non per autocelebrarci ma per due motivi: darvi conto delle nostre fatiche e affermare ancora una volta che dare voce all'indignazione è doveroso e anche possibile, pure con i pochi mezzi che si hanno.Riguardo al primo punto richiamiamo proprio la mancanza di visibilità di cui parlava Paola nella sua lettera nel post di qualche giorno fa: il Giornale di Vicenza, principale quotidiano locale, ha dedicato alla manifestazione due articoli: in uno non ha nemmeno menzionato i due comitati promotori, nell'altro ha graziosamente nominato l'Assemblea ma noi continuiamo a non esistere. Riguardo al secondo punto questo è un momento in cui dobbiamo tutti, in qualità di cittadini responsabili, trasformare l’indignazione in consapevolezza e concretezza: con il nostro impegno, le nostre azioni quotidiane e la nostra passione, una alternativa è possibile. 


    Dal 2 al 12 marzo ci sono dieci giorni. A qualcuno potranno sembrare tanti, ma vi assicuriamo che passano in fretta. Noi, Salvalascuolapubblica e Assemblea Difesa scuola pubblica, appunto il 2 marzo ci siamo resi conto che a Vicenza, a differenza di quanto accadeva in moltissime altre città italiane, per il sabato 12 non era prevista alcuna iniziativa sulla Costituzione. Abbiamo pensato che non si poteva tacere, che questo vuoto andava riempito e riempito anche del contenuto sul quale da più di due anni ci spendiamo: la scuola pubblica statale, scuola che la Costituzione riconosce e tutela come diritto.
    Il tempo era così poco che all'inizio siamo stati tentati dall'idea di un presidio, magari uno a Schio e uno a Vicenza. 
     
    Poi abbiamo deciso di gettare il cuore oltre l'ostacolo e la parola d'ordine, pronunciata con un certo timore, è stata: manifestazione! Sono stati dieci giorni di delirio: la CGIL ci aveva contattati dando la propria disponibilità all'organizzazione, e di fatto il loro contributo è stato prezioso. Ma abbiamo comunque dovuto stringere in poco più di una settimana un processo che avrebbe avuto bisogno di un mese di tempo. La scelta di cercare le adesioni degli altri sindacati, di partiti e associazioni e degli studenti è stata motivata da una considerazione: ciascuno ha le proprie specificità, il dialogo non è sempre facile e alcune scelte non sono condivise. Ma questo è un momento molto difficile per l'Italia, un momento in cui i valori democratici vengono attaccati pesantemente: ci è sembrato che dovessimo dire forte e chiaro tutti assieme - al di là dei percorsi diversi - che la Costituzione e la Scuola pubblica e statale sono un diritto, che lo Stato deve proteggerli e garantirne la realizzazione, che invece il Governo italiano sta attaccandoli e cercando di distruggerli.


    Riunioni organizzative a Schio, a Vicenza, tutti assieme, per decidere la piazza, quanti interventi sarebbero stati opportuni, quali associazioni si potevano coinvolgere, come gestire la comunicazione. La chiusura delle scuole per Carnevale rendeva tutto più complicato e stringeva ancora di più i tempi utili. Davvero l'esito della cosa sembrava incerto.
    Bepi De Marzi ci ha rincuorato: con tenacia e passione, pagando di persona, testimonia da una vita che un mondo diverso, più giusto e accogliente è possibile, e ci ha detto subito di sì. Lo stesso Legambiente, l'Arci che ha accettato di colorare col telone dell'Arciragazzi la presenza dei bambini, il Movimento di Cooperazione Educativa, l'ANPI, per noi particolarmente importante dato che è grazie alla sua lotta che la Costituzione ha potuto nascere. Avevamo concordato con partiti e sindacati di fare una manifestazione senza bandiere, ma le bandiere dell'ANPI sono la storia buona d'Italia, e averle davanti allo striscione iniziale è stato motivo di orgoglio. 


    Trovare chi suonasse non è stato semplice con un preavviso così esiguo, ma alla fine anche questa è andata e i volantini, cambiati e integrati infinite volte, sono partiti e in qualche scuola si è riusciti a distribuirli a tutti i genitori. Intanto si andavano concretizzando gli interventi che cercavano di dare voce a tutte le componenti della scuola. 

