venerdì 15 luglio 2011

Consegnate 43.740 firme al Presidente Napolitano




Il giorno 14 luglio dell’anno 2011 alle ore 12 una delegazione di 2 insegnanti, 3 studenti e 2 genitori rappresentativi di 43.740 cittadine e cittadini di tutta Italia , ha consegnato al Prefetto dott. MONTEFUSCO della segreteria della Presidenza le firme apposte da altrettante persone alla Petizione al Presidente della Repubblica.



Crediamo che questa petizione abbia potuto raggiungere così tante persone, partendo spontaneamente da un liceo milanese e diffondendosi in diverse parti d’Italia al di fuori delle organizzazioni sindacali e politiche, perché ben descrive i timori e le speranze di una larga fetta della popolazione. Timori e speranze relative al destino della nostra pubblica istruzione, che se pochi anni fa era malata, oggi pare annaspare agonizzante sotto la scure di quel complesso di norme alle quali si è dato il nome di “riforma Gelmini”.

La scelta della delegazione è stata quella di raccontare la quotidianità delle esperienze concrete di ció che accade nella scuola pubblica statale a seguito dei tagli agli organici e i finanziamenti.

Cosa succede nelle scuole a tempo pieno, nei licei, negli istituti tecnici, nelle scuole in ospedale; come vive un precario, quali le ripercussioni della loro presenza nelle classi; quali sono i diritti negati degli alunni/ e disabili.

Come ci indigna, a fronte di ciò che accade a noi della scuola pubblica, venire a conoscenza della scelta di aumentare i già ingenti finanziamenti diretti alla scuola privata.

Abbiamo ribadito la nostra incapacità di comprendere i motivi di queste scelte scellerate.

Dove sono gli sprechi da tagliare nella scuola statale ?

Abbiamo chiesto che il Garante della Costituzione intervenga affinché il Governo reintegri i fondi e gli organici sottratti alla Pubblica Istruzione e restituisca quelli impropriamente concessi agli Istituti paritari.

L’articolo 33 della Costituzione, al comma 3, recita: «Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato».

Questo ci aspettavamo dalla massima carica dello Stato.

L’incontro è durato un’ora e mezza.

La sensazione all’uscita è di aver colto nel segno. Anche in questo caso ci siamo accorti che parlare di scuola é vincente sempre, perchè fare entrare “le persone nelle nostre aule” raccontando il disastro che viviamo, fa allibire anche coloro che di fronte ai numeri non manifestano reazioni.

È stata apprezzata la costituzione del nostro movimento ” nato dal basso” e trasversale che rappresenta uno spaccato del popolo della scuola. Ne siamo sicuri!

Il prefetto ha sottolineato la ” buona notizia” di questi giorni che richiamava l’assunzione di 67.000 statali per la scuola.

Abbiamo sottolineato peró che, se anche fosse vera questa notizia, (qualche perplessità sui numeri l’abbiamo) 67.000 posti, comprensivi di 36000 posti per il personale ATA, suddivisi in tre anni e distribuiti nelle 110 provincie italiane non riescono neppure a coprire i posti dei pensionamenti!

Pur sottolineando la separazione dei poteri dello Stato e quindi l’impossibilità costituzionale del Presidente di intervenire direttamente sulle scelte governative, il prefetto ha ribadito l’interessamento costante del Presidente sui problemi legati alla scuola e alla cultura che manifesta in ogni occasione ufficiale.

Con questo atto di consegna, poniamo fine alla campagna “Petizione Napolitano”, ma non ci fermiamo qui.

Ci rimetteremo di nuovo sulla strada del movimento perchè pensiamo sia un dovere costituzionale prendersi cura di ciò che permette ai nostri giovani cittadini/e di crescere: la scuola statale.

Siamo convinti/e che questa scommessa non può vedere solo il popolo della scuola al tavolo di gioco.

Ci riproponiamo di mandare questa comunicazione a tutti i partiti del nostro Paese affinchè facciano la nostra stessa fatica e si impegnino per il rientro dei tagli e dei finanziamenti tolti alla scuola di tutte e tutti.

Comitato Nazionale per la petizione Napolitano a difesa della scuola pubblica statale

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