lunedì 15 giugno 2009

URGENTE: anticipi in Veneto della "epocale riforma"


“Riforma epocale” delle scuole superiori

e

anticipi in Veneto
!!!


In questi giorni sono state annunciate con grande enfasi le “riforme” della scuola secondaria di secondo grado:


Comunicato stampa del MIUR su Riordino istruzione tecnica e professionale

Comunicato stampa del MIUR su Riforma dei licei


In realtà per il momento esistono solo delle bozze di “schemi di regolamento” non recanti date e che fanno esplicito riferimento a norme ancora non ufficiali. Mancano anche rilevanti pareri istituzionali.
Queste le bozze in circolazione:

Schema di regolamento recante norme concernenti il riordino degli istituti professionali ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. + Allegati con quadri orari e corrispondenze tra percorsi attuali e nuovo ordinamento

Schema di regolamento recante norme concernenti il riordino degli istituti tecnici ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. + Allegati con quadri orari e corrispondenze tra percorsi attuali e nuovo ordinamento

Schema di regolamento recante “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”. + Allegati con quadri orari e corrispondenze tra percorsi attuali e nuovo ordinamento


Come sappiamo inoltre è notizia di questi giorni che il Tar del Lazio ha rilevato l’infondatezza della circolare sugli organici a causa della mancanza di atti fondamentali quali il piano programmatico ai sensi dell’articolo 64, comma 3 della legge n. 133 del 2008 che è appunto una delle norme di riferimento dei tre schemi di regolamento (terzo VISTO in quello dei licei e sesto VISTO negli altri due).
Mentre sul sito del Miur si legge che i regolamenti “sono stati approvati” dal CdM, su quello del governo, in una pagina web interamente dedicata al Riordino degli istituti tecnici e professionali
è scritto che il CdM “ha dato il via” a questi regolamenti (e si cita il Miur come fonte). Sempre sul sito del governo si può leggere in due pagine distinte, 1 (poco oltre la metà del testo) e 2 (in fondo al testo) che i regolamenti devono ancora essere sottoposti al parere della Conferenza unificata e del Consiglio di Stato.


Alcune nostre considerazioni:
Il Comitato Tecnico Scientifico degli Istituti Tecnici e Professionali e dei Licei (solo Scientifico per questi ultimi), con una composizione “paritetica” di docenti ed esperti del mondo del lavoro, potrà influenzare fortemente gli indirizzi delle Scuole anche perché si prevede la possibilità di stipulare contratti d’opera con esperti del mondo del lavoro e delle professioni.
Viene a mancare l’unitarietà del sistema di istruzione e formazione per la netta diversificazione dei percorsi previsti nel primo biennio impedendo, di fatto, le possibilità di passaggio da un tipo di scuola all’altro. Si delinea quindi una scuola classista che relega i Tecnici e soprattutto i Professionali ad una dimensione operativa di forza lavoro, non “in raccordo con” ma “asservita al” mondo produttivo.
Non è ancora defnito il ruolo delle Regioni sull’Istruzione Professionale e questo non lascia ben sperare anche alla luce del nuovo Titolo V della Costituzione (approvato nel 2001) che comprende il trasferimento di competenze e poteri alle Regioni in tema di istruzione e formazione.
I licei vengono teoricamente ridotti a sei per una migliore razionalizzazione ma è assolutamente credibile una proliferazione incontrollata (vedi Il liceo delle bugie di Pino Patroncini)

Intanto la Regione Veneto anticipa i tempi e propone con circolare del direttore generale dell’USR, Carmela Palumbo (Oggetto: Piano regionale per l’innovazione dell’Istruzione Tecnica - 19 maggio 2009), agli Istituti Tecnici di fare da pionieri della “riforma”. Leggendo il testo della circolare viene quasi il sospetto che più che un invito sia una richiesta di aiuto da parte delle Istituzioni ad orientarsi su regolamenti che le stesse hanno prodotto. Al momento mancano infatti di alcuni aspetti fondamentali. Un esempio fra tutti, le modalità con le quali articolare le aree di indirizzo "obbligatorie", inserendo al loro interno gli spazi di flessibilità previsti. Gravissimo inoltre, per promuovere la didattica per "competenze certificabili", definire la programmazione attuale “prassi basata sui programmi, configurati come elenco di contenuti” (circolare Palumbo), un insulto alla professionalità dei docenti e un colpo di spugna a decenni di metodologie didattiche consolidate.
Come se non bastasse pare che anche l’ente provinciale di Vicenza avrà un ruolo di coordinamento “fondamentale e strategico”. Come riferisce l’articolo Riforma tecnici e professionali di Anna Maria Bellesia (tratto da tecnicadellascuola.it del 20 aprile) l’Assessore all’Istruzione della Provincia, Morena Martini, sembra avere le idee chiare in merito.

In conclusione,

non facciamoci cogliere impreparati
e divulghiamo queste informazioni!

Come insegnanti stiamo attenti ai collegi docenti di questi giorni perché i Dirigenti Scolastici potrebbero proporre e far passare anticipi di “riforma” ( la scadenza della circolare è prevista per oggi 15 giugno ma potrebbe slittare, non si sa mai) e partecipiamo alle attività di Informazione/formazione del MIUR in modo consapevole. Pressiamo i nostri sindacati di riferimento affinchè recepiscano le nostre istanze e il nostro sconcerto.
Come genitori prepariamoci alla “Campagna di informazione” del MIUR, volta ad orientare alle scelte della scuola superiore studenti e famiglie.
Approfondiamo, facciamoci un’opinione e interveniamo in modo opportuno.


Alcuni pareri a seguito dell’incontro MIUR - sindacati su riordino di tecnici e professionali:

FLC Cgil: negativo
CISL Scuola: positivo nella sostanza ma negativo su alcuni aspetti
UIL Scuola: positivo

Altri pareri a seguito dell’incontro MIUR - sindacati su revisione assetto dei licei:

FLC Cgil: negativo
CISL Scuola: positivo nella sostanza ma negativo su alcuni aspetti
UIL Scuola: positivo nella sostanza ma negativo su alcuni aspetti
Gilda degli Insegnanti: negativo

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