    Il cambio di percorso, suggerito dalla questura per venire incontro alle richieste dei commercianti, ci ha un po' scombinati ma non ha cambiato la sostanza della cosa. Ci sono stati la conferenza stampa, i vari comunicati stampa, il coinvolgimento dei media, tutto a tempo di record e con la fatica di mettere assieme questo alla cosiddetta “vita quotidiana”, in pratica andare a lavorare e mangiare un paio di volte al giorno.

    Possiamo dire che ce l'abbiamo fatta: chi dice duemila, chi dice quattromila, ma insomma a Vicenza sabato c'era un bel po' di gente: colorata, festosa, con cartelli e strumenti. Ad ascoltare, a parlare, ad affermare “Io difendo la scuola pubblica. Io difendo la Costituzione”.
    Con questo link potete vedere altre foto. L'intervento di Bepi De Marzi verrà messo on line dall'Assemblea di Vicenza.

    giovedì 17 marzo 2011

    Anagrafe professionalità docente: premonizioni

    Anagrafe professionalità docente   
    Conclusione delle attività di rilevazione - Risultati e prospettive future 

    Così si annuncia dalla pagina delle news del MIUR la  nota n. 2214 del 16 marzo 2011.
    Dopo una serie di ringraziamenti vengono palesate le "prospettive future" con l'intenzione di voler "arricchire ulteriormente le informazioni concernenti la professionalità dei docenti" mediante l'inserimento di ulteriori titoli professionali. Questo ulteriore arricchimento, è scritto, nasce " anche a seguito di uno specifico interesse manifestato da numerosi docenti". E anche da cos'altro? Si vorrebbe far credere che non era già previsto?
    Dobbiamo quindi dedurre che l'articolo del Corriere della sera dell'8 ottobre 2010 era solo una premonizione.

    Scuola - Le schede dei docenti sul sito del ministero dall’inizio del 2011
    I dati anagrafici, la carriera e la conoscenza dell’inglese

    Tagli e bugie

    dal sito di FLC Cgil

    Organici scuola 2011/2012, docenti: pubblicata la circolare. Altri 19.700 posti in meno
    Ancora tagli e nessuna reale risposta alle esigenze della scuola e degli studenti. Il Ministro Gelmini ancora una volta smentita dalla realtà.
    16/03/2011

    Riduzioni orarie negli istituti tecnici e professionali: ancora un colpo all'offerta di istruzione
    Disponibili gli schemi dei decreti interministeriali in attesa del parere del CNPI
    16/03/2011

    Parole in libertà dalla titolare del Ministero dell'Istruzione. La nostra replica
    Finanziamenti, tagli, organici, sostegno,... la FLC CGIL risponde punto per punto alle recenti dichiarazioni del Ministro Gelmini alla trasmissione "Che tempo che fa".
    15/03/2011

    mercoledì 16 marzo 2011

    L'integrazione secondo Gelmini

    Riceviamo e pubblichiamo

    NON ESISTONO PIU’ SANI O MENO SANI,
    SIAMO TUTTI ESSERI UMANI!!!

    Il Ministro all’istruzione Mariastella Gelmini non poteva lasciarsi scappare un’occasione simile per dare sfogo ad una politica discriminatoria che, seguendo le linee governative, si dimostra forte con i deboli e debole con i forti. Colei che da anni distrugge il nostro futuro, infatti, ha precluso la partecipazione ai giochi studenteschi agli studenti e alle studentesse disabili. Evidentemente le preoccupazioni da noi espresse più volte sulla vicinanza del governo alle teorie politiche del ventennio erano più che fondate! Noi studenti non possiamo stare zitti davanti ad un tale scempio della dignità umana e ad una tale forma di razzismo nel mondo dell’istruzione! Integrazione, inclusione, solidarietà, istruzione, condivisione dei valori di fratellanza e civiltà devo continuare ad essere punti di forza del nostro sistema educativo scolastico Da anni difendiamo la dignità della scuola scendendo in piazza per urlare la nostra rabbia, non
    possiamo stare zitti!! Le testate giornalistiche nazionali non hanno divulgato la notizia scomoda, facciamolo noi scoperchiando la verità, disertando i giochi e chidendo le dimissioni del ministro!! . Come coordinamento Studentesco Vicenza invitiamo tutti gli atleti e le atlete che dovranno partecipare ai giochi della gioventù a DISERTARLI in nome di una parità di diritti che non deve venire meno! Invitiamo gli studenti e le studentesse a costruire, nelle proprie scuole, dei momenti di gioco e di sport non competitivo per gridare assieme che tutti devono essere liberi di fare sport a scuola, senza discriminazioni!!

