mercoledì 2 novembre 2011

Un titolo ipocrita: “Promozione e valorizzazione del capitale umano”

Lettera di Berlusconi all’Unione europea:
Un titolo ipocrita, Promozione e valorizzazione del capitale umano”,
e un ridicolo uso delle parole per nascondere ulteriori tagli e minori tutele.

Ecco le parole di Berlusconi (scritte insieme a Brunetta e Sacconi) nella lettera all’Unione Europea:

“L’accountability delle singole scuole verrà accresciuta (sulla base delle prove INVALSI), definendo per l’anno scolastico 2012-13 un programma di ristrutturazione per quelle con risultati insoddisfacenti;
si valorizzerà il ruolo dei docenti (elevandone, nell’arco d’un quinquennio, impegno didattico e livello stipendiale relativo);
si introdurrà un nuovo sistema di selezione e reclutamento.
Si amplieranno autonomia e competizione tra Università.
Si accrescerà la quota di finanziamento legata alle valutazioni avviate dall’ANVUR e si accresceranno i margini di manovra nella fissazione delle rette di iscrizione, con l’obbligo di destinare una parte rilevante dei maggiori fondi a beneficio degli studenti meno abbienti. Si avvierà anche uno schema nazionale di prestiti d’onore.
Da ultimo, tutti i provvedimenti attuativi della riforma universitaria saranno approvati entro il 31 dicembre 2011.”

Accrescere l’accountability (rendicontazione, ma anche responsabilità) delle scuole sta a significare che faranno una classifica delle scuole sulla base delle prove Invalsi.
Per quelle che non raggiungeranno i risultati previsti (magari perché collocate in situazioni di periferia o contesti marginali o difficili o ancora in semplicemente in difficoltà per effetto dei tagli effettuati dal Governo, 9 miliardi in 4 anni) si avvieranno programmi di ristrutturazione, vale a dire riduzioni delle risorse.

Valorizzazione professionale dei docenti par di capire significhi in particolar modo aumento delle ore di insegnamento e quindi ulteriori tagli agli organici.

Aumentare la competizione nelle Università già vessate dal taglio ai fondi ordinari significa solo e semplicemente che per trovare le risorse si dovranno aumentare le rette, cosa tra l’altro esplicitamente scritta nella missiva.

Efficienza della pubblica amministrazione si traduce in mobilità forzata e cassa integrazione per il personale, secondo il noto teorema “meno diritti per tutti”.

Infine riforma della legislazione del lavoro che significa libertà di licenziare e revisione delle tutele previste dallo Statuto dei lavoratori.

Il senso di queste misure è chiarissimo, il conto lo pagano sempre gli stessi. Nessuna riforma fiscale nel segno dell'equità, non una parola sulla patrimoniale o sulla lotta all’evasione fiscale.

Un attacco di questa natura vedrà la FLC CGIL in campo per tutelare i diritti fondamentali dei lavoratori. Un attacco di questa natura necessita di una risposta altrettanto forte e, auspichiamo, unitaria di tutte le organizzazioni sindacali.

(rielaborazione da flc-cgil)

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