domenica 5 aprile 2009

volantino coordinamento regionale


Non ci lasceremo ammaliare

dalle sirene (e dai tritoni...)

della politica !!!



Caro Governo, caro Ministro Gelmini,

nella fretta di completare il vostro disegno politico di distruzione della scuola pubblica italiana, iniziato con l’articolo 64 della legge 6 agosto 2008 che taglia 8 miliardi di euro all’istruzione, non avete fatto i conti fino in fondo.
In questi mesi si è estesa e radicata una mobilitazione che ha percorso le scuole e le piazze, con decine di campagne, centinaia di momenti informativi e iniziative, decine di migliaia di firme raccolte (oltre 32.000 solo in Veneto), la schiacciante richiesta in tutto il paese di tempi pieni e tempi lunghi a cominciare dalle iscrizioni alle classi prime.
La rabbia e l’indignazione espresse contro i tagli alla scuola con grande senso di civiltà e democrazia, ma con altrettanta radicalità e impazienza, da parte di genitori e insegnanti, sono state tali da indurre persino molti vostri assessori regionali e amministratori locali a preoccuparsi per le proteste dei loro concittadini e ad interrogarsi sulla possibilità di limitare i danni prodotti dalle vostre scelte!

Lo hanno fatto - tra mille schizofreniche piroette - difendendo disciplinatamente i vostri provvedimenti, ma sostenendo che sarebbe stato meglio non applicarli troppo alla lettera dove governano loro! Si sono inventati un fantomatico “modello veneto virtuoso” da decantare e difendere. Si sono messi in mostra davanti a telecamere e giornalisti, novelli difensori del “tempo lungo”.

Se ci sarà qualche ridimensionamento nei tagli, esso sarà dovuto alla pressione e alla mobilitazione delle famiglie e degli insegnanti. Sulla questione “tempo-lungo” vi invitiamo a fare un semplice sondaggio fuori dai cancelli di qualunque scuola: la sola idea che venga a mancare il servizio mensa a partire dal prossimo anno scolastico è semplicemente impensabile perché la protesta di questi mesi si trasformerebbe in ostilità e rivolta aperta!
Sono invece le imminenti scadenze elettorali che producono “effetti”, ed ecco i vostri stessi rappresentanti locali annunciare trionfalmente che, grazie al loro intervento e alle loro delibere … taglierete meno di quanto avevate previsto: vi sfugge il paradosso di una situazione nella quale chi crea un danno ed è poi costretto a fare marcia indietro, alla fine si vanta pure del risultato ottenuto!

Noi, genitori e insegnanti, aspettiamo fatti concreti oltre che annunci sui giornali: non prendiamo per buone le novità, ma siamo felici se state iniziando a cambiare idea.
Ma, ve lo ricordiamo, sappiamo anche distinguere la verità dalle menzogne.
Menzogna è stata quella di far credere che un aumento dei modelli orari a disposizione delle famiglie significasse una maggiore libertà di scelta: perché alle oltre 300.000 famiglie italiane che hanno scelto il modello orario a 30 ore non viene detto che saranno assegnati gli organici calcolati per 27 ore? Perché non si dice chiaro e tondo che il modello a 24 ore e il maestro unico, cavalli di battaglia del Ministro all’Istruzione nella sua visione della scuola del futuro, sono stati solennemente rifiutati dai genitori italiani?
Ha perso la scuola! E avete perso voi, classe politica e dirigente che parla di vittorie pur di tenersi stretta una poltrona con l’unica idea forte di … garantire che i bambini rimangano, in un modo o nell’altro, a scuola anche il pomeriggio.

Sappiate, però, che non ci fermeremo, dal momento che qualche taglio in meno e qualche ora di scuola in più rispetto a quanto prevedevate non bastano a ridurre i devastanti effetti del vostro progetto di distruzione della scuola pubblica.
Ciò che pretendiamo è il mantenimento di una buona scuola, la scuola che oggi i nostri figli frequentano e alla quale non intendiamo rinunciare: tempi distesi, compresenze, mense, uscite, attività didattiche, laboratori, attività di recupero e integrazione, un numero di alunni per classe compatibile con l’apprendimento.

Per tutto questo, statene certi, siamo disposti a batterci con una determinazione sicuramente superiore alla vostra e per tutto il tempo che sarà necessario.
La posta in gioco per noi è il futuro dei nostri figli, per voi il semplice mantenimento della vostra posizione.
Una classe dirigente che taglia pesantemente le risorse per la scuola pubblica,
a partire da quella primaria, non avrà mai il nostro voto.

Noi abbiamo un futuro da crescere e da consegnare ai nostri figli,
cittadini di oggi e di domani!!!
Voi non avete futuro. No futuro = no voto!

Coordinamento dei Comitati genitori e insegnanti “Buona Scuola” del Veneto

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