    COORDINAMENTO STUDENTESCO VICENZA
    STUDENTI UNITI CONTRO LA CRISI!

    LO SPORT E' PER TUTTI! GELMINI VERGOGNA!

    Domenica 20 marzo 2011 a Nove, provincia di Vicenza, si terranno le finali nazionali dei Giochi Studenteschi di Corsa Campestre.
    Siamo profondamente indignati nel leggere che gli studenti disabili sono stati esclusi dal parteciparvi su decisione del Ministero dell'Istruzione.
    I valori fondanti dello sport guardano all'integrazione, all'inclusione, alla solidarietà e l'attività sportiva ha la funzione di abbattere le barriere fisiche, mentali, culturali. La decisione della Gelmini va da tutt'altra parte ed assume maggiore gravità perchè è inserita all'interno dei Giochi Studenteschi, in cui lo sport ha un'importante valenza educativa. Sullo sfondo di questa scelta c'è una filosofia discriminatoria di triste memoria.
    E' inaccettabile che l'esclusione degli studenti disabili abbia come giustificazione l'assenza di fondi: l'abbattimento delle barriere non può essere mai oggetto di tagli.
    Invitiamo pertanto a rivedere questa vergognosa scelta e far partecipare alle finali ai Giochi Studenteschi gli studenti disabili, si tratta di una questione di civiltà.

    POLISPORTIVA INDEPENDIENTE

    Leggi anche

    CS Scuola – Equality Italia “Il ministro Gelmini ritiri il divieto per i disabili ai giochi della gioventù. Raccolta di firme per protesta”

    Dispersione scolastica: Zaia, Sacconi e il lavoro minorile

    Riceviamo e pubblichiamo questa denuncia

    Comunicato-stampa

    Al lavoro a 15 anni, con un contratto da apprendista e 400 ore di formazione che dovrebbero garantire l’espletamento del diritto dovere all’istruzione, questo il significato del protocollo di intesa sottoscritto lunedì scorso dal Presidente della Regione Zaia e dal Ministro al lavoro Sacconi.
    Il “diritto dovere” sostituisce dal 2003 il concetto di obbligo di istruzione, citato nell’articolo 34 della Costituzione, quello che inizia con le parole “la scuola è aperta a tutti”.
    A tutti o quasi, perché purtroppo sono sempre di più i ragazzi veneti che smettono di studiare precocemente, come dimostra ad esempio il dato sulla percentuale di iscritti al primo anno  delle scuole superiori del Veneto che arriva al diploma:
    nei licei è pari all'82,9%, scende al 76,3% per gli istituti tecnici fino a toccare un valore del 59,1% per gli istituti professionali.
    Nella scuola statale, sottoposta ai pesanti tagli, le difficoltà aumentano per tutti, ma soprattutto per i ragazzi più svantaggiati, difficoltà culturali, economiche e sociali, che spesso si intrecciano tra loro e che impediscono il pieno sviluppo della loro personalità.
    Gli insegnanti ed i lavoratori della scuola pubblica si scontrano quotidianamente con queste difficoltà ed il loro lavoro è teso a rimuoverle, come dice la Costituzione  (all’art.3).
    Il fenomeno della dispersione scolastica va contrastato efficacemente, non si può accettare o “certificare”come fa la giunta regionale, colpendo il diritto allo studio di questi ragazzi e condannandoli ad un destino di subalternità sociale.
    La manodopera che viene fornita in questo modo alle aziende  è giovane, flessibile e soprattutto non possiede gli strumenti per capire e difendersi, viene retribuita con salari ridicoli ed è priva di diritti sindacali.
    Non c’è niente di “moderno”in questa politica ed invece è necessario ed urgente costruire una alternativa al modello di sviluppo che sottende e che porta ad un imbarbarimento del tessuto sociale.
    Con soddisfazione vediamo crescere la mobilitazione nelle piazze del Paese e l’impegno di coloro che difendono la scuola pubblica quotidianamente e coerentemente,  non accettando di
    privare gli studenti dei loro diritti e rendendo concretamente la scuola un luogo aperto a tutti,
    come vuole la Costituzione
    Sabato scorso eravamo in tanti nelle piazze a manifestare con lo slogan “io difendo la scuola pubblica, io difendo la Costituzione”.
    Perché non sia solo uno slogan è necessario esprimersi chiaramente contro questo tipo di provvedimenti che la nostra Regione, unica insieme alla Lombardia, sta attuando nel mondo dell’istruzione e formazione.

