mercoledì 11 febbraio 2009

ISCRIZIONI SCUOLE PRIMARIE

Caro genitore,

avrai sicuramente seguito negli ultimi mesi il dibattito sui ‘provvedimenti Gelmini’ che riguardano la scuola.
Il maestro unico nella scuola primaria, la riduzione di orario, l’aumento del numero di alunni per classe in ogni ordine di scuola, renderanno sempre più difficile, se non impossibile, garantire elevati livelli di apprendimento per tutti ed ancor più assicurare la reale inclusione dei bambini con disabilità, dei bambini immigrati, la gestione delle situazioni di disagio legate alle progressive difficoltà delle famiglie.
L’ eliminazione delle compresenze renderà impossibile lavorare per piccoli gruppi, uscire sul territorio, fare gite e visitare musei, i laboratori e la didattica individualizzata, garantire l’assistenza negli orari di mensa. Nel lavoro degli insegnanti sono destinati a scomparire tutti gli spazi di corresponsabilità, di progettazione comune e di confronto.
Noi non intendiamo rassegnarci a tutto questo, vogliamo continuare con forza a sostenere la scuola della Costituzione, pubblica, di qualità, di tutti e per tutti.
Se condividi questa idea ti chiediamo di contribuire a sostenerla anche tu al momento dell’iscrizione alla scuola primaria di tua figlia o tuo figlio.

CHE COSA PUOI FARE?

Per i genitori delle future prime
  • sui moduli di iscrizione proposti dalla tua scuola scegli il massimo delle ore previste (40 ore – 30 ore), utilizzando una X solo sul modello orario prescelto e, anche se richiesto, non selezionare o indicare “ordini di preferenza” per altri modelli orari;
  • compila anche il modulo di iscrizione “integrativo” promosso dal Coordinamento provinciale genitori e insegnanti per richiedere esplicitamente i modelli organizzativi e didattici attualmente in vigore (con insegnanti contitolari, ore di mensa e ore di compresenza) . Lo consegneremo alla tua scuola, lo faremo protocollare e provvederemo ad inviarne copia alle autorità scolastiche competenti.
Per i genitori dei bambini che frequenteranno le classi 2^, 3^, 4^, 5^
  • pur non avendo alcun obbligo di iscrizione, chiedi la riconferma degli attuali modelli organizzativi, con la mensa, le ore di compresenza e la contitolarità dei docenti.

Questo gesto, unito a quello di migliaia di altri genitori di tante città italiane, servirà a dare più forza alle nostre richieste, a rendere più evidente che non siamo disponibili a svendere il futuro dei nostri figli.

Coordinamento provinciale genitori e insegnanti

iscrizione modulo classe 1^
iscrizione tempo pieno classe 1^
conferma modulo classi 2^ 3^ 4^ 5^
conferma tempo pieno classi 2^ 3^ 4^ 5^


Indicazioni pratiche per i moduli integrativi da allegare alle iscrizioni


Ogni scuola (comitati genitori o insegnanti) provvede a fare le copie per le proprie classi.

Per le classi prime sarebbe bene distribuire i moduli durante la presentazione della scuola ai genitori dei futuri alunni (assemblea effettuata da tutti gli Istituti). Meglio se la proposta viene da un rappresentante dei genitori oppure da parte di un insegnante (è sempre opportuno parlarne prima al Dirigente concordando che lasci 5 minuti alla fine della riunione a chi presenta e spiega l'iniziativa).

La raccolta dei nostri moduli può avvenire con una scatola posta in segreteria ( dove si va poi effettivamente a iscrivere i ragazzi) con sopra una scritta con la dicitura "moduli distribuiti dal comitato genitori" per evitare confusione con i moduli ufficiali. Alcune scuole hanno deciso invece di utilizzare anche per le prime un unico modulo con il posto per tutte le firme una sotto l'altra (come è previsto per le classi successive alle prime) e pensano di raccogliere le firme la sera stessa della riunione di presentazione. In ogni scuola un genitore o un insegnante devono ritirare la scatola dalla segreteria alla fine delle iscrizioni e fare 5 fotocopie di ogni foglio. Consegnare al Dirigente gli originali e fascettare le fotocopie in 5 plichi diversi con scritto sopra classi prime e il nome dell'Istituto. Come già detto, questo materiale deve pervenire alla saletta genitori del Canova il 7 marzo in orario 10.00-12.00; da lì verranno successivamente inviate ai destinatari.

