giovedì 6 novembre 2008

articolo dal Giornale di Vicenza sul Boscardin

dal Giornale di Vicenza del 05/11/08

DISAGI AL BOSCARDIN. A rischio pure le gite
Effetto Gelmini Pausa pranzo sotto la pioggia

«Papà, sono fuori da scuola, sto mangiando il panino sotto la pioggia. Non ci lasciano entrare fino all’inizio pomeridiano delle lezioni».
Scena di ieri, fuori dall’Istituto Boscardin, diluvio d’acqua, cappucci in testa, ombrelli aperti. Freddo neanche tanto, ma panini e pizzette mezzi bagnati, con il rischio di rovinarsi la digestione. La pausa è veloce, circa 30 minuti fino alle 14.10. Ma non si può restare dentro la scuola, in quella che fino allo scorso anno era stata deputata all’aula mensa. Una saletta al calduccio dove consumare il panino tra la fine delle lezioni mattutine e l’inizio di quelle pomeridiane. Con tanto di sorveglianza da parte dei docenti finanziata dall’inizio dell’anno. Quest’anno niente.
All’Istituto Boscardin la protesta dei docenti contro la riforma Gelmini sta avendo due effetti concreti. Primo: gli studenti fanno la pausa mensa fuori dalla scuola perché non c’è nessuno che li sorveglia dentro. Secondo: i ragazzi rischiano di non fare le gite scolastiche.
Sul primo effetto la protesta va a braccetto con la norma che, a tal proposito, è chiara: si può stare dentro la scuola solo in orario scolastico.
«La possibilità di rimanere dentro la scuola in orario non scolastico - spiega il dirigente Mauro Maria Perrot - era stata una deroga finanziata all’inizio dello scorso anno scolastico per pagare la sorveglianza fatta dal personale. Quest’anno è saltata». E i ragazzi, molti anche minorenni, devono uscire una volta che hanno finito le lezioni del mattino per poi rientrare quando hanno i pomeriggi. Consumando il loro panino fuori. Che può anche andare bene se la giornata è soleggiata, ma che ieri ha scatenato un certo malumore tra i genitori preoccupati per i loro ragazzi.
Quanto alle visite d’istruzione, per ora sul tavolo del dirigente del Boscardin non ci sono richieste. Ma non ci saranno neppure molte alternative: se si trovano i docenti che accompagnano i ragazzi bene, altrimenti salteranno.
Questo, del resto, è stato annunciato anche al Piovene dove con una lettera gli insegnanti hanno dichiarato: «Siamo consapevoli di togliere un'opportunità didattica e formativa, ma ricordiamo che la partecipazione a questo genere di iniziative è facoltativa per il docente».
Quindi blocco delle gite. Blocco della sorveglianza negli orari extra scolastici. La protesta anti riforma Gelmini è anche questo. R.B.

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