                                                    Claudia Rancati

    Per il dipartimento scuola del Partito della Rifondazione Comunista di Vicenza

    Vicenza, 16 marzo 2011
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    martedì 15 marzo 2011

    Gelmini da Fazio: irresistibile!

    dal blog Salvalascuolapubblica

    Vi siete goduti la Gelmini, l'altra sera da Fazio?
    Chi conosce la realtà della scuola ha rischiato, come ogni volta che la ministra parla, lo scoppio delle arterie. Dicono tutti che la TV spesso fa male, a volte fa proprio malissimo. Chi invece nulla sa ne avrà magari avuto anche buona impressione. A questi si rivolge la lettera che postiamo inviata oggi alla Gelmini, alla trasmissione che l'ha ospitata e al Giornale di Vicenza.


    Al ministro Gelmini.


    Ho seguito la sua intervista alla trasmissione televisiva “Che tempo che fa”, nonostante prevedessi già il tenore del suo intervento.


    Per noi insegnanti è davvero difficile ascoltare le parole che Lei pronuncia senza provare un fortissimo senso di impotenza e rabbia.
    Infatti anche stavolta Lei ha snocciolato composta dati e cifre, come una lezione mandata a memoria (sa, noi abbiamo occhio per queste cose…), tirando via con superiorità e malcelato fastidio sulle piazze che si riempiono per protesta.

    lunedì 14 marzo 2011

    12 marzo a Vicenza: per la Scuola della Costituzione


    Sabato 12 marzo migliaia di cittadini
    hanno manifestato per le vie di Vicenza
    in difesa della Costituzione 
    e in difesa della Scuola Pubblica Statale
    Grazie a tutti!



    Un ringraziamento particolare va all'Arci Vicenza 
    per il festoso coinvolgimento dei bambini e ragazzi presenti





    mercoledì 9 marzo 2011

    MANIFESTAZIONE DEL 12 MARZO

    SABATO 12 MARZO A VICENZA!

    Ritrovo alle ore 16.00 in Piazza Castello, 
    formazione del corteo
    e arrivo in Piazza Matteotti.

    Ci saranno:
    • la gioiosa presenza del Maestro Bepi De Marzi
    • spazio per interventi
    • firma dell'appello sulla scuola al Presidente della Repubblica
    • animazione per i bambini presenti
    Chi volesse proporre un breve intervento, personale o a nome della scuola in cui lavora, è pregato di darne comunicazione all'indirizzo mail salvalascuolapubblica@gmail.com


    Scarica il volantino


    DIFFONDIAMO  E ATTIVIAMOCI 
    PER LA SCUOLA PUBBLICA!

    lunedì 7 marzo 2011

    12 MARZO IN PIAZZA A VICENZA



    IL 12 MARZO 
    ANCHE VICENZA 
    SCENDERA' IN PIAZZA


    Noi dell’'Assemblea Difesa Scuola Pubblica di Vicenza, insieme a  Salvalascuolapubblica dell’Alto Vicentino e con l’adesione di vari sindacati scuola stiamo organizzando una manifestazione a Vicenza per il pomeriggio di sabato 12 marzo.
     
    Ci saranno testimonianze (Bepi De Marzi ha già confermato la sua presenza e sarà dato spazio a tutte le componenti della scuola), musica, e la petizione sulla scuola al Presidente Napolitano per la quale il 12 sarà l'ultimo giorno di raccolta firme.
     
