domenica 5 aprile 2009

Festival delle Città Impresa

Questo il testo del documento letto il 3 aprile in piazza Falcone e Borsellino a Schio .

IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA

Il problema dell'istruzione è oggi al centro dell'attenzione pubblica e dell'azione di governo. Non a caso, per parlare di istruzione il "Festival delle città impresa" ha invitato - oltre ad amministratori ed imprenditori - rettori universitari, l'Assessore all'Istruzione della Provincia di Vicenza Martini, l'Assessore regionale all'Istruzione Donazzan e la Ministra Gelmini.

L'idea è creare una scuola-impresa, che va verso la privatizzazione: secondo la PDL-Aprea ogni scuola potrebbe avere dei partner privati che concorrano alla sua gestione. Insomma una privatizzazione strisciante con la trasformazione in fondazione. Primo passo è minare l'organo deliberativo principale della scuola, il Consiglio d'Istituto, sostituito da un Consiglio d'amministrazione composto anche da membri esterni.

Inoltre si vogliono ancora ridurre gli investimenti per l'Istruzione pubblica al fine di coprire i buchi del bilancio statale, benchè i dati del MPI dicano che nel nostro paese la spesa per la scuola è passata dal 4,0% del PIL negli anni '90 al 2,8% di oggi. L'ITALIA SPENDE PER L'ISTRUZIONE MENO DELLA MEDIA dei Paesi OCSE (dati CENSIS): il 9,7% della Spesa Pubblica contro ilo 13,3 dei Paesi OCSE.

La "riforma Tremonti-Gelmini" intende tagliare ben 8 mld. e 132.000 posti di lavoro. Un taglio senza precedenti: aumento del numero degli alunni per classe e diminuzione del quadro orario per tutti gli ordini di scuole, riduzione delle materie tecniche alle superiori, affossamento del tempo pieno, diminuzione delle ore di lingue (L.133 del 6-8-08). Senza parlare delle aule incapienti non in regola coi parametri di sicurezza ed il fatto che in Italia a livello strutturale una scuola su 4 non rispetta detti parametri. Nelle scuole private invece il finanziamento statale dal 2000 (anno dell'istituzione della parità scolastica) al 2007 è triplicato passando da 179 milioni di Euro a 545 milioni.


La scuola non è un'azienda e la sua qualità non si misura dai risparmi attuati ma dagli investimenti realizzati. Nel progetto Gelmini non vediamo nessuna innovazione, bensì un preoccupante regredire della scuola pubblica.

In questi mesi tutto il mondo della scuola - attraverso manifestazioni, assemblee, scioperi, raccolta di moduli d'iscrizione della buona scuola, concerti e lezioni all'aperto - si sta mobilitando per difendere la scuola pubblica come bene comune. Oltre 32.000 sono solo in Veneto le firme raccolte per richiedere tempi pieni e tempi lunghi alle elementari.

E' per questo che, in occasione del Festival delle città-impresa, siamo ancora una volta in piazza per difendere un bene che appartiene alla società intera.

  • No alla scuola-azienda
  • No ai tagli di finanziamenti, cattedre, sostegno
  • no al maestro unico
  • no all'aumento degli alunni per classe
  • no alla "normalizzazione" del dissenso studentesco tramite la minaccia del 5 in condotta.
SI' AD UNA SCUOLA STATALE INDIPENDENTE DAGLI INTERESSI PRIVATI CHE OFFRA A TUTTE/I PARI OPPORTUNITA'

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