sabato 17 dicembre 2011

Legalità, Costituzione e Scuola: Piercamillo Davigo a Vicenza

 
Considerando la Scuola pubblica, che si fonda sui valori sanciti dalla Costituzione, un luogo centrale per la formazione del cittadino, abbiamo promosso per venerdì 13 gennaio 2012 alle ore 17.15, presso l’Istituto Canova di Vicenza, un incontro con il magistrato dr. Piercamillo Davigo, dal titolo

“Legalità, Costituzione e Scuola”
Riteniamo che questo incontro possa essere un’importante occasione di confronto e di stimolo per tutti i cittadini e in particolare per gli studenti.
Vi invitiamo a partecipare e  a diffondere l’iniziativa ringraziandovi fin d’ora per la vostra collaborazione, 

Assemblea difesa Scuola Pubblica Vicenza

scarica il volantino in A5 in bianco e nero e a colori
scarica la locandina in A4 in bianco e nero e a colori

Vicenza, 17 dicembre 2011

giovedì 15 dicembre 2011

Vicenza NO AL RAZZISMO: 16 e 17 dicembre


L'Assemblea difesa Scuola Pubblica di Vicenza

segnala

del Laboratorio teatrale interculturale del CTP-EdA
Venerdì 16 dicembre alle ore 20.30

presso Cooperativa sociale Insieme
Vicenza | Via Dalla Scola 255
tel. 0444-511562
Ingresso libero

a sostegno della campagna nazionale"L'ITALIA SONO ANCH'IO", per la modifica della normativa sulla cittadinanza e il diritto di voto amministrativo ai migranti. Nell'occasione verranno raccolte le firme di sostegno alle due leggi di iniziativa popolare.

e aderisce alla manifestazione

No al razzismo - No al fascismo - Diritto di cittadinanza - Diritto di uguaglianza

  Sabato 17 dicembre ore 15 
Vicenza, piazzale Stazione

Firenze è stata teatro di una gravissima aggressione razzista ai danni di alcuni ambulanti senegalesi due dei quali sono stati uccisi a colpi di pistola e tre sono rimasti gravemente feriti ad opera di un personaggio noto negli ambienti dell'estrema destra razzista, che poi al termine dell'operazione si è sparato.
Siamo sicuri, visti anche gli episodi di Torino, che ci sia chi mesta nel torbido e sia il frutto di anni di propaganda xenofoba e razzista portata avanti da quelle forze politiche che hanno governato il nostro paese, una campagna urlata a più riprese contro ogni diversità questo per spostare l'attenzione per il grave disagio sociale presente nel paese a seguito dei dettami e dei tagli imposti dalla BCE, cercando di instillare odio e pregiudizio verso i migranti, urlando che la colpa della situazione del paese è loro.
Nell'esprimere la nostra più totale solidarietà ed il nostro appoggio alla Comunità Senegalese, invitiamo tutte le forze democratiche ed antifasciste a rilanciare un'ampia mobilitazione per respingere con forza ogni forma di razzismo ed isolare quelle forze neofasciste e xenofobe che troppo spesso cercano anche protette dall'autorità costituita di rialzare la testa.
Non ci sono colori della pelle che tengano, non ci sono diversità di paese di origine: questo uno dei momenti in cui bisogna alzare la testa, costruire una unità e una solidarietà tra le persone che vengono colpite dalla crisi economico-finanziaria.
Contro il razzismo per la pari dignità tra tutti i cittadini e cittadine riconoscimento di cittadinanza italiana per i figli dei migranti nati in Italia, modifica del permesso di soggiorno non più legato al lavoro, togliere le leggi sulla casa che discriminano i migranti, riscatto anche nel loro paese per i contributi Inps, diritto di voto per i migranti, no alla manovra Monti.
Primi firmatari
Unione Sindacale di Base, Coordinamento Immigrati, Coordinamento Stranieri, Vicenzabenecomune


Si chiede di aderire anche formalmente in quanto è importante una partecipazione di varie sensibilità sociali alla giornata.
Ognuno partecipa con proprie bandiere e posizioni.
La manifestazione parte dalla stazione, attraversa il corso Palladio, va in piazzale Matteotti per poi finire in prefettura. 
Per adesioni: email: gcraniero@libero.it
pmzaguri-vicenza-0444514937-email: vicenza@usb.it
www.usb.it

venerdì 2 dicembre 2011

L’Era Monti e il pareggio di bilancio. Prima vittima la scuola?

dal sito MEGAchip
Scritto da F. Bentivoglio e M. Maggino  Domenica 13 Novembre 2011

L’Era Monti e il pareggio di bilancio. Prima vittima la scuola?


