Giornale di Vicenza 13/11/08
IL DOCUMENTO. Insegnanti contro la legge 133
Tagli alla scuola Ora il Pigafetta boccia Tremonti
Il collegio docenti: «Costretti a far lezione al pomeriggio»
Il collegio docenti del liceo Pigafetta boccia senza mezzi termini la “legge Tremonti” nelle parti in cui stabilisce «rilevanti cambiamenti» e tagli di risorse per le scuole superiori.
È una presa di posizione netta quella degli insegnanti del liceo vicentino, che analizza sette questioni principali sulle quali convergono le forti critiche alla legge 133, la cosiddetta “finanziaria 2008”.
«Se la scuola è “sede privilegiata di formazione integrale della persona” - osserva l’assemblea degli insegnanti nel documento ufficiale adottato - non può essere oggetto di scelte che ci risultano frettolso, fondate su necessità di evidente natura economica, ma tutt’altro che chiare nella sostanza pedagogica e formativa».
I TAGLI ALLE MATERIE. Il collegio docenti contesta le «economie di spesa» previste dalla legge, tramite una «revisione dell’attuale assetto oridinamentale, organizzativo e didattico». Tagli alla scuola, insomma, ai quali gli insegnanti dicono «no». A partire dal prossimo anno scolastico, ricordano, «è prevista la riduzione dal 30 al 50 per cento dell’orario settimanale di alcune materie. Non è previsto però un ripensamento degli obiettivi di apprendimento che, a quel punto, i docenti dovrebbero comunque assicurare e gli studenti raggiungere». Un sistema, dunque, che secondo i docenti non può funzionare.
«CORSI POMERIDIANI». Altre novità contestate sono «l’incremento del rapporto alunni-docenti, ovvero classi più numerose, con conseguente indebolimento dell’efficacia dell’azione didattica» e «il possibile ricorso al doppio turno di lezione, anche con frequenza pomeridiana, data la limitata capienza delle aule esistenti in molti istituti, come il nostro».
La legge, inoltre, prevede la “razionalizzazione e l’accorpamento delle classi di concorso”, così «costringendo i docenti a improvvisare competenze professionali complesse e provocando uno scadimento della qualità dell’azione didattica». Senza contare che è prevista la «sospensione delle procedure per l’accesso alle scuole Siss e la riduzione dei docenti, con decine di migliaia di posti di lavoro in meno».
Per tutte queste ragioni il collegio docenti del Pigafetta esprime «dissenso» rispetto alla legge e «viva preoccupazione in merito alle conseguenze per il personale scolastico, gli studenti e le famiglie».
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