dal Gazzettino di sabato 22 novembre
Prima lezione fuori orario organizzata dalla "assemblea in difesa della scuola pubblica" per illustrare nei particolari la riforma
Polegge, serata bianca per cinquanta genitori
Scuola aperta di serale per una lezione sulla riforma Gelmini dedicata ai genitori. È accaduto giovedì alla scuola primaria di Polegge, durante la prima delle tre "serate bianche" promosse dalle maestre legate all'assemblea per la difesa della scuola pubblica. A Polegge erano una cinquantina le mamme e i papà che hanno risposto all'invito delle insegnanti a prendere parte dalle 18 alle 20 all'assemblea-lezione, mentre i bambini giocavano con Arciragazzi. Le maestre hanno distribuito ai genitori il testo del decreto, il Piano programmatico dei tagli alla scuola previsti dalla legge 133, la mozione Cota (sulla creazione di classi separate per gli alunni stranieri), «fino all'ordinanza del consiglio nazionale della Pubblica amministrazione, organismo presieduto proprio dalla Gelmini, che prende posizione contro questa riforma», sottolinea l'insegnante Paola Beltrame. E dalla lettura dei testi legislativi qualche genitore ammette di aver capito qualcosa in più. Per Marina Marcolini, mamma di Simone e docente universitaria, «è peggio di quanto mi aspettassi. Leggendo questi documenti si ha veramente l'impressione che si tratti di un problema economico, che si voglia solo tagliare e risparmiare sulla pelle degli utenti. È una questione che interessa tutti e la cosa che mi dispiace di più è che la scuola di mio figlio funziona benissimo». A confermarlo Rosanna Ambrosini: «Qui è come stare in una grande famiglia. Sono preoccupata per il futuro di mia figlia Elena. Mi sembra che tagliando sull'istruzione si voglia creare una società di ignoranti. Da una parte si introduce l'Educazione civica, dall'altra si compromette il diritto all'istruzione, mi sembra un controsenso». L'introduzione del maestro unico e la riduzione del quadro orario avranno riflessi, secondo i genitori di Polegge, sul bilancio familiare: «Quando verrà meno il tempo pieno - fa notare Ambrosini - dovrò trovare una baby sitter che si occupi di mia figlia».
Prossima "serata bianca" giovedì 27 novembre alla scuola primaria del comprensivo 11 di Laghetto e alla Pertini di Via Einaudi. Laura Pilastro
dal Giornale di Vicenza di domenica 23 novembre
NUOVE INIZIATIVE CRITICHE. «Senza risorse e senza persone sarà arduo istruire i ragazzi»
Via alle “notti bianche” nelle scuole vicentine: «Sveliamo la riforma»
di Anna Madron
Le hanno battezzate “notti bianche" in omaggio alla cultura e al sapere che tra i banchi dovrebbero essere di casa.
Anche se in tempi di tagli e di economie forzate qualche dubbio è lecito, specie pensando ad una scuola con meno insegnanti, meno ore, meno soldi a disposizione. In ogni caso tutto quello che, come da una lavagna, dall'istruzione verrà cancellato per effetto della “169", sarà al centro di un ventaglio di serate “bianche" organizzate nei prossimi giorni dall' “Assemblea in difesa della scuola pubblica".
Dalle 18 in poi le scuole elementari e medie della città apriranno i cancelli per accogliere famiglie, ragazzi, cittadini desiderosi di capire cosa succederà a partire dal prossimo anno scolastico. Ad inaugurare questa staffetta di “scuole aperte" (il calendario con gli istituti che vi aderiranno è ancora in via di definizione), è toccato, giovedì scorso, alle elementari di Polegge dove le famiglie dei 110 bambini iscritti si sono date appuntamento nelle aule e, divise in gruppi, si sono addentrate con l'aiuto delle insegnanti e di Federico Magliaretta, docente del Boscardin e referente dell'Assemblea in difesa della scuola pubblica, nei meandri delle leggi, dei regolamenti, dei piani programmatici, mentre in video scorrevano le immagini delle attività - progetti, laboratori, uscite didattiche - promosse finora dalla scuola e sulle quali pesa adesso un grosso punto interrogativo.
Un copione che le elementari di Laghetto seguiranno pressoché identico giovedì 27 novembre, dalle 18 alle 20. Anche in questo caso gli adulti potranno sedersi sui banchi e “lavorare" sui punti salienti della riforma sui quali verrà poi incoraggiato il dibattito. Insomma c'è voglia di capire e soprattutto di confrontare la “vecchia" scuola con quella “nuova" che da settembre vedrà la luce tra polemiche non ancora sopite.
A mettere fuoco sotto la legna ci ha pensato anche il Consiglio nazionale della pubblica istruzione che qualche giorno fa ha espresso un parere fortemente negativo sulla riforma che, recita la sentenza, “rappresenta una destrutturazione del sistema scolastico pubblico e comporta una netta riduzione quantitativa e qualitativa dell'offerta formativa”.
Una presa di posizione che viene condivisa in pieno anche dai docenti del comprensivo 8 dei Ferrovieri dove il prossimo 4 dicembre le porte dei vari plessi resteranno aperte dalle 18 alle 20 nell'ambito, appunto, di queste serate "bianche", organizzate per fare un po' di luce su una legge che risulta di difficile applicazione anche per gli addetti ai lavori.
«L'unica certezza - sottolinea Isabella Cominato, insegnante di matematica alla media di via Carta e vicepreside dell'ottavo comprensivo - è che senza risorse e senza materiale umano costruire una scuola che dà risposte soddisfacenti sarà davvero arduo. Ai genitori che prenderanno parte a questi incontri mostreremo cosa intendiamo, invece, per scuola di qualità e quali sono le iniziative che abbiamo portato avanti con impegno e passione in questi anni. Coinvolgendo e aiutando anche gli alunni stranieri, vera e propria “ricchezza” che è controproducente per tutti, oltre che poco educativo, confinare in classi separate».
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