    Ci sarà soprattutto la possibilità di dimostrare che la scuola pubblica fa parte dei beni comuni che vogliamo difendere.
    A breve metteremo a disposizione il volantino.
     
    Per interventi, informazioni e adesioni scriveteci all'indirizzo assdifesascuolapubblica@yahoo.it. Preparate cartelli, e tutto quanto la vostra fantasia e la vostra indignazione vi suggeriscono.

    Settimana calda per la scuola

    Si prospetta una calda settimana per la scuola proprio nel momento in  cui le scuole sono chiuse.
     
    USB, Unicobas, Slai Cobas e SNATER hanno proclamato per il giorno 11 marzo lo sciopero generale, di tutti i settori pubblici e privati. 

    I lavoratori della scuola non potranno scioperare ma possono usufruire dell'esonero dal servizio per tutta la giornata per partecipare al convegno di formazione dalle ore 8.30 alle 10.30. 

    11 marzo Manifestazione Nazionale

    Roma, ore 10, Piazza della Repubblica


    Per maggiori informazioni e per chiedere l'esonero scrivi a vicenza@usb.it e visita il sito www.scuola.usb.it

    Leggi anche l'articolo di repubblica.it del 7 marzo

    sabato 5 marzo 2011

    Test INVALSI: la lettera di un genitore di Milano

    Pubblichiamo questa lettera che esprime tutte le motivazioni per rifiutare i test INVALSI e molto di piu'

    Test INVALSI: la lettera di un genitore di Milano

     
    5 marzo 2011
    Al Dirigente Scolastico, al Collegio Docenti e al Consiglio d’Istituto dell’I.C. Albertelli-Newton
    -Al Dirigente Scolastico, al Collegio Docenti e al Consiglio d’Istituto  del Liceo “Bertolucci”
    -e p.c.- Agli organi di stampa
    Sono un genitore di un’alunna di quinta elementare e di una di seconda superiore. Dall’11 al 13 maggio le loro classi saranno “obbligate” a sottoporsi alle prove INVALSI.
    Mi pare di aver capito che l’unico modo, come genitore e cittadino, per manifestare l’indisponibilità alla realizzazione di queste prove, sia quello di far “assentare” le mie figlie da scuola. Se non mi verranno fornite altre alternative, dovremo farlo.
    Provo ad argomentare le motivazioni che stanno alla base di questa forma di protesta, affinchè possano essere motivo di riflessione per altri genitori, docenti e dirigenti:
     IL PROGETTO DI SPERIMENTAZIONE DEL MERITO: Nell’ a.s. 2010-2011 il Ministero dell’Istruzione sta sperimentando un progetto di premialità del merito per le scuole di alcune province (Siracusa, Pisa, Massa). Il progetto prevede un premio fino a 70.000 € al 15% delle scuole più “brave”. Tra i 3 indicatori che stileranno la classifica delle scuole, vi sono i test INVALSI. Il Ministero intende applicare questa metodologia sperimentale a tutte le scuole italiane, a partire dall’a.s.2011-2012. Vi è un nesso sostanziale tra prove INVALSI e premialità del merito. 
    LA LOGICA DEL PREMIO: Negli ultimi 3 anni il Ministero dell’Istruzione ha tagliato più di 8 miliardi di euro alla scuola pubblica; il Ministero del Tesoro ha bloccato per vari anni i contratti del personale, gli stipendi e gli scatti di anzianità. Le conseguenze di queste decisioni le stiamo sperimentando tutti i giorni. Ora, con il 30% di questi risparmi, vogliono premiare “fino ad un massimo del 15-20%, i più meritevoli”. Non credo che questa sia una logica cooperativa ed umana.
    E’ una spinta competitiva che produrrà solo danni e impoverimento della scuola pubblica. Tagliare a tutti per premiare pochi credo sia l’esatto contrario di quanto preveda la nostra Costituzione come prospettiva di scuola pubblica. Confidare che soltanto la logica della competizione scuota e salvi la scuola pubblica, è come tirare un calcio ad un computer e sperare che si aggiusti! Ce lo si po’ aspettare da un ragazzino, non da un Governo.
    CHI VINCE E CHI PERDE: Negli ultimi tre anni, vi è stata una continua pressione affinchè entrasse nella scuola pubblica la logica “meritocratica. Introduzione del voto numerico in tutti gli ordini di scuola, riforma Brunetta, progetti di premialità ai docenti e alle scuole, ecc. A tutto ci si abitua, ed ora non ci indigna più il fatto che un bambino di 6 anni riceva “2”, “4”, ed un altro tutti “10”. E’ ciò che si “meritano”! Nella vita c’è chi vince e c’è chi perde…..E’ ora di finirla con questo egualitarismo sessantottino, ci ricordava un Ministro che forse si intende di economia, ma che quando ha preteso di estendere le sue decisioni in campo educativo, ha prodotto ciò che abbiamo sotto gli occhi! La scuola pubblica deve essere una clinica per i sani, in cui certificare i dislivelli socio-culturali di partenza, oppure un’opportunità di crescita per tutti, nel rispetto delle differenze e dei cammini personali? 
    STENDERE CLASSIFICHE AIUTA AD APPRENDERE E A MIGLIORARSI?: Fino a quando un bambino, un adolescente, un ragazzo percepisce che ha una possibilità, una speranza di farcela, resta in gara e può migliorarsi. Quando capisce che la gare non è equa, che non ce la farà mai a vincere, alle condizioni date, rinuncia e cerca altre strade (e sappiamo quanto possono essere distruttive!). Davvero, come genitori, come docenti, come cittadini, crediamo che basterà costruire delle classifiche, perchè tutto migliori, come per magia? Chi lo ha fatto da sempre, come il sistema scolastico Statunitense ed Inglese, si rende conto di quali sacche di emarginazione e di diseguaglianza produce, a fronte di pochi “arrivati”.
    QUALI SONO LE FINALITA’ DELLE PROVE INVALSI?: Servono per misurare le competenze linguistiche e matematiche degli alunni? Per misurare il grado di preparazione fornito dalla scuola? Per comparare le scuole tra di loro? Per comparare zone geografiche d’Italia e realtà socioeconomiche diverse? Per valutare i docenti? Per stendere delle classifiche di premialità? Per fare della statistica con poco investimento e molti utenti?
    COME SONO UTILIZZATE LE PROVE INVALSI DAL SISTEMA SCOLASTICO? Per ora ci si affanna soltanto a definirle “obbligatorie” con una semplice nota di un dirigente Ministeriale. I Dirigenti non permettono ai Collegi Docenti di esprimere la propria opinione in merito all’adesione alle prove e “obbligano” i docenti a somministrarle e correggerle, per poi inviarne i risultati al Ministero. Per cosa sono utilizzati questi risultati? Per decidere su quali realtà investire? Quali realtà punire? Per fare dichiarazioni politiche semplicistiche, sulla base di conclusioni già evidenti in partenza? (“I dati di ciascuna rilevazione segnalano come una costante del nostro Paese che le regioni del Nord ottengono risultati in genere più elevati di quelli del Centro e del Sud. Queste differenze sono più o meno significative a seconda delle classi considerate”. “I risultati degli studenti immigrati, specialmente quelli di prima generazione, sono sempre più bassi di quelli degli italiani, ma sono anche molto uniformi sul territorio nazionale. Le piccole differenze osservate non sono in genere statisticamente significative”). Intanto i docenti più scrupolosi, per paura dell’effetto delle valutazioni INVALSI sulla propria classe e sulla propria autostima, fanno comprare alle famiglie libretti di allenamento alle prove INVALSI e convertono la propria didattica ad una preparazione ai test. E’ questo l’effetto feedback sperato?
    IL QUESTIONARIO AGLI ALUNNI: All’interno delle Prove INVALSI di quinta dell’a.s.2010 vi era un questionario agli alunni con domande del tipo: quanti libri hai in casa? (corredato da una pagina di disegnini, per orientarsi meglio nella propria libreria) abitualmente con chi vivi? Sono stato picchiato da altri bambini a scuola?, ecc.. Con quali finalità si chiedono dati e valutazioni personali molto delicati ad alunni di dieci anni, senza un consenso ed una conoscenza esplicita da parte delle famiglie? Per poter correlare meglio i risultati con lo status socio-economico o per quali altri motivi di ricerca?
    L’OBBEDIENZA NON E’ Più UNA VIRTU’: Interpellati sul senso delle Prove Invalsi, tanti Dirigenti e docenti stanno rispondendo che “siamo obbligati a farle”. A parte l’opinabilità giuridica di queste risposte, credo occorra andare al senso profondo: se è vero che è necessario essere valutati, siamo sicuri che questo sia lo strumento giusto per valutare una realtà complessa come quella della scuola pubblica? Con un test a risposta chiusa di Italiano e Matematica siamo a posto? Avremo uno spaccato affidabile delle scuole e dei docenti? Dei finanziamenti alle scuole e delle risorse mai arrivate? Delle risorse tagliate e mal distribuite? Del diritto allo studio negato, di fatto, per problemi organizzativi e strutturali? Don Milani ci ricorda che l’obbedienza ha senso solo quando è difesa del più debole, non quando è accettazione acritica di semplificazioni e propaganda, che cancellano le vere problematiche sottostanti e non affrontate.
    Spero che queste mie semplici osservazioni permettano di approfondire una riflessione critica all’interno delle nostre scuole… Cordiali saluti
    Giordano Mancastroppa

