venerdì 6 maggio 2011

dichiarazioni dell'Assemblea difesa scuola pubblica Vicenza


da Il Giornale di Vicenza
dichiarazioni dell'Assemblea difesa scuola pubblica Vicenza


Giovedì 05 Maggio 2011

 «Meno insegnanti ma sempre più studenti. No alle classi-pollaio»

 di Anna Madron
Circa 85 mila docenti finora tagliati, 5.124 solo nel Veneto. Numeri di fronte ai quali l'Assemblea difesa scuola pubblica di Vicenza denuncia una politica scolastica che mira soltanto alla riduzione della spesa.
«La manovra è stata in parte giustificata dal rapporto alunni insegnanti che in Italia sarebbe tra i più alti in Europa: niente di più falso - sottolineano Francesco Casale e Mario Lorenzo, referenti dell'Assemblea difesa scuola-, non a caso per questo calcolo si sommano gli insegnanti di religione che non esistono negli altri Paesi europei e quelli di sostegno che, invece, sono conteggiati a carico di altri ministeri e 'non' del ministero dell'istruzione. Il Veneto, inoltre, rischia di trovarsi in una situazione peggiore rispetto ad altre regioni, perchè i tagli non hanno tenuto conto dell'aumento del numero degli studenti». Il dito viene puntato contro la scuola primaria, in particolare sull'insegnamento dell'inglese. «In cattedra non ci sarà più l'insegnante specializzato in questa disciplina - proseguono - ma il docente di classe che dovrà contare sulla sua formazione personale o al massimo su un corso di trenta ore a cui se ne aggiungeranno venti on line». E ancora le compresenze che «spariranno del tutto: non ci saranno più laboratori, attività di recupero, uscite didattiche, lavoro a gruppi, oltre alla possibilità di sostituire colleghi assenti per supplenze brevi» e il rischio, sempre più concreto, delle “classi pollaio”, visto che la Direzione regionale con la circolare del 4 aprile scorso fa sapere che non «si procederà allo sdoppiamento delle classi nel caso di una o due unità eccedenti il limite massimo previsto dal regolamento, sia che si tratti di effettivi iscritti sia che si tratti di probabili ripetenti». «Se si tiene presente che il regolamento prevede che si possa derogare dai 30 studenti - fanno notare Casale e Lorenzo- allora si capisce come si possa arrivare a classi di 34 studenti. Alla luce di queste considerazioni e per ribadire la piena contrarietà a questi interventi che minano la scuola pubblica, l'Assemblea di Vicenza respinge con forza il linciaggio e i tentativi di intimidazione perpetrati dall'attuale maggioranza contro gli insegnanti e aderisce allo sciopero generale del 6 maggio indetto dalla Cgil”.  

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