martedì 19 gennaio 2010

COMUNICATO STAMPA

COMUNICATO STAMPA 
dell'Assemblea difesa Scuola Pubblica di Vicenza

Genitori, studenti, insegnanti e personale ATA dell’Assemblea difesa Scuola Pubblica di Vicenza denunciano le serie difficoltà in cui si trovano le scuole superiori a causa di una “riforma” non condivisa e affrettata ma, come quella per le scuole primarie e secondarie di 1° grado dello scorso anno, dettata unicamente da esigenze di tagli al bilancio dello Stato, difficoltà che si trasformeranno in gravi disagi per studenti e genitori se sarà avviata dal prossimo anno scolastico.

In questi giorni gli istituti superiori della provincia di Vicenza, come quelli di tutta Italia, stanno affrontando, in un clima di confusione generale, il difficile compito dell’orientamento per gli alunni delle terze medie che dovranno scegliere dove iscriversi entro il prossimo 26 marzo.
Il termine delle iscrizioni è stato prorogato perché l’iter legislativo non è ancora concluso.
L’ultimo “parere” del Consiglio di Stato mette dei paletti all’attuazione della “riforma” richiedendo di seguire un preciso percorso normativo (non previsto dal ministro Gelmini) che prorogherà ulteriormente i tempi.
Alcune scuole si sono rifiutate di svolgere le attività di orientamento per protesta e a causa della mancanza di elementi certi, mentre altre affrontano tale compito ammettendo di non sapere a cosa si sta andando incontro. C’è tuttavia anche qualche dirigente che, approfittando della situazione, cavalca l’onda mettendo in atto una vera e propria propaganda a livello nazionale.

A fronte di una chiara e lucida determinazione ad attuare una pesantissima riduzione di organico (87.400 docenti e 44.500 ATA in meno ) da attuarsi in tre anni, non risulta a tutt’oggi una altrettanto chiara strategia in materia didattica, né per quanto riguarda la scuola primaria, il cui nuovo regolamento è già entrato in vigore provocando disagi e sofferenze che continuano ad essere denunciati da genitori ed insegnanti, né per la cosiddetta riforma delle scuole superiori che prefigura un impoverimento dell’offerta formativa obbedendo essenzialmente anch’essa ad una logica di tagli.
La “nuova” scuola secondaria superiore prevede una forte differenzazione tra i percorsi dei licei, degli istituti tecnici e degli istituti professionali. È prevedibile conseguenza un divario sempre più forte tra classi sociali che potranno continuare a mantenere nel tempo lo status acquisito.
In barba al Decreto n.139/07 che prevede l’elevamento dell’obbligo scolastico a 16 anni, la struttura dei primi due anni delle diverse tipologie di scuole viene altamente diversificata rendendo eterogenei i percorsi di studio e, di fatto, impossibili i passaggi da una scuola all’altra (a volte anche tra gli stessi licei di differenti indirizzi).

Ricordiamo inoltre che, a partire da quest’anno scolastico (2009/2010), i tagli del governo hanno già determinato l’aumento del numero di alunni per classe in tutte le scuole di ogni ordine e grado con la conseguenza di un impoverimento della qualità dell’azione didattica che penalizza principalmente gli studenti con maggiori difficoltà.

In particolare, per quanto riguarda le scuole della provincia, in base ai dati, seppur ancora parziali,delle schede raccolte nell’ambito dell’ iniziativa “Contiamo i tagli della Gelmini”da noi promossa, risulta una prima valutazione negativa degli effetti di tale politica: aumentato il numero degli alunni per classe, diminuito il numero degli insegnanti e del personale ATA, ridotti i fondi per le spese di funzionamento e per i corsi di recupero, invariato il numero degli insegnanti di sostegno in presenza di un aumento degli alunni certificati, impossibilità di sostituire gli insegnanti assenti, … .
Proteste, malumori e iniziative per bloccare questa “riforma” continuano a diffondersi nelle scuole di tutta Italia.

A tutto ciò si aggiunga che i testi dei regolamenti che “dovrebbero” entrare in vigore nell’anno 2010/11 (approvati in prima lettura dal CdM in data 28 maggio e 12 giugno 2009) sono stati oggetto di numerose critiche, richieste di revisione rilevanti e pareri sostanzialmente negativi da parte degli organismi istituzionali tenuti ad esprimersi prima della approvazione definitiva (Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, Conferenza delle Regioni, Consiglio di Stato, Commissione Cultura della Camera).

Alla luce di tutto questo, genitori, studenti, insegnanti e personale ATA dell’Assemblea difesa Scuola Pubblica:
  • ritengono che l’avvio della “riforma” nelle scuole superiori a partire dal prossimo anno scolastico sarebbe affrettato e approssimativo e che i tempi ristrettissimi per attrezzarsi ai notevoli cambiamenti previsti porterebbero a inevitabili disagi e disastrose conseguenze sul piano organizzativo e didattico;
  • reputano necessaria una radicale revisione delle linee di intervento sulle scuole secondarie di 2° grado che salvaguardi e potenzi la qualità dell’azione didattica ed educativa attraverso un effettivo coinvolgimento delle scuole in fase preparatoria;
  • sollecitano un’analisi approfondita, da parte del Ministero, della situazione attuale e dei primi esiti della “riforma” nelle scuole primarie e secondarie di 1° grado;
  • invitano tutti i lavoratori della scuola, i genitori, gli studenti, i sindacati, i rappresentanti delle istituzioni e tutti coloro che hanno a cuore le sorti della Scuola Pubblica ad esprimersi in tal senso, anche attraverso delibere di assemblee, comitati genitori, collegi docenti e consigli d’istituto.

Assemblea difesa Scuola Pubblica Vicenza

Vicenza, 19 gennaio 2010

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