    12 Marzo – Io difendo la scuola pubblica, Io difendo la Costituzione!

    Le modalitá della manfestazione del 12  marzo a Vicenza verranno pubblicate nei prossimi giorni

      da Comitato genitori e insegnanti di Padova

    12 Marzo – Io difendo la scuola pubblica, Io difendo la Costituzione!

      
    di Comitato Genitori ed Insegnanti per la Scuola Pubblica
    4 marzo 2011

    Noi che amiamo la scuola pubblica non “inculchiamo”,

    noi EDUCHIAMO

    Noi che da anni difendiamo la scuola pubblica perché l’abbiamo a cuore non “inculchiamo” valori nei nostri figli, ma cerchiamo di trasmetterli loro attraverso l’esempio.
    La scuola pubblica è la scuola di tutti e di ciascuno. Libertà non significa “ognuno per sé” o peggio “ognuno come gli pare” perché non esiste libertà senza diritti. E la scuola, una scuola di qualità per tutti, è il primo dei diritti. 
    La scuola della repubblica insegna i valori condivisi in uno stato laico e democratico: quelli della Costituzione.

    12 marzo 2011 – ore 15.00

    IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA

    PADOVA – Piazza Antenore, di fronte alla Prefettura

    Scarica il volantino ed aiutaci a diffonderlo!!!

    giovedì 3 marzo 2011

    una bella lezione!

    Pubblichiamo il documento proposto dalle RSU dell'Istituto Comprensivo 11 di Vicenza e approvato dai docenti.
    una bella lezione!
    “educare i figli liberamente il che vuol dire di non essere costretti a mandarli a scuola in una scuola di stato dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare dei principi che sono il contrario di quelli che i genitori vogliono inculcare ai loro figli”                      
     Silvio Berlusconi, Congresso dei Cristiani  Riformisti, 26 febbraio 2011

    Costretti  a mandare a scuola?
     L’istruzione è come il pane: è un dovere dei genitori darla, è un diritto dei figli riceverla! “E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli” (art. 30 della Costituzione)
    L’insegnamento è libero, come libera è l’arte, la salute, l’aria e come libera dovrebbe essere anche l’acqua! “L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.” (art. 33 della Costituzione)
    La scuola non è una prigione, non è un castigo: è uno spazio dove tutti possono entrare e uscire!  “La scuola è aperta a tutti” (art. 34 della Costituzione)
    E’ vero, la scuola è un obbligo, ma lo è per lo stato perché “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” (art. 3 della Costituzione) e ancora lo Stato “Protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo”(art. 31 della Costituzione)
    In questo senso sì che l’istruzione è obbligatoria, ma non andare a scuola: istruire ed educare è un dovere dei genitori,  dare istruzione è un obbligo per lo stato, andare a scuola è un DIRITTO!
    O forse qualcuno vuol toglierci un diritto raccontandoci che ci vuol liberare da un dovere?
    O forse qualcuno vuol convincerci - per il nostro bene - che lo stato non è obbligato a darci istruzione?
    Non basta a lor signori averci ridotto il “tempo scuola”? Cosa vogliono toglierci ancora?