OLLIOLLIOdi Fabio Bentivoglio e Michele Maggino – Megachip.
Che cosa mai c'azzeccano le prove INVALSI con l'obiettivo di raggiungere il pareggio di bilancio dei conti italiani entro il 2013? Ce lo spiega Olli Rehn. Non sapete chi è? È un signore finlandese dall'aria ragionevole e bonaria che ispira fiducia e che ci indica la strada per un futuro migliore dal suo nordico osservatorio distaccato. Olli Rehn è il Commissario dell'Unione Europea agli Affari Economici e Monetari. Il 4 novembre 2011 ha inviato una lettera al nostro Ministro del Tesoro, chiedendo informazioni dettagliate sui provvedimenti annunciati dall’allora Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi nella famosa lettera di promesse all'UE di fine ottobre. 
Ebbene, questa lettera (quella di Olli Rehn) è per certi versi ancora più agghiacciante di quella famigerata di agosto di Draghi e Trichet.
Il nostro Olli ci fa capire in concreto che cosa vuol dire il commissariamento del nostro Governo da parte dell'UE e la riduzione di sovranità per il nostro Paese.
Olli dice che non è sufficiente quello che ha promesso il Governo italiano: servono misure aggiuntive per poter conseguire l'obiettivo di raggiungere il pareggio di bilancio. E allora ecco predisposto un prontuario sotto forma di domande, tanto per far vedere che non si tratta di ordini (che finirebbero tutti con dei bei punti esclamativi).
Il questionario è diviso in 11 capitoli per complessive 39 domande (qui si può scaricare il testo completo tradotto in italiano). Il questionario in generale vuole sapere con quali strumenti legislativi e con quali tempi parlamentari il Governo italiano ha intenzione di procedere alla realizzazione delle promesse fatte e addirittura pone pure una scadenza immediata per avere le risposte precise.
I vari capitoli affrontano argomenti di varia natura: si va dall'aggiustamento dei conti, alla riforma delle pensioni, alla riforma fiscale, al mercato del lavoro, all'uso dei fondi UE, alle liberalizzazioni, alle privatizzazioni dei beni pubblici. Il commissario dell'UE chiede tra l'altro esplicitamente «quali provvedimenti di riforma si pensa di varare nel settore delle acque, malgrado i risultati del recente referendum?».
Tra gli altri quesiti posti al governo italiano, quattro riguardano direttamente scuola e università, anzi, per dirla con il linguaggio usato nella lettera da questi tecnocrati, riguardano il “capitale umano” . Ecco il testo letterale:
 13. Quali caratteristiche avrà il programma di ristrutturazione delle singole scuole che hanno ottenuto risultati insoddisfacenti ai test INVALSI?
14. Come intende il governo valorizzare il ruolo degli insegnanti nelle singole scuole? Quale tipo di incentivo il governo intende varare?
15. Il governo potrebbe fornirci ulteriori dettagli su come intende migliorare ed espandere l’autonomia e la competitività tra le università? In pratica, che cosa implica la frase “maggior spazio di manovra nello stabilire le tasse di iscrizione”?
16. Per quanto riguarda la riforma dell’università, quali misure e quali provvedimenti devono essere ancora adottati?
Prima di proseguire è bene chiarire, per chi non fosse dentro le faccende strettamente scolastiche, che cosa sono le prove INVALSI.
L'INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e Formazione) predispone annualmente delle prove scritte che hanno lo scopo di valutare i livelli di apprendimento degli studenti italiani; dal 2009 la prova (di italiano e matematica) concorre nella valutazione finale dell'esame del primo ciclo di istruzione (per maggiori dettagli si può visitare il sito dell'INVALSI).
Sembrerebbe dunque qualcosa di molto specifico attinente la realtà scolastica italiana. Per anni gli insegnanti sono stati “martellati” con l'argomentazione che le prove INVALSI avrebbero avuto lo scopo di fornire un quadro unitario e una valutazione di sistema.
