dal Giornale di Vicenza del 13/12/2010
«Diciamo ancora no alla riforma Gelmini»
SCUOLA/2. Domani appuntamento alle 8.30 alla stazione ferroviaria
Dopo la fiaccolata gli studenti tornano in piazza
Dopo la fiaccolata gli studenti tornano in piazza
Mobilitazione contro l'approvazione della riforma Gelmini: dopo la fiaccolata di venerdì scorso, partita da piazza Castello, domani è in programma una nuova manifestazione, lanciata dai rappresentanti d'istituto delle scuole superiori di Vicenza e provincia ed appoggiata da tutte le sigle studentesche.
Venerdì i partecipanti hanno portato con sè una bara che simboleggiava la morte dell'istruzione pubblica; domani, invece, si daranno appuntamento alle 8.30 in stazione e proseguiranno in corteo verso la Città degli studi, dove si terrà un dibattito finale sulla riforma.
«Da quando ci sono stati tolti otto miliardi, spacciando questo atto come riforma, abbiamo definitivamente smesso di credere al governo. - spiegano i promotori dell'iniziativa - Domani, tuttavia, sarà una giornata decisiva, perché sarà votata in Parlamento la fiducia a Berlusconi. Per questo noi dobbiamo, più che in qualsiasi altro giorno, scendere in piazza e riconquistare i nostri diritti che ci sono stati cancellati negli ultimi anni».
«Questa manifestazione - hanno aggiunto - deve essere un monito per chiunque governerà il nostro Paese. Siamo stanchi di non essere mai ascoltati e chiediamo investimenti per il futuro».
Gli studenti pongono l'accento sulle conseguenze della riforma Gelmini.
«Stiamo andando incontro a: privatizzazione, esternalizzazioni, tagli al diritto allo studio, dequalificazione della didattica e della ricerca. La riduzione della spesa messa in atto e giustificata dalla crisi economica, può essere così sintetizzata: attacco dei diritti al lavoro, aumento dell'età pensionabile, privatizzazione di servizi, sostegno diretto ad aziende private e banche».
Venerdì i partecipanti hanno portato con sè una bara che simboleggiava la morte dell'istruzione pubblica; domani, invece, si daranno appuntamento alle 8.30 in stazione e proseguiranno in corteo verso la Città degli studi, dove si terrà un dibattito finale sulla riforma.
«Da quando ci sono stati tolti otto miliardi, spacciando questo atto come riforma, abbiamo definitivamente smesso di credere al governo. - spiegano i promotori dell'iniziativa - Domani, tuttavia, sarà una giornata decisiva, perché sarà votata in Parlamento la fiducia a Berlusconi. Per questo noi dobbiamo, più che in qualsiasi altro giorno, scendere in piazza e riconquistare i nostri diritti che ci sono stati cancellati negli ultimi anni».
«Questa manifestazione - hanno aggiunto - deve essere un monito per chiunque governerà il nostro Paese. Siamo stanchi di non essere mai ascoltati e chiediamo investimenti per il futuro».
Gli studenti pongono l'accento sulle conseguenze della riforma Gelmini.
«Stiamo andando incontro a: privatizzazione, esternalizzazioni, tagli al diritto allo studio, dequalificazione della didattica e della ricerca. La riduzione della spesa messa in atto e giustificata dalla crisi economica, può essere così sintetizzata: attacco dei diritti al lavoro, aumento dell'età pensionabile, privatizzazione di servizi, sostegno diretto ad aziende private e banche».
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