martedì 28 giugno 2011

Perchè la scuola pubblica fa paura?


Perchè la scuola pubblica fa paura?

Fa paura perchè è uno dei pochi spazi di democrazia di questo paese

La scuola pubblica fa paura perchè insegna a pensare



«Io vado spesso nelle scuole e sento che la maggior parte degli insegnanti e degli studenti sono molto sconcertati da questa voluta disgregazione della scuola pubblica in favore di quella privata. Trovo anch'io molto grave che proprio dai nostri dirigenti, da chi dovrebbe difendere la scuola pubblica, arrivino queste chiare indicazioni di aggressività e progetti di distruzione. Gli argomenti sono inaccettabili: parlare di  insegnanti che "inculcano idee eversive e contrarie alla famiglia nelle giovani teste degli studenti" è una falsificazione della realtà. Significa solo che la paura della pluralità delle idee sta portando rapidamente verso nuove forme di autoritarismo, molto pericolose per la tenuta della democrazia.»
Dacia Maraini

«Impegnarsi per la scuola pubblica, sotto attacco come la giustizia, significa impegnarsi perche' i cittadini del futuro si riconoscano nei principi della nostra Costituzione e nella nostra storia. Grazie agli insegnanti, i veri eroi del nostro tempo.»
Armando Spataro

 «L'istruzione è un bene comune come l'acqua, come la salute. Privatizzarla è un crimine. Metterla a disposizione di tutti i cittadini, nati  in Italia  e arrivati in Italia per lavorare o salvarsi la vita, migliorarla e finanziarne lo sviluppo e l'adeguamento alla complessità del presente, è un dovere culturale. E morale.»
Lidia Ravera

«La scuola pubblica garantisce, al tempo stesso, elevati livelli di istruzione e capacità di confronto e integrazione con quanti provengono da diversi ambiti culturali. Essa rappresenta perciò lo strumento principale di crescita civile ed economica del nostro paese.»
Innocenzo Cipolletta

Dal dibattito di sabato 25 giugno è emersa con forza la necessità di recuperare convergenze e alleanze tra tutte le componenti della scuola (genitori, studenti, persoanale docente e non docente, precario e di ruolo), la cittadinanza e gli enti locali per riuscire ad invertire la tendenza distruttiva che sta travolgendo la Scuola Statale.

Il vento è a nostro favore!

Di seguito i riferimenti per alcuni spunti di riflessione nati nel corso del dibattito:








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