venerdì 4 dicembre 2009

Supplenze “tagliate” e le lezioni vanno in crisi


dal Giornale di Vicenza di Domenica 29 Novembre 2009

SCUOLA/1. Francesco Bortolotto, coordinatore della Gilda, spiega gli effetti della riforma

Supplenze “tagliate” e le lezioni vanno in crisi

I presidi evitano di chiamare i sostituti perché le risorse sono limitate Bisogna ricorrere a “stratagemmi” e ne risente l’insegnamento
Classi superaffollate, nessuna ora a disposizione, cautela dei presidi nel nominare i supplenti per non rosicchiare risorse che sono già ridotte all'osso.
Per Francesco Bortolotto, coordinatore regionale della Gilda, i nodi della riforma stanno venendo al pettine e stanno mettendo in serie difficoltà l'organizzazione quotidiana delle scuole.
«Quando manca un insegnante, e in istituti con 100-150 insegnanti in servizio qualcuno malato capita ogni giorno - sottolinea Bortolotto - i dirigenti non hanno nessuno con cui sostituirlo, di conseguenza si “inventano” le soluzioni più discutibili, magari riunendo in aula magna due o tre classi sorvegliate da un solo insegnante o suddividendo la classe in quattro, cinque gruppi e smistandola in altre classi o ancora annullando l'ora di laboratorio e facendo rimanere in aula a fare teoria gli studenti di classi diverse».
Stratagemmi, questi, fa notare il sindacalista, che rischiano di compromettere il normale andamento delle attività didattiche. «L'insegnante che doveva spiegare il modello atomico di Bohr o il volume della sfera si ritrova così in aula magna dove il massimo che può fare è proiettare quello che c'è, magari un documentario sul paesaggio veneto. - continua il coordinatore - Le attività di laboratorio, che a parole tutti vorrebbero aumentare, in questo modo languono. Gli insegnanti, già alle prese con classi troppo numerose, si vedono recapitare ulteriori cinque o sei ragazzini che per giunta non conoscono. Morale, anziché insegnare si devono limitare, con fatica, a mantenere l'ordine».
Vie d'uscita? «Il ministero con la circolare del 6 ottobre scorso comunica che i dirigenti scolastici possono provvedere, per periodi di assenza anche inferiori a quindici giorni, alla nomina di personale supplente temporaneo. Ma in realtà molti presidi non la rispettano, perché altrimenti i conti andrebbero subito in rosso, dal momento che sono stati tagliati in modo drammatico i fondi per le supplenze».
Le cifre, rese note in un incontro svoltosi il mese scorso a Roma tra il ministero e i rappresentanti sindacali, purtroppo parlano da sole. I 759.315.599 euro erogati nel 2007 diventano 607.215.113 nel 2008. Quanto al 2009, i fondi finora arrivati a destinazione coprono il periodo che va da gennaio ad agosto ed ammontano a 631.636.435 euro.
«A breve dovrebbe essere erogato alle scuole uno stanziamento di 150 milioni di euro quale acconto dei restanti quattro mesi del 2009 – spiega Bortolotto riferendo dell'incontro con il Miur – ma la situazione rimane ugualmente critica. Dal 2007 al 2008, infatti, (si tratta di stanziamenti per anno solare) nell'erogato, che è quello che conta, si è verificato un taglio di circa 150 milioni di euro. Le supplenze però non sono diminuite, di conseguenza dai 631 milioni erogati nel 2009 vanno tolti i 150 milioni utilizzati per pagare in ritardo le supplenze dell'anno precedente».
«Al 2009 restano circa 500 milioni - conclude - 260 meno del necessario, senza contare che i 150 milioni promessi “a breve” non sono sufficienti nemmeno a coprire le supplenze che venivano effettuate quando ancora nelle scuole c'erano insegnanti con ore a disposizione».

Nessun commento: