venerdì 20 novembre 2009

COMPRENSIVO 5: UN ESEMPIO DA IMITARE!!!

dal Giornale di Vicenza di Mercoledì 18 Novembre 2009

RIFORMA E TAGLI. All’istituto comprensivo 5 l’iniziativa di ben 121 insegnanti (su 134)


Lettera dei docenti ai genitori
«Così si rovina la scuola»


«Un ritorno al passato con poche attività e sempre meno personale»

«Cari genitori, l'anno scolastico che è appena iniziato non sarà come tutti gli altri». L'esordio non è dei più rassicuranti e ciò che segue neppure.
Si tratta di una pagina in cui 121 insegnanti su 134 dell'istituto comprensivo 5, diretto da Augusto Bellon, spiegano che i provvedimenti governativi in tema di istruzione pubblica stanno tagliando le gambe alla scuola e avranno pesanti ripercussioni.
Scuola che, fino a ieri, grazie anche alle compresenze, poteva offrire progetti e attività integrative, poteva garantire gite e uscite didattiche e che all'improvviso, per effetto della contrazione delle cattedre e del prolungamento di queste a diciotto ore, si ritrova invece con il fiato corto.
Tanti i problemi che adesso gli insegnanti si trovano a dover fronteggiare: l'impossibilità di seguire i ragazzini stranieri nell'alfabetizzazione, di proporre ore alternative a chi non si avvale dell'insegnamento della religione cattolica, di attuare il sostegno, e di mantenere il servizio mensa. Insomma una scuola in apnea e senza risorse, come sottolinea Tonino Romano, docente di lettere alla media Giuriolo e collaboratore di presidenza.
«Stiamo toccando con mano - spiega - come questa politica incida pesantemente sull'offerta formativa che viene inevitabilmente depauperata, soprattutto alle scuole medie. Basti pensare, a questo proposito, che quest'anno nei cinque plessi dell'istituto verranno attuati sessanta progetti in meno rispetto all'anno scorso».
Il professor Tonino Romano fa inoltre notare che delle ore straordinarie effettuate lo scorso anno non è ancora arrivato un centesimo e che il fondo d'istituto è tutt'altro che il pozzo di San Patrizio.
Bilancio in rosso, dunque, di questa prima tranche di anno scolastico in cui si è verificato anche un «aumento degli alunni per classe, a dispetto - si legge nella lettera distribuita a tutte le famiglie degli studenti - di qualsiasi considerazione didattica e delle norme di sicurezza. Inoltre la diminuzione del personale ausiliario rende più difficile il riordino e la pulizia degli ambienti, finendo così per caricare i docenti di ogni ordine di scuola di compiti che poco dovrebbero avere a che fare con l'insegnamento».
«Siamo d'accordo sulla necessità di razionalizzare - prosegue Romano - ma questo non significa tagliare in modo indiscriminato, rendendo di fatto impossibile portare avanti quelle attività che fanno la differenza tra una scuola intesa come luogo circondato da quattro mura dove si seguono “quei” programmi e una scuola come luogo formativo, dove i ragazzi crescono e si arricchiscono grazie anche alle esperienze che vengono loro proposte».
Ecco allora che gli insegnanti del comprensivo 5 «hanno scelto di utilizzare - prosegue ancora il testo - le sempre più carenti risorse finanziarie e di personale a disposizione per garantire le attività ritenute di importanza prioritaria, ridimensionando le altre e rinunciando definitivamente ad alcune che, per quanto importanti e utili per gli studenti, non si sa come realizzare nelle attuali condizioni».
Una coperta troppo corta, insomma, «ma questo - concludono i docenti firmatari della lettera rivolgendosi ai genitori - è l'attuale indirizzo verso cui va il sistema scolastico, un ritorno indietro nel tempo ad una scuola chiusa con poche attività e pochi insegnanti. Di ciò, del resto, pensiamo vi sarete accorti già da i primi giorni di scuola. Tutto il resto ci sembra solo sterile propaganda».

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