    Inculcare: che brutta parola!
    Per assonanza, richiama alla memoria (alla nostra memoria inculcata) il famoso MinCulPop: acronimo che si presta a sottintesi volgari, con il quale era indicato il Ministero Fascista della propaganda messo in piedi per controllare  le informazioni, gli organi di stampa e … distribuire “veline”!
    Inculcare deriva dal latino, vuol dire ficcar dentro, introdurre con forza, e nelle migliori delle traduzioni possibili, imprimere bene nella memoria: che cosa ficchiamo dentro nella memoria dei nostri figli? I principi? I valori?
    Nella scuola di oggi si ritiene che “inculcare a memoria” non sia un buon metodo nemmeno per insegnare le tabelline: figuriamoci i valori!
    I valori non si inculcano, né a scuola né in famiglia: i valori si mettono in pratica, se davvero ispirano le nostre giornate!

    Quali principi per le nostre scuole?
    E' proprio vero! Spesso gli insegnanti della scuola di Stato, con i loro dirigenti, non difendono quei principi poco nobili che pure sono praticati in questa Italia di galantuomini: non incitano alla violenza; non incoraggiano ad evadere le tasse; non si alleano con mafie e camorre; non predicano il primato del profitto anche a costo dell’inganno, della frode o della truffa; non insegnano a disprezzare e offendere gli altri solo perché hanno un pensiero “straniero” diverso dal nostro; non inducono alla prostituzione  e non insegnano a fare del corpo, che come la vita ci è stato donato, una merce di scambio …
    La scuola statale sui principi fa strada e fa fatica, perché le nostre scuole sono aperte a tutti, accolgono con fiducia e riconoscono dignità anche ai figli di ladri, assassini, magnaccia e imbroglioni; trattano tutti con la (com) passione della solidarietà attiva di cittadini che abitano la stessa terra, lo stesso tempo e cercano un futuro più a misura d’uomo per tutti, anche per i deboli e gli emarginati… perché è proprio la res-publica che ci chiede “l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.” (art. 2 della Costituzione).
    Se poi invece di principi si voleva dire ideologia, come qualcuno ha cercato goffamente di interpretare e correggere, sia chiaro a tutti che, se la famiglia può scegliere ed esprimere la sua ideologia, la scuola statale non ha UNA IDEOLOGIA perché è scuola pluralista che accoglie e rispetta TUTTE le ideologie, come si conviene in una repubblica democratica. E quando la scuola statale immette in ruolo i suoi insegnanti, non chiede  e non indaga su quale credo professino e a quale partito politico aderiscano, per rispetto della privacy, certamente, ma soprattutto perché per la scuola statale “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (art. 3 della Costituzione).
    Ma non basta: la scuola di stato non è ideologica anche perché ogni insegnante per scelta professionale e deontologica è impegnato a far conoscere agli allievi i diversi punti di vista sulle questioni trattate in classe, nel rispetto del pluralismo delle idee, con spirito di tolleranza che si sforza di comunicare anche  ai suoi allievi per contrastare qualsiasi forma di fanatismo!
    Qualcuno ha detto, e noi lo ripetiamo:
    “educare non è riempire un secchio,  ma accendere un fuoco!”  
                                                                               William B. Yeats
    NOI LAVORATORI DELLA SCUOLA
    PUR CON LE NOSTRE FRAGILITA’ E LE NOSTRE INCERTEZZE
    SU QUESTI PRINCIPI SIAMO IMPEGNATI
    E SU QUESTI PRINCIPI CHIEDIAMO L’IMPEGNO DELLO STATO
    E DI TUTTE LE FIGURE ISTITUZIONALI.

    E VOI, CARI GENITORI?
    Documento proposto dalle RSU e approvato dal personale dell’Istituto Comprensivo 11 di Vicenza – cip.  1.03.2011


    Cartellone all'ingresso della scuola primaria dei Laghi