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FEDERALISMO SCOLASTICO
Milano, 21/03/2010
In Lombardia dal prossimo anno gli Istituti professionali non rilasceranno più qualifiche ai nuovi iscritti, ma solo diplomi
creato da Mario Piemontese
A chi si iscrive oggi ad un Istituto professionale in Lombardia non verrà più rilasciata al termine del terzo anno una qualifica. Per ottenere la qualifica bisogna iscriversi a un corso di Istruzione e formazione professionale regionale.
Il 25 febbraio congiuntamente il Direttore dell'USR della Lombardia Giuseppe Colosio e il Direttore della DG Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Roberto Albonetti, hanno firmato una nota di chiarimento a proposito del rilascio di qualifiche da parte degli Istiuti professionali. A chi si iscrive oggi ad un Istituto professionale in Lombardia non verrà più rilasciata al termine del terzo anno una qualifica. Per ottenere la qualifica bisogna iscriversi a un corso di Istruzione e formazione professionale regionale.
In altre parole in Lombardia non sarà più necessario applicare il principio di sussidiarietà in materia di rilascio di qualifiche professionali. Lo Stato non dovrà più supplire la Regione, così come accaduto in questi anni, così come previsto dal Regolamento sul riordino dei professionali e dalla C.M n. 17/10 sulle iscrizioni. Secondo quanto scritto dai due direttori, Regione Lombardia è ormai in grado di applicare l'art. 117 della Costituzione e di esercitare l'esclusività che le compete a proposito di Istruzione e Formazione Professionale (IFP).
La legge n. 40/07, approvata durante il Governo Prodi, riassorbendo nel sistema di Istruzione di Stato gli Istituti tecnici e quelli professionali, che la Moratti avrebbe voluto regionalizzare, in maniera molto esplicita chiarisce che il percorso degli Istituti professionali è finalizzato al conseguimento di un diploma, coerentemente con quanto previsto dall'art. 117 della Costituzione.
Con l'accordo del 16 marzo 2009 Formigoni e Gelmini hanno definito in Lombardia l'offerta integrata tra Stato e Regione di Istruzione e Formazione Professionale: il prossimo anno 115 istituti statali su 376 offriranno corsi di IFP regionali. Regione Lombardia in questo modo vuole affermare a spese dello Stato il suo modello di Istruzione
Il percorso professionale statale permette al termine dei 5 anni il conseguimento di un diploma che dà accesso all'università, mentre il percorso regionale al termine del terzo anno rilascia una qualifica di II livello, al termine del quarto una qualifica di III livello e la possibilità di accedere all'Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS), ma non di accedere all'università, se non dopo un ulteriore anno integrativo di preparazione all'esame di Stato.
In Lombardia la maggior parte degli allievi al termine del terzo anno di un percorso di IFP regionale decide di non proseguire passando al quarto anno, mentre la maggior parte degli studenti degli Istituti professionali dopo il terzo anno decide di proseguire per ottenere il diploma. L'O.M. n. 87/04 prevede la possibilità di passare da un percorso di IFP regionale a un percorso di Istruzione Professionale Statale, ma in Lombardia mai nessuno è stato in grado di farlo, cioè di superare gli esami per passare da un Centro di Formazione Professionale a un Istituto Professionale Statale. E' evidente quindi che i due percorsi oltre a non dare le stesse opportunità danno anche formazioni diverse. Per lo stesso motivo non è mai saltato in mente a chi ha raggiunto la qualifica di III livello al quarto anno di IFP regionale, di fare un anno integrativo per poter sostenere l'esame di Stato e ottenere così la possibilità di accesso all'università.
I giovani lombardi saranno dunque discriminati, rispetto ai loro coetanei che vivono in altre regioni, perché per poter conseguire una qualifica professionale dovranno rinunciare a priori al diploma e quindi alla possibilità di andare all'università, e per conseguire un diploma dovranno rinunciare a priori a una qualifica professionale.
In Lombardia in questi anni il numero di iscrizioni nei CFP è aumentato, mentre quello negli Istituti Professionali Statali è diminuito.E' prevedibile quindi che la scelta di genitori e studenti che hanno escluso l'iscrizione a un Tecnico o a un Liceo, si orienterà soprattutto verso i percorsi che rilasciano qualifiche e non verso quelli che rilasciano diplomi. Assisteremo quindi alla regionalizzazione degli Istituti Professionali Statali e alla loro dequalificazione. Di fatto si realizzerà quello che era nelle intenzioni della Moratti e che la legge n.40/07 ha tentato invano di evitare. Il destino degli Istituti professionali è stato segnato 10 anni fa dalle modifiche al Titolo V della Costituzione, e non tanto da avvenimenti recenti.
Milano, 21 marzo 2010
Mario Piemontese
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