Per le altre classi il modulo è quello comprensivo di più firme. Sarebbe opportuno utilizzare il momento della consegna schede per proporre a tutti i genitori di ogni classe di firmarlo (può essere proposto dagli insegnanti o da un genitore, dipende dalla disponibilità) ma ognuno sceglierà il momento che riterrà migliore.

Anche di questi moduli vanno fatte 5 copie e consegnati gli originali al Dirigente.

Tutti i moduli vanno raccolti in 5 plichi (ovviamente identici), fascettati con classi dalla 2^ alla 5^ e il nome dell'Istituto e consegnati anch'essi al Canova.

E' più complicato spiegarlo che farlo: è un'iniziativa che davvero richiede la collaborazione di tutti per avere un effetto a livello provinciale. Proviamoci e soprattutto diffondiamo l'iniziativa!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

GIUSTO PER UNA PLURALITA' DI INFORMAZIONE VI INVITO A LEGGERE L'INTERVENTO DI VITTORIO GAZERRO
Vittorio Gazerro è professore e dirigente scolastico in Toscana, nonché collaboratore di riviste pedagogiche e didattiche. Ha compiuto studi universitari in Italia (pedagogia e sociologia), in Germania e in Svizzera (linguistica), paesi dove ha soggiornato a lungo per conoscere scuole e sistemi scolastici, conducendo ricerche sull’insegnamento della lingua italiana ai figli di immigrati in Europa per conto della Commissione CEE di Bruxelles e del Consiglio d’Europa di Strasburgo.

M a e s t r o unico ? no grazie, prevalente.