Nello stesso tempo, però, l'INVALSI ammette che «l'approccio scelto è stato quello di integrare la Valutazione di sistema e delle scuole in un quadro di riferimento o framework unitario, al fine di tenere insieme una prospettiva macro, utile a chi sia interessato ad una comprensione generale del funzionamento della scuola, e una prospettiva micro, centrata sulla singola unità scolastica». Ed è proprio su quest'ultimo aspetto (la singola unità scolastica, “individual schools” come recita il testo in inglese), che può apparire una sfumatura, che si centra il punto della lettera del nostro amico Olli. È evidente che non si ragiona più in termini di sistema scolastico ma in termini di singola unità scolastica che deve essere valutata sulla base di criteri omogenei funzionali ad una logica competitiva e di mercato. Si tratta cioè di un'impostazione che sovverte il dettato costituzionale. Diversamente non ci spiegheremmo la relazione tra la rassicurazione dei mercati sulla futura solidità dell'Italia con una verifica di quanto gli studenti italiani possano conoscere di Dante, Petrarca e Pitagora.
Come sarebbe? Insomma: che c'entra allora la scuola con il pareggio di bilancio? Il signor Olli è Commissario agli Affari Economici e Monetari: con quale autorità interviene per chiedere chiarimenti su un'istituzione deputata a formare l'uomo e il cittadino e che non riguarda le dinamiche monetarie e di mercato? È forse andato un po' fuori del seminato?
Purtroppo no! Siamo di fronte ad un documento che, se non altro, ha il merito di chiarire dove stiamo andando, a chi non lo avesse ancora compreso.
Questa lettera, insomma, ha un grande merito: svela la verità. La verità è che i test INVALSI fanno parte di un sistema complessivo concepito negli ultimi anni (a partire dalla riforma Berlinguer e dall'introduzione dell'autonomia per gli istituti scolastici e per le università), predisposto da organismi economici con l'obiettivo di implementare criteri di definizione e valutazione di un'istruzione appiattita e finalizzata alle esigenze del mercato e della competitività.
Tutti gli interventi dei grandi organismi internazionali (dal FMI, al WTO, alla Banca Mondiale) negli ultimi decenni, hanno mirato a creare un mercato mondiale omogeneo funzionale agli interessi della circolazione delle merci e dei capitali cancellando ogni differenza: le differenze in qualsiasi ambito della vita produttiva e culturale di una società sono viste come impedimenti e rallentamenti alla libera circolazione delle merci e al loro consumo.
Tutti dobbiamo avere le medesime competenze funzionali a questa ideologia.
Traduciamo in chiaro: dopo la perdita della sovranità politica (v. programma di governo scritto dalla BCE), dopo la perdita della sovranità nazionale (v. “guerra” di Libia), dopo la perdita della sovranità monetaria, ora si esige anche la perdita definitiva della sovranità culturale.
Si prendano dunque provvedimenti per quelle singole scuole che hanno ottenuto risultati insoddisfacenti alle prove INVALSI. I lumi della concorrenza e della competitività globale non possono permettere che le singole scuole rimangano indietro rispetto al passo dei tempi del neo-neo-liberismo. E dunque, come penserà il Governo italiano di intervenire sulle singole scuole e di alimentare “merito” e concorrenza? Quali provvedimenti saranno presi per incrementare la competitività tra le università?
Non si tratta quindi di pareggio di bilancio ma di colpire al cuore l'essenza della cultura che consiste nel coltivare diversità di linguaggi, di visioni del mondo e nel promuovere il ventaglio delle tante possibilità esistenziali percorribili nel corso della nostra vita.
Ci troviamo, oggi, novembre 2011, anni luce distanti dalla scuola così come pensata e delineata dalla nostra Costituzione più di 60 anni fa: come è possibile che sia accaduto tutto ciò? Come è possibile che una parte degli insegnanti (si spera minoritaria) partecipi attivamente a questo processo di svuotamento culturale e professionale senza rendersi conto che per questa via il docente è ridotto a semplice intermediario privo di ruolo e identità?