martedì 22 febbraio 2011

VALUTAZIONI DI UNO STUDENTE

Pubblichiamo molto volentieri questo articolo che troviamo di grande incitamento per continuare a credere in una scuola e in una società migliori.



dal "miSCHIOtto" 
giornalino d'Istituto 
dell'IIS  "A. Da Schio" 
di Vicenza
gennaio 2011



Editoriale 
dello studente caporedattore

Nuovi scandali colpiscono la Lega e i suoi squadristi. L’europarlamentare Mario Borghezio, esponente leghista, politicamente confuso, forse per entrare nelle lusinghe di Bossi, ha deciso di spararla grossa sulla delicata situazione in Abruzzo: “Questa parte del Paese non cambia mai, l’Abruzzo è un peso morto per noi come tutto il Sud”. Come al solito il partito leghista offre sempre spettacoli esilaranti per i suoi onesti elettori, che nel sogno di false e confuse speranze, seguono l’onda massonica che senza ritegno apre la bocca e ne dà fiato. Immediate le proteste e le indignazioni da parte del deputato di IDV, Leoluca Orlando: “Borghezio chieda scusa immediatamente ai terremotati”. Borghezio fa riferimento al “sano realismo padano”. Qualcuno può cortesemente spiegare una volta per tutte in maniera possibilmente socratica e pedagogica, che la Padania non esiste ed è soltanto un’invenzione fittizia di chiara natura politica?! Non si è fatta attendere la risposta del sindaco dell’Aquila : “Mi rifiuto di rispondere a tale affermazione che un esponente di un partito di governo, moralmente, non avrebbe mai dovuto fare. Borghezio all’interno del suo partito ha la licenza di spararle sempre più grosse e a volte disgustose. Inevitabilmente lo scopo è elettoralistico”. Borghezio così dicendo ha offeso un popolo piegato, che ancora oggi agonizzante, non ha ancora risanato le ferite che il terremoto ha squarciato nella loro anima e, come se non bastasse, ha infangato il ricordo dei morti. Perché non sputa sentenze anche sul suo governo, che di promesse ne ha mantenute poche?! Perché non rimprovera Berlusconi che non ha nemmeno più il coraggio di mettere piede in Abruzzo?! Per richiamare un altro episodio nato dalla disastrosa gestione politica, è il problema del deficit sanitario nel nostro Veneto, che provocherà un decisivo aumento delle tasse. Qui in Veneto del resto non ci sono comunisti a cui dare la colpa per l’aumento delle tasse, quindi è subito scontro fra l’ex governatore Giancarlo Galan e il neo governatore Luca Zaia. Bossi parlando di Galan si sfoga dicendo: “Galan? E’ meglio che stia zitto. Il buco sulla sanità è colpa sua”. Galan d’altro canto non può che cercare di far ripiegare la colpa sulla nuova giunta. Un dibattito degno delle migliori telenovelas sud-americane. Berlusconi il 6 febbraio 2009 dichiarava in merito agli incentivi e alle rottamazioni da parte del Governo: “Le misure varate oggi potrebbero dare una spinta complessiva ai consumi tra lo 0,5 e, ottimisticamente, l’1 per cento”. Oggi Confindustria smentisce I pronostici del Premier: Gli acquisti delle famiglie italiane sono ai livelli di 12 anni fa. Del resto le famiglie italiane che possono concedersi degli sfizi sono sempre meno. Per non parlare del problema della disoccupazione che rispetto ai dati dell’Istat del 2004 si mantiene all’8,7%, se si escludono dal computo i cassaintegrati, e tanti che hanno come unica prospettiva la disoccupazione una volta terminata la cassaintegrazione. Si parla di una prossima disoccupazione che supererà l’11%, la più alta tra i paesi “ricchi." Quella giovanile che è salita addirittura al 28,9%, record che ci porta al primo posto per la disoccupazione giovanile in Europa. Il ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini vuole compiere una sperimentazione sui docenti e Istituti italiani. Come cercò di fare l’ex ministro Berlinguer, anche la Gelmini ci prova: Verificare la preparazione dei nostri insegnanti e cercare insieme ai genitori, la figura di docente ideale. Ovviamente sono subito arrivati i dissensi. Chi di noi non desidererebbe valutare i propri insegnanti?! C’è anche da dire che oltre la loro “coltezza”, sono fondamentali altri valori, altre capacità e qualità, oggi non valutate, o quasi. Mi riferisco alla loro voglia di insegnare, alla loro capacità di invogliare ognuno di voi nell’apprendimento di nuove cose, di nuovi stimoli. “E allora capii fui costretto a capire che fare l’insegnante è soltanto un mestiere”. De Andrè mi perdonerà se utilizzo un suo verso e, lo riadatto a queste circostanze. Devo ammettere che questa cosa lancia nel pozzo del dispiacere le speranze di una gioventù fresca e rivoluzionaria. Lasceremo ancora dilagare il nostro futuro nelle mani degli impuniti e dei faccendieri? Di sicuro non si arrenderanno mai, ma noi? Andremo avanti impavidi e con fermezza, o ci rassegneremo a tutte le altre cavolate infinite, piene di glorie vuote e senza scorza? Attendo impaziente vostre risposte, o meglio, I vostri fatti. Un enorme augurio di un buon proseguimento…

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