La “riforma” della scuola in Italia di Vittorio Gazzerro
Sul cosiddetto “ ritorno “ del maestro unico, l’art. 4 del DL.n. 137 del 1.09.2008 si sono prodotte notizie generiche e frammentarie e informazioni televisive approssimative, talvolta confuse e imprecise, lanciate solo attraverso brevi comunicati e estemporanee interviste centrate sempre sul ”maestro unico “ !. A tutti diciamo che non ci può essere un ”ritorno” al maestro unico, quando la storia ci insegna che non ci sono mai puri e semplici ritorni, proprio perché le condizioni storiche, sociali e…scolastiche cambiano, come pure cambiano i profili professionali tra cui quella dei docenti.
Si sono sentite interpretazioni diverse sul significato di questa scelta pedagogica per la quale, prima di esprimersi frettolosamente per il pro o contro, occorre focalizzare bene l’argomento di cui si parla (tra l’altro è più corretto parlare di “ maestra “, visto che nella primaria in maggioranza sono in servizio delle insegnanti ).
Distinguiamo almeno tre punti necessari per la discussione e valutazione.
Primo punto. Non si tratta di ripristinare il “ maestro unico “, come scrivono superficialmente tanti giornali, quanto di passare dal modello attuale (team di maestri di pari grado che orbitano su due classi, coadiuvati da altri docenti specializzati in diversi settori (lingua straniera, religione, handicap, integrazione alunni immigrati..) ad un nuovo modello con un insegnante prevalente (non unico) sugli altri per numero di ore e di materie insegnate (19 su 24), sempre coadiuvato da altri due docenti per due e per tre ore settimanali, rispettivamente per religione e per lingua inglese.
E’ dunque più corretto parlare di docente prevalente, soluzione che può essere messa in pratica visto che, come vedremo nel punto tre, è attuata dalla maggioranza degli Stati membri dell’U.E.
Punto secondo. “ Basta ko sto maestro unico, xché maestro unico e maestro prevalente non sono modelli equivalenti”, si legge in un blog romano. In effetti ci si trova di fronte a tre modelli molto diversi. Il maestro unico ,di gentiliana memoria, è il modello attuato nella scuola elementare italiana fino agli anni Novanta: un solo docente, che insegna tutte le materie ed è l’unico titolare della classe che gli viene assegnata, dalla prima fino alla quinta. Il maestro prevalente era la figura prevista dalla riforma Moratti all’interno di un team di docenti , era la figura di riferimento per alunni e genitori segnatamente nei primi due anni della scuola elementare. Si tratta dunque di un docente prevalente, con il maggior numero di ore settimanali nella classe,capace di coordinare gli interventi di altri docenti che sono comunque presenti nella classe. Dal terzo anno sarebbe entrato il team di docenti con la suddivisione delle ore, ma sempre con una figura di riferimento. Il team di docenti è la formula attuale dei tre insegnanti su due classi introdotta con la riforma del 1990, con la suddivisione delle tre aree d’insegnamento (lingua, matematica, scienze ). I docenti sono tutti e tre titolari della classe dove svolgono un ugual numero di ore con gli alunni. E’ un modello che in molte occasioni è stato sottoposto a diverse critiche: precoce ed eccessiva ripartizione delle materie, con relativi specifici libri di testo, conseguente precoce secondarizzazione della scuola primaria, scarso coordinamento tra le attività ( e responsabilità didattiche) dei tre docenti nelle due classi, che ha dato luogo, spesso, a conflittualità interne al modulo. Inoltre non si tiene conto delle caratteristiche dell’alunno (conoscenza globale, priorità alle esperienze,.. e il suo modo di apprendimento non analitico, ma intuitivo/globale (ricordiamo Piaget e gli altri pedagogisti contemporanei). In concreto, in una giornata di scuola, sono sotto gli occhi di tutti sono le attività delle maestre in una stessa classe, così come si esprimono alunni e genitori: ”quella” di italiano, “quella“ di matematica, ”quella” di storia e geografia, ”quella” di inglese, ”quella” di religione ,”quella” di informatica ,”quella” di sostegno, ”quella” dell’ integrazione comunale, “quella“ delle attività opzionali! Così emergono un’organizzazione troppo complessa, orari troppo complicati, tempi che si irrigidiscono a scapito di continuità e coordinamento nelle attività, scarsa verifica e valutazione di tutto il lavoro svolto dal singolo alunno e quindi a scapito della coerenza educativa. Nel nuovo modello non si esclude , dopo i primi anni, una pluralità di presenze educative per arricchire l’esperienza scolastica, ma sempre in modo da garantire ai bambini della scuola primaria, ed ai loro genitori, un punto di riferimento fermo e chiaro, responsabile e permanente. Come avviene del resto in altre scuole di Paesi europei, dove nessuno ha seguìto l’attuale caotico modello italiano.
E veniamo così al terzo punto. Con buona pace di tutti coloro che hanno manifestato recentemente contro ”il maestro unico”, occorrerebbe guardare fuori dell’Italia, nei Paesi vicini e lontani, per conoscere che il modello del maestro/a prevalente è ampiamente diffuso, come abbiamo personalmente potuto constatare nella nostra pluriennale esperienza professionale nelle scuole belghe, tedesche, svizzere, francesi ed austriache. Così in Germania c’è un maestro unico nella 1 e 2 classe elementare, poi dal 3 anno vengono inseriti alcuni docenti per insegnamenti specifici, (a seconda dei vari Laender), così come avviene anche in Ungheria, mentre in Svezia l’ insegnante rimane nei primi tre anni del ciclo unico. In Austria per tutti i primi 4 anni della scuola primaria c’è un docente unico, coadiuvato da un docente di religione ed uno per lavori tecnico-pratici.
In Belgio, in Spagna, in Svizzera, in Portogallo, in Grecia, in Finlandia un insegnante unico insegna normalmente tutte le materie. Anche in Inghilterra c’è un docente unico per classe, solo però per un anno ( cambio ogni anno ).
Il maestro unico/prevalente non è un ritorno al passato, come si dice in Italia, ma un ritorno al presente, o meglio, al futuro a cui hanno già pensato i sistemi scolastici di tutti i Paesi in Europa, quattro dei quali hanno ottenuto i primi posti nelle classifiche internazionali per la qualità del servizio scolastico proprio per l’adozione del modello di insegnante unico/prevalente. Una considerazione finale va fatta nel contesto scolastico italiano: visto l’operato dei precedenti ministri della P.I., anche l’attuale doveva ricordare che sulle “ riforme” o modifiche di strutture serve maggiore confronto con chi nella scuola ci lavora e ci crede, tenendo anche presente il principio dell’autonomia funzionale delle istituzioni scolastiche e la necessità di un dialogo concreto per costruire di quel famoso patto educativo che tutti auspicano ,ma che pochi mettono in pratica.

Anonimo ha detto...

Non deve essere stato facile trovare qualcuno con un po' di curriculum specifico che, pur arrampicandosi sugli specchi, difende la figura del maestro unico (no grazie, prevalente). Complimenti all'Anonimo precedente...

Insegnanti scuola pubblica ha detto...

Mi scambierei volentieri con una maestra di religione o di inglese, che insegnano un'unica materia. Mi pare difficile definire prevalente e non unico l'insegnante che si troverà a gestire come minimo 10 o più programmazioni di materie diverse e di notevole spessore didattico. Italiano, matematica, scienze, storia, geografia, musica motoria, arte .... ma qui ci vuole una maestra con super poteri...aiutooo